29 aprile 2013

“prendete e mangiate; questo è il mio corpo”



In questa conversazione tenteremo di “ragionare” sull'Eucaristia, verità centrale della fede cattolica, che è, però, nella sua essenza un mistero. La ragione dell'uomo, imperfetta, non è in grado di comprendere l'essenza di questo Mistero.
Crediamo, anche se non ci è dato di comprendere tutto. Abbiamo fede!
Questa situazione può sembrare paradossale. Da un lato le nostre sono conversazioni di apologetica, e l'apologetica utilizza la ragione per verificare la credibilità del Cristianesimo; d'altro lato cerchiamo di ragionare sul Mistero centrale e fondamentale del Cristianesimo, l'Eucaristia, che - proprio perché è Mistero - sfugge alla ragione umana.
Tuttavia, qualcosa dal punto di vista apologetico sull'Eucaristia siamo in grado di dire.
Nulla vieta di verificare se il contenuto della fede cattolica, se ciò che la Chiesa ci propone a credere in merito all'Eucaristia abbia un riscontro nel campo della storia.
E allora cominciamo ricordando ciò che insegna la Fede cattolica. Alla domanda: “Che cos'è l'Eucaristia?”, noi bambini, che studiavamo sul Catechismo di san Pio X, imparavamo a rispondere: “L'Eucaristia è il sacramento che, sotto le apparenze del pane e del vino, contiene realmente Corpo, Sangue, Anima e Divinità del Nostro Signor Gesù Cristo per nutrimento delle anime” (N. 316).
Era una formula da imparare a memoria, che svelava una verità fondamentale: l'Ostia e il Vino consacrati sono realmente il Corpo di Cristo.
L'Ostia e il Vino consacrati conservano le specie del pane e del vino (il colore, la forma, il sapore, il peso), ma nella loro sostanza “sono” veramente Gesù Cristo. “Sono”, non nel senso che “rappresentano”, che “simboleggiano”, che “richiamano alla mente”, ma nel senso che sono proprio il Corpo, il Sangue, l'Anima e la Divinità del Nostro Signore Gesù Cristo.
E' una Verità misteriosa, ma assolutamente certa e vera.
Imparavamo da quel catechismo che: “Nell'Eucaristia c'è lo stesso Gesù Cristo che è in cielo, e che nacque in terra da Maria Vergine”. Dunque, nell'Ostia consacrata, nel Vino consacrato c'è lo stesso Gesù di Nazareth. Questo è ciò che noi cattolici crediamo.
Questa verità è ricordata dal recente Catechismo della Chiesa Cattolica. Sentiamolo: “... nella Santissima Eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo...” (n. 1323).
Ora, noi cattolici crediamo a questa verità perché è una verità rivelata da Gesù Cristo ed insegnata dalla Chiesa.
Tutti ricordiamo le parole pronunciate dal Signore durante l'Ultima Cena: “Questo è il mio Corpo che è dato per voi”, si legge nel Vangelo di Luca. “Prendete e mangiate; questo è il mio corpo”, si legge nel Vangelo di Matteo (26,26) e poi ancora: “Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza” (26,27-28).
Questo straordinario Mistero della Fede Cattolica è negato da molti credenti in Dio, che pur si definiscono cristiani.

I Protestanti, per esempio, credono alla divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, ma non credono al Mistero eucaristico, negano che l'Ostia e il Vino consacrati siano realmente il Corpo e il Sangue di Cristo.
I Testimoni di Geova, a differenza dei Protestanti negano la divinità di Cristo, ma come i protestanti negano la presenza reale, vera, del Corpo, del Sangue, dell'Anima e della Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo nell'Ostia consacrata.

