26 novembre 2014

10 citazioni dimostrano che Papa Francesco è un progressista

Se pensi che Papa Francesco sia la luce e Benedetto XVI il buio, se pensi che Francesco sia un
militante pro-choice e Benedetto XVI un pro-life, se pensi che Francesco sia un no-global e Benedetto XVI un capitalista, se pensi che Francesco sia un militante dei diritti umani e Benedetto XVI li contrasti… ma anche solo se credi che Francesco sia un banale progressista e Benedetto XVI un arcigno conservatore…bene, sei il benvenuto in questo articolo.

Innanzitutto vorremmo elencare alcune illuminanti citazioni di Francesco dette in questi primi mesi di pontificato. Soffermati sulla luce che emanano queste parole, assapora il “cambiamento”, respira il vento nuovo che sembra calato sulla Chiesa!

1) Partiamo dalla sua innovativa apertura alle persone omosessuali: «Va deplorato con fermezza che le persone omosessuali siano state e siano ancora oggetto di espressioni malevole e di azioni violente. Simili comportamenti meritano la condanna dei pastori della Chiesa, ovunque si verifichino. Essi rivelano una mancanza di rispetto per gli altri, lesiva dei principi elementari su cui si basa una sana convivenza civile. La dignità propria di ogni persona dev’essere sempre rispettata nelle parole, nelle azioni e nelle legislazioni».

2) La sua innovativa vocazione per i poveri: «Se ci rifiutiamo di condividere ciò che abbiamo con il povero e l’affamato, rendiamo il nostro possesso un falso dio. Quante voci nella nostra società materialista ci dicono che la felicità si trova nell’accumulare proprietà e lussi! Ma questo è rendere il possesso un falso dio. Invece di portare la vita, essi portano la morte».

3) La sua innovativa desacralizzazione del Papato teocratico: «L’autorità del Papa non è illimitata. I signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere».

4) Il suo innovativo riconoscimento del ruolo della donna: «È importante dal punto di vista teologico e antropologico che la donna sia al centro della cristianità. Attraverso Maria, e le altre donne sante, l’elemento femminile è posto al centro della religione cristiana».

5) La sua innovativa condanna del capitalismo: «La prevalenza di una mentalità egoista e individualistica che trova espressione anche in un capitalismo sregolato».

6) La sua innovativa vocazione ambientalista: «sono molto preoccupanti le minacce originate dalla noncuranza – se non addirittura dall’abuso – nei confronti della terra e dei beni naturali. L’essere umano si è lasciato dominare dall’egoismo, perdendo il senso del mandato di Dio, e nella relazione con il creato si è comportato come sfruttatore, volendo esercitare su di esso un dominio assoluto. Quando l’uomo si sostituisce a Dio finisce col provocare la ribellione della natura, piuttosto tiranneggiata che governata da lui».

7) Il suo innovativo rispetto per le altre religioni: «Nel rispetto delle differenze delle varie religioni, tutti siamo chiamati a lavorare per la pace e ad un impegno fattivo per promuovere la riconciliazione tra i popoli»

8) La sua innovativa critica al potere della Chiesa: «Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra! Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote! Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza!».

9) La sua innovativa richiesta di una “chiesa povera per i poveri”: «Liberata dai fardelli e dai privilegi materiali e politici, la Chiesa può dedicarsi meglio e in modo veramente cristiano al mondo intero, può essere veramente aperta al mondo».

10) La sua innovativa apertura alla tecnologia: «Le nuove tecnologie digitali stanno determinando cambiamenti fondamentali nei modelli di comunicazione e nei rapporti umani, hanno uno straordinario potenziale e sono un vero dono per l’umanità, a condizione che i vantaggi che esse offrono siano messi al servizio di tutti gli esseri umani e di tutte le comunità, soprattutto di chi è bisognoso e vulnerabile»

È evidente che da questi pronunciamenti si dimostri che Francesco sia un progressista, un innovatore e crei una discontinuità totale con i suoi predecessori. 

Già, peccato che abbiamo voluto farti uno scherzo!! tutte le citazioni che hai letto non sono di Francesco  le citazioni che hai letto sono di Benedetto XVI.   

Eh si, ci sei cascato? la prossima volta non fidarti dei media. non ci sei cascato? bravo, sei un libero pensatore.

Questa è una piccola burla inventata da Pat Archbold nel suo blog, sul sito americano del “National Catholic Register”, per prendere in giro la mania dei media nell’attribuire a papa Francesco idee opposte a quelle di Benedetto XVI, soprattutto sui temi più cari al mainstream giornalistico, cioè gay, donne, ambiente, capitalismo, povertà. Queste le fonti delle citazioni: 1); 2); 3) e 4); 5); 6); 7); 8); 9); 10)

In realtà si può fare anche il gioco inverso:
«Difendere la testimonianza dell’autentica natura del matrimonio e della famiglia, della santità e della dignità inviolabile della vita umana, e della bellezza e verità della sessualità umana». Benedetto XVI? No, Papa Francesco nella lettera del 9 agosto ai “Cavalieri di Colombo”. Ancora: «La vita deve essere sempre difesa, sin dal grembo materno, riconoscendovi un dono di Dio e garanzia del futuro dell’umanità». I principi non negoziabili di Ratzinger? No, sempre Francesco nel messaggio in occasione della Settimana nazionale della famiglia. «La Chiesa si è già espressa perfettamente su questo [matrimonio omosessuale, nda]. Non era necessario tornarci, come non ho parlato neppure della frode, della menzogna o di altre cose sulle quali la Chiesa ha una dottrina chiara! Non era necessario parlare di questo, bensì delle cose positive che aprono il cammino ai ragazzi. Inoltre i giovani sanno perfettamente qual è la posizione della Chiesa! E la mia posizione è la stessa perché sono figlio della Chiesa». Sempre Papa Bergoglio, in questo caso durante il suo recente viaggio a Rio per la Giornata mondiale della gioventù.

Apriamo la ragione, pensiamo con la nostra testa e non lasciamoci imboccare dai quotidiani e dalla televisione. Il consiglio è che qualunque informazione ascoltate sul Papa o sul Vaticano, essendo sempre manipolata, va confrontata con le fonti mediatiche ufficiali (“Avvenire”, “Osservatore Romano”, “Radio Vaticana” ecc.). Mi raccomando, non lasciatevi ingannare!

http://www.uccronline.it/2013/08/28/10-citazioni-dimostrano-che-papa-francesco-e-un-progressista/

24 novembre 2014

Ognuno di noi porta con sé i segni del proprio passato.

Anche il benedettino Bobby Love, a parte i piercing

Sei anni fa una moto si fermò davanti all’entrata del monastero benedettino di Mount Angel, in Oregon, Stati Uniti. Scese un uomo con abiti di pelle nera, capelli rasta, braccia e collo tatuati, piercing alle orecchie. In pochi avrebbero immaginato che di lì a poco quel biker dall’aspetto non proprio devoto sarebbe diventato un membro esemplare della fiorente comunità religiosa (una cinquantina i monaci attualmente).

Fratel Andrea, Bobby Love al secolo, quando prese l’abito di san Benedetto chiese di poter cancellare i tatuaggi. Ma l’abate dom Vincent gli suggerì di tenerli e così lui ha fatto.

Sono in fondo il segno di una vita redenta e della misericordia di Dio.

