L'incontro con un protestante.
L'apparizione delle Tre Fontane: la Vergine della rivelazione
A Gianfranco raccomanda di non muoversi. Carlo partecipa alle ricerche e Isola si mette a raccogliere fiori campestri per la mamma rimasta a casa. Ogni tanto Bruno chiama il figlio più piccolo. Ad un certo punto Gianfranco non risponde e il padre, preoccupato, risale la china e si porta, facendosi strada a stento tra la fitta vegetazione, verso la grotta. Trova il bimbo in ginocchio, con le mani giunte.
Cornacchiola chiama gli altri due figli e anch'essi cadono in preghiera di fronte ad una immaginaria “bella signora”. I ragazzi sembrano di sale. Hanno lo sguardo fisso verso l'oscurità della grotta. Isola, Carlo e Gianfranco sono cadaverici. Il padre è impaurito. Prima pensa a qualche maleficio, alle streghe, al diavolo o, da buon mangiapreti, a qualche sacerdote che ha ipnotizzato i bambini. Poi invoca il Signore "Dio salvaci". Nella grotta, a questo punto, la luce vince sulle tenebre e lentamente prende consistenza la figura della “bella signora”.
Lasciamo parlare lo stesso Cornacchiola ora:
A questo punto io non vedevo più né la cavità né ciò che vi stava dentro, ma fui invaso da un'insolita gioia".
In quell'istante è rapito dalla visione di una giovanile figura di donna, avvolta nello splendore di una luce d'oro, ferma e dolcemente statica. Bruno la fissa con trasporto, vinto dal fascino di tanta bellezza, attratto da quella luce che, pur intensissima, non offende la vista ma lo inonda di soavità sovrumana.
La donna veste una tunica bianca e luminosa, stretta ai fianchi da una fascia rosa. Ha capelli neri, un tantino sporgenti dal velo verde-prato che la copre dalle spalle ai piedi.
Da sotto la vesta escono i piedi nudi e verginali, fermi sopra un masso di tufo anch'esso circondato di luce.
Nella mano destra regge, appoggiandolo al petto, un libro di colore grigio, su cui tiene pure l'altra mano.
Soprattutto è affascinato dal volto di quella creatura, un volto in cui si fondono il candore innocente della puerizia, la vaghezza e la grazia della verginità, la gravità maestosa della sublime maternità.
Continua il veggente:
Cornacchiola pensa che quel drappo nero, simile a una veste stracciata, e la croce spezzata, volessero alludere all'abito talare, con ogni altro segno di distinzione, da molti religiosi e sacerdoti ormai messo da parte.
"Il mio primo impulso fu quello di lanciare un grido, ma la voce mi moriva in gola".
L'Apparizione, quasi offrendo il libro che teneva in mano, con tono ineffabilmente dolce disse:
- "Sono Colei che sono nella Trinità Divina".
- "Sono la Vergine della rivelazione".
- "Tu mi perseguiti, ora basta! Entra nell'ovile santo, corte celeste in terra. Il giuramento di Dio è e rimane immutabile: i nove venerdì del Sacro Cuore, che tu facesti, amorevolmente spinto dalla tua fedele sposa prima di iniziare la via dell'errore, ti hanno salvato!".
Intanto un profumo misterioso e indefinibile inonda l'ambiente e sembra coprire la sporcizia del suolo, triste strascico di squallidi incontri.
Dopo essersi così presentata, la celestiale Signora tiene una prolungata allocuzione al figlio che sta per ritornare a Dio, parte della quale è rivolta a lui stesso e a tutti i fedeli, l'altra invece contiene un messaggio segreto per il Santo Padre. Poi continua:
- "Desidero darti una sicura prova della divina realtà che stai vivendo, perché tu possa escludere ogni altra motivazione del tuo incontro, compresa quella del nemico infernale. E questo è il segno: Quando incontrerai un sacerdote nella chiesa o per via, avvicinalo e rivolgigli questa espressione: "Padre, le devo parlare!". Se costui ti risponderà: "Ave Maria, figliolo, cosa vuoi?" pregalo di fermarsi perché è quello da me scelto. A lui manifesterai ciò che il cuore ti dirà e obbediscilo, ti indicherà infatti un altro sacerdote con queste parole: "Quello fa per il tuo caso".