Chi si occupa di apologetica non può evitare di domandarsi: “Dove sta la verità?”
A proposito dei Testimoni di Geova, si può ricordare che per negare la verità dell'Eucaristia i loro capi hanno dovuto cambiare le parole della Bibbia.
Nella loro cosiddetta bibbia, invece di leggere “Questo è il mio Corpo” e “Questo è il mio sangue” si legge: “Questo significa il mio corpo... questo significa il mio sangue” e cambiando la bibbia (un “è” che si trasforma in “significa”), essi ritengono che l'Eucaristia è solo un simbolo e possono negare che sia il corpo di Cristo.
La disputa interessa in primo luogo la teologia. Il Magistero della Chiesa insegna che cosa intendeva dire Gesù con quelle sua famosissime parole: “Questo è il mio Corpo... questo è il mio sangue”.
Ma il nostro campo di indagine è diverso. Noi ci domandiamo: “Esistono tracce nella storia che dimostrano la verità della fede cattolica riguardo l'Eucaristia?”.
Anticipiamo la risposta “SI”. Nella storia si sono verificati fatti che concordano con la verità cattolica. Ne esamineremo tre.
Cominciamo da un fatto accaduto a Lanciano, in provincia di Chieti. Verso l'anno 750, accade un fatto straordinario. Nella piccola chiesa di san Legonziano, un monaco sta celebrando la Santa Messa.
Era un monaco - si legge in un documento del 1631 - istruito nelle cose del mondo ma dubbioso sulle cose di Dio. Dubitava, per esempio, che l'Eucaristia fosse realmente il Corpo e il Sangue del Signore.
Mentre celebrava la Messa, al momento della consacrazione, il pane e il vino consacrati si trasformano in vera Carne e vero Sangue. Un autentico prodigio, che il monaco, spaventato e stupito, fa notare ai fedeli presenti alla celebrazione liturgica.
Il sangue, inoltre, si raggruma in cinque pezzi diversi tra loro per dimensione. Vengono raccolti, conservati e ancora oggi chi si reca a Lanciano può vedere quella Carne e quei cinque grumi di Sangue custoditi nella Chiesa di san Francesco, dai Frati Minori Conventuali.
Dunque, nella storia è accaduto un fatto che testimonia come l'Ostia e il Vino consacrati siano realmente il Corpo e il Sangue di Cristo. Sorge una domanda: “Chi ha esaminato questo miracolo eucaristico?”.
Poco tempo fa, i Frati Minori Conventuali hanno fatto esaminare queste preziosissime testimonianze dalla scienza moderna.
Nel biennio 1970-71 e poi nel 1981, indagini scientifiche rigorose sono state svolte dal professor Odoardo Linoli, libero docente in Anatomia e Istologia Patologica e in Chimica e Microscopia Clinica, coadiuvato dal professor Ruggero Bertelli dell'università di Siena.
Che cosa ha detto la scienza? Quell'Ostia trasformata in Carne e conservata è sostanzialmente un cuore, un cuore umano. Le analisi scientifiche hanno mostrato che “Nella carne sono presenti, in sezione, il miocardio, l'endocardio, il nervo vago e, per il rilevante spessore del miocardio, il ventricolo cardiaco sinistro”.
Ma ciò che impressiona è che questa Ostia-Cuore era certamente viva al momento in cui è stata conservata. Infatti si è successivamente contratta, tant'è che i monaci di allora l'hanno inchiodata ai bordi per impedire il rigor mortis. E ancora oggi si possono nota re i 14 chiodini utilizzati.
Prosegue il professor Linoli: “Nel sangue sono state ritrovate le proteine normalmente frazionate con i rapporti percentuali quali si hanno nel quadro sieroproteico del sangue fresco normale”.
Ricordiamo che questi grumi di sangue hanno una età di circa 1250 anni. Eppure, analizzati scientificamente, presentano le stesse caratteristiche siero-proteiche del sangue fresco, del sangue vivo. E questo è assolutamente inspiegabile.
Andiamo avanti. Nella chiesa dove oggi si conserva questo miracolo è conservata una epigrafe. Risale all'anno 1574, quando avvenne un fatto, anch'esso strabiliante, che l'epigrafe ricorda.
I cinque grumi di sangue sono diversi tra loro per dimensione. Ebbene, in quell'anno 1574, su incarico del vescovo e alla presenza della autorità civili, i cinque grumi sono stati pesati.
Ebbene, avevano tutti lo stesso identico peso. Non solo: ciascuno di essi pesava esattamente come tutti e cinque messi insieme. E questo esorbita completamente dalla nostra ragione; è un vero miracolo.
Come non vedere in questo miracolo a conferma, documentata, nella storia, della verità cattolica riguardo l'Eucaristia? E come non vedere la conferma, nella storia, di quella verità di fede secondo la quale Cristo è tutto presente nell'Ostia intera quanto in ciascuno dei frammenti?
Veniamo a un altro fatto storicamente accertato, studiato scientificamente e certamente miracoloso. E' accaduto a Siena e trovo un bel racconto di questo miracolo nel libro scritto da Vittorio Messori, intitolato “Pensare la storia”.
Il 14 agosto 1730, alcuni ladri rimasti per sempre sconosciuti si introducono nella chiesa di san Francesco a Siena e rubano 351 particole consacrate. Un sacrilegio gravissimo, che colpisce tutta la città, tant'è che si decide persino di sospendere il Palio dell'Assunta.
Tre giorni dopo, il 17 agosto, le particole vengono tutte ritrovate nella cassetta per le elemosine della Collegiata di S. Maria in Provenzano. Vengono riportate in processione solenne nella chiesa da dove erano state rubate e, nonostante il diritto canonico prevedesse che fossero consumate, sono state conservate e incredibilmente dimenticate per 50 anni.