Bobby è nato in Texas in una famiglia cattolica, padre imprenditore e una madre pittrice. Dopo essere stato cinque anni nell’esercito e aver combatutto nella prima guerra del golfo, è uscito dal mondo militare con il desiderio di diventare un artista, seguendo le orme della madre. E’ diventato un tatuatore di successo, guadagnando bene ma ritrovandosi in una spirale a scendere, tra alcol, droghe, matrimoni bruciati, rabbia e insoddisfazione. Fino a quando, un giorno, si è aggrappato a Cristo, alla fede dell’infanzia, per non precipitare definitivamente nel baratro. Nel 2006 è si confessato, 25 anni dopo l’ultima volta, ed è ridiventato cattolico. Maturando poi il desiderio di consacrarsi a Dio.

E’ tornato anche ad essere un artista, curando il ricco museo del monastero e dipingendo icone.

http://www.iltimone.org/32434,News.html

23 novembre 2014

"Chiese" fai da te, a proprio uso e consumo:

Le 40 mogli di joseph Smith, il fondatore dei mormoni negli Usa

Al via l’operazione trasparenza dei leader della religione: ammessa la poligamia del fondatore, la sposa più giovane aveva 14 anni

Ai giovani missionari mormoni in camicia bianca e cravatta che bussano alle porte di tutto il mondo non è mai stato insegnato che, Joseph Smith, il profeta che 184 anni fa fondò la loro religione, aveva tra le 30 e le 40 mogli, alcune già sposate, la più giovane quattordicenne. Ma è arrivato il tempo della trasparenza.
La Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, spesso accusata di segretezza e di omissione delle parti più controverse della propria storia, sta cambiando strategia: ha pubblicato su Internet 12 saggi che affrontano temi come la poligamia e la discriminazione dei neri.

Le autorità del Tempio di Salt Lake City in Utah, il Vaticano mormone, si sono forse accorte che il rischio più grande non è lo scetticismo degli outsider sui pilastri della loro fede (come il fatto che gli indiani d’America avessero origini ebraiche o che Cristo risorto sia apparso nel loro Paese). I mormoni sono ormai mainstream , con 14 milioni di seguaci nel mondo, più dell’ebraismo, un ex candidato alla Casa Bianca, Mitt Romney, la prima nera repubblicana al Congresso, Mia Love; e nella cultura pop sono il new normal grazie al musical satirico «The Book of Mormon», alla serie tv «Big Love» e al successo di «Twilight» (autrice mormone). Il problema semmai è la disillusione - documentata - tra i mormoni quando incappano sul Web in informazioni credibili mai trattate nella letteratura ufficiale, il che li porta a vacillare nella fede.

Ora la Chiesa spiega che per i capostipiti la poligamia era un ordine divino, che fu accettato «con grande riluttanza» dopo ripetute apparizioni dell’Angelo Moroni che oggi suona la tromba dalla guglia più alta del Tempio. «Con la spada sguainata», l’angelo aveva minacciato la «distruzione» se Joseph non avesse seguito il suo comandamento.
Si sottolinea che il profeta non ebbe rapporti sessuali con tutte e 40 le mogli, poiché alcune - come l’adolescente Helen Mar Kimball - erano unite a lui «solo per la vita eterna».

Scioccante per diversi fedeli è la scoperta che Smith si unì anche a donne già sposate, come pure il fatto che tutto ciò fu un «tormento straziante» per la sua prima moglie Emma, che con lui dissotterrò le tavole d’oro della profezia. La Chiesa ammette pure che, dopo il 1890, quando ripudiò la poligamia sotto pressione del governo, di fatto alcuni membri e leader continuarono a praticarla, benché oggi sia stata davvero respinta.

Un altro saggio contestualizza l’esclusione dei neri dal sacerdozio: erano tempi di schiavitù e segregazione. Un altro discute la «traduzione» del «Libro di Mormon»: per «vedere» in inglese il testo iscritto sulle tavole in una lingua sconosciuta, il profeta usò due pietre incastonate in una montatura e un sasso a forma d’uovo da lui già usato nel (vano) tentativo di scovare tesori sepolti.
Questioni di fede: ognuno ha le sue. Ma questa religione adolescente ha lo svantaggio di dover lavare i panni sporchi nell’era di Internet.

http://www.corriere.it/esteri/14_novembre_12/40-mogli-joseph-smith-fondatore-mormoni-usa-2e8c1f80-6a46-11e4-bebe-52d388825827.shtml

Il mistero di Babilonia

Peter Goodgame
traduzione di Alessandro Valli

"Poi uno dei sette angeli che avevano le sette coppe venne a dirmi: 'Vieni, ti farò vedere il giudizio che spetta alla grande prostituta che siede su molte acque. I re della terra hanno fornicato con lei e gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua prostituzione.' Sulla fronte aveva scritto un nome:
  
Mistero,
Babilonia la grande,
la madre delle prostitute
e delle abominazioni della terra. 

Dopo questo passaggio nel libro dell'Apocalisse, Giovanni annota i diversi disastri che Babilonia la grande deve soffrire. Essa sarà punita da Dio e attaccata dall'Anticristo. Alcune delle piaghe che dovrà patire sembrano provenire dalle forze della natura, mentre altre sono senza dubbio soprannaturali. Conoscendo l'iniquità di Babilonia, il giudizio d'ira che riceverà e tutte le profezie di Dio relative agli ultimi tempi che stanno diventando sempre più chiare, è importante che il soggetto principale del libro dell'Apocalisse non venga ignorato o frainteso.
Secondo la mia ricerca, l'identità di Babilonia la Grande, il potere mondiale che precede il regno dell'Anticristo, è purtroppo evidente. Con una semplice presentazione fatta utilizzando le Scritture e la logica, spero che questo articolo possa rendere questo punto il più chiaro possibile.


Quali Scritture?
Oltre all'Apocalisse (capitoli 17 e 18), le Scritture parlano della caduta di Babilonia anche in molti altri libri profetici dell'Antico Testamento. Queste scritture sono Isaia (cap. 13 e 14) e Geremia (cap. 50, 51). E' vero che vi è molto altro materiale relativo a Babilonia che è già stato adempiuto, comunque, vi sono molte profezie non ancora compiute, e in base alle descrizioni date, esse non possono riferirsi all'antica Babilonia. Essendo io cristiano, credo che tutte le profezie bibliche sono state date da Dio e sono giuste al cento per cento. La semplice regola da considerare è che se una profezia non si è avverata, non significa che essa sia falsa, ma bensì che dobbiamo attendere ancora prima di vederne l'adempimento. Ritengo che occorra unire le profezie non ancora adempiute su Babilonia con quelle relative alla Babilonia della fine dei tempi, così da ottenere una chiara descrizione del suo grande potere. 


