17 settembre 2017

"Quando siamo tentati di chiudere il nostro cuore a chi ci ha offeso e ci chiede scusa, ricordiamoci delle parole del Padre celeste al servo spietato: «Io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?»"


Piazza San Pietro
Domenica, 17 settembre 2017

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Il brano evangelico di questa domenica (cfr Mt 18,21-35) ci offre un insegnamento sul perdono, che non nega il torto subito ma riconosce che l’essere umano, creato ad immagine di Dio, è sempre più grande del male che commette. San Pietro domanda a Gesù: «Se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?» (v. 21). A Pietro sembra già il massimo perdonare sette volte a una stessa persona; e forse a noi sembra già molto farlo due volte. Ma Gesù risponde: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette» (v. 22), vale a dire sempre: tu devi perdonare sempre. E lo conferma raccontando la parabola del re misericordioso e del servo spietato, nella quale mostra l’incoerenza di colui che prima è stato perdonato e poi si rifiuta di perdonare.

Il re della parabola è un uomo generoso che, preso da compassione, condona un debito enorme – “diecimila talenti”: enorme – a un servo che lo supplica. Ma quello stesso servo, appena incontra un altro servo come lui che gli deve cento denari – cioè molto meno –, si comporta in modo spietato, facendolo gettare in prigione. L’atteggiamento incoerente di questo servo è anche il nostro quando rifiutiamo il perdono ai nostri fratelli. Mentre il re della parabola è l’immagine di Dio che ci ama di un amore così ricco di misericordia da accoglierci, e amarci e perdonarci continuamente.

Fin dal nostro Battesimo Dio ci ha perdonati, condonandoci un debito insolvibile: il peccato originale. Ma, quella è la prima volta. Poi, con una misericordia senza limiti, Egli ci perdona tutte le colpe non appena mostriamo anche solo un piccolo segno di pentimento. Dio è così: misericordioso. Quando siamo tentati di chiudere il nostro cuore a chi ci ha offeso e ci chiede scusa, ricordiamoci delle parole del Padre celeste al servo spietato: «Io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?» (vv. 32-33). Chiunque abbia sperimentato la gioia, la pace e la libertà interiore che viene dall’essere perdonato può aprirsi alla possibilità di perdonare a sua volta.

Nella preghiera del Padre Nostro, Gesù ha voluto inserire lo stesso insegnamento di questa parabola. Ha messo in relazione diretta il perdono che chiediamo a Dio con il perdono che dobbiamo concedere ai nostri fratelli: «Rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori» (Mt 6,12). Il perdono di Dio è il segno del suo straripante amore per ciascuno di noi; è l’amore che ci lascia liberi di allontanarci, come il figlio prodigo, ma che attende ogni giorno il nostro ritorno; è l’amore intraprendente del pastore per la pecora perduta; è la tenerezza che accoglie ogni peccatore che bussa alla sua porta. Il Padre celeste – nostro Padre – è pieno, è pieno di amore e vuole offrircelo, ma non lo può fare se chiudiamo il nostro cuore all’amore per gli altri.

La Vergine Maria ci aiuti ad essere sempre più consapevoli della gratuità e della grandezza del perdono ricevuto da Dio, per diventare misericordiosi come Lui, Padre buono, lento all’ira e grande nell’amore.

16 settembre 2017

Il caso "Gloria Polo"

Ormai da diverso tempo si cerca di diffondere, tramite conferenze e pubblicazioni, una presunta esperienza soprannaturale che vede come protagonista la sig.ra Gloria Polo.
Ci è parso così doveroso approfondire la questione analizzando i fatti narrati e le affermazioni.






Introduzione

Gloria Costanza Polo Ortiz nasce il 30/11/1958 a Neiva, Huila in Colombia. Secondo quanto afferma, svolge la sua professione di odontoiatra a Bogotà.
Racconta di aver avuto un incidente il 5 Maggio 1995. Sarebbe stata colpita “mortalmente” da un fulmine, mentre si trovava insieme al marito e al nipote.

A causa di questo evento avrebbe avuto la possibilità – dopo la separazione dell’anima dal corpo – di andare nell’Aldilà, dove avrebbe incontrato diverse anime, visto e udito demoni, parlato con Nostro Signore Gesù Cristo, ed infine avrebbe ricevuto da Lui la missione di divulgare questa esperienza (mettendo in guardia coloro che ascoltandola non osservassero questi avvertimenti).