Forse non vennero consumate subito anche per ragioni igieniche. Quella cassetta per le elemosine dove erano state ritrovate si apriva una sola volta all'anno, era piena di polvere e ragnatele e le particole, ovviamente, erano a state a contatto con questa sporcizia.
Dimenticate per 50 anni, si scopre che dopo tutto quel tempo erano ancora perfettamente intatte. Non avevano nemmeno cambiato il colore da quando erano state fabbricate.
Siamo nel 1999. Sono passati 269 anni dal furto. Le particole rimaste sono ora 253, perché molte sono state appositamente consumate per verificare, durante le innumerevole prove alle quali è stato sottoposto questo miracolo, se avessero conservato anche il sapore.
Nel 1914, le Ostie sono state sottoposte ad esami di carattere scientifico, affidati al professor Siro Grimaldi, chimico universitario stimatissimo. Nella sua relazione, stilata ben 184 anni dopo la fabbricazione delle particole e il loro furto, il professor Grimaldi scriveva di aver trovato le particole: “lucide e lisce, con bordi netti, non sfrangiati né smussati. Prive di tarli, di acari, di ragnatele, di muffe e di qualsiasi altro parassita animale e vegetale propri di quella farina di frumento con cui sono composte”.
E aggiunge: “Le particole di Siena sono pertanto in perfetto stato di conservazione, contro ogni legge fisica e chimica e nonostante le condizioni del tutto sfavorevoli in cui si sono venute a trovare. Un fenomeno assolutamente anormale: le leggi della natura si sono invertite”.
Il professore, nella sua relazione scientifica, spiega perché le leggi della natura si sono invertite: “// vetro della pisside in cui sono conservate è diventato sede di muffe, mentre la deperibilissima farina si è rivelata più refrattaria del cristallo”.
Il fatto è inspiegabile. Sono state fatte prove con ostie non consacrate, appena fatte e messe in un recipiente accanto a quelle consacrate. Dopo sei mesi la farina azzima si rovina gravemente e, nel giro massimo di un paio di anni, si riduce a poltiglia e poi a polvere.
Invece, per le Ostie di Siena, pur essendo passati ben 269 anni, il tempo non ha provocato neppure un ingiallimento, malgrado non siano state custodite proteggendole dagli agenti atmosferici o dai germi che si sono depositati toccandole innumerevoli volte.
Vittorio Messori, nel suo “Pensare la storia”, dal quale ho tratto questo episodio, si spinge a dire che si tratta di “un segno [...] di quella trasformazione della materia in cui la fede crede”. I teologi parlano di transustanziazione.
Ancora una volta la fede cattolica trova una conferma nei fatti.
Un terzo fatto, che riguarda l'Eucaristia, è accaduto in Francia ad un personaggio notissimo, recentemente scomparso: lo scrittore André Frossard.
Era uno degli uomini più conosciuti in Francia ed in Europa. Ogni mattina scriveva sulla prima pagina di un importante giornale d'Oltralpe e il suo corsivo era letto da tutti gli uomini che contano.
Chi era Frossard? La nonna era ebrea; il nonno era “capo dei rossi” e, dice Frossard “non parlava mai di religione, neppure per prendere in giro i preti”; la mamma era protestante ma non nascondeva tutta la sua simpatia per il marxismo ateo; ma soprattutto è interessante la figura del padre: era il fondatore del Partito Comunista Francese di cui fu anche il Primo segretario generale. Divenne anche Ministro per 11 volte nei Governi della Terza repubblica.
Ovviamente André non era nemmeno battezzato, era ateo convinto e straconvinto e nelle sue bellissime memorie, raccolte in un volumetto intitolato “Dio esiste: io l'ho incontrato”, Frossard racconta che nella sua famiglia non si nominava mai il nome di Dio.
All'età di vent'anni, mentre aspettava un amico che era entrato in una chiesa, decise di entrare per “mettergli fretta”. Doveva, infatti, andare ad un appuntamento galante e lo aspettava una fanciulla.
Entrato, vide sull'altare un ostensorio, ma lui non sapeva che cosa fosse, né sapeva che cosa fosse quell'Ostia che vi era contenuta.
Eppure, in un istante, improvvisamente, fissando lo sguardo sull'altare dove era esposta l'Eucaristia, l'ateo marxista, comunista Frossard racconta di avere avuto la certezza della esistenza di Dio.
Entrato in quella chiesa ateo, ne uscirà dopo pochi minuti “cattolico, apostolico e romano”, con grande stupore del suo amico. Siamo di fronte ad una conversione istantanea, immediata, alla accettazione totale e incondizionata di tutte le verità della fede cattolica avvenuta in un uomo che non era certamente preparato a questo evento.
Quello che abbiamo ora sommariamente raccontato, è un fatto accaduto, una esperienza capitata ad una persona certamente non suggestionabile, non malata, non esaltata.
Dobbiamo concludere questa conversazione. Resta fermo il fatto che noi crediamo certissimamente alla presenza reale del Corpo, del Sangue, dell'Anima e della Divinità di Cristo nell'Eucaristia per l'autorità di Dio, perché sta scritto nel Vangelo ed è insegnato dalla Chiesa.
Ma Dio ha voluto dare segni visibili che confermano la verità della fede cattolica riguardo l'Eucaristia.
Questo ci spinge a ringraziarlo per il dono dell'Eucaristia. E ad adorarLo.