Descrizioni

Babilonia la Grande è la sola Superpotenza Globale
    Apocalisse 17:1, "...la grande prostituta che siede su molte acque."
    Apocalisse 17:15, "Le acque che hai visto e sulle quali siede la prostituta, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue." 
    Apocalisse 17:18, "La donna che hai visto è la grande città che domina sui re della terra."
    Apocalisse 18:7, "In cuor suo dice: "Io sono regina, non sono vedova e non vedrò mai lutto."
Una Superpotenza globale che si manifesta in tre modi:

Superpotenza economica
    Apocalisse 18:3: "...e i mercanti della terra si sono arricchiti con gli eccessi del suo lusso."
    Apocalisse 18:11: "I mercanti della terra piangeranno e faranno cordoglio per lei, perché nessuno compra più le loro merci..."
    Apocalisse 18:15: "I mercanti di queste cose che si sono arricchiti da lei se ne staranno lontani per timore del suo tormento..."
    Apocalisse 18:23, "...I tuoi mercanti erano i principi della terra e tutte le nazioni sono state sedotte dalle tue magie."
Superpotenza militare
    Geremia 50:23: "Come mai si è rotto, s'è spezzato il martello di tutta la terra?"
    Geremia 51:20: "Tu sei stata per me un martello, uno strumento di guerra; con te ho schiacciato le nazioni, ho distrutto i regni"
    Isaia 14:4-6: "Come! l'oppressore ha finito? ha finito l'esattrice d'oro? L'Eterno ha spezzato il bastone degli empi, lo scettro dei despoti. Colui che furiosamente percuoteva i popoli di colpi senza tregua, colui che dominava irosamente sulle nazioni, è inseguito senza misericordia."
Superpotere politico
    Geremia 51:44: "...Le nazioni non affluiranno più a lui…"
    Apocalisse 17:18: "La donna che hai visto è la grande città che domina sui re della terra."
    Apocalisse 18:9-10: "Quando i re della terra … vedranno il fumo del suo incendio piangeranno e faranno cordoglio per lei e diranno: "Ahi! Ahi! Babilonia, la gran città, la potente città! Il tuo giudizio è venuto in un momento!
Maggiore città portuale
    Apocalisse 18:17-19: "...Tutti quelli che trafficano sul mare se ne staranno lontano…e piangeranno e faranno cordoglio, dicendo: Ahi? Ahi! La gran città nella quale tutti quelli che avevano navi in mare si erano arricchiti con la sua opulenza! In un attimo è stata ridotta ad un deserto!"
La città più grande e potente mai vista al mondo
    Apocalisse 18:18: "Quando vedranno il fumo del suo incendio piangeranno, essi esclameranno: 'Quale città fu mai simile a questa grande città?' "
    Apocalisse 18:16: "Ahi! Ahi, La grande città che era vestita di lino fino, di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle! In un attimo una ricchezza così grande è stata distrutta"
    Apocalisse 18:14, "I frutti che l'anima tua desiderava sono andati lontano da te. Tutte le cose delicate e sontuose sono perdute per te e non si troveranno mai più…"
    Isaia 13:19: "Babilonia, lo splendore dei regni, la superba bellezza dei caldei…"
    Geremia 51:13: "Tu che abiti in riva alle grandi acque, tu che abbondi di tesori, la tua fine è giunta, il termine delle tue rapine..."
La dimora di una vasta parte della popolazione ebraica esiliata
    Geremia 51:45: "O popolo mio, uscite di mezzo a lei, salvi ciascuno la sua vita davanti all'ardente ira del Signore!"
    Apocalisse 18:4: "Uscite da essa, popolo mio, affinché non siate complice dei suoi peccati e non siate coinvolti nei suoi castighi"
    Zaccaria 2:7: "Su, Sion, mettiti in salvo, tu che abiti con la Figlia di Babilonia!"
Babilonia viene rappresentata da una donna
    Apocalisse 17:1: "...Vieni, ti farò vedere il giudizio che spetta alla grande prostituta che siede su molte acque ...le acque che hai viste e sulle quali siede la prostituta, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue."
    Apocalisse 17:18: " La donna che hai visto è la grande città che domina sui re della terra." 
Babilonia è vestita con indumenti costosi
    Apocalisse 18:16: "La grande città che era vestita di lino fino, di porpora e di scarlatto"
Le descrizioni fatte qui sopra sono alcuni tra i molti riferimenti che ritengo indicano chiaramente l'America come la grande potenza nota come Babilonia, e New York come la città destinata alla caduta nel capitolo 18 dell'Apocalisse. Lasciatemi mostrare ora come l'America, e New York in particolare, sono compatibili con le descrizioni fatte a proposito di Babilonia:

Una Superpotenza Globale: Economica, Militare e Politica
Gli Stati Uniti d'America sono l'unica Superpotenza mondiale sopravvissuta. Per essere in questa posizione di potere si serve di strategie diplomatiche molto subdole, della forza militare e delle sanzioni economiche. Se il lettore è stato convinto dalla potente macchina propagandistica dei mass media americana che gli USA sono una forza che si batte per la libertà e per la carità, allora significa che è stato ingannato e preso in giro. Credo che la verità, vista dagli occhi di Dio, è che l'America è immorale, oppressiva, egocentrica, arrogante, avida, orgogliosa ed ipocrita. Se chi ci sta leggendo ritiene che queste parole siano esagerate, allora lo invito a studiarsi la storia americana del 20esimo secolo attraverso una prospettiva diversa da quella proposta dai media nei loro libri di testo. Crediatelo o no, l'America ha molti dissidenti politici che fanno del loro meglio per far emergere la verità tra cui due dei maggiori sono gli autori Noam Chomsky e Edward S. Herman, (vedi note a pie di pagina a proposito di Chomsky). Per avere una rapida introduzione al cosiddetto gruppo di "estrema sinistra", vai a Z Magazine nel quale vi sono articoli di questi ed altri autori. "Z-net" è certamente un sito secolare, e anche se non condivido tutto quello che vi è pubblicato, vi è da dire che nella loro posizione nei confronti degli USA e della loro politica estera vi sono molte verità. A dipendenza dal vostro punto di vista, esso vi sembrerà sorprendente o terrificante. 


Superpotere Economico
Questo aspetto a riguardo di Babilonia è quello maggiormente evidenziato nelle Scritture. Diverse volte troviamo parole relative ai "mercanti della terra" e come essi siano i "più grandi uomini del mondo". Nel contesto del 20esimo secolo, quando si parla di "mercanti della terra" ci si può riferire solamente alle Corporazioni Globali. Sono le corporazioni a gestire il mercato monetario e sono le corporazioni ad avere tutto il potere. Sotto la guida degli USA, le corporazioni globali stanno tentando di convertire il mondo dalla religione al materialismo e ad uno sfrenato consumismo, mentre allo stesso tempo, stanno tentando di ridurre le nazioni del terzo mondo in niente di più che fabbriche a basso costo di produzione e aree per l'estrazione di materiali non lavorati. Questo furto delle risorse mondiali sta avvenendo ad una rapidità incredibile e senza nessun riguardo per lo sviluppo o per le popolazioni indigene. L'ultima cosa che i gestori del potere americani vogliono è un mondo democratico, nel quale ogni cultura abbia il diritto di eleggere liberamente i propri capi, il diritto di formare unioni lavorative, e il diritto di proteggere le proprie risorse. 

New York City è il motore dell'economia mondiale ed è la sede delle maggiori corporazioni del mondo. New York è anche la sede del World Trade Center, il quale fu fondato nel 1960 da David Rockefeller, ed è anche la sede del New York Stock Exchange, nel quale i ricchi effettuano i loro investimenti per divenire ancora più ricchi. Con la fine della sicurezza sociale, la gente comune americana si trova costretta a giocarsi il futuro nella Borsa o nei fondi comuni. Questa economia speculativa non potrà resistere a lungo, e quando si spaccherà non saranno le banche a soffrire, loro ci guadagnano in ogni caso, ma bensì la gente comune che ora si muove come un gregge confuso.
Qui trovate un articolo di Chomsky su come i "mercanti della terra" stiano cercando di controllare il mondo del lavoro.
Qui trovate un importante intervista di David Barsamian a Chomsky nella quale si parla del vero ruolo della Banca Mondiale, del GATT e del Fondo Monetario Internazionale, un'organizzazione creata e controllata dai "mercanti della terra" e dalle banche americane. 