Documenti e pubblicazioni

Le pubblicazioni diffuse riportanti questa testimonianza sono essenzialmente scritti in portoghese e in italiano. Non risultano pubblicazioni scritte in spagnolo, lingua madre della signora Polo.
Sono disponibili su Internet numerosi video relativi a conferenze-testimonianze tenute in varie parti del mondo (molte in Italia).
  • Documento 1: “Dall’illusione alla verità - Sono stata alle porte del cielo e dell’inferno” – Traduzione in lingua italiana della conferenza tenutasi a Caracas (Venezuela) il 5 Maggio 2005, ad opera di Padre Leone Orlando, missionario Scalabriniano;
  • Documento 2: “Sono stata alle porte del cielo e dell’inferno” – Nuova testimonianza della dott.ssa Gloria Polo - a cura di Flaviano Patrizi, Himmel Associazione, anno 2011 (documento che viene presentato come l’unico verificato dalla stessa Gloria Polo);
  • Documento 3: Audio della Testimonianza dal vivo data a Matera presso la Parrocchia “S. Giuseppe Lavoratore” il giorno 10 Marzo 2016, registrazione a cura del GRIS Diocesano (nel testo della presente relazione, quando citato, viene riportato tra parentesi quadre il minuto della traccia audio)
  • Documento 4: “Sono stata alle porte del cielo e dell’inferno” – Editrice Ancilla, anno 2015;
  • Documento 5: Testemunho Vivo – Estuvo en las puertas del cielo y del infierno – Da ilusao à verdade (edizione in lingua portoghese, anno 2014, diffusa in Portogallo)
  • Documento 6: Testemunho Vivo – Estuvo en las puertas del cielo y del infierno – O livro da vida! - Da ilusao à verdade – Unica ediçao autorizada no Brasil (edizione in lingua portoghese, anno 2009, diffusa in Brasile)
  • Documento 7: DVD distribuito da "Himmel Associazione" che riporta la Testimonianza tenuta a Varsavia il 25 Marzo 2009 e la trasmissione del 28 Settembre 2009 del programma “Séptimo dia” sul canale televisivo Caracol.


L’evento fisico: la fulminazione

Il racconto

Il resoconto dell’evento tragico del 5 maggio 1995[1], che riporta la sig.ra Gloria, si può sintetizzare nei seguenti punti:
  1. Racconta di essersi trovata insieme al marito e al nipote nei pressi della Biblioteca dell’Università Nazionale di Bogotà allorquando un fulmine colpì lei e il nipote che restarono “senza vita” a terra. Il marito invece si salvò.
  2. Gloria riferisce di essere stata per 2 ore in arresto cardiaco prima dell’arrivo dei soccorsi. Lei avrebbe risposto alla rianimazione cardio-polmonare dei soccorritori, suo nipote, invece, è deceduto.
  3. Gloria giustifica il ritardo dei soccorsi con la permanenza di elettricità residua sul luogo dell’accaduto, che impediva l’avvicinarsi dei soccorritori.[2]
  4. Il marito avrebbe subito degli spasmi muscolari a causa della elettricità che sarebbe rimasta nell’acqua[3] e, nonostante questi, sarebbe riuscito a raggiungere un albero per arrampicarvisi.
  5. Il fulmine, che colpì il nipote, sarebbe stato attratto da una medaglietta di quarzo[4] al collo di quest’ultimo.
  6. Il fulmine sarebbe uscito dal piede destro di Gloria, che afferma: “Io prima, ero più alta rispetto a dopo la folgorazione.”[5]
  7. In seguito a questi effetti, oggi Gloria afferma: “devo indossare scarpe di gomma, perché se no mi passa la corrente, soprattutto sulla gamba destra, dove il fulmine si scaricò. Però per ogni passo claudicante che do, e a volte per il dolore causato dalla corrente, posso dire “grazie Gesù” "[6]

Considerazioni in merito ai fenomeni fisici

La narrazione degli eventi, così come riportati dalle fonti prese in esame, presenta diversi aspetti problematici:
  1. La permanenza dell’elettricità nel terreno e nel corpo umano subito dopo la scarica di un fulmine è del tutto priva di fondamento scientifico: l’evento “fulmine” è la conseguenza della rottura del dielettrico (l’aria) a causa dell’alta differenza di potenziale che si crea tra la terra e le nubi. Alcune frazioni di secondo dopo il fulmine, le cariche elettriche si sono ricombinate e non c’è alcuna corrente elettrica residua.
  2. L’impossibilità dei soccorsi a causa dell’elettricità, presente su un sito o sul corpo della vittima immediatamente dopo l’evento di fulminazione, è una falsa credenza; si tratta di uno dei tanti miti relativi ai fulmini in quanto induce pericolosamente a credere di non poter intervenire velocemente in questi casi. È invece vero esattamente il contrario ed è importante che in tali casi, che spesso provocano arresto cardiaco, l’intervento di rianimazione cardiaca avvenga quanto più tempestivamente possibile.[7] È pertanto del tutto inverosimile che il personale medico abbia atteso ben due ore prima di intervenire.
  3. L’affermazione secondo cui a distanza di 20 anni una corrente elettrica fluisca dalla gamba verso terra, qualora non si indossino scarpe con suola in gomma, risulta scientificamente infondata. Infatti l’eventuale accumulo momentaneo di cariche elettriche determinerebbe immediatamente una scarica (tipo quella che si sperimenta a volte uscendo dall’automobile – che si verifica invece più facilmente proprio indossando scarpe con suola isolante) nel momento stesso in cui una qualsiasi parte del corpo dovesse venire a contatto con un materiale conduttore. In ogni caso un tale fenomeno di carica e scarica non sarebbe in alcun modo riconducibile ad un evento, peraltro assai remoto, di fulminazione.
  4. Anche l’affermazione secondo cui la medaglietta di quarzo avrebbe attirato il fulmine non trova riscontro scientifico. Si tratta di un’altra falsa credenza secondo cui gli oggetti metallici attrarrebbero i fulmini. [8] Per di più, il quarzo non è un conduttore di elettricità.
  5. Non si ha evidenza medico/scientifica di una relazione tra corrente elettrica/ustione e alterazione della lunghezza delle ossa.