Giampaolo Barra

IL TIMONE – Maggio/Giugno 2001 (pag. 64-65-66)

28 aprile 2013

Da pose massoniche a pose sconce

Ma negli insegnamenti del vangelo e' previsto anche il nudismo?



http://www.naturist-christians.org/learn_corevalues.php


Variazioni sul tema delle posizioni massoniche

ooooohhhhhh!!!!.... c'e' anche Mina con la "mano del marrano"

La fonte è da un discepolo dell'illuminato (c'e' chi mi ha suggerito "fulminato") evangelico dottore della parola




Una "inoppugnabile" ragione per la quale papa Francesco è massone.

La fonte di ciò? provate ad immaginare....

Di inoppugnabile è che sono dei fanatici invasati che non sanno piu' a cosa appigliarsi per attaccare la Chiesa Cattolica...




DENTUS MARRANO!

26 aprile 2013

Attenzione a chi porta gli occhiali, cercare di aggiustarseli sul naso e' un'evidentissima posa massonica!

Non so io quante volte al giorno assumo questa posa.... evidentemente anche io sono un gran maestro di qualche grande oriente massonico!




Ma insomma!!!....

ma come ci dobbiamo mettere per non assumere pose massoniche?????




Facciamo attenzione anche a questa posa massonica...

fin troppo spesso l'assumiamo tutti noi questa posa sfacciatamente massonica...




Ecco!.... anche Totò!...

È evidentissima la sua posa massonica!




Coraggio!..... non vi abbattete se avete scoperto da cattolici che assumete diverse volte delle "pose massoniche"....

Anche i pentecostali delle ADI, sempre per il solito "dottore della parola" sono massonici.... 




E dopo le "pose massoniche" non potevano mancare i "pavimenti massonici" di Prada.....

Prada che a quanto pare non si limitava solo a confezionare le famose scarpe rosse papali..... usa pure pavimenti massonici!




Ancora pose massoniche.....

ma non e' che per certi esaltati pentecostali siamo tutti massoni????






New entry tra le evidenti pose massoniche....




Attenzione a chi porta gli occhiali,

cercare di aggiustarseli sul naso e' un'evidentissima posa massonica!

Non so io quante volte al giorno assumo questa posa.... evidentemente anche io sono un gran maestro di qualche grande oriente massonico!





Cosa vedo!!! ....

ci sono anche gli evangelici in evidenti pose massoniche..... 




Anche il Papa colto sul fatto in evidente posa massonica!



Colti sul fatto in pose massoniche dall'evangelico "dottore della parola"..






25 aprile 2013

I "nati di nuovo"!!

Uno deve essere nati di nuovo ? mai insegnato da Gesù parole del Pastore Myles Munroe anzi e una dottrine del diavolo !! parola dello stesso Pastore !! QUESTE E LA COERENZA DI SOLO SCRITTURA !!



Lo sapete che...

