30 novembre 2012

La grande apostasia - I segni degli ultimi tempi

Un altro segno della fine del mondo è l’apostasia.

"Apostasia" è una parola greca che significa allontanamento. Trovate questa parola nel greco originale menzionata come segno della fine in II Tessalonicesi 2:3: "quel giorno (cioè, il giorno di Cristo, il giorno della seconda venuta di Cristo—DJE) non verrà se prima non sia venuta l’apostasia." L’apostolo dice che il ritorno di Cristo sarà preceduto da un’apostasia.

L’apostasia è qualcosa che ha luogo all’interno delle chiese.

Le persone che una volta conoscevano e confessavano la verità si allontanano da essa, chi una volta era vicino a Cristo si allontana da Lui.

Gesù ha predetto quest’apostasia in Matteo 24 in risposta alla domanda dei Suoi discepoli: "Quale sarà il segno della tua venuta, e della fine del mondo?" Anche se non troviamo la parola "apostasia," questo è ciò di cui il Signore parlò ai versi 11-13:

E molti falsi profeti sorgeranno e inganneranno molti.

E siccome l’iniquità abbonderà, l’amore di molti si raffredderà. Ma colui che persevererà fino alla fine, quello sarà salvato.

Anche il verso 24 parla di questo:

Perchè sorgeranno falsi cristi, e falsi profeti, e mostreranno grandi segni e prodigi, tanto che, se fosse possibile, ingannerebbero perfino gli eletti.

La causa dell’apostasia, secondo Gesù, saranno i falsi profeti.

Molti falsi profeti inganneranno molte persone, in modo che esse si allontanano dalla verità.

La serietà dell’essere ingannati e dall’allontanarsi è indicata dalle parole di Gesù:

"Ma colui che persevererà fino alla fine … sarà salvato."

L’implicazione è che coloro che sono ingannati non saranno salvati. I falsi profeti, quindi, sono una minaccia per la Chiesa, per noi e i nostri figli.

Era il proposito di Gesù quello di avvertirci in anticipo a riguardo dei falsi profeti per metterci in guardia contro questi astuti, distruttivi emissari del diavolo.

Per scuoterci e farci vigilare, Gesù ha pronunciato le stupefacenti parole del verso 24:

"Se fosse possibile ingannerebbero perfino gli eletti."

Quindi, la domanda è urgente: chi e cosa sono questi falsi profeti, e qual è la natura della loro opera?

Possiamo rispondere alla domanda:

"Cos’è un falso profeta?" solo prima ponendoci e rispondendo ad un’altra domanda:

"Cos’è un vero profeta?"

Un profeta è un uomo mandato da Dio per pronunciare la Parola di Dio da parte di Dio. Due cose spiccano in un profeta: Dio lo manda, ed egli pronuncia la Parola di Dio.

L’importanza dell’opera del profeta è che Dio la usa per salvare il Suo popolo. Perché il profeta porta la Parola di Dio, ed il contenuto di quella Parola è l’amore di Dio e la grazia nel Suo Figlio, Gesù Cristo, alla salvezza di chiunque crede.

Attraverso quella Parola del profeta, Dio porta gli eletti alla fede in Gesù Cristo, per la quale fede sono salvati.

Dio salva uomini per mezzo della verità! Dio salva uomini per mezzo della predicazione della verità! Romani 10:13-15 insegna questo: chiunque invoca Dio sarà salvato, ma nessuno invoca Dio a meno che creda in Dio, e nessuno può credere a meno che ha udito Dio, ma nessuno può udire senza un predicatore, o profeta.

Il Principale Profeta ed Insegnante è Gesù Cristo Stesso.

Egli è il grande Servo di Dio mandato nel mondo per rivelarci pienamente il consiglio di Dio concernente la nostra redenzione.

Egli è Colui che in ogni epoca rivela la verità nei cuori e menti del popolo di Dio. E’ Cristo Gesù che oggi dà alla chiesa sacerdoti ed insegnanti (Efesini 4:11), ed è Lui che parla nella loro predicazione, così che gli eletti di Dio odono Gesù Cristo e sono istruiti da Gesù Cristo (Efesini 4:21).

In questa luce, possiamo comprendere cosa sono i falsi profeti.

Essi sono predicatori ed insegnanti che dicono di essere mandati da Dio ma non lo sono.

Essi sono falsi per quanto riguarda la loro origine e le loro credenziali.

Esteriormente appaiono pii e religiosi. (LE INNUMEREVOLI PAGINE DI EVANGELICI PENTECOSTALI, PIENE DI BELLE FRASI, E DI IMMAGINI COLORATE....)

Per questa ragione Paolo in II Corinzi 11:13, 15 fa riferimento a loro come persone che

"trasformano se stessi in apostoli di Cristo" e "ministri di luce" (v. 14). In Matteo 7:15 Gesù notò la loro ingannevole e falsa apparenza quando li chiamò lupi in vesti di pecora. Il fatto è che essi sono mandati dal diavolo, e, quindi, Paolo li chiama ministri di Satana in II Corinzi 11:15.(QUESTO LO TOCCHIAMO CON MANO ANCORA DI PIU' OGGI,SPECIALMENTE SU FACEBOOK.

L'INGANNO DEL DEMONIO,DI QUESTE SETTE, E' DIVENTATO ANCORA PIU' ASTUTO!....

METTONO IMMAGINI DI MADONNE E DI SANTI.

QUELLE CHE NOI VENERIAMO,LORO LE ADORANO.

SI! PERCHE' DIVENTANO MEZZO PER INGANNARE.

SPERANO NELLA LORO OPERA "DISSUASIVA"...

ECCO GLI IDOLATRI, EVANGELICI PENTECOSTALI....

Questi profeti e predicatori sono falsi anche per quanto riguarda il loro messaggio, o parola. Essa non è la verità, ma la menzogna, anche se essi la annunciano come il vangelo. Essi reclamano di insegnare la verità. Essi vengono con le loro Bibbie in mano e citano testi da ogni parte. Ma essi corrompono ed adulterano la verità, e pervertono il vangelo.

NON E' UN MISTERO,CHE IL LORO COMMENTARIO DEL COSTO DI 59 EURI,COSI' COME LE SACRE SCRITTURE, SONO TRADOTTE MALE DALL'INGLESE ALL'ITALIANO, E OMESSE DI LIBRI SACRI!

Dunque, i falsi profeti ingannano molti.

Molti sono ingannati dalla loro apparenza e dal loro messaggio. Il lupo è benvenuto nel gregge come una pecora, e lì egli divora prontamente le anime degli uomini.

I "FALSI CATTOLICI"...GLI EVANGELICI CHE SI "FINGONO" CATTOLICI: "I LUPI VESTITI DA PECORA"...

I CATTOLICI CHE POSTANO PAGINE DI EVANGELICI PENTECOSTALI,PORTANDO NELL'INGANNO GLI "IGNARI", E I PICCOLI NELLA FEDE....

CARI "CATTOLICI" POSTARE PAGINE DI EVANGELICI PENTECOSTALI,ANCHE SE "APPARENTEMENTE BELLE,E' UN GRANDE ERRORE!...

VI LASCIATE PERSUADERE DALLE APPARENZE,E COSA SAREBBERO PER VOI: "SEPOLCRI IMBIANCATI"....QUESTI!

La presenza di falsi profeti non è una cosa nuova alla fine delle epoche. I falsi profeti hanno piagato la Chiesa durante tutto il periodo dell’Antico Testamento.

Si pensi alla loro opposizione a Geremia.

Essi furono in larga parte responsabili del declino spirituale di Giuda che risultò nella distruzione di Gerusalemme e nella cattività Babilonese. I falsi profeti sorsero all’interno della chiesa del Nuovo Testamento poco dopo i periodi apostolici e ingannarono molti.

Infatti gli apostoli stessi dovettero opporre gli Gnostici, che negavano che Gesù Cristo era venuto nella carne, come mostra 1 Giovanni. (NIENTE DI DIVERSO, DA QUELLI CHE OGGI, DICONO CHE GESU' AVEVA FRATELLI DI "SANGUE")

Poi apparvero gli Ariani, che negavano che Gesù è Dio.

Vi era anche il falso profeta Pelagio, che negava che l’uomo è per natura totalmente depravato e che insegnava che la salvezza dell’uomo dipende dall’uomo stesso.

Vi è stata una continua successione di falsi profeti nel mondo, che hanno operato nella sfera della Chiesa, dal tempo in cui il padre delle menzogne, quell’antico ingannatore, il diavolo, ha contraddetto la Parola di Dio nel Giardino di Eden.

Ma essi aumentano man mano che la fine si avvicina.

Alla fine, dice Cristo, i falsi profeti saranno una moltitudine, ed essi inganneranno molti.

Culminando nel falso profeta dell’Anticristo, essi inganneranno il mondo intero, eccetto coloro i cui nomi sono scritti nel libro della vita dell’Agnello (Apocalisse 13).

TESTIMONI DI "geova", EVANGELICI PENTECOSTALI LE CUI SETTE NON HANNO UNA DENOMINAZIONE COMUNE...

OGNI "pastore", DECIDE IN COSA CREDERE E QUALI NEFANDEZZE ED ERESIE DIFFONDERE:

MATRIMONI GAY,COPPIE DI FATTO,ADOZIONI A COPPIE DI FATTO,ALLEANZE POLITICHE...ETINGANNI,ETAPOSTASIA,ETERESIE....

L’attitudine di Gesù e di tutta la Scrittura nei confronti del falso profeta è abbastanza differente dalla tolleranza religiosa così caldamente lodata oggi nella Chiese.

La Scrittura li chiama lupi, seduttori, uomini malvagi, anticristi, ed eretici.

Questa deve essere l’attitudine di noi che siamo discepoli di Gesù, anche se ci guadagna il vituperio di essere chiamati, ingiustamente, fanatici e bigotti.( GRAZIE ERETICI, IN QUESTO VI RINGRAZIO DI CUORE...:-) :-) :-)

Perché solo allora noi metteremo in guardia dai falsi profeti e solo allora li terremmo fuori dalla nostra congregazione e dalle nostre chiese. (DIVERSAMENTE, PERCHE' DOVREMMO AVVERTIRE DEI LUPI CEH SI NASCONDONO NEL GREGGE?... DENUNCIARE IL PECCATO?


Tollerare il falso profeta è arrendersi a lui.

Anche parlare, come si fa nel nostro periodo, di "liberali" e "CONSERVATORI" nella Chiesa è una cosa non biblica e pericolosa.

Essa presto conduce a supporre che i liberali e i conservatori sono egualmente Cristiani ed hanno egualmente un posto nella congregazione.

La Bibbia non ne sa niente di "liberali" e "conservatori", la politica può darsi, ma non la Scrittura.

