29 settembre 2021

La giustificazione è questo dono di Cristo, della morte e risurrezione di Cristo che ci fa liberi

Giustificati certamente, ma ci dobbiamo mettere anche del nostro. Non è che ce la di può cavare con un “tanto Dio perdona tutti”. Certo, perdona tutti e sempre, ma sempre che si riconoscano i propri peccati e si chieda perdono

PAPA FRANCESCO

UDIENZA GENERALE

Mercoledì, 29 settembre 2021

"La giustificazione è questo dono di Cristo, della morte e risurrezione di Cristo che ci fa liberi. “Ma, Padre, io sono peccatore, ho rubato…”. Sì, ma alla base sei un giusto. Lascia che Cristo attui quella giustificazione. Noi non siamo condannati, alla base, no: siamo giusti. Permettetemi la parola: siamo santi, alla base. Ma poi, con il nostro operato diventiamo peccatori. Ma, alla base, si è santi: lasciamo che la grazia di Cristo venga su e quella giustizia, quella giustificazione ci dia la forza di andare avanti. Così, la luce della fede ci permette di riconoscere quanto sia infinita la misericordia di Dio, la grazia che opera per il nostro bene. Ma la stessa luce ci fa anche vedere la responsabilità che ci è affidata per collaborare con Dio nella sua opera di salvezza. La forza della grazia ha bisogno di coniugarsi con le nostre opere di misericordia, che siamo chiamati a vivere per testimoniare quanto è grande l’amore di Dio. Andiamo avanti con questa fiducia: tutti siamo stati giustificati, siamo giusti in Cristo. Dobbiamo attuare questa giustizia con il nostro operato.”

VATICAN.VA



15 luglio 2021

Preghiera alla Madonna della Strada

O Maria, Madonna della Strada,
accompagnaci sulle vie del mondo
tu che hai camminato:
sui monti della Giudea
portando, sollecita, Gesù e la sua gioia;
sulla strada da Nazareth a Betlemme
dove è nato Gesù, il nostro Redentore;
sul cammino dell’esilio
per proteggere il Figlio dell’Altissimo;
sulla via del Calvario
per ricevere la maternità della Chiesa.

Continua, ti preghiamo, a camminare
accanto a tutti noi sulle strade del mondo
affinché possiamo vivere e testimoniare
il Vangelo di salvezza.

Proteggi in particolare
quanti hanno la strada
come luogo di lavoro, d’impegno,
di viaggio e di pellegrinaggio,
e che sono alla ricerca
dei beni più grandi
per una vita degna e benedetta.

Concedi a noi tutti serenità e forza
per compiere con fedeltà e dedizione
le nostre attività quotidiane
e rendere più vivibile e sicura
la nostra realtà.

Assistici col tuo materno aiuto
e allontana da noi ogni pericolo
perché possiamo costruire,
un mondo di verità,
di amore e di pace,
uniti nella preghiera
che innalziamo a te nella gioia.

Amen

 


L’immagine si trova nella Cappella della Madonna della Strada - Chiesa del Gesù a Roma

Papa Francesco: Misericordia significa prendersi carico del fratello o della sorella e aiutarli a camminare


“Tante volte si confonde la misericordia con l’essere confessore “di manica larga”. Ma pensate questo: né un confessore di manica larga, né un confessore rigido è misericordioso. Nessuno dei due. Il primo, perché dice: “Vai avanti, questo non è peccato, vai, vai!”. L’altro, perché dice: “No, la legge dice…”. Ma nessuno dei due tratta il penitente come fratello, lo prende per mano e lo accompagna nel suo percorso di conversione! L’uno dice: “Vai tranquillo, Dio perdona tutto. Vai, vai!”. L’altro dice: “No, la legge dice no”. Invece, il misericordioso lo ascolta, lo perdona, ma se ne fa carico e lo accompagna, perché la conversione sì, incomincia – forse – oggi, ma deve continuare con la perseveranza… Lo prende su di sé, come il Buon Pastore che va a cercare la pecora smarrita e la prende su di sé. Ma non bisogna confondere: questo è molto importante. Misericordia significa prendersi carico del fratello o della sorella e aiutarli a camminare. Non dire “ah, no, vai, vai!”, o la rigidità. Questo è molto importante. E chi può fare questo? Il confessore che prega, il confessore che piange, il confessore che sa che è più peccatore del penitente, e se non ha fatto quella cosa brutta che dice il penitente, è per semplice grazia di Dio. Misericordioso è essere vicino e accompagnare il processo della conversione.”

7 luglio 2021

“Chi si fida di Dio si fida anche dei medici”

Quanto si legge nel titolo di questo post è quanto oggi 7 luglio 2021 è scritto in un articolo di un noto quotidiano cattolico. Esattamente nell'aricolo si legge: "Tre Papi ci insegnano che chi si fida di Dio si fida dei medici". Credo che buona parte di noi non ha gli stessi medici che hanno i Papi. Ci dobbiamo contentare di quelli che ci passa il Servizio Sanitario Nazionale dove i medici non è chè si scelgono in base alle loro capacità ma in base a quelli disponibili. Quindi si potrà avere un ottimo medico ma anche uno che lascia molto a desiderare. Anche nella Sacra Scrittura si parla di medici. E Si va da "Luca, (l'evangelista) il caro medico" della lettera ai Colossesi (4,14), ai medici che ebbero in cura l'emoroissa (Marco 5,25-34) che come si legge chiaramente nel Vangelo, aveva molto sofferto, per opera di molti medici, per i quali la donna aveva speso molti soldi, senza avere vantaggio, anzi peggiorando la situazione. La donna credette che solo toccando il mantello di Gesù sarebbe guarita e così fu. Ora leggendo l'articolo del noto quotidiano cattolico cosa dovrei pensare? Che la donna malata del Vangelo, non è stata guarita dai medici, che tra l'altro si sono presi un bel po di soldi, non si è fidata di Dio e di conseguenza neanche dei medici che quindi non l'hanno guarita? Ma quella donna del Vangelo è guarita proprio perché si è fidata di Dio! ha toccato il mantello di Gesù che è Dio ed è stata guarita!