Aspetti Medici

Resoconto della storia clinica

Gloria afferma di essere stata attraversata da un fulmine, che sarebbe entrato nel suo corpo dal braccio sinistro, avrebbe “svuotato completamente la mammella sinistra, lasciando solo il capezzolo”, avrebbe fatto “sparire la carne del ventre e delle costole”, carbonizzato le gambe e sarebbe uscito dal piede destro. Lungo il percorso avrebbe carbonizzato il fegato, i polmoni, i reni e le ovaie che “divennero come uva passa, anche a causa del fatto che utilizzavo una spirale di rame”. È stata ricoverata presso un ospedale pubblico, dove sono stati praticate i primi interventi chirurgici di fasciotomie agli arti inferiori.


Riferisce di aver avuto un secondo arresto cardiaco in sala operatoria e di essere stata trasferita in un secondo ospedale, la clinica san Pedro Clavér di Bogotà del Seguro Social (struttura ospedaliera con assicurazione sanitaria privata), dove dice di essere stata in coma per tre giorni, intubata per grave insufficienza respiratoria, e in insufficienza renale. 

Riferisce di non essere stata dializzata, perché i medici ritennero che la dialisi sarebbe stata inutile, vista “l’inefficienza totale” dei suoi reni. Dopo i tre giorni di coma si risvegliò e, dopo altri due giorni, i medici staccarono ogni presidio di ventilazione assistita e cominciarono le cure per lo sbrigliamento e la riepitelizzazione degli arti inferiori. Un mese dopo questi trattamenti, fu trasferita dal quinto al settimo piano della clinica San Pedro Clavér.

A suo dire, però, i medici le proposero l’amputazione degli arti inferiori per la mancata risposta clinica alle diverse procedure medico-chirurgiche attuate. L’amputazione sarebbe stata effettuata dopo tre giorni, ma la mattina dell’intervento la signora poté posizionarsi in stazione eretta e i medici decisero, così, di proseguire la riabilitazione motoria. Gloria riferisce che ancora persisteva la lesione epatica, ma dopo “esami nucleari”, i medici conclusero che la sua vita non sarebbe stata in pericolo. Residuava la lesione alla mammella sinistra e alle ovaie. 

Dopo un anno e mezzo dall’accaduto la donna ha avuto una figlia, con restitutio ad integrum della ghiandola mammaria e dell’apparato genitale.

Considerazioni

Gloria afferma di essere stata soccorsa dopo due ore dalla folgorazione, restando in arresto cardiaco. Dall’intervista al medico che ha prestato il primo soccorso[9], dott. Nairo Cano, si evince che dal momento in cui lui è intervenuto, ha constatato l’assenza di attività cardiaca, ha eseguito le manovre di rianimazione cardio-polmonare con successo, sono trascorsi 3-5 minuti. Nulla si dice del riferito intervallo di due ora tra l’evento e il primo soccorso.

Secondo le linee guida dell’ERC (European Resuscitation Council), attuando una defibrillazione entro 3-5 minuti dall’arresto cardio-circolatorio, si determina una sopravvivenza dal 50 al 75% dei casi.[10]

È noto da studi di elettrofisiopatologia che la fasciotomia precoce (incisione delle fasce muscolari) nelle ustioni estese da corrente elettrica ad alto voltaggio rappresenta la prima linea di trattamento per la decompressione dei vasi e dei nervi delle zone interessate per ridurre il rischio di sepsi, grave insufficienza renale, necrosi estese, con conseguente riduzione dei tempi di ripresa funzionale degli arti ustionati.[11]

Gloria riferisce di non essere stata dializzata, durante il coma indotto, perché i medici ritennero che la dialisi sarebbe stata inutile, vista “l’inefficienza totale” dei suoi reni.

L’affermazione è in contrasto con i principi terapeutici del trattamento dialitico. Esso, infatti, viene praticato proprio in caso di insufficienza renale acuta o cronica non responsiva a trattamento diuretico intensivo.

Inoltre, sulla rivista Burns del Febbraio 1994 fu pubblicato un lavoro che esortava l’utilizzo della terapia intensiva dialitica in caso di grave insufficienza renale acuta in pazienti ustionati[12]; i medici che hanno curato la signora Gloria erano, quindi, a conoscenza del valore terapeutico del trattamento e, se quest’ultimo non fu preso in considerazione, molto probabilmente le condizioni cliniche della paziente non lo richiedevano.

Non è chiaro il luogo dove sarebbe stata curata. Nel suo racconto parla di un “generico” ospedale pubblico che l’avrebbe accolta per le prime cure e dice anche che per assenza di posti letto e di barelle sarebbe stata adagiata per terra su un lenzuolo.

Poi è stata trasferita nella clinica san Pedro Clavér di Bogotà del Seguro Social (una struttura privata), dopo aver avuto un secondo arresto cardiaco, per ricevere le cure intensive del caso. Lì afferma di essere rimasta fino al giorno della dimissione.