La Scrittura conosce solo pastori fedeli che portano la parola di Dio e santi fedeli che ricevono e confessano la Parola, che appartengono alla chiesa, ed eretici che corrompono le Scritture e coloro che essi ingannano, che non hanno posto nella chiesa e devono essere tagliati fuori da essa.(OBBEDIENZA ASSOLUTA NELLA FEDE AL VESCOVO DI ROMA).

Vi è un buon motivo per la condanna del falso profeta da parte di Gesù.

Primo, il falso profeta nega la verità che glorifica Dio.

Secondo, egli nega Gesù Cristo, che è la verità. E, terzo, il falso profeta conduce l’uomo via dalla salvezza alla dannazione. Niente meno che questa è la sua opera.

Matteo 24 implica questo quando al verso 13 afferma che solo coloro che perseverano, solo coloro che non sono adescati dai falsi profeti, saranno salvati. Il falso profeta fa allontanare molti!

Siccome il significato di "apostasia" è che le persone che una volta professavano Cristo non lo fanno più, che molti che una volta manifestavano essere buoni membri della Chiesa la abbandonano, e che molti che una volta confessavano la verità si allontanano da essa, sorge la domanda: possono sviarsi i credenti?

Questo è impossibile. Nessun santo, scelto da Dio dall’eternità, FEDELE SERVITORE DI Cristo con una vera fede, può essere ingannato, sviarsi e perire all’inferno.

Le parole stesse di Cristo al verso 24, che sono un forte avvertimento per noi concernente i falsi profeti, provano che i santi non possono apostatare. Cristo dice: "se fosse possibile, essi ingannerebbero perfino gli eletti."

La chiara implicazione è: non è possibile, e quindi non inganneranno gli eletti. Come Gesù ha insegnato in Giovanni 10, nessuno di quelli che il Padre ha dato Gesù come Sue pecore perirà.

Questo è un necessario conforto per noi che crediamo, mentre vediamo il numero e le sottigliezze dei falsi profeti e ci aspettiamo un loro incremento nel futuro.

Essi non ci inganneranno, né noi ci svieremo.

Ma questo conforto non è una base per la trascuratezza.

Dio preserva noi e i nostri figli nella via del darci questo avvertimento a riguardo dei falsi profeti e nella via del nostro prestare attenzione a questo avvertimento col rigettare i falsi profeti e i loro messaggi.(QUINDI, NON ESSERE PARTE DI CHI DIFFONDE ERESIE E OFFENDE IL PROSSIMO)

Se l’apostasia prima della fine non vuol dire apostasia dei santi, che vuol dire? In che modo l’apostasia accade, in realtà?

Primo, il fatto che molti sono ingannati, e il loro sviarsi nella perdizione, accade in un periodo di tempo nel corso di varie generazioni. In un certo momento, una chiese diviene sprezzante della verità o accetta falsa dottrina.

Da quel momento in poi, l’inganno aumenta e l’allontanamento dalla verità diviene sempre più grande. L’inevitabile risultato è che l’inganno diviene totale: la Parola di Dio sparisce del tutto, i nipoti e i pronipoti di coloro che in origine hanno la colpa di aver prestato ascolto a falsi profeti sono increduli e si perdono.

Questo è uno dei modi in cui le parole di Gesù: "Molti saranno ingannati," sono adempiute. Vi è inganno in scala gigantesca.

Non sono ingannati degli individui qui e lì, ma intere denominazioni di chiese! (GUARDIAMO LE CENTINAIA DI DENOMINAZIONI DEGLI EVANGELICI PENTECOSTALI,E DEI TDG)

Un secondo modo in cui avviene l’apostasia è l’allontanamento da parte di individui che per un tempo, e magari anche un lungo tempo, sono stati membri della chiesa, hanno confessato la verità, hanno sembrato amare Gesù Cristo, e hanno mostrato se stessi come credenti. (VEDI ANCHE I TANTI PRETI CHE SI ALLONTANANO DALLA VERITA', MOLTI GRIDANO: "ALLO SCANDALO, PORTANDOLI COME "TROFEO" NELLE LORO SETTE...

COSTORO SONO LA CONFERMA CHE VOI SIETE INGANNATORI,E LORO INGANNATI DAL MALIGNO.... NULLA DI NUOVO O DI CUI SCANDALIZZARSI....:-) :-)

COME AVVERRA', E GIA' STA ACCADENDO, PER TANTI EX CATTOLICI CHE VENGONO SVIATI... PORTANDO SU STRADE TORTUOSE E INCERTE ANCHE LE LORO FAMIGLIE.)

Sotto l’influenza di qualche strano vento di dottrina o il fascino delle ricchezze e dei piaceri del mondo, essi si sviano.

Essi lasciano la Chiesa, non amano più Cristo, negano e disprezzano la verità. Invariabilmente, essi portano le loro famiglie a distruzione con loro, non solo moglie e figli, ma anche i loro nipoti. Ora, essi non sono mai stati veri credenti. Essi erano la discendenza reproba che il diavolo costantemente semina nel campo di grano di Gesù. L’apostolo Giovanni aveva il suo occhio su loro quando scrisse in I Giovanni 2:19:

"Essi sono usciti di mezzo a noi, ma essi non erano dei nostri, ma essi sono usciti così che potesse essere reso manifesto che non tutti erano dei nostri." Il problema con loro è che essi non si curano della verità. Spesso rimangono piuttosto ignoranti a riguardo d’essa. Soprattutto, essi non amano la verità. Per questo sono capaci di abbandonarla.

La mancanza di amore per la verità della Parola di Dio da parte dell’uomo è la ragione per cui Dio li punisce consegnandoli all’inganno, così che essi si sviino.

Perché l’apostasia non è solo l’opera del diavolo.

E’ anche un giudizio di Dio sugli uomini.

Questo è l’insegnamento di Paolo in II Tessalonicesi 2:10-12. Dio manda a molte persone una forte delusione (spirito di inganno), così che esse credano la menzogna, in modo che siano tutti dannati coloro che non hanno creduto la verità, ma hanno preso piacere nell’ingiustizia. La ragione per questo terribile, ma giusto giudizio è: "perché essi non hanno ricevuto l’amore della verità, così che fossero salvati."

Dio non può sopportare il disprezzo per la verità della Sua Parola.

E’ importante che i discepoli di Gesù, cioè la Chiesa, conoscano che l’apostasia è un segno della fine del mondo.

Perché noi non ci aspettiamo che la chiesa debba crescere tremendamente in numero e che quasi il mondo intero sarà convertito a Cristo.

Questa non è Scrittura, non è Matteo 24.

Non soltanto molti non si uniscono mai alla Chiesa, ma vi sono molti che sono ingannati e il cui amore si raffredda.

Non soltanto la chiesa non cresce numericamente, ma vi sono molti che si sviano.

Noi predichiamo e insegniamo diligentemente, sia ai santi all’interno che ai non credenti al di fuori, e lasciamo il risultato nelle mani di Dio; ma alla luce delle Scritture, noi ci aspettiamo che la chiesa diventi sempre più piccola.

Noi non disperiamo quando vediamo che l’apostasia ha luogo, anche se ci affliggiamo.

In quanto segno della fine, l’apostasia ci parla della certezza e della vicinanza della fine del mondo.

L’apostasia prepara la via per l’Anticristo.

L’Anticristo perseguiterà la Chiesa. (I TANTI SETTARI CHE INGIURIANO OGNI GIORNO LA CHIESA CATTOLICA...AVETE MAI SENTITO IL CONTRARIO?.... IL SANTO PADRE CHE ATTACCA PENTECOSTALI,O TESTIMONI DI GEOVA?... :-) :-)

Poi, Cristo verrà sulle nuvole. E il tempo della grande apostasia è ora!

E’ impossibile farsi sfuggire questo segno al giorno d’oggi.

Un’enorme parte di quella che ha il nome di Chiesa Cristiana rimane schiavizzata alla menzogna della salvezza per opere dalla quale lo Spirito Santo ci ha liberati attraverso la Riforma e il suo vangelo della giustificazione per sola fede in Cristo solo.

I culti crescono con tutta la sbalorditiva forza di un CANCRO, e la loro crescita proviene dal corpo delle chiese Cristiane, cioè mediante l’apostasia di molte di esse.

E quale lamento sarà sufficiente per la pietosa condizione delle chiese Protestanti odierne?

Vi è un abbandono della verità dell’ispirazione infallibile della Sacra Scrittura, della verità della Deità di Gesù Cristo, della verità dell’espiazione nel sangue della croce, della verità della salvezza per sola grazia, e non per le opere del libero arbitrio dell’uomo.

Con l’abbandono della verità, essi abbandonano anche la santità di vita, permettendo la violazione di tutti i comandamenti di Dio.

E tutto questo deve passare come Cristianesimo. Fino a tal punto gli uomini sono INGANNATI.

Cristo ti dà occhi per vedere questo segno?

Allora aspetta la venuta di Cristo, che è vicina.

E sii sveglio spiritualmente, sobrio e vigilante.

Questo era il proposito di Gesù quando disse ai Suoi discepoli della venuta di falsi profeti e dell’inganno di molti da parte loro. Questo è in risalto nelle parole del verso 13:

"Ma chi avrà perseverato fino alla fine, quello sarà salvato."

Da noi è richiesta perseveranza. I falsi profeti ci tentano.

Fanno uno sforzo per ingannarci.

Solo coloro che perseverano saranno salvati.

Dobbiamo perseverare.

Come?

Conoscendo ed amando la VERITA'!

Conoscete ed amate il vangelo delle Scritture!

Uditelo nella predicazione ogni Domenica, NON DIVENTI QUESTO UN MOMENTO DI "RICREAZIONE"....PER USCIRE A FUMARE UNA SIGARETTA....

Badate a che i vostri figli lo odano nel catechismo, ogni settimana studiate la Bibbia con altri santi che amano la verità, e leggetela giornalmente da voi stessi.

Questa è la via dello Spirito per preservarvi fino alla fine, così che possiamo essere salvati.

LODE E GLORIA SOLO A TE SIGNORE GESU'.