- "Ti recherai poi dal Santo Padre, il supremo pastore della cristianità e gli consegnerai personalmente il mio messaggio. Ti condurrà dal Papa qualcuno che io ti indicherò".
- "Alcuni a cui tu narrerai questa visione non ti crederanno, ma non lasciarti deprimere...".
Poi, con atteggiamento di materna benignità e serena mestizia, l'incantevole Signora gira su se stessa e si allontana.
Nel messaggio dato a Bruno la Madonna chiede con insistenza a tutti la preghiera ed invita alla recita del Rosario:
- "Si preghi assai e si reciti il Rosario quotidiano per la conversione dei peccatori, degli increduli e per l'unità dei cristiani. Le Ave Maria che voi dite con fede e amore, sono tante frecce d'oro che raggiungono il Cuore di Gesù".
Ed ecco, quasi a premio di coloro che ascolteranno il suo materno messaggio, la Vergine promette celesti favori:
- "Con questa terra di peccato opererò potenti miracoli per la conversione degli increduli".
Nella sua bontà Ella vuole anche svelare il Figlio nei misteri della sua vita intima, legata alla Augusta Trinità:
- "Il mio corpo non poteva marcire e non marcì. Mio Figlio e gli angeli mi vennero a prendere al momento del mio trapasso".
L'incontro con il Santo Padre.
Il 9 dicembre 1949 il Santo Padre Pio XII invitò i tranvieri di Roma, accompagnati da padre Rotondi, a recitare con lui il Rosario nella sua cappella privata. Lasciamone la descrizione a Cornacchiola:
"Tra i lavoratori c'ero anch'io; portavo con me il pugnale e la Bibbia sulla quale stava scritto: "Questa è la morte della Chiesa Cattolica, col Papa in testa". Volevo consegnare al Santo Padre il pugnale e la Bibbia.
Finito il Rosario il Papa disse:
- "Qualcuno di voi mi vuol parlare?".
Io mi inginocchiai e dissi:
- "Santità, sono io!".
Gli altri lavoratori fecero largo per il passaggio del Papa; egli si chinò verso di me, mi pose la mano sulla spalla, avvicinò il suo volto al mio e chiese:
- "Cosa c'è, figlio mio?".
- "Santità, qui c'è la Bibbia protestante che interpretavo erroneamente e con la quale ho ucciso molte anime".
Piangendo consegnai anche il pugnale sul quale stava scritto "Morte al Papa" e sussurrai:
- "Chiedo perdono di aver osato solo pensare a tanto. Avevo progettato di ucciderla con questo pugnale!".
Il Santo Padre prese quegli oggetti, mi guardò, sorrise e osservò:
- "Caro figlio, con ciò non avresti fatto altro che dare un nuovo martire alla Chiesa, ma a Cristo una vittoria dell'amore"...
Altre apparizioni
Bruno, prima di coricarsi si inginocchia con le lacrime agli occhi e chiede perdono per tutto il male che ha fatto alla consorte. Poi il racconto dell'apparizione. Per 16 giorni Cornacchiola è alla caccia del sacerdote al quale deve confidare il prodigio ed affidare il messaggio segreto per il Papa. Lo trova il 28 aprile nella chiesa di Ognissanti, sull'Appia Nuova, retta dai religiosi di Don Orione. E' don Gilberto che battezza il figlio minore di Cornacchiola e il 6 maggio riceve l'abiura dalla setta protestante del tranviere e della moglie.
Quello stesso giorno la Vergine della rivelazione appare una seconda volta a Cornacchiola. La terza apparizione avviene a due settimane di distanza, il 23 maggio, presente don Mario che recita il rosario con Bruno. Il sacerdote avverte un dolce profumo, ha il cuore in gola e sente il sangue gelarsi nelle vene mentre l'amico, con un filo di voce, annuncia di vedere la “madre bellissima e sorridente”.
La Vergine si fa vedere per l'ultima volta il 30 maggio chiedendo a Cornacchiola di recarsi dalle “dilette figlie” maestre pie Filippini per invitarle a pregare per gli increduli e l'incredulità della zona. Le suore hanno una scuola intitolata a San Giuseppe per i figli dei contadini aperta nel 1917 vicino alla trappa.