Dall’unico certificato medico che Gloria ha prodotto per testimoniare l’accaduto, si evince che fu subito ospedalizzata nella clinica san Pedro Clavér di Bogotà del Seguro Social, dove vennero praticate le manovre rianimatorie, le prime fasciotomie e lavaggi delle ustioni. In seguito, per l’insorgenza di un’insufficienza respiratoria, fu trasferita presso l’unità di cure intensive della clinica Assistir e, dopo stabilizzazione delle condizioni cliniche, ritornò nella clinica san Pedro Clavér di Bogotà del Seguro Social per continuare le terapie medico-chirurgiche e la riabilitazione motoria.
Non è chiaro perché non si parli delle lesioni cutanee che, invece, sono le più probabili in questo tipo di evento, ossia le lesioni nel punto di ingresso e di uscita del fulmine.
Non si fa menzione altresì di arresto cardiaco, coma, seno distrutto, organi carbonizzati, né di una situazione grave delle gambe tale da richiederne l’amputazione.
Quindi a fronte delle affermazioni circa la guarigione miracolosa dei diversi organi, la documentazione che viene presentata (vedi di seguito) risulta essere molto carente.

Documentazione medica

Questi certificati medici sono i soli reperibili sia online che sulle pubblicazioni cartacee.



Trascrizione della parte scritta a penna


Resumen historia clinica Fecha de elaboracion A 95 | M Mayo | D 20 certifico que atendí a Gloria Costanza Polo Ortiz Edad 36 a(ños) Fecha en que consulto por primera vez al suscrito 5 mayo 95 Los primeros sintomas de la enfermedad fueron: Quemaduras x Electricidad (Rayo), Trauma sistemico Fecha en que parecieron 5 Mayo 95 Diagnostico clinico Quemaduras Electricas (Rayo) Nombre de la intervercion o del tratamento: lavado, desbridamiento, fasciatomias MMII (miembros inferiores) paciente que sufriò politraumarismo y quemaduras x electricidad (rayo) el dia del ingreso se iniciò reanimacion, lavado, desbridamiento. Se evidencia diminucion en la presion de los miembros inferiores el 6 may 95 por lo qual se practica nuevo lavado y fasciotomia de MMII por parte del servicio de ortopedia. Presenta deterioro multististemico con diminucion del gasto urinario y falta vintilatora por lo qual se remite para manejo de UCI a la clinica ASSISTIR, en donde se logra manejar la falta ventilatoria. Regresa a la clinica san Pedro el 9 mayo 95; se continua con manejo medico y curacion de sus areas quemadas y de las fasciotomias. reaciona satisfactoriamente con epitelización de las quemaduras y delas fasciotomias. Persiste lesion hepatica y lesion muscular y nervosa de MMII, las cuales deben evaluarse periodicamente. El 25 mayo 95 es dada de alta por Crastica, continuando a cargo del servicio de riabilitacion en donde se encuentra hospitalizada actualmete. DRA Maria Lucia Martinez.

Traduzione in italiano



Sintesi storia clinica Data di elaborazione Anno 95, Mese Maggio, giorno 20. Certifico che ho assistito a Gloria Costanza Polo Ortiz Età 36 anni. Data nella quale consulto per la prima volta al sovrascritto 5 maggio 1995. I primi sintomi dell’infermità furono: Bruciature elettriche (fulmine), trauma sistemico Data nella quale apparvero 5 maggio 1995 Diagnosi clinica Bruciature elettriche (fulmine) Nome dell’intervento e del trattamento: lavaggio, sbrigliamento, fasciatomia arti inferiori. Paziente che ha sofferto politrauma e bruciature per elettricità (fulmine) il giorno dell’ingresso si iniziò la rianimazione, lavaggio, sbrigliamento. Si evidenza diminuzione nella pressione degli arti inferiori il 6 maggio 1995, perciò si pratica nuovo lavaggio e fasciotomia degli arti inferiori da parte del servizio di ortopedia. Presenta deterioramento multi sistemico con diminuzione del flusso urinario e insufficienza ventilatoria per ciò si rimette per la gestione dell’unità di cura intensiva alla clinica Assisitir, nella quale si riesca a gestire l’insufficienza ventilatoria. Ritorna alla clinica san Pedro il 9 maggio 1995; si continua con la gestione medica e la cura delle sue aree bruciate e delle fasciotomie. Reagisce soddisfacentemente con epitelizzazione delle bruciature e delle fasciotomie. Persiste lesione epatica e lesione muscolare e nervosa degli arti inferiori, i quali devono valutarsi periodicamente. Il 25 maggio 1995 viene dimessa […] continuando a carico del servizio di riabilitazione nel quale si trova ospedalizzata attualmente. 

8 giugno 1995 – Clinica san Pietro Claver – riabilitazione 
La paziente presenta come sequela delle sue bruciature elettriche (fulmine) lesione parziale del nervo sciatico in forma bilaterale con maggior compromissione del nervo sciatico poplitèo esterno (bilaterale). Si trova in trattamento intensivo di terapia fisica; richiederà ortosi corte bilaterali per camminare. Si è data invalidità fino al 5 luglio 1995 e le seguenti invalidità dipenderanno dalla loro evoluzione. Dottoressa Maria Lucia Martinez.