Superpotenza Militare
Nessuno può avere dubbi sul fatto che l'America disponga del più potente esercito al mondo. La domanda è:
"Ha usato l'America questo potere in una maniera oppressiva, aggressiva, ostinata così come la Babilonia descritta dalle Scritture?" 


Il "gregge confuso" è stato spinto a credere che le azioni militari degli USA vengano effettuate solo quando degli interessi nazionali di vitale importanza sono in pericolo, o quando un popolo democratico venga minacciato dal Comunismo o da dittature di estrema destra, o nel caso di invasioni illegali contro nazioni sovrane. La maggior parte delle persone ritiene che dopo l'intervento degli USA ritorni la pace e la democrazia torni a prevalere. Non è così. 

Qui vi è una lista (da William Blum su ZNet http://www.lbbs.org/) di tutte le nazioni bombardate dagli USA dalla Seconda Guerra Mondiale ad oggi:
Cina 1945-46, Corea del Nord 1950-53, Cina 1950-53, Guatemala 1954, Indonesia 1958, Cuba 1959-60, Guatemala 1960 e 64, Congo 1964, Peru 1965, Laos 1964-73, Vietnam 1961-73, Cambogia 1969-70, Guatemala 1967-69, Grenada 1983, Libia 1986, El Salvador anni '80, Nicaragua anni '80, Panama 1989, Irak 1991-99, Sudan 1998, Afghanistan 1998, Jugoslavia 1999. In quanti di questi casi le azioni militari hanno portato ad avere una reale democrazia rispettosa dei diritti umani? Nessuno. 


Fin qui abbiamo visto i casi nei quali gli Stati Uniti sono intervenuti, ora proviamo a vedere dove le vere democrazie sono state insanguinate da dittatori senza che nessuno sia intervenuto:
Cambogia, Indonesia, Cile, l'invasione indonesiana di Timor Est, l'invasione russa dell'Afghanistan, il genocidio in Ruanda, l'oppressione dei curdi, Cecenia, etc. Quello che voglio sottolineare è che la politica estera americana non è motivata da un senso morale, ma semplicemente dall'avidità. Gli USA intervengono solo quando hanno un interesse affaristico per farlo, oppure per mostrare al mondo intero il proprio armamento fornito da ditte come Raytheon, Texas Instruments, Textron, Northrop Grumman, MacDonnell-Douglas e Boeing. America: Essa gioca a fare il Poliziotto Internazionale e a voler passare per portatrice di pace, mentre le proprie industrie che producono armi mortali fanno sempre più armi e più profitti che in qualsiasi altra nazione al mondo.


I media americani hanno creato anche delle parole per descrivere tutti quegli stati che si rifiutano di sottostare alle politiche dei paesi occidentali (es. Libia, Iran, Iraq, Corea del Nord, Jugoslavia). Essi vengono definiti "Rogue State" (Stati indisciplinati). Se volete potere leggere qui un articolo riguardante il più grande Rogue State di tutti. 

Superpotenza Politica
Essendo il motore dell'economia mondiale ed avendo l'esercito più potente al mondo è evidente che gli USA debbano avere di conseguenza anche il dominio politico. Comunque, la Bibbia ci parla di un altro superpotere che sarà in possesso di Babilonia. Geremia 51:44 riferisce che tutte le nazioni del mondo la invocheranno prima della sua fine. Apocalisse 17:18 dice che la città di Babilonia dominerà sui re della terra. In Apocalisse 18:9-10 vediamo come i re della terra dichiarano che Babilonia è la "città del potere." 


New York adempie perfettamente le profezie delle scritture, visto che essa è la dimora del corpo governante del pianeta Terra: le Nazioni Unite. Questo semplice fatto è già di per sé sufficiente a rendere New York la città più importante al mondo. E' qui che si stipulano i contratti, si tracciano i confini e le vite vengono comprate e vendute (Apocalisse 18:13). Alcuni potrebbero dubitare del fatto che le Nazioni Unite abbiano un tale potere. Perché parliamo del potere delle Nazioni Unite? Gli unici a limitare i diritti delle Nazioni Unite sono proprio gli Stati Uniti, i quali hanno ripetutamente ignorato il volere delle Nazioni Unite. Qui trovate un articolo (ancora di Chomsky), che mostra come gli USA siano la sola nazione che si è opposta ad alcune iniziative dell'ONU. Pur avendo un grande potere, l'ONU deve comunque arrendersi allo strapotere degli Stati Uniti d'America.
Inoltre troviamo scritto che dopo la distruzione improvvisa e catastrofica di Babilonia, ciò che vi rimarrà verrà attaccato dall'Anticristo con il suo esercito: "Le dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la consumeranno con il fuoco. Infatti Dio ha messo nei loro cuori di eseguire il suo disegno che è di dare, di comune accordo, il loro regno alla bestia fino a che le parole di Dio siano adempiute. La donna che hai vista è la grande città che domina sui re della terra" (Apocalisse 17:16-18)


Queste parole ci parlano di come le nazioni della terra si ribelleranno al giogo che Babilonia le imponeva e si rivolgeranno al messia della New Age, l'Anticristo, e gli permetteranno di governare su di loro. Maitreya, il "maestro mondiale" della New Age, il quale dovrebbe presto apparire (promosso dal Tara Center, Lucis Trust, World Goodwill e il Share International- vedi NGO accredito dalle Nazioni Unite)- e già sin d'ora, attraverso Benjamin Creme e altri sostenitori, cresce la critica alla società del consumismo e del materialismo che si è venuta a creare. Egli appare come il campione della democrazia globale e della libertà politica per tutti, ossia l'esatto contrario della politica che gli USA hanno effettuato fino ad ora. Maitreya è un uomo che appare nelle vesti di salvatore delle moltitudini di persone che stanno morendo di fame nel Terzo Mondo e che si batte anche per avere un sistema ospedaliero e d'istruzione per tutti. Egli lotta anche per l'annullamento del debito del Terzo Mondo (idea che non viene condivisa dagli USA). 

La cultura materialistica, consumistica e legata ai piaceri sensuali senza considerarne le conseguenze è stata senza dubbio ispirata da Satana all'America. E sarà proprio l'Anticristo che verrà per mettere in guardia gli USA dai pericoli del progresso, del consumismo e della miseria di una vita senza spiritualità. 

Maggiore città portuale, maggiore città e città con il maggior numero di ebrei esiliati.
New York City è senza dubbio la maggior città portuale al mondo. Quello che molti ignorano è invece che quando una nave arriva a New York provenendo dal sud, si deve imbattere nel municipio di Long Island chiamato "Babylon" (Babilonia). Questa scritta è a caratteri cubitali, per cui tutti quanti che passano di lì non possono non vederla. La comunità di Babilonia è composta da 200'000 persone, principalmente ebree. In essa si trova un aeroporto e due università. Questa comunità prende il nome di Babilonia, in quanto secondo degli studi delle Scritture fatti da i primi emigranti ebrei in America, l'Antica Babilonia sarebbe dovuta essere rifondata ad ovest del Nilo. In nessun'altra città del mondo vi è una comunità che prende il nome di Babilonia.
In nessun'altra città si trovano tanti ebrei come a New York e il numero degli ebrei presenti negli Stati Uniti è superiore a quello degli ebrei che vivono in Israele e in Russia messe assieme. Per aver ulteriori conferme che l'America sia la Babilonia della fine dei tempi, vi suggerisco di leggere "America, the Babylon." 