L'ex pastore Larry Lewis ora cattolico: "ho scoperto che il mio amore verso Gesù è aumentato amando Maria"

Larry Lewis

Mio padre era pastore dell’Assemblea di Dio e amava molto Gesù. Quando assistevo alla messa, molte volte, ascoltavo i predicatori parlare dei mali e degli errori della Chiesa cattolica. Per alcuni essa rappresentava una Babilonia e l’Anticristo. A trent’anni fui ordinato ministro metodista.
Mia moglie Joetta divenne amica di una suora cattolica, suor Monica Maria, che era un’anima di Dio, tutto il contrario di quello che avevo creduto e immaginato. Il mio primo incontro con i sacerdoti cattolici risale all’epoca del mio dottorato all’Università Oral Roberts. Lì incontrai il padre Amalor Vima, dell’India, e divenimmo grandi amici.
Un giorno parlarono a mia moglie delle apparizioni della Vergine Maria che erano iniziate a Medjugorje (ex Jugoslavia) dal 1981 e la invitarono ad una conferenza a Wichita (Kansas). Lì fecero una preghiera di consacrazione all’Immacolato Cuore di Maria. Mi sembrò una preghiera demoniaca, in quanto stavamo donando la nostra vita a Maria anziché a Dio. Per questo chiesi consiglio a padre Vima. Egli mi disse: Qualche volta hai detto a tua moglie: Ti amo, ti adoro, bacio il suolo calpestato dai tuoi piedi o qualcosa di simile? L’hai guardata con tenerezza negli occhi e le hai giurato amore totale ed eterno? Le hai detto parole come: sono totalmente tuo e per sempre? Può essere che queste stesse parole d’amore siano usate dai cattolici per consacrarsi a Maria, come loro regina e signora, manifestandole il loro amore perché attraverso di lei, possano amare di più e meglio Gesù, poiché Maria è il cammino verso Gesù. Mia moglie, dopo la conferenza, comprò un rosario, ma a me parve un oggetto alla stregua degli idoli, al punto che decisi di fare un colpo di telefono per vedere se le potevano dare qualcosa di differente. Dissero di sì e quando tornò, Bob e sua moglie Johanna, che erano i padroni della sala, le parlarono delle apparizioni della Madonna a Medjugorje, dove si erano recati come pellegrini. Bob aveva deciso di costruire i rosari con le proprie mani per incrementare la preghiera come chiedeva Maria. Quell’anno spendemmo 5.000 dollari in libri, cassette, video, e altri materiali per studiare la fede cattolica, finché non ci convincemmo che era la vera fede. E ho scoperto che il mio amore verso Gesù è aumentato amando Maria: Lei ci ha condotto a Gesù. Il 12 settembre del 1997 restituii le carte della mia ordinazione come pastore al vescovo della chiesa metodista, lasciando dopo trent’anni il ministero protestante per divenire cattolico. Ora sì, io e mia moglie, potevamo dire di essere a casa.

Nel gennaio del 1998 facemmo un viaggio a Roma e nel marzo dello stesso anno ci dirigemmo al santuario di Maria a Medjugorje per offrirle il nostro ingresso nella fede cattolica, che ebbe luogo la Vigilia di Pasqua del 1998.

Tratto da: "Ritorno a Casa. Cristiani, atei ed ebrei convertiti alla fede cattolica"



29 novembre 2012

Help!.... Help!.... Help!....

c'e' qualcuno che riesce a spiegare al sig. G.M.T. che nel suo blog ci ha citato, che adorare non vuol dire rendere per forza di cose culto a qualcuno o a qualcosa come se fosse Dio?...... 

Ma se io dico che adoro un piatto di tortellini vuol dire che mi prostro davanti a tale piatto adorandolo come fosse dio??? :-) :-)

Magari per qualche pentecostale si..... :-) :-)

Come gia' abbiamo fatto con un certo amministratore di pagina pentecostale, regaliamo anche al sig. G.M.T. il link al dizionario italiano.... 


notare la seconda voce

adorare[a-do-rà-re] v.tr. (adóro ecc.) [sogg-v-arg]

1 Venerare una divinità SIN onorare: a. Dio

2 estens. AMARE CON DEVOZIONE QUALCUNO: ADORARE I PROPRI GENITORI;
ESSERE APPASSIONATO DI QUALCOSA.: ADORARE L'ARTE; con valore iperb., prediligere qualcosa.: ADORARE IL MARE

http://dizionari.corriere.it/dizionario_italiano/A/adorare.shtml


Mi sembra chiaro che nel secondo caso adorare non ha lo stesso significato del primo caso... per certi pentecostali no.... se io adoro un piatto di tortellini di certo mi diranno che sono idolatra.... 
:-) :-)




========


Comunichiamo al sig. Marzio Borsellino, che l'amministratore della pagina pentecostale al quale e' stato fatto dono a suo tempo del link di un dizionario, le ha dato dell'insensato:
evidentemente il sig. amministratore a dei problemi nell'usare i dizionari


https://www.facebook.com/photo.php?fbid=429135470484880&set=pb.307040496027712.-2207520000.1354212803&type=3&src=https%3A%2F%2Ffbcdn-sphotos-e-a.akamaihd.net%2Fhphotos-ak-ash3%2F603911_429135470484880_996150210_n.png&size=410%2C339

28 novembre 2012

Ma che simpaticone quel Marco Zagami!



Manda mails con una foto dei "presunti" amministratori di questa pagina... :-) :-)

sa perche' la pubblichiamo.....

perché non sono "quelli" che pensa lei....

ma poi... perché offende i suoi fratelli, parlo dei gay... in fondo anche lei ha un "compagno"....

vabbé ... speriamo che questi non si arrabbiano...

se la denunciano,sa quanti bei "omaccioni" troverà in gattabuia....

scommetto che l'ha fatto apposta... :-) :-)

Nicoletta Nonna
Marco Zagami
ahahahahaahahahahah


ecco... l'urlo di Zagami, che pregusta l'idilio.. .:-) :-)

Si... Gesù si sara' anche "mescolato" con i peccatori, ma gli diceva anche di non peccare piu'.... non diceva di riconoscere i diritti dei peccatori



"Al gay pride di torino arriva il sostegno dei protestanti"

"Roma (NEV), 13 giugno 2012 - "Gesù non ha esitato a mescolarsi": questo il titolo di una dichiarazione congiunta diffusa ieri dai pastori e responsabili delle chiese avventista, battiste, luterana e valdese di Torino, a pochi giorni dal Gay Pride che si terrà il 16 giugno nel capoluogo piemontese. L'intento degli estensori del comunicato stampa è quello di fare i dovuti distinguo e rispondere a quanto affermato in un articolo del quotidiano "La Stampa" del 10 giugno dagli organizzatori della cosiddetta Marcia per Gesù di matrice evangelicale e intitolata "Insieme x 1", marcia prevista esattamente per lo stesso giorno del Gay Pride ma il cui percorso è stato studiato in modo tale da evitare ogni contatto tra i due cortei, perché "non possiamo mescolarci con i gay". Un'affermazione che non è passata inosservata agli avventisti, battisti, luterani e valdesi torinesi che per parte loro affermano che "è proprio dalla Bibbia che traggono il principio del rispetto della dignità della persona e del diritto di veder riconosciuto il proprio modo di essere". Quello espresso dagli organizzatori della Marcia per Gesù, "è il segno di un atteggiamento quanto mai lontano dallo spirito dell’Evangelo di Gesù Cristo, il quale non esitò a 'mescolarsi' con chiunque - si legge nel comunicato –. Una cosa è certa: la Bibbia è per tutti i cristiani la fonte della fede e dell’etica, ma viene letta in modi molto differenti". Ai pastori firmatari della dichiarazione, "paradossalmente sembra più evangelica la risposta degli organizzatori del Gay Pride, aperta al confronto e alla vicinanza, che quella di coloro che tale prossimità rifiutano. Eppure, già nel Nuovo Testamento si parla di due cortei che si incontrano e da questo incontro rinasce la vita (Luca 7:11 e ss.)". E nel comunicato stampa lanciano una precisa richiesta anche allo Stato: riconosci, laicamente, i diritti di tutti i tuoi cittadini."

http://www.fedevangelica.it/articolo-2.php?id=872

A quando la scomunica di don Gallo?

Favorevole a matrimonio gay e spinello libero, ha un solo grande nemico: il Papa e (quindi) la Chiesa e (quindi) Gesù Cristo.



di Mauro Faverzani

«Pietro negò di nuovo e subito un gallo cantò» (Gv. 18, 27). Il canto del gallo è da sempre il segnale del rinnegamento. Ed il Gallo ha cantato ancora. Don Andrea Gallo, per la precisione. È stato lui stesso a rendersi conto di avere esagerato col suo ultimo libro, Come un cane in chiesa , realizzato a quattro mani con Vauro, il vignettista convintamente di sinistra, cui ha confidato: «Questa è la volta che mi scomunicano». Il che non lo ha fermato, anzi lo ha esaltato, dimenticandosi completamente del fatto che la prudenza sia una delle quattro virtù cardinali.
Due anni fa disse di non voler più pubblicare per Mondadori, ma questo suo ultimo libro è stato edito da Piemme, che del gruppo Mondadori fa parte. Evidentemente, oltre alla prudenza, anche la coerenza a don Gallo fa difetto. Ama definirsi un «prete del Concilio», il che non rende un gran servizio al Vaticano II, da lui stesso definito «resistenza partigiana in terra vaticana».
Amico e sostenitore di molti esponenti della sinistra anche estrema, Radicali compresi, nel 2006 si fece multare, perché si appostò con lo spinello in mano presso palazzo comunale, a Genova, come forma di "disobbedienza civile", per invocare la legalizzazione delle droghe leggere; nel 2009 partecipò al Gay Pride di Genova; nel 2011 ha ricevuto da "Gay.it" il titolo di «Personaggio gay dell'anno»; quest'anno ha presentato il primo calendario trans realizzato in Italia. Ama Savonarola, tanto da dedicarvi uno spettacolo teatrale dal titolo Io non taccio, spettacolo che sta portando in giro per l'Italia. Insomma, non occorre esser teologi, per capire come da sempre questo prete violi le più elementari norme della dottrina cattolica e calpesti manifestamente le indicazioni del Magistero tanto quanto i precetti del Catechismo e del Codice di Diritto Canonico.
Gli si potrebbe riconoscere la sola attenuante del peso dei suoi 84 anni, che ad alcuni fanno brutti scherzi: ma ha passato talmente il limite da non bastar più a giustificare l'ingiustificabile. Anche perché l'anagrafe non gli impedisce per altri versi di imperversare su Facebook e Twitter come un ragazzino chat-dipendente. Lo stesso magazine del "Corriere della Sera", "Sette", sul numero del 2 novembre scorso, è stato quanto mai ammiccante nel presentare in toni entusiastici questo prete ed il suo libro, definito «abrasivo, dove le vignette spretate di Vauro funzionano, anziché da provocazione sulfurea, quasi da alleggerimento» alle sue parole «queste sì, spietate».
Ne ha per tutti, vomita i suoi veleni senza freni, senza controllo. Tanto da non risparmiare neppure Papa Benedetto XVI, ch'egli definisce un «sepolcro imbiancato», "rintanato" in un «nascondiglio dorato». Accusa la Chiesa di esser divenuta «una cappellania dei potenti». Per lui si salva solo la Costituzione. Sacerdoti così sono il massimo che la stampa laicista possa desiderare di incontrare. Ma non fanno il bene della Chiesa, né tanto meno, scagliandosi contro Essa e contro Pietro, possono dirsi veri discepoli di Nostro Signore Gesù Cristo ed autentici testimoni del Vangelo: cavalcano anzi la più scontata demagogia populista ed un pauperismo terzomondista, così miserrimo da far impallidire anche la più spavalda "teologia della liberazione". Che, non a caso, fu a suo tempo condannata. E lui, quando?
Quando il timore, ch'egli stesso ha espresso, si tradurrà in realtà con seri provvedimenti disciplinari da parte dell'Autorità competente? Ed anzi, come mai non ancora? Lo strappo è evidente: che si attende? Permettere ancora a simili personaggi di circolare impunemente rafforza l'idea che, tutto sommato, nella Chiesa del post-Concilio tutto sia loro permesso. Con le evidenti conseguenze del caso.