Aspetti antropologici

Gloria Polo prima dell’evento

Da quanto essa stessa racconta, Gloria ha sempre vissuto con nessuna attenzione per i valori cristiani, essendo sostenitrice dell’aborto, dell’eutanasia, dell’adulterio e di una vita orientata esclusivamente ai piaceri e al benessere fisico, utilizzatrice di filmografia pornografica e alcol, molto propensa ad attirare su di sé l’attenzione. Oltre a questo, in base a ciò che ella stessa afferma, era dedita alla ricerca di esperienze paranormali.
Raccontando della sua vita prima dell’evento, afferma: <regressioni ipnotiche
 e credevo di vedere vite passate. Vedevo addirittura in queste regressioni ipnotiche la mia bisnonna reincarnata, ma non era vero, erano tutti lì nell’eterno presente.>>[13]E ancora: <potevo attraversare pareti, mandare messaggi telepatici, riuscivo a piegare i cucchiai con il potere della mente, riuscivo a guardare con il terzo occhio
, e questo mi faceva sentire molto importante, molto forte, molto autosufficiente, ma quando attraversai la parete [della sala operatoria, ndr] terminarono tutti quei poteri che avevo acquisito, che non mi servivano a niente e cado come in un abisso.>> [14]L’evento sicuramente traumatico per la vita di Gloria è stato l’aborto volontario all’età di sedici anni.

Gloria Polo oggi

Da quanto riportato dal suo traduttore e accompagnatore in Italia, il sig. Flaviano Patrizi, la vita di Gloria è ora radicalmente cambiata e vivrebbe una vita di fede, continuando la sua attività di odontoiatra a Bogotà.

In alcune pubblicazioni vengono riportate lettere di referenze di alcune persone del clero di Bogotà (si veda di seguito).

Svolge numerosi e frequenti viaggi in Italia al fine di raccontare questa presunta esperienza mistica.



I contenuti della testimonianza

Presunta esperienza mistica ed Esperienze fuori dal corpo (OBE)

Fenomeno centrale nel racconto di Gloria è la separazione dell’anima dal corpo e il successivo azione dell’anima sia nell’Aldilà che, in modo sensibile, nel mondo terreno.
  • La separazione dell’anima dal corpo sarebbe avvenuta per ben due volte: la prima al momento della fulminazione e la seconda durante l’anestesia;
  • Il marito vede le anime della moglie e del nipote uscire dai corpi;[15]
  • L’anima separata dal corpo (la seconda volta) scappa di qua e di là nella stanza, cercando di rientrare nel corpo;[16]
  • La sua anima sarebbe stata afferrata dai piedi dall’Arcangelo Michele e ciò le avrebbe impedito di cadere nella voragine;[17]
  • L’anima separata dal corpo (e conservando la stessa forma fisica del corpo) ha interazioni sensibili con il mondo dei vivi:
    • Avrebbe raggiunto la figlia (viva) e l’avrebbe abbracciata, provocando un effetto sensibile su quest’ultima che avrebbe percepito l’abbraccio, rimanendone scossa;[18]
    • L’anima del nipote, che muore a causa del fulmine, abbraccia la mamma, mentre svolge faccende domestiche; questa cade a terra presa dal forte sconforto;[19]
    • L’anima disincarnata grida e viene udita dalla sorella che si trova vicino al corpo senz’anima;[20]

Altre affermazioni

Gesù afferma che lei sta per morire[21] e la invita a sentirsi bisognosa della Sua misericordia.[22]
Dinanzi al Signore chiede il perdono e una seconda opportunità.[23] Il Signore le concede la seconda opportunità invece del giudizio che, evidentemente, non sarebbe stato positivo[24], specificando che non è grazie alle preghiere dei familiari “che è normale che piangano” ma per quelle degli estranei.[25]

Mancanza di sacerdoti e religiosi

Non ci sono tante vocazioni (sacerdoti e religiosi/e) perché i futuri sacerdoti/religiose, vengono uccisi quando sono ancora nel grembo materno (aborto).
<>[26]

Un pantano di sperma

L’anima del padre incontrata nell’Aldilà sta scontando la sua pena a causa degli adulteri, in un pantano, immersa fino al collo, costituito dallo sperma delle eiaculazioni non sante, cioè avute fuori dal matrimonio. [27]

Moribondi “trasportati” a Messa da Gesù

Quando una persona in fin di vita chiede perdono, Gesù porta l’anima dove si sta celebrando una Messa affinché riceva il viatico, perché nessuno può entrare in Cielo se non riceve il Corpo e il Sangue di Cristo.[28]

Peccati che prendono forma

I peccati sono esseri orripilanti che hanno uno sguardo di odio e attendono l’anima al suo distacco dal corpo;

Il battesimo d’intenzione

<>[29]

La comunità risponde del Pastore

“Fratelli, guai a giudicare i sacerdoti del Signore! Della santità dei sacerdoti ne risponde avanti a Dio, infatti, la comunità nella quale è stato posto il dono sacerdotale. […] La Voce meravigliosa me lo fece capire dicendomi in Purgatorio: «Chi ti credevi di essere per erigerti a Dio e giudicare i miei unti? Essi sono di carne. Chiederò conto della loro santità alla comunità nella quale ho concesso il dono del sacerdozio».” [30]