La città più ricca:
Non ho controllato personalmente se è vero, ma da quanto ho sentito da fonti economiche, metà dei capitali mondiali si trovano a New York. Questo significa che il 50% dei soldi mondiali sono situati a New York. Questo dato è verosimile se si considera che a New York vi sono la Banca Mondiale, la NYSE e molte altre banche internazionali.
Inoltre, dopo la Seconda Guerra Mondiale, gli USA si sono trovati ad avere il controllo di entrambe le parti degli oceani. Essa è quindi la prima vera potenza globale della storia del mondo. Nel 1948, George Kennan, che diresse il Dipartimento di Stato fino al 1950, scrisse un documento intitolato Piano di Studio delle Politiche, nel quale vi era anche scritto: 


"abbiamo circa il 50% delle ricchezze mondiali ma solo il 6,3% della popolazione… in questa situazione, è evidente che non possiamo evitare di suscitare invidia e risentimento nei nostri confronti. La nostra vera missione per il prossimo futuro è di pianificare degli accordi che ci permettano di mantenere questa condizione di disparità… Per far ciò dobbiamo fare a meno di tutti i sentimentalismi e dei sogni a occhi aperti, ma bensì porre attenzione ai nostri obiettivi immediati …Dobbiamo finire di parlare di obiettivi irreali come i diritti umani, il miglioramento delle condizioni di vita e la democratizzazione. Il giorno nel quale si parlava di potere in modo onesto è ormai lontano." (tratto da What Uncle Sam Really Wants, di Noam Chomsky, Odonian Press, 1986, pp. 7, 9-10) 

Babilonia è rappresentata da una donna
Il simbolo americano più noto è la Statua della Libertà. Richard Coombes ha fatto uno studio per dimostrare che la Statua della Libertà sia in realtà la rappresentazione della divinità babilonese Ishtar. Ishtar era insieme a Marduk alla testa del pantheon babilonese degli dei, e il suo culto promuoveva "la nozione della libertà personale e la libertà di seguire uno stile di vita edonistico, sessualmente sfrenato e immensamente promiscuo." (Coombes). La sua filosofia è stata ricreata nell'America moderna e la si può ritrovare nello slogan degli anni '60: "se ti piace, fallo!" Al centro del suo culto vi era la pratica della prostituzione religiosa: "La Madre delle Prostitute…" (Apocalisse 17:5). 


L'intrattenimento rappresenta una delle industrie maggiormente esportata dagli USA e in esso viene sempre dato maggior risalto al sesso. Nell'immoralità di Babilonia, le scritture sottolineano il peccato di adulterio, il quale ai giorni nostri viene sempre più esaltato dalla società americana.
Apocalisse 18:16 rivela l'identità di Babilonia attraverso i suoi colori nazionali: 



"La gran città ch'era vestita di lino fino e di porpora e di scarlatto..."

Quella che segue è una copia di una pubblicità che ho recentemente ricevuto nella posta:


La "Madre delle Prostitute" di Apocalisse 17-18 è una rappresentazione letterale della dea babilonese Ishtar, il cui culto richiedeva la prostituzione come forma di servizio religioso. In passato essa era conosciuta dalla civiltà sumera come Inanna e in seguito è stata adorata dai romani con il nome di Venere e Libertas. Ad essa i romani avevano dedicato un tempio che si trova sul Colle Aventino a Roma e sulle monete avevano la sua iscrizione, la sua immagine e il suo nome (così come ha fatto l'America qui sotto).


(Per informazioni sulla moneta raffigurante Libertas http://www.dl.ket.org/latin3/grammar/inscriptions.htm.)

La Statua della Libertà fu ideata e realizzata da persone strettamente coinvolte con l'organizzazione massoniche. Edouard Laboulaye fu il capo fondatore e Frederic August Bartholdi fu il capo scultore. Queste persone, e i massoni in generale, idealizzano i dei pagani e le dee dell'Antica Roma e Grecia. E' risaputo che Bartholdi intendeva rappresentare la Statua della Libertà come la dea Libertas, nota anche come Inanna e Ishtar.

Qui vi è la statua della dea Inanna/Ishtar la quale, secondo Richard Coombes, risale a circa il 3000 a.C. Raffrontala con la moderna Statua della Libertà.

"Le sette teste sono i sette monti sui quali siede la donna" (Apocalisse 17:9) 

Questo passaggio viene spesso utilizzato da coloro che identificano la Babilonia della fine dei tempi con la Chiesa Cattolica Romana. Infatti è noto che Roma fu costruita su sette colli. Comunque, la parola greca che molti traducono con "colli" è la parola hora, la quale dovrebbe essere tradotta con "montagna". La parola greca per definire le colline sarebbe bounos. Nella letteratura greca non è mai stata usata la parola hora per identificare i colli di Roma, ma bensì bounos. La principale definizione della parola greca è montagna, ma essa può anche significare una vasta area oppure continente. Nel sito ufficiale della Statua della Libertà (http://www.nps.gov/stli/prod02.htm) troviamo scritto che la corona a sette punte da lei indossata rappresenta i sette oceani e continenti del mondo." 

"...la grande prostituta, che siede su molte acque." Apocalisse 17:
"Le acque che hai vedute e sulle quali siede la meretrice, son popoli e moltitudini e nazioni e lingue" 17:15.
"Vidi una donna che sedeva sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia e avente sette teste e dieci corna." 17:3
"Le sette teste sono i sette monti sui quali siede la donna" 17:9 


La caduta di Babilonia

La caduta di Babilonia avverrà in tre fasi. Il primo sarà il giudizio di Dio che porterà alla distruzione della "grande città" di Babilonia. Il secondo sarà un attacco dell'Anticristo e dei dieci re che andranno a colpire ciò che sarà rimasto di essa. L'ultima fase della caduta di Babilonia sarà la sua completa e totale distruzione al termine della Tribolazione. 

Fase Uno La distruzione della "grande città" di Babilonia avverrà all'improvviso, senza preavviso, e quando essa sarà al massimo del suo potere
    Apocalisse 17:18, Prima dell'inizio del giudizio, la città verrà chiamata "..la grande città che impera sui dieci re della terra."
    Apocalisse 18:7-8, ".. ella dice in cuor suo: Io seggo regina e non son vedova e non vedrò mai cordoglio; perciò in uno stesso giorno verranno le sue piaghe".
    Apocalisse 18:10, "standosene da lungi per tema del suo tormento diranno: Ahi! ahi! Babilonia, la gran città, la potente città! Il tuo giudizio è venuto in un momento!"
    Apocalisse 18:15-19: "I mercanti di queste cose che sono stati arricchiti da lei se ne staranno da lungi per tema del suo tormento, piangendo e facendo cordoglio, e dicendo: Ahi! ahi! La gran città ch'era vestita di lino fino e di porpora e di scarlatto, e adorna d'oro e di pietre preziose e di perle! Una cotanta ricchezza è stata devastata in un momento. E tutti i piloti e tutti i naviganti e i marinari e quanti trafficano sul mare se ne staranno da lungi; vedendo il fumo dell'incendio d'essa esclameranno dicendo: Qual città era simile a questa gran città? E si getteranno della polvere sul capo e grideranno, piangendo e facendo cordoglio e dicendo: Ahi! ahi! La gran città nella quale tutti coloro che avevano navi in mare si erano arricchiti con la sua magnificenza! In un momento ella è stata ridotta in un deserto."
    Geremia 50:31-32, "Eccomi a te, o arrogante, dice il Signore, l'Eterno degli eserciti; poiché il tuo giorno è giunto, il tempo ch'io ti visiterò. L'arrogante vacillerà, cadrà, e non vi sarà chi la rialzi"
    Geremia 51:7-8, "Babilonia era nelle mani dell'Eterno una coppa d'oro, che inebriava tutta la terra; le nazioni han bevuto del suo vino, perciò le nazioni son divenute deliranti. A un tratto Babilonia è caduta, è frantumata. Mandate su di lei alti lamenti"
Il fatto che la fase uno avverrà quando Babilonia sarà al massimo del suo splendore ci fa capire che accadrà prima che essa verrà attaccata dall'Anticristo. Ciò è la prova che la catastrofe che provocherà la distruzione della grande città capiterà abbastanza presto nel periodo della tribolazione. 