Fonte: Corrispondenza Romana

27 novembre 2012

Si ingoiano di tutto purché sia anticattolico... :-) :-)



..... anche i "pesci d'aprile"

In rete circola notizia che in un documento riservato inviato dai vescovi cattolici irlandesi al Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, cardinale William Joseph Levada, e sostanzialmente accettato, di permettere relazioni omosessuali tra sacerdoti al fine di evitare di commettere abuso sui minori.
Tale proposta sarebbe stata già sottoposta a Benedetto XVI il quale si sarebbe espresso favorevolmente.....

Il giornale che da tale notizia è l'Irish Tribune:

"Vatican will allow homosexual relations between priests"

Friday, March 30, 2012 - 09:10 AM

I NOSTRANI PENTECOSTLI E ANTICLERICALI SI SAREBBERO DOVUTI ACCERTARE MEGLIO DELL'AUTENTICITA' DI TALE NOTIZIA CHE HANNO RIPORTATO.....

GLI DICE NIENTE IL FATTO CHE LA NOTIZIA SIA PUBBLICATA UN PAIO DI GIORNI PRIMA DEL 1 APRILE E QUEL PESCE CHE COMPARE SIA SULLA PAGINA DEL'IRISH TRIBUNE A COPRIRE LA NOTIZIA E ANCHE E SUL DOCUMENTO A FIRMA DEL CARDINALE LAVEDA??? :-) :-) :-)

Pagina dell'Irish Tribune che riporta la "notizia"

http://www.irishtribune.eu/news/vatican-will-allow-homosexual-relations-between-priests-655364.html

Documento "riservato" a firma del cardinale Laveda

http://www.irishtribune.eu/docs/levada-letter-03-06-2012.pdf

25 novembre 2012

Matrimoni gay: protestanti, diritto da riconoscere...


''Il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso e' un diritto fondamentale della persona che non puo' essere negato''. 

Lo afferma il consiglio della federazione delle chiese evangeliche in italia che ha aderito all'appello ''per il riconoscimento del diritto al matrimonio civile tra persone dello stesso sesso come principio di uguaglianza'' proposto dal Comitato ''Si' lo voglio'' per il quale deve essere ''garantita parita' e uguaglianza e pertanto anche il diritto di sposarsi, indipendentemente dal loro sesso e dal loro orientamento sessuale''.
http://www.repubblica.it/ultimora/politica/MATRIMONI-GAY-PROTESTANTI-DIRITTO-DA-RICONOSCERE/news-dettaglio/3767684

« Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. E poiché hanno disprezzato la conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che è indegno. [...] E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa. » (Rom 1,24-28.32)

"Sex crimes and the Vatican"

"Chiunque abbia visto il video della bbc ha pensato disgustato che "non può essere vero". Infatti non è vero. Il video è sostanzialmente pieno di falsità dall'inizio alla fine"


Nell'ottobre del 2006, la BBC ha prodotto un video nella pluripremiata rubrica "Panorama" che parla dello scandalo dei preti pedofili ed in particolare dei casi della diocesi di Ferns in Irlanda, di padre Oliver O'Grady negli Stati Uniti e di altri casi di abusi compiuti da preti. Il video è stato tradotto con sottotitoli in italiano nel maggio 2007, all'indomani del Family Day, manifestazione pro-famiglia organizzata dalle associazioni cattoliche italiane e la traduzione, pur contenendo alcuni errori grossolani, ha fatto scoprire al pubblico l'esistenza del video, provocando un vivace dibattito in rete ed una puntata della trasmissione "Annozero" condotta sulla rete televisiva pubblica Rai Due da Michele Santoro.

Il video sostiene la tesi secondo cui la Chiesa cattolica, agendo come una mafia, protegge di fatto i preti pedofili, impedendo loro di essere giudicati, in virtù dell'esistenza di un documento segreto chiamato Crimen Sollicitationis, promulgato e mantenuto in vigore da Joseph Ratzinger, oggi Papa Benedetto XVI, che impone la cultura del segreto sugli abusi sessuali. 

Chiunque abbia visto il video della BBC ha pensato disgustato che "non può essere vero". Infatti non è vero. Il video è sostanzialmente pieno di falsità dall'inizio alla fine. A dimostrarlo ci han già pensato in tanti. Questa pagina ha lo scopo di fornire documentazione utile allo scopo. 

Il video è girato in modo da far credere allo spettatore alcune cose che non sono vere. Ad esempio si parte facendo credere che si è in Tribunale e che le domande al prete pedofilo O'Grady siano fatte da un Pubblico ministero, ma non è vero, sono invece le riprese di un film in cui O'Grady ha ottenuto la libertà per questo; si parla dell'intervista ad un sacerdote spacciato per una sorta di ex-teologo pontificio, che invece ha dichiarato di aver detto cose diverse e che si scopre essere un cappellano militare americano che non ha mai rivestito alcun ruolo neppure marginale in Vaticano. E così via: la confutazione, frase per frase, di tutto il video è un documento disponibile da questa serie di post. Il tutto, peraltro, in Italia è condito con dialoghi fallati inseriti da Bispensiero che, ad esempio, fa terminare la domanda al prete pedofilo "Cosa è successo dopo?" con un "Niente", che non è vero: perché la frase nel video originale non corrisponde a verità, e perché si è anche tradotto in modo sbagliato l'originale in inglese, e non solo in questo ma in diversi altri passaggi (come è documentato puntualmente dopo). 

Il video ha la pretesa di essere un documentario giornalistico, salvo poi verificare che è più vicino ad una buffonata: il giornalista, infatti, confonde il segreto processuale col segreto verso l'autorità giudiziaria, non si avvede dell'esistenza del Diritto canonico, il documento Crimen sollicitationis (in latino) dice cose opposte da quanto sostenuto nel video, e non è stato promulgato nè confermato da Ratzinger, inoltre non è più in vigore da molti decenni, ed i preti pedofili citati nel video non erano mai stati protetti dal Vaticano ma eventualmente, per alcuni, dalle chiese o da altre autorità locali i cui responsabili sono stati tutti puniti o ridotti allo stato laicale, eccetera. 

L'esigenza di questo documento nasce proprio per evidenziare in quali passaggi sia errato il video, l'elenco dei post è lungo ma bisogna passare per i particolari per far vedere l'insieme. 
L'insieme è, purtroppo, collegato ad un mix di ignoranza, di anticlericalismo ed anticattolicesimo inglese. Il papa odierno è quello che più di ogni altro suo predecessore sta combattendo la battaglia contro la pedofilia, ma anche quello che si oppone ad alcune visioni che contraddistinguono una parte della cultura religiosa inglese: il celibato dei preti, i preti gay, le donne vescovo, eccetera. Questo scontro di opposte visioni può produrre anche degli offuscamenti di correttezza, di cui il video dell'emittente di Stato britannica è solo l'ultimo degli esempi. 

Note
Gli interventi sono inseriti per ordine di importanza, di completezza ed in ordine crescente di data ove si tratti di più interventi per persona/aggregatore.

Aggiornamenti 
Il testo di questo documenti è stato tradotto in spagnolo sul blog "El testamento del pescador" che ringrazio.

Sul suo "Www.Chiesa" Sandro Magister ha pubblicato un interessante articolo dal titolo "Gli sia messa al collo una macina da mulino...", 


che riprende alcuni dei temi trattati in questo approfondimento con gli aggiornamenti ed i recenti interventi di Monsignor Charles J. Scicluna.


Si veda anche:

Il falso video BBC e cosa dice davvero la Crimen sollicitationis

Chi è l'autore di "Sex Crimes and the Vatican": Colm O'Gorman, un senatore omosessuale bocciato dagli elettori irlandesi

Il documentario sui preti pedofili: tante bugie sul caso O'Grady

L'ennesima bufala: il Papa non è mai stato "incriminato" in una causa in Texas



24 novembre 2012

I collezionista delle Rolls - Royce...

Tendenze e mode: Osho...un "dio" venerato da molti!...

un profeta degli ultimi tempi! 

parole che vanno dritto al cuore,perche' quello al mondo manca: il cuore,l'amore e il rispetto per se stessi...figuriamoci per il prossimo!

e tanti,seguono queste,tortuose forme di pensiero, crogiolandosi in un misticismo che favorisce la nascita di questi gruppi new age....

o fanatici religiosi!

e tante anime s'incamminano verso le "tenebre"...

nuove formi di culto: "sorgeranno falsi cristi.se potessero ingannerebbero anche gli eletti"!

Eppure, abbiamo l'esempio da seguire!... un amore immenso che ci indica la via, il cammino di salvezza. Si chiama Cristo Gesù... ma gli altri,in cosa ci "arricchirebbero"?....

frasette che restano tali...sembra di essere tornato ai tempi dell'illuminismo!

la sapienza la logica. L'uomo "dio"...

davvero, i segni premonitori della seconda venuta di Cristo ci sono tutti.... Dio ci benedica!


****

Osho, alla nascita chiamato Chandra Mohan Jain (hindi devanagari: चन्द्र मोहन जैन), anche noto come Acharya Rajneesh dagli anni Sessanta in poi e come Bhagwan Shree Rajneesh[1] negli anni Settanta e Ottanta - adottò il nome Osho, che significa probabilmente "oceanico"[senza fonte], nel 1989 - (Kuchwada, 11 dicembre 1931 – Pune, 19 gennaio 1990).

E' stato un filosofo, mistico e maestro spirituale (guru) indiano, che acquisì seguito internazionale. I suoi insegnamenti sincretici enfatizzano l'importanza della meditazione, della consapevolezza, dell'amore, della celebrazione, della creatività e dell'umorismo - qualità che egli riteneva soppresse dall'adesione a sistemi di credenze statici, alla tradizione religiosa, al socialismo.

Fu un forte critico delle religioni organizzate e dei sistemi di potere ad esse legati. Egli considerava la maggior parte delle credenze religiose come superstizioni che nascondevano la verità sull'illuminazione.

Le sue idee ebbero un notevole impatto sul pensiero New Age occidentale e sulla controcultura ereditata dagli anni sessanta e la loro popolarità è decisamente aumentata dalla sua morte.