UNA NOTA ASSOCIAZIONE ATEA HA FATTO RICORSO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PER POTER USUFRUIRE DELL' 8x1000 IN QUANTO SI RITIENE UNA CONFESSIONE RELIGIOSA?:

"Ricorso straordinario al Capo dello Stato
della Unione degli atei e degli agnostici razionalisti (UAAR),
in persona del segretario Romano Oss,
domiciliato ai fini del presente atto a
38100 Trento, in via dei Mille 28,
.......

L'UAAR, IN QUANTO CONFESSIONE RELIGIOSA ai sensi dell'art. 8 c. III Cost., risulta titolare di tale interesse, e l'atto che lo lede non può in conseguenza con­siderarsi atto politico...."

http://www.uaar.it/laicita/ateismo_e_legislazione/17b.html

********

IN EFFETTI NON E' CHE CI SIA MOLTO DA MERAVIGLIARSI, TANTE VOLTE SI COMPORTANO COME I SETTARI RELIGIOSI....


24 aprile 2013

Lo sapete che i pentecostali non festeggiano la Pasqua?....

"La celebrazione della Pasqua quindi a poco a che fare con il ricordo della morte e resurrezione di Gesù. Spesso la cristianità in generale unisce usi pagani con insegnamenti cristiani."

http://www.tuttolevangelo.com/....../la_celebrazione_della_pasqua.php (volutamente non raggiungibile)

MAGARI SECONDO LORO GESÙ QUANDO "MANGIÒ" LA PASQUA CON I DISCEPOLI STAVA FESTEGGIANDO UNA FESTA PAGANA.... (Marco 14,14 Luca 22,8) .....

SEMPRE SECONDO LORO, GESÙ HA DESIDERATO "ARDENTEMENTE" MANGIARE LA PASQUA CON I SUOI DISCEPOLI PER ONORARE UN'USANZA PAGANA (LUCA 22,15)....

E PER CERTI PENTECOSTALI "CRISTIANI", "CRISTO NOSTRA PASQUA" (1CORINZI 5,7),
NON È STATO IMMOLATO!...

E ANCORA PER CERTI PENTECOSTALI, ANCHE DIO È TORNATO SUI SUOI PASSI, ABOLENDO LA PASQUA CHE AVEVA ISTITUITO COME RITO PERENNE:

"Questo giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di generazione in generazione, lo celebrerete come un rito perenne." (Esodo 12,14)

MA CREDERANNO CHE GESÙ È VERAMENTE RISORTO?

...o crederanno , come i testimoni di geova ai quali spesso rassomigliano, che Gesù non è risorto con il suo corpo (che è scomparso) e chi lo ha rivisto dopo la sua risurrezione, aveva si davanti a se Gesù, ma con un corpo preso in prestito da chissà dove...

"Prima di ascendere al cielo, Cristo, come potente e immortale persona spirituale, si materializzò assumendo vari corpi carnali adatti all’occasione, al solo scopo di dare ai suoi discepoli una prova visibile e tangibile della sua risurrezione."
it-1 pp. 434-436 - Perspicacia, vol. 1

ROBA DA FILM DI STAR TREK!

La storia conferma la nascita di gesù il 25 dicembre

di Michele Loconsole*

Molti si interrogano se Gesù sia nato veramente il 25 dicembre. Ma cosa sappiamo in realtà sulla storicità della sua data di nascita? I Vangeli, come è noto, non precisano in che giorno è nato il fondatore del cristianesimo.

E allora, come mai la Chiesa ha fissato proprio al 25 dicembre il suo Natale? È vero, inoltre, che questa festa cristiana - seconda solo alla Pasqua - è stata posta al 25 dicembre per sostituire il culto pagano del dio Sole, celebrato in tutto il Mediterraneo anche prima della nascita di Gesù?

Cominciamo col dire che il solstizio d’inverno – data in cui si festeggiava nelle culture politeiste il Sol Invictus - cade il 21 dicembre e non il 25.

In secondo luogo è bene precisare che la Chiesa primitiva, soprattutto d’Oriente, aveva fissato la data di nascita di Gesù al 25 dicembre già nei primissimi anni successivi alla sua morte.

Dato che è stato ricavato dallo studio della primitiva tradizione di matrice giudeo-cristiana - risultata fedelissima al vaglio degli storici contemporanei - e che ha avuto origine dalla cerchia dei familiari di Gesù, ossia dalla originaria Chiesa di Gerusalemme e di Palestina.

E allora, se la Chiesa ha subito fissato al 25 dicembre la nascita di Gesù, abbiamo oggi prove documentali e archeologiche che possono confermare la veneranda tradizione ecclesiale? La risposta è si.