La grande città di Babilonia crollerà come conseguenza alla seconda tromba del giudizio di Apocalisse 8:8: "Poi suonò il secondo angelo, e una massa simile ad una gran montagna ardente fu gettata nel mare; e la terza parte del mare divenne sangue".
Questa meteora gigante impatterà nell'Oceano Atlantico, e vediamo come l'angelo in Apocalisse 18:21 offre una descrizione della natura della caduta di Babilonia "Poi un potente angelo sollevò una pietra grossa come una gran macina, e la gettò nel mare dicendo: Così sarà con impeto precipitata Babilonia, la gran città, e non sarà più ritrovata".
Geremia 51:42 conferma questa ipotesi: "Il mare è salito su Babilonia; essa è stata coperta dal tumulto dei suoi flutti." Comunque, il verso seguente ci indica la condizione finale di Babilonia; essa sarà una terra arida e una desolazione. Questa è un ulteriore conferma che si tratta di un grande tsunami o di un'enorme ondata di mare, la quale distruggerà la Costa Orientale degli Stati Uniti, New York City, lasciando poi solo desolazione e deserto


Per ulteriori conferme che la distruzione della città di Babilonia sarà il risultato del giudizio di Dio potete vedere Isaia 13:5 e Geremia 50:25; Geremia 50:46 dice anche: "Al rumore della presa di Babilonia trema la terra, e se n'ode il grido fra le nazioni " La terra tremerà a motivo dell'impatto del grosso meteorite che cadrà nell'oceano. 

Fase Due L'Anticristo e i dieci re attaccheranno ciò che rimarrà di Babilonia e porteranno il loro Nuovo Ordine Mondiale.

La Bibbia spiega chiaramente che l'Anticristo sorgerà da un governo mondiale precedentemente stabilito, guidato da dieci re:

    "Ed egli mi parlò così: 'La quarta bestia è un quarto regno sulla terra, che differirà da tutti i regni, divorerà tutta la terra, la calpesterà e la frantumerà. Le dieci corna sono dieci re che sorgeranno da questo regno; e, dopo quelli, ne sorgerà un altro, che sarà diverso dai precedenti, e abbatterà tre re. Egli proferirà parole contro l'Altissimo, ridurrà allo stremo i santi dell'Altissimo, e penserà di mutare i tempi e la legge; i santi saran dati nelle sue mani per un tempo, dei tempi, e la metà d'un tempo." (Daniele 7:23-25)
    L'Anticristo e i dieci re che governeranno il governo mondiale attaccheranno Babilonia per renderla in schiavitù: "Poiché Iddio ha messo in cuor loro di eseguire il suo disegno e di avere un medesimo pensiero e di dare il loro regno alla bestia finché le parole di Dio siano adempite." (Apocalisse 17:17-18) 
Fase Tre Il risultato finale di Babilonia sarà la sua completa e totale distruzione:

Isaia 13:19-22: "E Babilonia, lo splendore de' regni, la superba bellezza de' Caldei, sarà come Sodoma e Gomorra quando Iddio le sovvertì. Essa non sarà mai più abitata, d'età in età nessuno vi si stabilirà più; l'Arabo non vi pianterà più la sua tenda, né i pastori vi faran più riposare i lor greggi; ma vi riposeranno le bestie del deserto, e le sue case saran piene di gufi; vi faran la loro dimora gli struzzi, i satiri vi balleranno. Gli sciacalli ululeranno nei suoi palazzi, i cani salvatici nelle sue ville deliziose. Il suo tempo sta per venire, i suoi giorni non saran prolungati."
Geremia 51:25-26: "Eccomi a te, o montagna di distruzione, dice l'Eterno; a te che distruggi tutta la terra! Io stenderò la mia mano su di te, ti rotolerò giù dalle rocce, e farò di te una montagna bruciata. E da te non si trarrà più pietra angolare, né pietre da fondamenta; ma tu sarai una desolazione perpetua, dice l'Eterno."
Apocalisse 18:2: "Ed egli gridò con voce potente, dicendo: Caduta, caduta è Babilonia la grande, ed è divenuta albergo di demoni e ricetto d'ogni spirito immondo e ricetto d'ogni uccello immondo e abominevole." 


Il profeta Zaccaria testimoniò la rimozione delle forze spirituali demoniache che avevano ispirato l'antica natura di Babilonia. Questa donna era posta in una cesta e a Zaccaria fu detto che stava per essere portata ad una nuova terra nella quale Babilonia sarebbe riemersa.

"E l'angelo che parlava meco uscì, e mi disse: 'Alza gli occhi, e guarda che cosa esce là'. Io risposi: 'Che cos'è?' Egli disse: 'È l'efa che esce'. Poi aggiunse: 'In tutto il paese non hanno occhio che per quello'. Ed ecco, fu alzata una piastra di piombo, e in mezzo all'efa stava seduta una donna. Ed egli disse: 'Questa è la malvagità'; e la gettò in mezzo all'efa, poi gettò la piastra di piombo sulla bocca dell'efa. Poi alzai gli occhi, guardai, ed ecco due donne che s'avanzavano; il vento soffiava nelle loro ali, e le ali che avevano eran come ali di cicogna; ed esse sollevarono l'efa fra terra e cielo. E io dissi all'angelo che parlava meco: 'Dove portano esse l'efa?' Egli mi rispose: 'Nel paese di Scinear, per costruirgli quivi una casa; e quando sarà preparata, esso sarà posto quivi al suo luogo." Zaccaria 5:5-11 
Il 28 ottobre 1886, il Presidente Grover Cleveland accettò la Statua della Libertà e nella cerimonia nella quale veniva svelata l'antica divinità pagana, egli disse

"Noi non dimenticheremo che Libertas ha posta qui la sua dimora; non dobbiamo quindi trascurare il suo altare prescelto"



NOTE
La citazione del Presidente Grover Cleveland può essere verificata sul sito ufficiale della Statua della Libertà: http://www.nps.gov/stli/prod02.htm
  
per contattare l'autore pgoodgame@hawaii.rr.com


Note relative a Noam Chomsky:
Egli è un importante dissidente politico e il fatto che quasi nessuno lo conosca è la dimostrazione di come la macchina propagandistica degli USA sia in grado di insabbiare e nascondere ciò che la può danneggiare. Egli è anche un professore, un prolifico autore e un attivista. E' ateo, un'umanista secolare e un critico delle politiche di espansionismo sionista da parte della moderna Israele. Ovviamente in quanto cristiano, io non sono d'accordo con tutte le sue posizioni, ma le sue osservazioni a riguardo dell'America sono confermate da moltissime prove. Egli viene accusato di essere antisemita; ma il fatto che Chomsky sia un ebreo dovrebbe essere già un motivo per dubitare di questa accusa, anche se gli zeloti dell'estrema destra (i quali sostengono il sistema corporativo capitalistico) e i cristiani disinformati continuano ad accusarlo di antisemitismo. La fama di antisemita gli deriva dal fatto che egli ha sostenuto un ricercatore francese il quale affermava che si è esagerato a proposito dei dati relativi all'Olocausto nella Seconda Guerra Mondiale. Chomsky però non difendeva questa teoria, ma semplicemente difendeva il diritto di poter presentare questa teoria. Quindi Chomsky si riferiva semplicemente alla Libertà di Espressione e non voleva essere un sostenitore del revisionismo storico e dell'antisemitismo. Questo è il modo in cui i sostenitori dello status quo agiscono nei confronti di chi vuol mettere in luce la loro ipocrisia. 