Osho era un professore di filosofia e viaggiò per l'India negli anni Sessanta del XX secolo come conferenziere. Le sue posizioni contro il socialismo e la religione istituzionale erano considerate controverse.

Sosteneva anche una più aperta attitudine verso la sessualità, una posizione che gli guadagnò il nomignolo di "guru del sesso" presso la stampa indiana e successivamente internazionale.

Nel 1970 si stabilì per breve tempo a Mumbai (Bombay). Prese ad iniziare discepoli, noti come neo-sannyasin e assunse il ruolo di maestro spirituale.

Nei suoi discorsi rentrerpretava gli scritti di tradizioni religiose, mistici e filosofi di tutto il mondo. Trasferitosi a Pune nel 1974, fondò un'ashram che attrasse un gran numero di occidentali. L'ashram offriva terapie derivate dallo Human Potential Movement ai suoi seguaci occidentali, e apparve sui giornali in India e all'estero, in particolare per i suoi insegnamenti permissivi e provocatori.

Verso la fine degli anni Settanta, vi erano contrasti crescenti col governo e con la società indiani.

Nel 1981 Osho si trasferì negli Stati Uniti e i suoi seguaci fondarono una comune, in seguito nota come Rajneeshpuram, nello stato dell'Oregon.

Entro un anno la guida della comune entrò in conflitto con i residenti locali, principalmente riguardo all'uso dei terreni, con episodi di ostilità da ambo le parti.

L'ampia collezione di Rolls-Royce di Osho...

La comune di Osho collassò nel 1985, quando Osho in persona rivelò che i dirigenti della comune avevano commesso numerosi gravi crimini, incluso un attacco biologico contro i cittadini di The Dalles.

Osho fu arrestato poco dopo e accusato di violazioni della legge sull'immigrazione.

Fu estradato dopo una richiesta di patteggiamento.

Ventuno Stati gli negarono l'ingresso, e Osho dovette viaggiare a lungo prima di tornare a Pune, dove morì nel 1990.

La sua ashram è oggi l'Osho International Meditation Resort.



" Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente; perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti:

Egli prende i sapienti per mezzo della loro astuzia.

100 risposte ai fratelli separati di buona volontà

L’autore di questo lavoro, il francescano Frà Tommaso Maria di Gesù, uno fra i tanti Cattolici di buona volontà, risponde alle “Cento Domande” dei Pastori evangelici Stefano Testa e Lorenzo Calmieri.
.......
Rispondiamo - con questo nostro lavoro - alle Cento domande per i cattolici di buona volontà, opuscolo così intitolato che i Protestanti vanno diffondendo a profusione tra le file cattoliche.
......
Le Cento domande, che i Protestanti presentano a noi cattolici, hanno avuto già da secoli esaurienti risposte, ma - riverniciate a nuovo - vengono di continuo ripresentate. Sembrano formulate apposta per confondere le idee e trarre in inganno: mettono infatti sullo stesso piano affermazioni dogmatiche - che tutti ovviamente dobbiamo credere - e semplici disposizioni magisteriali riformabili, norme pratiche (pastorali, liturgiche, canoniche) e opinioni teologiche di singoli, ipotesi e pie credenze popolari.Tutto - se non coincide con le loro concezioni religiose - è bollato dai Protestanti di eresia, mentre sappiamo che questa si ha solo nel caso di aperto e pervicace rifiuto di una verità rivelata e proposta' come tale ai fedeli. (Il pastore Stefano Testa pone in calce del citato opuscolo una lunga Lista delle eresie e delle invenzioni umane adottate e perpetuate dalla Chiesa Cattolica romana nel corso di 1600 anni)

Ci si chiede di rispondere a queste Cento domande con la Bibbia (che per essi è l'unica fonte rivelata valida), cosa che noi ben volentieri facciamo per motivi di dialogo pur sapendo che questa posizione é in realtà insostenibile: la S.Scrittura non contiene - tra l'altro- il canone di se stessa, per il quale necessariamente si deve ricorrere alla Tradizione. E mentre noi Cattolici attingiamo le nostre certezze di fede - e a maggior ragione le norme pratiche - non dalla sola Bibbia e mai in contrasto con essa, gli Evangelici pretendono di ricavare dalla sola Bibbia - non senza cadere talvolta nel ridicolo - anche comportamenti del tutto contingenti. Nell'opuscolo si afferma (pag.4) che la Chiesa "rimase pura e fedele al Vangelo per circa 300 anni" e che dopo la conversione di Costantino (313) essa deviò (Per ragione di brevità nella trattazione ometteremo di ripetere questa premessa alle singole domande, che anche noi - come nell'opuscolo - indicheremo col numero cardinale).

Saprebbero dire gli Evangelici che fine ha fatto dopo di allora la Chiesa, che Cristo ha fondato e contro la quale ha promesso che neanche le porte degli inferi, avrebbero prevalso? Saprebbe dirci il pastore Stefano Testa - autore dell'opuscolo - quale fu da quel tempo la vera Chiesa?


Saprebbero dire gli Evangelici che fine ha fatto dopo di allora la Chiesa, che Cristo ha fondato e contro la quale ha promesso che neanche le porte degli inferi, avrebbero prevalso? Saprebbe dirci il pastore Stefano Testa - autore dell'opuscolo - quale fu da quel tempo la vera Chiesa?

Se Cristo fondò una sola Chiesa, che chiama anche la "sua Chiesa", ne consegue che ogni altra, sorta lungo il corso dei secoli, non può essere la sua Chiesa e tanto meno la vera Chiesa, ma opera di semplici uomini: da tali uomini, infatti, le chiese stesse vantano la loro origine e spesso ne prendono anche il nome, come quella luterana da Martin Lutero, quella anglicana da Enrico VIII d'Inghilterra, e così via. In tal modo le innumerevoli Chiese evangeliche, pullulate dopo la Riforma per l'azione dirompente delle dottrine luterane, non possono vantarsi di costituire la vera Chiesa pur professandosi cristiane: sono infatti venute fuori ad opera di semplici uomini e quando già da oltre quindici secoli la Chiesa fondata da Cristo svolgeva nel mondo la sua missione. Sono certamente esse pure in possesso di non pochi elementi di santificazione e di verità, ma anche questi sono propri dell'originale e integrale patrimonio della Chiesa cattolica; esse partecipano di questa ricchezza solo parzialmente e in misura della loro vicinanza dottrinale e strutturale con essa. Per sostenere il loro allacciamento a Cristo, le chiese evangeliche hanno fatto ricorso ad una ingegnosa invenzione, secondo la quale Cristo non avrebbe istituito propriamente una Chiesa visibile e gerarchica - come in modo chiaro ed evidente risulta dal Vangelo e dalle parabole e similitudini che la configurano - ma una Chiesa puramente spirituale invisibile ed universale, per cui, pur separate e staccate dalla Chiesa cattolica, esse ne farebbero parte lo stesso in modo invisibile mediante la fede in Cristo. Lo confessa candidamente il Pomar, protestante, il quale riconosce che i Riformati "da principio insegnarono che la Chiesa di Gesù Cristo è visibile; ma poi, chiedendosi loro dove, prima di Lutero, si ritrovasse la loro chiesa, si indussero a dire che essa erasi resa invisibile" (Per gli Evangelisti di buona volontà segnaliamo: Ferrua: Nelle grotte di S.Pietro, in la Civiltà Cattolica, 1941-1942; E Kirshbafm: Gli scavi sotto la Basilica di S.Pietro, in Gregorianum, 1948).

Se dunque solo quella cattolica è la vera ed autentica Chiesa di Cristo, anche ad essa e ad essa soltanto egli affidò il sacro deposito della fede col mandato di custodirlo, interpretarlo nel giusto senso inteso dallo Spirito Santo e portarlo autorevolmente alla conoscenza dei popoli. Voler quindi accusare la Chiesa cattolica di deviazionismo e di eresia, o che abbia, dopo il terzo secolo, rinnegata la fede primitiva, é lo stesso che dire che la Chiesa non è più "la colonna e il fondamento della verità" come la contemplò l'Apostolo (1 Tm 3,15); che Cristo l'ha abbandonata a se stessa nonostante la sua solenne promessa di assisterla in ogni tempo "Io sarò con voi tutti i giorni fino alla consumazione dei secoli" (Mt 28,20);e che Egli avrebbe permesso alle porte degli inferi - contrariamente a quanto aveva espressamente assicurato - di prevalere per ben quindici secoli (fino all'avvento della Riforma protestante) sopra di essa.
E' quanto di più assurdo e irriverente nei riguardi della S. Scrittura - a cui anche i Protestanti dicono di credere come a parola di Dio - si possa pensare e immaginare!

Il Prof. Zardi, ex pastore protestante, nel giorno della sua conversione al cattolicesimo, rivolse queste parole ai vecchi correligionari che assistevano al suo atto di abiura: "Ai fratelli separati dico: nel nome di Dio e di Gesù che mi arde nel cuore, ritornate alla Chiesa dei nostri padri, nella Chiesa della nostra patria, che è la Chiesa di Cristo. Fate un atto eroico, Gesù vi aspetta a braccia aperte. Vi assicuro che non vi sbagliate. lo ho studiato per voi, e vi assicuro che la via che vi addito è la via giusta perchè è quella di Dio"(Giulio Berardi: Bibbia con la Bibbia Pag.63).

E' quello che anche noi, per la comune fede che ci lega a Cristo, ripetiamo qui di tutto cuore ai nostri fratelli separati.

PER LE CENTO RISPOSTE CLICCARE SOTTO



Bibbia di Gerusalemme ed eresie pentecostali a confronto

http://bibbiacattolicaeresieaconfronto.blogspot.it/2013/04/le-solite-100-domande-dei-settari.html

23 novembre 2012

Brasile, una chiesa evangelica sotto accusa per frode e riciclaggio

Secondo i magistrati, il fondatore e altri tre esponenti avrebbero estorto ai fedeli milioni di euro successivamente riciclati

Milioni di euro estorti ai fedeli con minacce e false promesse di aiuti spirituali. Somme successivamente riciclate e inviate illegalmente in diversi conti bancari in tutto il mondo. Sono accuse pesanti quelle formulate, secondo quanto riporta l’agenzia missionaria Misna, a carico di Edir Macedo, fondatore e massimo esponente della cosiddetta ‘Chiesa Universale del Regno di Dio’ (‘Igreja Universal do Reino de Deus’, Iurd), un’influente chiesa evangelica neo-pentecostale brasiliana nata nel 1977 a Rio de Janeiro.