Le anime delle persone morte suicide

“Compresi che, coloro che in un momento di disperazione si erano tolti la vita, dovevano rimanere lì, fra quei tormenti, fino a che sulla terra non fossero trascorsi tutti gli anni che avrebbero avuto ancora da vivere: perché tutti quelli che si suicidano, escono dall’Ordine Divino.” [31]
“Mi resi conto che erano anime suicidatesi in un momento di disperazione e che, in questa tenebra atemporale carica di odio, “attendevano che passasse il tempo” che avevano rifiutato di vivere per poi essere sottoposte al giudizio particolare completo. Capisco che sia improprio parlare di scorrere del tempo in una dimensione priva di esso, ma non so dirlo diversamente.” [32]

L’avvertimento finale

La signora Gloria Polo si ritiene depositaria di un messaggio importante che le sarebbe stato affidato dal Signore Gesù in persona:
<Guai a chi, ascoltandoti, non cambierà, perché sarà giudicato con più severità
. E questo vale anche per te, nel tuo secondo ritorno, per i consacrati che sono i miei sacerdoti, e per chiunque altro che non ti darà ascolto: perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, né peggior cieco di chi non vuol vedere”.>>[33]


Considerazioni conclusive

Il racconto della sig.ra Polo assume le sembianze di un viaggio dantesco, tra peccati che assumono connotati di esseri mostruosi e anime che sperimentano una sorta di contrappasso per i loro peccati e si muovono e interagiscono come esseri umani viventi.
Il messaggio oggetto della testimonianza si presenta come un excursus su una molteplicità di temi morali come adulterio, aborto, eutanasia, … mescolato e incastonato in varie rappresentazioni e affermazioni in contrasto con la fede cattolica e con un linguaggio a tratti imbarazzante.
Gli aspetti che maggiormente sono degni di rilievo sono:

  • L’attendibilità dei fatti relativi all’incidente: che come abbiamo visto sono del tutto inverosimili dal punto di vista fisico e medico;

  • L’attendibilità della persona: la quale presenta una storia legata ad una spiccata ricerca del sensazionale e di esperienze paranormali;

  • La documentazione medica: non riporta nulla che abbia a che vedere con le presunte guarigioni nè tantomento con un passaggio dalla morte alla vita;

  • La presunzione di grande importanza data a questa presunta rivelazione privata, insieme alla necessità di divulgarla, minacciando anche chi non dovesse seguirla, è del tutto fuori dal senso e significato che la Chiesa dà alle alle (reali) rivelazioni private, che se pur utili per la vita di fede, vanno ben distinte dall'unica e necessaria Rivelazione;

  • La diffusione di credenze relative all’attività dell’anima disincarnata, antropomorfa, che si muove nello spazio e capace di interagire con i vivi in modo sensibile, visibile nel momento della separazione dal corpo, pone gravi contrasti con la fede cattolica.;

  • A proposito di quest'ultimo punto riportiamo le osservazioni del GRIS di Campobasso-Bojano:
    Il Concilio di Vienne (1311 – 1312) (Denzinger-Schönmetzer, 902), approvato da papa Clemente V, afferma dogmaticamente e quindi in modo vincolante: “Riproviamo come erronea e contraria alla verità della fede cattolica, ogni dottrina o tesi che asserisce temerariamente o suggerisce sotto forma di dubbio che la sostanza dell’anima razionale o intellettiva non è veramente e per sé la forma del corpo umano; e definiamo, perché sia nota a tutti la verità della pura fede e sia sbarrata la via ad ogni errore, che chiunque, in futuro, oserà asserire, difendere o sostenere con pertinacia che l’anima razionale o intellettiva, non è la forma del corpo umano per sé ed essenzialmente, debba ritenersi come eretico”. 
    Chiaro il tipico linguaggio della formulazione dogmatica: “Riproviamo”, “contraria alla verità della fede”, “definiamo”, “in futuro”, “eretico”. Il magistero dunque afferma che l’anima è la “forma del corpo umano” e che, perciò, pur essendo spirito è finalizzata ontologicamente al corpo, per cui, uscita dal corpo, non è come un angelo. Non ha neppure un corpo etereo simile al corpo fisico.
    L’antropologia biblica è estremamente chiara al proposito, affermando sempre l’unità dell’uomo. Esso non è una dualità (anima e corpo), ma un’unità fatta di anima (realtà spirituale) e corpo (realtà fisica). La dualità è propria della concezione reincarnazionista alla quale anche Platone aderiva. L’uomo nella Bibbia non si presenta per niente come un’anima dentro un corpo intercambiabile, ma ha la percezione immediata del corpo e che quello è il suo corpo.
    La possibilità di andare nell'Aldilà e tornare "di qua" non fa parte della fede cattolica. Al riguardo ricordiamo quanto afferma la lettera agli Ebrei (9,27): "E come per gli uomini è stabilito che muoiano una sola volta...".

    Gloria Polo pur dichiarandosi contro la reincarnazione afferma le uscite dell’anima dal corpo fisico, immaginando che l’anima abbia un corpo eterico, cioè il peri-spirito (involucro dello spirito), inteso come un duplicato etereo del corpo fisico esattamente come affermato dalla dottrina spiritista, portando proprio agli errori antropologici dello spiritismo e della reincarnazione.
    Oltre agli errori propri dello spiritismo si evincono tratti delle credenze sciamaniche legate alle fuoriuscite dal corpo (viaggi extracorporei), uscite che invece, nella nostra fede, non ci sono, se non a morte avvenuta. E a morte avvenuta non c’è rientro, se non nella risurrezione.