22 gennaio 2021

Perché l'anno comincia l'1 gennaio? Perché la circoncisione avviene dopo otto giorni

La circoncisione di Gesù ci riporta ancora una volta all'ebraicità di Gesù, circostanza che non sempre teniamo sufficientemente a mente, ma che nei Vangeli appare costantemente



Cosa mi rispondereste se vi chiedessi che rapporto c’è fra Gesù e il Capodanno e come mai il primo di gennaio cade esattamente otto giorni dopo il Natale? Bene, la risposta è questa: Capodanno viene otto giorni dopo il Natale, la nascita di Gesù, in quanto questi venne circonciso proprio in questa data.

 

Prescrive infatti la Torah: “L'ottavo giorno si circonciderà il bambino”. La circoncisione, dal latino “circum” ("attorno") e “caedere” ("tagliare"), è - come noto - una pratica chirurgica, che consiste nell'asportare una parte o la totalità del prepuzio. Spesso si sente impropriamente dire che fu istituita per motivi di igiene. In realtà però il primo a praticare la circoncisione fu Abramo (intorno al 2.000 a.C.) su ordine di Yahvè, il Dio degli Ebrei, che l’impose quale segno distintivo per gli appartenenti al nascente Popolo Eletto, quello degli ebrei.

 

Gesù, da ebreo quale era, come ci riportano i Vangeli, fu sottoposto a tale pratica: “Quando furono passati gli otto giorni prescritti per la circoncisione, gli fu messo nome Gesù”. Da evidenziare che la circoncisione di Gesù veniva commemorata fino al 1950 proprio il primo giorno dell’anno,  il primo di gennaio. E, se recuperate un’agenda anteriore a quell'anno, in data 1 gennaio troverete “La Circoncisione di Gesù”, mentre dopo quell'anno sparisce la circoncisione ed appare “Maria Madre di Dio”. Questo in quanto, proprio nel 1950, fu stabilito il dogma dell’Assunzione di Maria in anima e corpo (Costituzione apostolica di Papa Pio XII, 1950).

 

La circoncisione di Gesù ci riporta ancora una volta all'esclusiva ebraicità di Gesù, circostanza che non sempre teniamo sufficientemente a mente, ma che nei Vangeli appare costantemente. Gesù infatti frequentava le sinagoghe: “Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro Sinagoghe”. “Sinagoga” è un termine greco che significa "assemblea”, “luogo di riunione", “luogo di culto”. Gesù vestiva poi secondo i riti e da Rabbino e portava il classico mantello con le frange: “I malati delle piazze lo pregarono di potergli toccare almeno la frangia del mantello…” Questo a seguito del seguente precetto della Torah: “Tu metterai delle frange ai quattro lati dell’abito che vestirai”.

 

Partecipava inoltre alle feste ebraiche: “Si avvicinava intanto la festa dei giudei, detta delle Capanne. Andati i suoi fratelli alla festa, allora vi andò anche lui”. La “Festa delle Capanne” (…“Sukkot”…) è una delle festività ebraiche più importanti. Ricorda la vita del popolo di Israele nel deserto, durante il loro viaggio verso la Terra Promessa, periodo in cui vissero in capanne ("sukkot"). E poi: “Ricorreva in quei giorni a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era d’inverno. Gesù passeggiava nel Tempio, sotto il portico di Salomone”. La “Festa della Dedicazione” detta anche “Festa delle Luci” (“Hannukah”) avviene a dicembre, terzo mese del calendario ebraico.

Commemora la ridedicazione del Tempio di Gerusalemme da parte di Giuda Maccabeo nel 165 a.C.

 

E ancora… “Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Il primo giorno degli azzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: dove vuoi che ti prepariamo la Pasqua?” Era il “Seder di Pessach”, la cena della Pasqua “ebraica”, in ricordo di quella che aveva preceduto la liberazione dalla schiavitù in Egitto; Gesù compiva infine anche i riti secondo le tradizioni ebraiche: “Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia. Aperto lo trovò il passo dove era scritto: lo spirito di Geova (Yahvè) è su di me, perché egli mi ha unto per dichiarare la buona notizia ai poveri. Mi ha mandato per predicare la liberazione ai prigionieri e il ricupero della vista ai ciechi, per mettere in libertà gli oppressi, per predicare l’anno accettevole di Geova”. Finito di leggere questo brano Gesù: “Arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette”.

 

Interessante evidenziare la scoperta nel 1958 di due manoscritti relativi ad Isaia nella Grotta Ain-Feshka, a sud di Qumran, del tutto simili a quello sopra descritto, oggi esposti all’Università ebraica di Gerusalemme.


Riccardo Petroni