La denuncia presentata dal procuratore Silvio Martins de Oliveira parla chiaro: il pastore Macedo e altri tre esponenti della chiesa – l’ex deputato federale João Batista Ramos, il pastore Iurd Gomes da Conceição e la responsabile finanziaria dell’istituto, Alba Silva da Costa – avrebbero riciclato e inviato illegalmente in conti bancari negli Stati Uniti, in Uruguay, nei Caraibi e nel Regno Unito tra il 1999 e il 2005 ingenti somme di denaro attraverso un’agenzia di cambio di San Paolo. Somme, precisa Martins, ottenute con l’inganno. Ma anche con vere e proprie intimidazioni ai fedeli, “in maggioranza persone umili e povere” . “Il soccorso spirituale – assicurava il pastore - sarebbe arrivato solo a coloro che si sarebbero sacrificati economicamente per la chiesa”

I quattro – scrive l’agenzia - dovranno anche rispondere di associazione a delinquere e ‘falsità ideologica’ per aver creato società di comodo. “Solo fra il 2003 e il 2006, la ‘Chiesa universale del Regno di Dio’ ha sostenuto di aver ricevuto poco più di cinque miliardi di reais (oltre due miliardi di euro) di donazioni, ma secondo testimoni la cifra risulterebbe molto più alta” ha aggiunto Martins in un comunicato. Inviato all’estero, il denaro tornava in Brasile sotto forma di prestiti poi investiti principalmente in mezzi di comunicazione, giornali, radio, tv: indagato per frode dal 2009, Macedo è tra l’altro proprietario della tv ‘Record’, la seconda emittente più seguita del Brasile.

Il procuratore Martins ha anche citato il caso dell’ex direttore della chiesa, Waldir Abrao, il quale, nel novembre del 2009 dichiarò di fronte a un notaio che le donazioni ricevute dai fedeli venivano consegnate alla tesoreria dell’istituto. Proprio l’istituto dichiarava solo il 10% al fisco e inviava il rimanente “in paradisi fiscali”. Abrao morì sei giorni dopo aver registrato la dichiarazione, in circostanze ancora poco chiare. Su Macedo e altri membri della chiesa pesano accuse analoghe anche negli Usa, in Argentina, Messico e Perù.

La ‘Chiesa universale del Regno di Dio’, primo gruppo neo-pentecostale del paese, possiede migliaia di edifici di culto in Brasile – nel 2009 se ne contavano oltre 5000 con 13 milioni di fedeli e 15.000 pastori – ed è presente in circa 200 paesi, in America Latina, negli Usa, in Africa, Europa e Asia. In Brasile ha un ‘braccio politico’, il ‘Partido Republicano Brasileiro’ (Prb), schieramento della coalizione dell’ex presidente Luiz Inácio Lula da Silva e oggi di Dilma Rousseff. Tra gli esponenti di spicco del ‘Prb’ figura l’ex vice di Lula, José Alencar.

http://vaticaninsider.lastampa.it/nel-mondo/dettaglio-articolo/articolo/brasile-brazil-brasil-7997/



La testimonianza di fede di Suor Anna Nobili

Suor Anna Nobili è nata nel 1970 in Puglia. A 14 anni si trasferisce a Milano con la madre, dopo la separazione dei suoi genitori, avvenuta un anno prima. La svolta della sua vita avviene a 23 anni, dopo diversi anni come ballerina tra le tv e le discoteche: si impegna a fare varie esperienze di meditazione e di formazione cristiana, finché sceglie di entrare nella congregazione delle Suore operaie della Casa di Nazareth, gruppo religioso femminile che affianca alla preghiera la partecipazione concreta al lavoro delle persone che si assistono spiritualmente. Da 5 anni ha preso i voti e presta la sua opera nella comunità di Palestrina delle suore operaie dove, in collaborazione con la parrocchia locale, organizza corsi di danza moderna cristiana.


22 novembre 2012

I Martiri Cattolici irlandesi uccisi dai protestanti

di Rino Cammilleri (Il Timone, ottobre 2011)

Il 27 settembre 1992 papa Giovanni Paolo II beatificò diciassette martiri irlandesi uccisi dai protestanti tra il 1579 e il 1654. Naturalmente, l’elenco sarebbe molto lungo, dal momento che la persecuzione anticattolica nell’arcipelago britannico, dallo scisma di Enrico VIII in poi, provocò circa settantamila vittime.
Quando la pressione, coi secoli cambiò sistema, divenne puramente amministrativa e i cattolici, considerati cittadini di serie B, acquistarono la pienezza dei diritti solo nell’Ottocento. Per esempio, l’irlandese Oscar Wilde potè frequentare l’università perché, almeno ufficialmente , di religione anglicana (si convertì al cattolicesimo solo in punto di morte).
Anche le repressioni in Irlanda fecero migliaia di vittime, tanto che qualcuno ha parlato di genocidio, specialmente nell’epoca di Oliver Cromwell (1599-1658), ma quelli tra loro Chiesa chiama Servi di Dio (cioè, i proposti alla beatificazione per una vita cristianamente eroica o, nel nostro caso, un martirio documentato) erano quasi duecentosessanta.
Dall’elenco totale fu ulteriormente selezionato un gruppo di diciassette, sia perché rappresentativi di tutte e quattro le province irlandesi, sia perché appartenenti a epoche diverse, sia infine perché sulle loro vicende la documentazione è particolarmente dettagliata. Scrive Andreas Resch nel III volume della sua opera I Beati di Giovanni Paolo II (Libreria Editrice Vaticana, 2003): “La scomunica di Elisabetta I da parte del potefice s. Pio V nel 1570 diede inizio a una fiera persecuzione in Inghilterra che colpì particolarmente i sacerdoti. In Irlanda, invece, le prime uccisioni intendevano creare, in un tempo di incertezze e di minacce, un clima di paura fra il popolo cristiano. La ribellione del conto di Desmond nel Sud, la spedizione militare di James Fitzmaurice Fitzgerald del luglio 1579 con l’appoggio di papa Gregorio XIII e l’insurrezione di lord Baltinglass nel 1580, ognuna nel nome della libertà cattolica, erano tutte fallite. Per le autorità protestanti di Dublino, tuttavia, costituivano motivo di preoccupazione non lieve”. Fu in questo clima che molti esponenti cattolici vennero trucidati: “Il destino, però, di tutte queste persone fu sempre dipendente da un solo motivo: il rifiuto di emettere il giuramento di Supremazia, ossia di riconoscere la regina come capo della Chiesa”.
C’è da osservare che l’Irlanda, evangelizzata da s. Patrizio ne V secolo, non aveva mai avuto martiri in tutta la sua storia precedente. Il primo martire fu il vescovo di Mayo, il francescano Patrick O’Healy, impiccato nel 1579 insieme al confratello Conn O’Rourke. Quest’ultimo era figlio di lord Brian di Breffni e si trovava in Spagna insieme all’OHealy, che insegnava all’università. I due avevano collaborato ai negoziati che dovevano condurre alla spedizione militare di Fitzgerald. L’idea era quella di invadere l’Irlanda e darne la corona a Don Giovanni d’Austria, fratello di Filippo II vincitore a Lepanto. Così l’Irlanda cattolica sarebbe stata salvata. I due francescani si imbarcarono per preparare il terreno ma le spie avevano già informato gli inglesi. Appena sbarcati vennero arrestati e impiccati senza processo il 13 agosto 1579. Prima dell’esecuzione fu loro offerta la possibilità di passare anglicanesimo (la conversione di un vescovo cattolico sarebbe stata un buon colpo propagandistico) ma rifiutarono. Nel 1580 il conte di Desmond innescò la ribellione irlandese in concomitanza con lo sbarco delle truppe di Fitzgerald. Si unirono il visconte di Baltinglass e il clan degli O’Byrne. Ma nella battagli di Leynster i cattolici vennero sconfitti. Nel febbraio 1581, Baltinglass e il suo cappellano, il gesuita Robert Rockford, trovarono rifugio a Wexford, dove un gruppo di marinai e un fornaio, cattolici, offrì loro aiuto e la possibilità di far perdere le proprie tracce. I marinai erano cinque, ma conosciamo solo i nomi di Robert Meyler, Edward Cheevers e Patrick Cavanagh. Il panettiere si chiamava Matthew Lambert. Con l’accusa di aver aiutato dei traditori, questi sei cattolici vennero appesi per il collo e poi fatti squartare da cavalli legati ai loro arti. Il fornaio Lambert, uomo semplice, dichiarò ai suoi aguzzini che poco sapeva di questioni teologiche ma che intendeva restare fedele al Papa. Margaret Ball era figli di agiati proprietari terrieri della contea di Meath, si sposò col sindaco di Dublino ed ebbe venti figli (solo alcuni però sopravvissero). Rimasta vedova, la sua casa divenne scuola cattolica e rifugio per i preti perseguitati. Arrestata una prima volta fu rilasciata su cauzione. Ma quando un suo figlio, passato al protestantesimo, divenne sindaco fu di nuovo arrestata e, malgrado l’età avanzata, gettata nei sotterranei del castello di Dublino in isolamento. Morì in cella, nel 1584, dopo tre anni di reclusione. Dermot O’Hurley era decano della facoltà di legge nell’Università di Lovanio. Nel 1581 il papa Gregorio XIII lo fece vescovo di Cashel. Tornò clandestinamente in Irlanda dove esercitò il suo ministero girando travestito. Ma gli inglesi, che avevano spie anche a Roma, lo cercavano. Ospite, in incognito, del barone di Slane, lo O’Hurley si consegnò per non mettere nei guai il suo amico. Lo portarono a Dublino, dove cercarono di fargli confessare quel che sapeva circa un presunto complotto papista-spagnolo ai danni dell’Inghilterra. Gli misero i piedi dentro certi scarponi di ferro pieni di olio, sotto ai quali accesero il fuoco. Poi, visto che non gli si cavava niente né intendeva piegarsi al giuramento di Supremazia, il 20 giugno 1584 lo impiccarono senza processo fuori città. Maurice MacKenraghty era il cappellano del conte di Desmond. Nel 1583, dopo la sconfitta di Leinster e la fuga, questi fu catturato con i suoi più stretti collaboratori. Il MacKenraghty venne rinchiuso a Clonmel. Nella Pasqua del 1585 il notabile cattolico Victor White riuscì a corrompere un secondino per far si che il prete dicesse messa a casa sua. Ma il carceriere li tradì. Il sacerdote riuscì a fuggire ma poi si costituì per salvare la vita al White. Il 20 aprile del 1585 fu appeso per la gola e poi decapitato. Dominic Collins aveva intrapreso la carriera militare in Francia, diventando capitano. Nel 1589, dopo un pellegrinaggio a Compostela, decise di farsi gesuita. Nel 1601 tornò in Irlanda insieme ad una spedizione spagnola, ma quest’ultima venne sconfitta a Kinsale e il Collins fu catturato e torturato. Poiché non volle passare all’anglicanesimo, il 31 ottobre 1602 venne impiccato a Youghal, sua città natale (per dare esempio). Conor O’Devany, francescano, era stato consacrato a Roma nel 1582 vescovo di Down e Connor. Nel 1588, anno in cui l’Inghilterra temette l’invasione dell’Invencible Armada, fu arrestato e tenuto per diversi anni in galera. Nel 1611 venne arrestato ancora insieme al prete Patrick O’Loughran. Questi era cappellano di Hugh O’Neill, il conte che aveva dato del filo da torcere agli inglesi per nove anni dal 1594 al 1603. Scappato con gli O’Neill, era poi tornato clandestinamente per esercitare il suo ministero. Il 1° febbraio 1612 vennero impiccati entrambi su ordine di Londra.
Francis Taylor era nobile e padre di sei figli. Nel 1595 divenne sindaco di Dublino ma, dopo la sconfitta della resistenza irlandese nel 1603, Londra estromise i cattolici dalle cariche pubbliche e organizzò il parlamento irlandese su base protestante. Il Taylor, che vi era stato eletto, vide la sua elezione invalidata. Nel 1613 venne addirittura arrestato e lasciato marcire in prigione fino al 10 gennaio 1621, data in cui morì. Il domenicano Peter Higgins, dopo gli studi di Spagna, era tornato in Irlanda. Durante l’ennesima ribellione cattolica, nel 1641 si adoperò per soccorrere tutti quelli che poteva, anche protestanti. Ma fu arrestato lo stesso e il 23 marzo 1642 impiccato senza processo.
Terence O’Brien, <<padre Albert>>, era provinciale dei domenicani d’Irlanda. Nel 1648 fu consacrato vescovo di Emly. Ma l’anno seguente ci fu l’invasione di Oliver Cromwell, che esordì con i massacri di Drogheda e Wexford. Nel 1651 la città di Limerick capitolò e il vescovo fu arrestato mentre soccorreva i feriti dell’ospedale. Impiccato il 30 ottobre dello stesso anno, il suo cadavere venne squartato. John Kearney era un francescano ordinato prete a Bruxelles nel 1642. Due anni dopo cercò di tornare in Irlanda ma la sua nave venne fermata in mare, perquisita e lui catturato. Lo portarono a Londra e lo torturarono. Ma riuscì a fuggire in Francia, a Calais. Da qui fece ritorno clandestinamente in Irlanda. Con l’arrivo di Cromwell fu messa una taglia sulla sua testa. Arrestato, il 21 marzo 153 fu impiccato perché, contro la legge, era un sacerdote cattolico. L’ultimo è William Tirry, nipote del vescovo di Cork e Cloyne. Studiò in Spagna, Francia e Belgio prima di diventare sacerdote agostiniano e tornare in Irlanda. Divenne cappellano di un altro suo zio, il visconte di Kilmallock. Ma la sera del sabato Santo del 1654 fu arrestato mentre diceva messa e impiccato il 2 maggio. Le festa collettiva di questi martiri irlandesi cade il 20 giugno.