Nel 1947 un pastorello palestinese trova casualmente una giara, semisepolta in una grotta del deserto di Qumran, un’arida regione a pochi chilometri da Gerusalemme. La località era stata sede della comunità monastica degli esseni, che oltre all’ascetismo praticava la copiatura dei testi sacri appartenuti ai loro antenati israeliti. I monaci del Mar Morto produssero in pochi decenni una grande quantità di testi, poi nascosti in grandi anfore per salvarli dall’occupazione romana del 70 d.C.

All’indomani della fortunata scoperta, archeologi di tutto il mondo avviarono una grande campagna di scavi nell’intera zona desertica, rinvenendo ben 11 grotte, che custodivano, da quasi venti secoli, numerosi vasi e migliaia di manoscritti delle Sacre Scritture israelitiche, arrotolati e ben conservati.

Tra questi importanti documenti, uno ci interessa particolarmente: è il Libro dei Giubilei, un testo del II secolo a.C.

La fonte giudaica ci ha permesso di conoscere, dopo quasi due millenni, le date in cui le classi sacerdotali di Israele officiavano al Tempio di Gerusalemme, ciclicamente da sabato a sabato, quindi sempre nello stesso periodo dell’anno.

Il testo in questione riferisce poi che la classe di Abia, l’VIII delle ventiquattro che ruotavano all’officiatura del Tempio - classe sacerdotale cui apparteneva il sacerdote Zaccaria, il padre di Giovanni Battista - entrava nel Tempio nella settimana compresa tra il 23 e il 30 settembre.

La notizia apparentemente secondaria si è rivelata invece una vera bomba per gli studiosi del cristianesimo antico. Infatti, se Zaccaria è entrato nel Tempio il 23 settembre, giorno in cui secondo il vangelo di Luca ha ricevuto l’annuncio dell’Arcangelo Gabriele, che gli ha comunicato - nonostante la sua vecchia età e la sterilità della moglie Elisabetta - che avrebbe avuto un figlio, il cui nome sarebbe stato Giovanni, questo vuol dire che il Precursore del Signore potrebbe essere nato intorno al 24 giugno, nove mesi circa dopo l’Annuncio dell’angelo.

Guarda caso gli stessi giorni in cui la Chiesa commemora nel calendario liturgico, già dal I secolo, sia il giorno dell’Annunciazione a Zaccaria che la nascita di Giovanni.

Detto ciò, Maria potrebbe avere avuto la visita, sempre di Gabriele, giorno dell’Annunciazione, proprio il 25 marzo. Infatti, quando Maria si reca da sua cugina Elisabetta, subito dopo le parole dell’Arcangelo, per comunicare la notizia del concepimento di Gesù, l’evangelista annota: “Elisabetta era al sesto mese di gravidanza”.

Passo evangelico che mette in evidenza la differenza di sei mesi tra Giovanni e Gesù. E allora, se Gesù è stato concepito il 25 marzo, la sua nascita può essere ragionevolmente commemorata il 25 dicembre, giorno più, giorno meno.

Se così stanno i fatti - e la fonte qumranica li documenta - possiamo affermare senza tema di smentita che grazie alla scoperta della prezioso testo, avvenuto appena sessant’anni fa, la plurimillenatria tradizione ecclesiastica è confermata: le ricorrenze liturgiche dei concepimenti e dei giorni di nascita, sia di Giovanni che soprattutto di Gesù, si sono rivelati pertanto compatibili con la scoperta archeologica del Deserto di Giuda.

Cosa sarebbe accaduto se, per esempio, avessimo scoperto che il sacerdote Zaccaria fosse entrato nel Tempio nel mese di marzo o di luglio? Tutte le date liturgiche che ricordano i principali avvenimenti dei due personaggi evangelici sopra citati sarebbero diverse da quelle indicate dalla tradizione ecclesiale. E subito gli scettici, strappandosi le vesti, avrebbero gridato al mondo intero che la Chiesa si è inventata tutto, compreso la data di nascita del suo fondatore.

Ma l’indagine non è ancora terminata! Alcuni detrattori della storicità della data del Natale al 25 dicembre hanno, infatti, osservato che in quel mese - cioè in pieno inverno - gli angeli non potevano incontrare in aperta campagna e di notte greggi e pastori a cui dare la lieta notizia della nascita del Salvatore dell’umanità.

Eppure, quanti sostengono questa ipotesi dovrebbe sapere che nell’ebraismo tutto è soggetto alle norme di purità. Secondo non pochi antichi trattati ebraici, i giudei distinguono tre tipi di greggi.