Ribadisco che Chomsky non è cristiano, e sebbene abbia una grande conoscenza relativa al passato e al presente, il suo punto di vista per il suo futuro pone al centro di tutto l'uomo e quindi parte su basi sbagliate. Ricordate questo quando leggerete le sue opinioni. 

L'archivio di Noam Chomsky si può trovare qui: http://www.zmag.org/chomsky/index.cfm
Un articolo che difende Chomsky dalle accuse di antisemitismo si trova qui: http://www.zmag.org/chomsky/other/85-hitchens.html


21 novembre 2014

Giorno dopo giorno, ora dopo ora.

Gli attacchi contro il Papa stanno assumendo connotati sempre piu' orribili e proporzioni tanto smisurate quanto inimmaginabili. La cosa terribile e' che in gran parte tutto ciò è opera di cristiani. Costoro saranno la causa principale della grande tribolazione, più volte annunciata per i nostri giorni in molte apparizioni. Che Dio li perdoni e li illumini, affinché si rendano conto dell'ira che li sovrasta. Stringiamoci al Papa, Francesco, qualunque cosa accada. Non abbiamo scelta, grazie a Dio



dalla pagina facebook NON è "Antonio Socci pagina ufficiale".

20 novembre 2014

La Donna dell'Apocalisse

“Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. 2 Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. 3 Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; 4 la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. 5 Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono. 6 La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni…[13] Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio…[17] Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.” (Apocalisse 12, 1- 18)



Quello della donna è il primo dei sette segni sul conflitto fra Dio e Satana. È chiaro che si tratta di visioni allegoriche, per cui gli errori che si possono compiere nell’approccio ad un testo del genere sono, essenzialmente, due: prendere alla lettera quelli che vogliono essere dei simboli (come le varie cifre del testo); oppure accentuare troppo l’aspetto simbolico fermandosi ad esso, privandolo così il testo del suo reale messaggio. Bisogna sapere trovare il giusto equilibrio per una corretta interpretazione. 
In questa visione ci sono quattro personaggi principali: Dio, il Drago, la Donna e il Bambino. Per capire l’identità di questi ultimi due, sarà utile partire dal Drago. Esso è senza dubbio il simbolo del male, quel Satana presente anche nel Vangelo. La figura del drago si collega direttamente al “serpente antico” del Genesi, a cui si fa esplicito riferimento nel verso 9. Sarà bene riportare quel passo:

“Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la sua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (Genesi 3, 15)

Le analogie ci sono tutte: la donna, il drago/serpente, la stirpe della donna. La visione sembra quindi la realizzazione profetica della guerra fra il serpente e la Donna e della vittoria di quest’ultima (tramite la sua discendenza, cioè tramite il figlio). Passiamo ora al bambino. L’identificazione del “figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro” non appare difficile. Trattasi inequivocabilmente del Messia, anche per il riferimento allo scettro di ferro di cui parla un salmo:

e in dominio i confini della terra.
Le spezzerai con scettro di ferro,
come vasi di argilla le frantumerai”
(Salmi 2, 8-9)

È un Salmo, questo, che parla esplicitamente del Messia che dovrà venire. Per cui non sembrano esserci dubbi. Il bambino è il promesso Messia “nato da donna”, quel Gesù di cui si parla alla fine del capitolo. Un’interpretazione questa in nulla ostacolata da elementi che possono risultare contrastanti con le narrazioni evangeliche, come l’immediata ascensione del bambino verso Dio e cioè, si presume, verso il Cielo. Questo perché si tratta, per l’appunto, di una visione profetica e allegorica che non ha la pretesa di essere una ricostruzione dei fatti evangelici. Se, quindi, l’identificazione del bambino con il Messia, e quella del drago con Satana non crea difficoltà resta, però, da approfondire la figura della donna. Quest’ultima interpretazione sembra fondamentale per la comprensione di tutto il testo, perché la visione inizia con il segno grandioso della donna. Ed è lei l’unico personaggio che attraversa tutta la visione: dall’inizio alla fine. Per questo sulla figura della donna non si sono risparmiate innumerevoli interpretazioni, da chi la identifica come il Popolo Eletto a chi la guarda come una figura personificata della Chiesa. Probabilmente nessuna delle varie interpretazioni è errata, alcune possono sussistere senza escludersi a vicenda. Eppure nessuna delle due che abbiamo prospettato (che sembrano essere fra le più comuni) calza perfettamente e fino in fondo. La donna può essere vista come l’immagine del Popolo eletto che dà alla luce il Messia. Però la donna continua ad avere un ruolo anche dopo la sconfitta del drago per mezzo dell’Agnello, eppure a questo punto il Popolo eletto avrebbe dovuto esaurire il suo ruolo. Allo stesso modo la donna può essere vista come immagine della Chiesa gloriosa, eppure non è la Chiesa che ha generato Cristo: è il contrario. L’identificazione con la Chiesa meglio si accorda con l’ultima parte della visione, ma fino a un certo punto. Perché? Perché alla fine il drago non può nulla contro la donna e per questo si scaglia contro la sua discendenza. Con la donna la lotta è finita, si evince quasi che il suo ruolo terreno sia finito. Invece Satana può ancora attaccare la Chiesa, anche se non può prevalere. E poi quale sarebbe questa discendenza della Chiesa? Bisognerebbe quindi ipotizzare un doppio significato simbolico della donna: il Popolo Eletto, nella prima parte, per poi diventare la Chiesa (nella seconda). Possibile, anche se nel testo la donna resta sempre la stessa. Inoltre, anche volendo assumere la “doppia interpretazione”, resta il problema del finale e della discendenza. Il testo fa intendere che la guerra intrapresa dal drago contro la discendenza della donna sia la vendetta per la vanificazione dei suoi attacchi. Per cui la donna sembra avere terminato il suo ruolo terreno e la sua personale battaglia, ora affidata alla sua discendenza.

Forse si può provare, senza escludere del tutto questa precedente, ad assumere anche un’interpretazione molto più semplice e senza ambiguità. La visione parla del Messia e della sua nascita da una donna. Nulla vieta, se non un giudizio aprioristico, di vedervi la madre di Cristo, la quale sarebbe così la Donna della profezia del Genesi dalla quale sarebbe nata la discendenza destinata alla vittoria (nella figura, quindi, del Figlio-Messia). La quale non esaurisce il suo ruolo con la nascita di Cristo, visto il perdurare dell’inimicizia con il serpente che continua ancora ad avventarsi contro di lei. La visione la presenta però come inattaccabile per la protezione di Dio, per cui il drago muove guerra contro il resto della sua discendenza. Un’espressione, quest’ultima, a nostro parere molto significativa. Perché il Cristo è il prodotto della discendenza della donna che avrebbe sconfitto il drago. Tuttavia anche Cristo ha dato una discendenza con la Chiesa, e contro di questa continuerà fino alla fine la persecuzione del drago sulla Terra. Non più direttamente contro il Messia, né contro la donna. Sembra molto più logico vedere la Chiesa in “quel resto della sua discendenza” che porta la testimonianza di Gesù, che non altrove. 