Posizioni ufficiali della Chiesa

La posizione della Arcidiocesi di Bogotà

Il GRIS di Matera ha chiesto alla Arcidiocesi di Bogotà informazioni in merito all’avvio di un processo diocesano finalizzato all’indagine e discernimento dei presunti eventi soprannaturali (guarigioni miracolose) e relativamente all’ Imprimatur eventualmente concesso alle pubblicazioni diffuse dalla sig.ra Polo.
La risposta pervenuta in data 8 Giugno 2016 dalla Cancelleria dell’Arcidiocesi di Bogotà è la seguente:
Relativamente alla sua comunicazione, ricevuta nella Cancelleria della Arcidiocesi di Bogotà, e in riferimento alle esperienze soprannaturali e le miracolose guarigioni della signora Gloria Polo, la informo che a seguito di una ricerca nei nostri archivi, non si è trovata nessuna informazione riconducibile a nessun Processo Diocesano, né ci sono autorizzazioni di questa 
Arcidiocesi ad Imprimatur per nessuna pubblicazione di quelle di cui c’è stata diffusione.


Indicazioni della Conferenza Episcopale Italiana

La CEI, a Marzo 2017, ha inviato comunicazione ai Vescovi italiani al fine di SCONSIGLIARE l'organizzazione di eventi che vedano la presentazione della testimonianza della sig.ra Gloria Polo.







Sulla base di quanto sopra esposto, consigliamo ai fedeli che intendano prendere parte agli eventi-testimonianza, invitare la sig.ra Gloria Polo o utilizzare a scopo personale o comunitario le pubblicazioni che riportano questa presunta esperienza, di rivolgersi preventivamente al proprio Vescovo.





Note

[1] Non poniamo in dubbio il fatto della caduta del fulmine, con gli effetti mortali sul nipote della sig.ra Polo.
[2] Documento 2 pag.7
[3] Documento 2 pag.7
[4] Documento 2 pag.7
[5] Documento 3 Audio al minuto [31:40]
[6] Documento 3 Audio al minuto [59:45]
[7] Myth: A lightning victim is electrified. If you touch them, you’ll be electrocuted.
Fact: The human body does not store electricity. It is perfectly safe to touch a lightning victim to give them first aid. This is the most chilling of lightning Myths. Imagine if someone died because people were afraid to give CPR! (http://www.lightningsafety.noaa.gov/myths.shtml NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration“)
[8] Myth: Structures with metal, or metal on the body (jewelry, cell phones,Mp3 players, watches, etc), attract lightning.
Fact: Height, pointy shape, and isolation are the dominant factors controlling where a lightning bolt will strike. The presence of metal makes absolutely no difference on where lightning strikes. (http://www.lightningsafety.noaa.gov/myths.shtml NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration“)
[9] Documento 7 Programma televisivo
[10] European Resuscitation Council Guidelines for Resuscitation 2015 Section 2. Adult basic life support and automated external defibrillation (G.D. Perkins et al. - Resuscitation 95 (2015) 81–99)
[11] Early decompression fasciotomy in the treatment of high-voltage electrical burns of the extremities. Mann RJ, Wallquist JM South Med J. 1975 Sep;68(9):1103-8
[12] The dialysis debate: acute renal failure in burns patients. Davies MP1, Evans J, McGonigle RJ. Burns. 1994 Feb;20(1):71-3.
[13] Documento 3 Audio al minuto [37:50]
[14] Documento 3 Audio al minuto [1:03:00]
[15] Documento 2 pag.9
[16] Documento 2 pag.11
[17] Documento 2 pag. 13
[18] Documento 2 pag.8
[19] Documento 2 pag.8
[20] Documento 1 pag.12
[21] L’affermazione di Gesù sarebbe quindi falsa in quanto poi Gloria, di fatto, non muore.
[22] Documento 2 pag.10
[23] Documento 2 pag.57
[24] Documento 2 pag.15
[25] Documento 2 pag.58
[26] Documento 3 Audio al minuto [1:44:40]
[27] Documento 2 p.13
[28] Documento 2 pag.32 - Documento 1 pag.17
[29] Questa parte risulta presente nelle edizioni più datate mentre è assente in quelle più recenti. E’ presente nelle edizioni italiane tranne nell’ultima curata da Flaviano Patrizi (Documento 2). E’ assente nelle ultime edizioni in portoghese mentre è presente in quella portoghese del 2009 (Documento 6).
[30] Documento 2 pag.27
[31] Documento 1 pag.10
[32] Documento 2 pag. 14
[33] Documento 1 pag. 51 e (con parole un po’ diverse) in Documento 2 pag.59
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Autori del presente articolo

Ing. Daniele Santese - Presidente del GRIS di Matera-Irsina
Dott.ssa Bruna Daraia - Medico chirurgo - Ematologo

15 settembre 2017

Ti prego....

O Signore,
ti prego per la chiesa.