Il primo, composto da sole pecore dalla lana bianca: considerate pure, possono rientrare, dopo i pascoli, nell’ovile del centro abitato. Un secondo gruppo è, invece, formato da pecore la cui lana è in parte bianca, in parte nera: questi ovini possono entrare a sera nell’ovile, ma il luogo del ricovero deve essere obbligatoriamente al di fuori del centro abitato.

Un terzo gruppo, infine, è formato da pecore la cui lana è nera: questi animali, ritenuti impuri, non possono entrare né in città né nell’ovile, neppure dopo il tramonto, quindi costretti a permanere all’aperto con i loro pastori sempre, giorno e notte, inverno e estate.

Non dimentichiamo, poi, che il testo evangelico riferisce che i pastori facevano turni di guardia: fatto che appare comprensibile solo se la notte è lunga e fredda, proprio come quelle d’inverno. Ricordo che Betlemme è ubicata a 800 metri sul livello del mare.

Alla luce di queste considerazioni, possiamo ritenere risolto il mistero: i pastori e le greggi incontrati dagli angeli in quella santa notte a Betlemme appartengono al terzo gruppo, formato da sole pecore nere. Prefigurazione, se vogliamo, di quella parte della società, composta da emarginati, esclusi, derelitti e peccatori che tanto piacerà avvicinare al Gesù predicatore.

In conclusione, possiamo dunque affermare non solo che Gesù è nato proprio il 25 dicembre ma che i vangeli dicono la verità storica circa i fatti accaduti nella notte più santa di tutti i tempi: coloriamo di nero le bianche pecorelle dei nostri presepi e saremo più fedeli non solo alla storia quanto al cuore dell’insegnamento del Nazareno.

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* Il prof. Michele Loconsole è dottore in Sacra Teologia ecumenica, Presidente dell’associazione internazionale ENEC (L’EUROPE – NEAR EAST CENTRE) e Vicepresidente della Fondazione Nikolaos e dell’Associazione Puglia d'Oriente. Ha pubblicato recentemente il volume “Il simbolo della croce. Storia e liturgia” (Bari 2009).

http://www.zenit.org/it/articles/la-storia-conferma-la-nascita-di-gesu-il-25-dicembre

23 aprile 2013

Processo alle chiese in limousine

Rolls Royce e jet privati: negli usa i «pastori della prosperità» nel mirino del fisco