Se, nonostante le discrepanze, si può ritenere giusta l’interpretazione della donna come immagine del Popolo eletto dei tempi messianici bisogna notare che invece l’identificazione con Maria, madre di Cristo, non trova nessun ostacolo. Anzi quest’ultima sembra l’interpretazione meno artefatta e quindi quella più vicina alla realtà. Ci sono ancora altri indizi che possono confermare questa interpretazione, come l’appellativo di “donna”, che è lo stesso col quale Giovanni si riferisce a Maria nei Vangeli (nell’episodio di Cana e sotto la croce). L’identificazione con Maria permette anche di capire meglio le caratteristiche della donna dell’Apocalisse. Il fatto che sia “vestita di sole” si può forse collegare al fatto che Maria sia la madre del “sole di giustizia” di cui parla Malachia (cap. 3, 20) per cui lei è rivestita di quello stesso splendore. Quello che si pone sotto i piedi è, solitamente, qualcosa che è stato sconfitto. La Luna può simboleggiare il passaggio delle stagioni, ovvero il tempo e quindi la morte. Il fatto che sia sotto i piedi della donna sembra indicare la compartecipazione di Maria alla sconfitta della morte operata da Cristo.

Questo episodio dell’Apocalisse non fa che confermare quello che appariva implicito già nei Vangeli. Ovvero un ruolo, quello di Maria, non ridotto a quello di un “utero in affitto” usa e getta ma a qualcosa di molto più grande. Maria non solo ha dato alla luce il Messia, ma lo ha accompagnato nella sua dolorosa missione prendendovi parte anche lei in modo del tutto particolare; prima ma anche dopo la morte del Cristo. Per questo la vediamo nell’Apocalisse come una splendida regina, coronata di dodici stelle, simbolo delle dodici tribù di Israele, e in veste vittoriosa rispetto al nemico. Il fatto che poi il drago si rivolga contro il resto della sua discendenza, cioè la Chiesa, conferma anche il titolo di “Madre della Chiesa”. Tutto questo non mette affatto in ombra la figura del Cristo. Anzi, senza una corretta mariologia, non si può sviluppare una corretta cristologia. Lo vedremo, con qualche esempio, in ulterirori interventi.

15 novembre 2014

Il giudizio di Francesco: «aborto è uccidere, eutanasia è contro Dio»

Chi sono io per giudicare? ripetono instancabilmente i sostenitori della cultura dello scarto, prima di
spiegare che Papa Francesco non vorrebbe più intervenire sui temi bioetici -come il predecessore- ed invitando i cattolici a fare altrettanto. Peccato che Francesco, come insegna il Catechismo, in quell’occasione abbia semplicemente ribadito che il giudizio non è verso le persone, ma verso i comportamenti (non gli omosessuali ma gli atti omosessuali, non il peccatore ma il peccato).

Un giudizio di enorme portata, infatti, è stato rivolto oggi dal Pontefice in un vibrante discorso in difesa della vita umana, in occasione dell’udienza concessa all’Associazione medici cattolici italiani. Da leggere integralmente, noi qui riportiamo solo i passaggi più “caldi”.

Il giorno del suicidio-show della ragazza inglese Brittany, strumentalizzata dalle associazioni pro-eutanasia, monsignor Cerrasco de Paula, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, aveva affermato: «Non giudichiamo le persone, ma il gesto in sé è da condannare. Questa donna ha agito pensando di morire dignitosamente, ma è qui l’errore: suicidarsi non è una cosa buona, è una cosa cattiva perché è dire no alla propria vita e a tutto ciò che significa rispetto alla nostra missione nel mondo e verso le persone che si hanno vicino. Bisogna chiedersi se è questa la morte con dignità». I media lo hanno accusato di tradire le fantomatiche “aperture” di Papa Francesco, il quale proprio oggi però sembra aver richiamato gli stessi concetti di mons. De Paula: «Il pensiero dominante propone a volte una “falsa compassione”», ha affermato Papa Francesco. «Quella che ritiene sia un aiuto alla donna favorire l’aborto, un atto di dignità procurare l’eutanasia, una conquista scientifica “produrre” un figlio considerato come un diritto invece di accoglierlo come dono; o usare vite umane come cavie di laboratorio per salvarne presumibilmente altre». La “falsa compassione” dei sostenitori della cultura dello scarto, un giudizio perfetto.

Parole durissime che in un colpo spazzano via tutti i tentativi mediatici di usufruire del Papa contro chi si impegna a difendere la vita. C’è anche un richiamo al “dovere” dell’obiezione di coscienza per i medici: «La fedeltà al Vangelo della vita e al rispetto di essa come dono di Dio, a volte richiede scelte coraggiose e controcorrente che, in particolari circostanze, possono giungere all’obiezione di coscienza».

Francesco ha quindi proseguito: «Noi stiamo vivendo un tempo di sperimentazioni con la vita. Ma uno sperimentare male. Fare figli invece di accoglierli come dono, come ho detto. Giocare con la vita. Siate attenti, perché questo è un peccato contro il Creatore: contro Dio Creatore, che ha creato le cose così. Quando tante volte nella mia vita di sacerdote ho sentito obiezioni. “Ma, dimmi, perché la Chiesa si oppone all’aborto, per esempio? E’ un problema religioso?” – “No, no. Non è un problema religioso” – “E’ un problema filosofico?” – “No, non è un problema filosofico”. E’ un problema scientifico, perché lì c’è una vita umana e non è lecito fare fuori una vita umana per risolvere un problema. “Ma no, il pensiero moderno…” – “Ma, senti, nel pensiero antico e nel pensiero moderno, la parola uccidere significa lo stesso!”. Lo stesso vale per l’eutanasia: tutti sappiamo che con tanti anziani, in questa cultura dello scarto, si fa questa eutanasia nascosta. Ma, anche c’è l’altra. E questo è dire a Dio: “No, la fine della vita la faccio io, come io voglio”. Peccato contro Dio Creatore. Pensate bene a questo». L’aborto è un omicidio, l’eutanasia è un peccato contro Dio Creatore. Nemmeno l’amato Benedetto XVI, paradossalmente, era stato così plateale.

Una posizione chiara, netta, senza equivoci, senza paure di non compiacere i media di cui è diventato suo malgrado il paladino. Francesco non è sceso dalla croce per per accontentare il mondo, per legittimare il peccato secondo le accuse di molti cattolici confusi. Anzi, proprio in questi giorni il Papa ha incontrato i responsabili di “Manif Pour Tous Italia” i quali gli hanno regalato la loro bandiera con il simbolo della famiglia. Francesco ha risposto: «grazie, è molto bella». «Per noi è importante», hanno aggiunto i responsabili dell’associazione. «Lo è per tutti», ha replicato il Pontefice.

http://www.uccronline.it/2014/11/15/il-giudizio-di-papa-francesco-aborto-e-uccidere-eutanasia-e-contro-dio/