Ci sono così tante chiese,
eppure Tu sai, o Signore,
che c'è una sola chiesa.

Mandaci amore e misericordia;
solo così un giorno tutte le chiese
potranno essere Una.

Tu stesso hai detto:
"Come io e il Padre siamo una cosa sola ..."
così, una sola, la chiesa dovrebbe essere!
Uniscici tutti,

o Signore,
in forza, gioia, amore.
E dà pace,
a noi e alla chiesa.
Amen

Madre Teresa di Calcutta

9 settembre 2017

Visto lo sciacallaggio di sedicenti cattolici che stanno usando il card. Caffarra per attaccare Papa Francesco, ripropongo di nuovo questo video nella speranza, probabilmente vana, di mettere a tacere questi seminatori di zizzania

Cardinale Caffara: "avrei preferito che si dicesse che ho un'amante piuttosto che un pensiero contrario a quello del papa"
Quindi in base a ciò che riportano i media il cardinale Caffara sarebbe uno dei tredici firmatari di una presunta lettera inviata a Papa Francesco. Già lo scorso anno in occasione del Sinodo straordinario sulla famiglia ci fu il tentativo di mettere in contrapposizione il cardinale Caffara con Papa Francesco.
Vediamo la sua smentita:

8 settembre 2017

Vabbé, siamo al ridicolo. Tra l'altro molto di recente a Carpi, Papa Francesco e il card. Caffarra si sono abbracciati.

Comunque Socci e soccini eccovi serviti

Telegramma del Santo Padre

A Sua Eccellenza Rev.ma
Mons. Matteo Maria ZUPPI
Arcivescovo di Bologna
Arcivescovado - Via Altabella, 6
40126 BOLOGNA
HO APPRESO CON TRISTEZZA LA NOTIZIA DELLA MORTE DEL CARDINALE CARLO CAFFARRA. DESIDERO ESPRIMERE A LEI, ALL’INTERA COMUNITA’ DIOCESANA DI BOLOGNA E AI FAMILIARI DEL COMPIANTO PORPORATO LA MIA SENTITA PARTECIPAZIONE AL LORO DOLORE. PENSO CON AFFETTO A QUESTO CARO FRATELLO NELL’EPISCOPATO, CHE HA SERVITO CON GIOIA IL VANGELO E HA AMATO INTENSAMENTE LA CHIESA E RICORDO CON GRATITUDINE LA GENEROSA OPERA PASTORALE DA LUI PROFUSA DAPPRIMA QUALE FONDATORE E DOCENTE DEL PONTIFICIO ISTITUTO GIOVANNI PAOLO II PER STUDI SUL MATRIMONIO E LA FAMIGLIA, POI QUALE ZELANTE PASTORE DELL’ARCIDIOCESI DI FERRARA-COMACCHIO E IN SEGUITO COME GUIDA SOLLECITA E SAGGIA DI CODESTA ARCIDIOCESI. ELEVO FERVIDE PREGHIERE AL SIGNORE AFFINCHE’, PER INTERCESSIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA E DI SAN PETRONIO, ACCOLGA QUESTO SUO FEDELE SERVITORE E INSIGNE PASTORE NELLA CELESTE GERUSALEMME, E DI CUORE IMPARTO A LEI, ALLA CARA CHIESA BOLOGNESE E A QUANTI LO HANNO CONOSCIUTO E STIMATO LA BENEDIZIONE APOSTOLICA
FRANCISCUS PP.

http://www.news.va/it/news/379921

6 settembre 2017

Cosa stanno scatenando certi soggetti che si definiscono cattolici riguardo la morte del card. Caffarra è semplicemente indecente.

Riposi in Pace



Carpi. Abbraccio tra Papa Francesco e il card. Caffarra

L’arcivescovo emerito di Bologna è uno dei cardinali che ha espresso i “dubia” a proposito dell’ottavo capitolo di “Amoris Laetitia”
Papa Francesco ha concelebrato ieri, 2 aprile 2017, la Messa in Piazza Martiri, a Carpi, insieme al vescovo di Carpi, mons. Francesco Cavina, e al card. Carlo Caffarra, Arcivescovo emerito di Bologna.
Quest’ultimo, che nei mesi scorsi ha espresso il proprio disaccordo nei confronti del Pontefice a proposito del capitolo ottavo dell’esortazione post-sinodale Amoris Laetitia, prima della celebrazione si è abbracciato con Papa Francesco, come testimonia la foto dell’Osservatore Romano.
Il card. Caffarra aveva partecipato la scorsa settimana, il 25 marzo 2017, alla cerimonia per la riapertura della Cattedrale di Carpi, danneggiata a seguito del sisma dell’Emilia del 2012. La Messa in quell’occasione era stata celebrata dal card. Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano.
Presenti in quell’occasione a Carpi anche il card. Angelo Bagnasco (presidente dei vescovi italiani e arcivescovo di Genova), il card. Giuseppe Betori (arcivescovo di Firenze), mons. Matteo Maria Zuppi (arcivescovo di Bologna), mons. Douglas Regattieri (vescovo di Cesena-Sarsina), mons. Massimo Camisasca (vescovo di Reggio Emilia-Guastalla) e gli ex vescovi di Carpi, mons. Elio Tinti e mons. Bassano Staffieri.