«Sono un cristiano e ho grande rispetto per la libertà religiosa. Ma Gesù arrivò a Gerusalemme sul dorso di un mulo. Quando oggi vedo pastori che girano in Rolls Royce e che si spostano da una città all' altra col loro jet personale, mi chiedo: serve davvero a diffondere il Vangelo?». Charles Grassley, il capo dei repubblicani nella Commissione Finanze del Senato - uno che da anni combatte le forme di elusione fiscale che si nascondono nel «non profit» - stavolta l' ha fatta grossa: dopo aver passato al setaccio i bilanci della Croce Rossa, di istituzioni culturali «intoccabili» come la Smithsonian (quella che gestisce i principali musei di Washington) e aver contestato le «donazioni parziali» di opere d' arte ai musei fatte in esenzione d' imposta, il senatore dell' Iowa ha spinto il Congresso a mettersi in rotta di collisione con i pastori delle «megachiese»: i capi di congregazioni cristiane autonome dai culti ufficiali che praticano la cosiddetta teologia della prosperità. Pastori di anime come il reverendo Binny Hinn che ha fondato a Grapevine, in Texas, una chiesa con decine di migliaia di fedeli o Randy White della Without Walls International Church di Tampa, in Florida, che non esitano a definirsi, oltre che predicatori, amministratori delegati di congregazioni che gestiscono anche attività di rilevante valore economico: attorno a molte megachiese, infatti, sorgono centri di servizi per le comunità locali che in molti casi possono comprendere palestre, scuole, campi sportivi, centri commerciali, case per anziani, farmacie, agenzie di viaggio, uffici di consulenza tributaria e perfino servizi di limousine. C' è anche chi ha realizzato villaggi residenziali con centinaia di appartamenti. Attività spesso svolte in parziale o totale esenzione d' imposta, nelle quali è difficilissimo tirare una linea di confine tra cura delle anime e iniziative commerciali. I profitti vanno alle congregazioni che ostentano sedi sempre più lussuose, mentre i pastori non fanno nulla per nascondere la loro ricchezza. «Tutto regolare» spiegano i sostenitori della teologia della prosperità: Dio non vuole solo gli uomini felici in Paradiso, li vuole anche ricchi sulla Terra. Quindi l' opulenza esibita è un modo di fare proselitismo: la prosperità rende più convincente il messaggio evangelico, la Rolls Royce è la prova che il pastore ha avuto successo e che, quindi, merita di essere seguito. Grassley la vede in modo un po' diverso: i sontuosi ingressi foderati di marmo degli uffici amministrativi di alcune congregazioni gli sembrano uno spreco. Ma, soprattutto, trova inaccettabile che i soldi coi quali i pastori di queste chiese «autonome» pagano i loro lussi vengano da attività spesso esercitate senza pagare un dollaro di tasse. Il potente senatore repubblicano lo considera un caso analogo a quello dell' elusione dei tributi da parte di alcune «non profit» culturali; nulla, insomma, che interferisca con le libertà religiose. Così ha convinto la Commissione del Senato a chiedere a sei di queste chiese - quelle che più hanno attirato l' attenzione di giornali e tv - di riferire al Parlamento sulla loro organizzazione e sulle tecniche adottate per separare gli affari religiosi dalle attività economiche che dovrebbero essere regolarmente tassabili. La reazione di queste chiese, ma anche quella dei movimenti evangelici, è stata molto dura: i pastori hanno accusato il Congresso di violare il principio della separazione tra Chiesa e Stato e di addentrarsi illegittimamente in un terreno - quello della libertà assoluta di praticare ogni tipo di religione - protetto dalla Costituzione. Giovedì 6 novembre, la scadenza fissata dal Congresso per la consegna della documentazione, solo una delle sei congregazioni ha risposto all' invito di Grassley. Tre pastori hanno preso tempo sostenendo che possono anche obbedire a una richiesta che ritengono illegittima, ma aggiungendo che hanno bisogno di mesi per raccogliere le carte. Due congregazioni hanno, invece, opposto un netto rifiuto. Creflo Dollar, il più noto tra i «pastori della prosperità», un predicatore nero che fa la spola tra le sue due chiese di Atlanta e New York a bordo di un Gulfstream da 30 milioni di dollari, ha addirittura sfidato il Congresso: «Non rispondo a chi mi accusa e poi mi chiede una collaborazione volontaria: se mi vogliono, abbiano il coraggio di emettere una citazione ufficiale, un "subpoena"». Per la prima volta Grassley è in difficoltà, ma non demorde: sfidare chiese con decine di migliaia di fedeli non è impresa facile per chi ha bisogno di voti per fare politica. Ma in America c' è anche un' altra religione - quella del rispetto per i contribuente e per il modo nel quale viene speso il suo denaro - alla quale gli elettori sono molto sensibile. Il senatore spera che alla fine la sua crociata antievasione paghi anche in termini politici e prova ad andare avanti: ha concesso una proroga fino a fine gennaio alle chiese che ancora non hanno inviato i documenti contabili richiesti e si appresta ad affrontare il caso-Dollar. Ma anche tra i critici delle megachiese c' è chi vede il rischio di un eccessivo interventismo della politica: entro certi limiti i centri di culto hanno sempre goduto di esenzioni fiscali per le attività svolte a favore della comunità. È giusto perseguire gli abusi delle congregazioni che gestiscono imperi finanziari miliardari fingendo che si tratti di assistenza ai bambini e agli anziani, ma il Congresso non deve farsi prendere dalla tentazione di imporre una gabbia di regole alle organizzazioni religiose. I pastori finti nel mirino di Grassley sanno che i politici rischiano grosso e, per metterli ancor più in difficoltà, si atteggiano a martiri. Il pastore texano John Copeland, uno dei «ribelli», invita i suoi fedeli a gioire per l' attacco del Congresso: «La Bibbia dice che sarai perseguitato per aver fatto del bene, alleluia». E ad appoggiarli arriva anche un deputato democratico del Parlamento della Georgia. Randal Mangham giudica addirittura educativo l' uso delle Bentley da parte dei pastori: «Così anche i bambini dei quartieri "difficili" capiscono che non è necessario spacciare droga per guidare una macchina di lusso». 30 *** milioni di dollari è il valore del Gulfstream sul quale vola il reverendo Dollar

Gaggi Massimo

http://archiviostorico.corriere.it/2007/dicembre/30/Processo_alle_chiese_limousine_co_9_071230072.shtml