Gesù e' stato il "primogenito", il primo di altri figli? - perché Gesù affidò sua madre a Giovanni?

Il termine "Primogenito"

Ci sono parecchie cose da dire riguardo al termine "primogenito" e partono dalle stesse considerazioni già fatte per il termini eòs (finchè) e adelfos (fratello). Il linguaggio biblico non è né semplice né di immediata comprensione. A maggior ragione lo è per chi pretende di capire tutto da una traduzione che, di per sé, è già un’interpretazione.

Soprattutto in campo evangelico c’è un rifiuto della Tradizione che non è, come spesso alcuni vogliono far credere, il devozionalismo e/o la ritualità. La Tradizione è ben altro. La Tradizione (dal latino traditio che significa consegna, affidamento e quindi insegnamento) è il tesoro di conoscenze, di studi e di meditazioni dei cristiani che ci hanno preceduti. Rifiutarla a priori significa comportarsi come uno scalatore che, per arrivare in vetta ad una montagna, invece di appoggiarsi ai campi base già esistenti pretende di fare tutto da solo. Il risultato? Sicuramente si fermerà all’altezza del primo campo base e non arriverà mai in cima.

Sostengono gli evangelici: "Se l’evangelista Luca, che è sempre stato tra i più precisi e meticolosi, ci fa sapere che Gesù è stato il primo figlio (e non l’unico, come avrebbe potuto certamente scrivere), allora vuol dire che questo era proprio quello che la Bibbia voleva trasmetterci."

Qui risondiamo che l’evangelista Luca era "tra i più precisi e meticolosi". E tuttavia la sua precisione e la sua meticolosità non lo hanno preservato da errori ed imprecisioni. Il grande esegeta neo testamentario (ebreo) Pinchas Lapide commentando Mt 6,22 e Lc 11,34 (quindi nel suo giudizio è compreso anche l’evangelista Luca) afferma: "Quel che qui i due evangelisti evidentemente non hanno inteso bene…" Quindi a volte anche la meticolosità e la precisione possono non bastare. Ecco perché San Girolamo volle recarsi a Gerusalemme e studiare l’ebraico. Sicuramente non lo fece solo per cultura personale ma anche per cercare di dare ai posteri una traduzione il più possibile (nei limiti concessi dalla sua umanità, cultura e conoscenza dell’epoca) fedele a quello che la Bibbia voleva trasmettere.

Del resto lo stesso Lutero, già 500 anni fa, scriveva nei suoi "Discorsi conviviali": La lingua ebraica è semplice e di poche parole ma dentro c’è molto di nascosto"

Sempre gli evangelici: "Notiamo una cosa molto importante.
Quando ci si riferisce a Gesù come "Figlio di Dio", la Bibbia usa il termine unigenito.
Quando invece ci si riferisce come Figlio di Maria, la Bibbia usa il termine primogenito."
______

In realtà nel NT è solo Giovanni che usa il termine unigenito riferito a Gesù. Ma lo stesso Giovanni è poco interessato a suo albero genealogico in quanto solo due volte ne cita la paternità (facendolo chiamare "figlio di Giuseppe" mentre noi sappiamo che le cose non stanno così, ma non dice nulla di fratelli e sorelle.

La frase: Quando ci si riferisce a Gesù come "Figlio di Dio", la Bibbia usa il termine unigenito.

Quando invece ci si riferisce come Figlio di Maria, la Bibbia usa il termine primogenito. Non è neppure biblicamente fondata poiché nei seguenti versetti:

- Poiché quelli che egli da sempre ha conosciuto li ha anche predestinati ad essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché egli sia il primogenito tra molti fratelli; quelli poi che ha predestinati li ha anche chiamati; quelli che ha chiamati li ha anche giustificati; quelli che ha giustificati li ha anche glorificati. (Rm 8, 29-30)

-Egli è anche il capo del corpo, cioè della Chiesa;
il principio, il primogenito di coloro
che risuscitano dai morti,

per ottenere il primato su tutte le cose. (Col 1,18)
E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice:
Lo adorino tutti gli angeli di Dio. (Eb 1,6)

- Giovanni alle sette Chiese che sono in Asia: grazia a voi e pace da Colui che è, che era e che viene, dai sette spiriti che stanno davanti al suo trono, e da Gesù Cristo, il testimone fedele, il primogenito dei morti e il principe dei re della terra. (Ap 1, 4-5) si usa il termine "primogenito" riferito evidentemente a Gesù inteso come Figlio di Dio.

Vediamo il vero significato della parola primogenito.

La parola prototokos (πρωτοτοκος) indica nel Nuovo Testamento sia il primo nato di donna (Matteo 1,25; Luca 2,7; Ebrei 11,28) sia il primo per ordine, rango e dignità senza stretto riferimento alla nascita e all'ordine della generazione (Romani 8,29; Colossesi 1,15-18; Ebrei 1,6; Apocalisse 1,5). Anche la parola monogenes (μονογενής) è usata nelle scritture greche-cristiane sia nel senso di figlio unico (Luca 7,12; Luca 8,42; Luca 9,38) sia nel senso di prediletto o molto amato (Giovanni 1,14; Giovanni 1,18; Giovanni 3,18; Ebrei 11,7; 1 Giovanni 4,9).

Nella Bibbia dei Settanta in Esodo 11,5 "Primogenito di Faraone" è il primo figlio del re egiziano, mentre nel Salmo 89,27-28 prototokos è usato nel senso di "capo", "leader", "primo", "re messia". Di Davide viene infatti detto: "Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, mio Dio e roccia della mia salvezza. Io lo costituirò mio primogenito (πρωτοτοκος), il più alto tra i re della terra."

Il fatto che il primogenito sia solo il primo di una serie di almeno due figli è un ragionamento valido ai giorni nostri, ma non lo era ai tempi di Gesù. Nell’ambiente ebraico il termine "primogenito" aveva un valore legale e tecnico in quanto era il rappresentante della famiglia. Era "colui che apre il grembo materno" (quindi in quest’appellativo era compreso anche il figlio unico) e, secondo quanto dice Dt 21,17, era la "primizia del vigore paterno". Anche in questo caso poteva essere un figlio unico. Che la primogenitura non fosse semplicemente un ordine di nascita è inoltre testimoniato dall’episodio di Esaù che vendette la sua primogenitura per un piatto di lenticchie.

Una volta Giacobbe aveva cotto una minestra di lenticchie; Esaù arrivò dalla campagna ed era sfinito. Disse a Giacobbe: "Lasciami mangiare un pò di questa minestra rossa, perché io sono sfinito" - Per questo fu chiamato Edom - . Giacobbe disse: "Vendimi subito la tua primogenitura". Rispose Esaù: "Ecco sto morendo: a che mi serve allora la primogenitura? ". Giacobbe allora disse: "Giuramelo subito". Quegli lo giurò e vendette la primogenitura a Giacobbe. Giacobbe diede ad Esaù il pane e la minestra di lenticchie; questi mangiò e bevve, poi si alzò e se ne andò. A tal punto Esaù aveva disprezzato la primogenitura. (Gn 25,29-34)

Dai passi evidenziati in neretto si capisce perfettamente come per gli ebrei la primogenitura avesse un valore diverso dal semplice ordine cronologico di nascita!

Sempre Gesù viene definito "il primogenito della creazione" (Col 1,15). E’ ovvio che con questo titolo si vuole esaltare la Sua regalità mentre per i protestanti dovrebbe significare che, dopo di Lui, altri vennero generati.

Che il termine "primogenito" potesse anche essere dato all’unico figlio nato, ci viene anche confermato dall’archeologia. Nel 1922 in Egitto è stata scoperta una necropoli giudaica di Tell el Yehudieh. In questa necropoli è stata trovata una tomba che reca questa iscrizione: "Ma la sorte, nei dolori del parto del mio figlio primogenito, mi condusse al termine della vita." Quindi in quella tomba era stata sepolta una donna morta mettendo alla luce il suo (ovviamente) unico figlio che però viene definito "primogenito" E’ ragionevole pensare che successivamente quella donna non abbia avuto altri figli. La data dell’ iscrizione corrisponde al 28 gennaio del 5 a.C. quindi quella donna era contemporanea di Gesù. Questo ci dimostra che il valore del termine "primogenito" che il marito di quella donna sfortunata aveva attribuito al suo unico figlio e ugualmente applicato da San Luca nei confronti di Gesù, era quello usuale presso gli Ebrei dell’epoca.

Per possiamo dire che se Maria "semplicemente" partorì il suo primo figlio questo non vuol dire che "semplicemente per forza DOPO" avrebbe dovuto partorire una squadra di calcio. Come specificavo al messaggio precedente il "finchè" o anche l'uso del "primogenito" in questo caso non vogliono far dire agli scrittori del Vangelo il loro "dopo", qui nei Vangeli TUTTO IL CONCETTO DI PRIMOGENITURITA' ED UNICITA', vogliono semplicemente incentrare l'attenzione sul Cristo Gesù UNICO FIGLIO DI DIO IERI, OGGI E SEMPRE: Cristo ieri, oggi e sempre. I racconti anche sulle persone non sono un censimento sulla situazione familiare dei protagonisti di questa storia. Nei versetti di Col 1,15, si capisce che quella parola PRIMOGENITO viene usata in quel contesto per rivestire Gesù di regalità, importanza, predominanza. Mentre coloro che non credono usano questo termine non come la usò san Paolo, ma per voler dimostrare che "dopo" allora, Maria ebbe altri figli quando abbiamo visto che almeno fino a 12 anni Gesù era da solo con i suoi genitori al Tempio.

Cosa ci vuole trasmettere veramente san Luca insieme a tutto il contesto BIBLICO? 

Vediamo che presso gli ebrei il primogenito ereditava dei diritti che gli altri fratelli non avevano, quindi abbiamo visto come con queste parole Paolo vuole indicare la regalità di Gesù, la potenza di Gesù, il primato di Gesù su tutte le cose create, infatti qualche versetto più avanti dice chiaramente che tutte le cose sono state create per mezzo di Lui, “Egli è principio”, e il Verbo è principio come il Padre. Ora se rileggiamo attentamente l'evangelista Luca all'inizio nell'Annunciazione cosa dice? Ci dice che: " IL SIGNORE GLI DARA' IL TRONO DI DAVIDE, SUO PADRE, E REGNERA' SULLA CASA DI GIACOBBE IN ETERNO E IL SUO REGNO NON AVRA' MAI FINE!" (Lc.1,32)
In questo senso, l'utilizzo del termine PRIMOGENITO NON RIGUARDA CERTO IL FUTURO DI MARIA, MA LA SUPREMAZIA DI GESU', l'Unigenito di Dio è il Primogenito di Maria, cioè della VERGINE che non ha avuto figli prima non perchè fosse sterile, ma perchè era VERGINE DI MENTE, DI CORPO E DI SPIRITO. "L'umile ancella sulla quale si posò lo sguardo di Dio".

Come vediamo san Luca voleva dirci ben altro e non certo parlarci di eventuali figli di Maria al futuro, se Luca avesse avuto questo interesse quando poi racconterà il Ritrovamento al Tempio, avrebbe di certo fatto sapere all'auditore che Maria aveva avuto così altri figli, 12 anni non sono pochi dalla primogenitura ^__^, perciò decade la motivazione quando si dice che l'evangelista voleva farci capire che "dopo" il primogenito, ci sarebbero stati "altri figli".

Scriveva Origene:

“Occorre quindi avere l'ardire di affermare da una parte che i vangeli sono le primizie dell'intera Scrittura e dall'altra parte che primizia dei Vangeli è quello di Giovanni, il cui senso profondo non può essere colto se non da colui che ha "appoggiato il capo sul petto di Gesù e che ha ricevuto Maria come sua propria Madre". Ma ora fai attenzione a quel che ti dico: colui che sarà un altro Giovanni deve diventare tale da essere indicato da Gesù, per così dire, come un altro Giovanni, vale a dire come un altro Gesù. Se infatti non esiste alcun figlio di Maria all'infuori di Gesù, secondo il parere di coloro che pensano rettamente di lei, e ciò nonostante Gesù disse a sua madre: "Ecco il tuo figlio";( Gv.19,26), e non già; "Ecco anche questo ti è figlio";, ciò significa: Questi (Giovanni) è Gesù che hai partorito. Perché chiunque infatti è perfetto, non è più lui a vivere, ma in lui vive il Cristo (cf.Gal.2,20); perciò fate attenzione fratelli miei, che quando si parla di lui a Maria, si dice: "Ecco il tuo figlio", cioè, ecco colui che è diventato un bravo cristiano è Gesù Cristo, quindi; "Ecco tua Madre", cioè, come è veramente Madre dell'unico Gesù Cristo, ora ti è Madre a te nella salvazione! " (Origene, "Commento a Giovanni" -la catechesi- 1,4,PG 11,1048 - "Maria nel pensiero dei Padri della Chiesa" di L. Gambero, Ed.Paoline pp.80-81)

PERCHE' GESU' AFFIDO' SUA MADRE A GIOVANNI E NON AI FRATELLI NATURALI?
1. " Ecco tua madre ". E da quel momento il discepolo la prese in casa sua" (Giovanni 19,, 27).

Questo discepolo non era un figlio di Maria. Quasi certamente era Giovanni, l'evangelista, così come ci è tramandato.

L'evangelico: "Dando per scontato che "il discepolo che Gesù amava" fosse Giovanni e non qualcun altro.... chiediamoci, perchè mai Gesù affidò Maria a Giovanni, e non agli altri figli, come sarebbe stato più naturale?"

Sarebbe molto interessante fare un’esegesi biblica che ci metta sulle tracce di questo discepolo sconosciuto eppure così importante. I Padri della Chiesa hanno scritto bellissime riflessioni su questo personaggio che è al tempo stesso una figura sia reale che simbolica.

Ma se proprio vogliamo restare alla SCRITTURALITA' DEL TESTO, cioè alla Sola Scriptura, una risposta ce l'abbiamo:
Giovanni 20:2: Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava
Giovanni 21:7: Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro


Certo, il nome di Giovanni non si fa, tuttavia si capisce che l'evangelista è colui che è stato presente alla scena tanto da descriverla bene, al verso 20 si legge che "Pietro voltatosi, vide che li seguiva il discepolo che Gesù amava", al verso 24, l'evangelista Giovanni scrive: "QUESTO E' IL DISCEPOLO CHE RENDE TESTIMONIANZA DI QUESTE COSE", sembra che parli quasi in terza persona, tipico di chi è molto umile e di chi vuol rimanere in un umile anonimato.

E’ comunque veramente molto riduttivo affrontare questo testo avendo in mente il tema "verginità sì contro verginità no" e la prima tentazione sarebbe quella di non rispondere neppure. Tuttavia una risposta, anche se breve, diventa doverosa.

E allora chiediamoci, perchè mai Gesù affidò Maria a Giovanni, e non agli altri figli, come sarebbe stato più naturale?

La risposta degli evangelici potrebbe essere più o meno questa: "Affidando la madre a Giovanni, il Signore Gesù ha voluto risparmiarle il dover dipendere da quei fratelli che "non credevano in lui" o che erano forse gelosi e avrebbero potuto rinfacciare alla madre l'apparente fallimento del ministero di Gesù."

Questa è la sola spiegazione tante volte danno gli evangelici e anche i tdG. Molto povera, per la verità, soprattutto perchè esce fuori dal concetto di Sola Scriptura e avanza per ipotesi interpretando dunque la Bibbia

Cosa ci può dire in merito la lettura delle Scritture? Dai Vangeli appare che quando Gesù ha iniziato la sua vita pubblica, coloro che lo seguivano (eccetto sua madre) non riuscivano a comprenderlo. Ma questo solo all’inizio perché man mano che lo seguivano nella sua opera di predicazione, cambiarono idea e divennero suoi discepoli.

Infatti, li troviamo concordi con gli Apostoli ed assidui nella preghiera in attesa dello Spirito Santo (cf. Atti 1, 14). Giacomo fu messo alla guida della comunità cristiana di Gerusalemme (cf. Galati 2, 9; Atti 15, 13,) e gli altri parenti si dedicarono alla predicazione del Vangelo anche fuori della Palestina (cf. 1 Corinzi 9, 5).

Restando alla letteralità del testo (una cosa assolutamente squallida, vista la solennità di quei versetti), il gesto di Gesù morente è comprensibile solo se si ammette che Gesù era figlio unico. Se Maria avesse avuto altri fìgli quattro maschi e un imprecisato numero di fìglie - quel gesto di Gesù sarebbe stato offensivo o almeno poco riguardoso ed anche illegale. I supposti figli di Maria, le fìglie, i generi, le nuore, oltre a sentirsi offesi, avrebbero contestato a Giovanni il diritto di avere con sé la loro madre, specialmente se avevano in sè il dubbio su chi fosse il Cristo. Avrebbero giudicato irresponsabile il gesto di un morente.

Nulla di tutto questo nei vangeli. Se dovessimo attenerci come gli evangelici dicono di fare, alla Sola Scriptura, Giovanni prese Maria con sé in casa sua, pacificamente, senza contestazione alcuna e l'unica ragione plausibile era perchè, rimasta probabilmente vedova visto che di Giuseppe non se ne parla più, era la cosa più logica da farsi. Gesù, perché figlio unico, poteva e doveva provvedere a sua madre un rifugio conveniente dopo la sua morte. Non avendo fratelli scelse quello di un discepolo.

Possiamo dire che anche questo testo,..... può solo dimostrare che effettivamente Gesù non aveva fratelli, se si vuole per forza trarre da esso una risposta al quesito "verginità sì contro verginità no" citato all’inizio.

Ma chiudo con un altro aspetto: cosa credeva di questo fatto TUTTA LA CHIESA dopo il primo secolo? Perchè queste domande non nascono oggi, S.Agostino riprende un pò di citazioni dei Padri passati e nell'Omelia 119 scrive:
"Questa è l'ora della quale Gesú, nel momento di mutare l'acqua in vino, aveva parlato alla madre, dicendo: Che c'è tra me e te, o donna? La mia ora non è ancora venuta (Gv 2, 4). Egli aveva annunciato quest'ora, che non era ancora giunta, e nella quale, morendo, avrebbe riconosciuto colei dalla quale aveva ricevuto questa vita mortale. Allora, quando stava per compiere un'opera divina, sembrava allontanare da sé, come una sconosciuta, la madre, non della divinità ma della sua debolezza umana; al contrario, ora che stava sopportando sofferenze proprie della condizione umana, raccomandava con affetto umano colei dalla quale si era fatto uomo. Allora colui che aveva creato Maria, si manifestava nella sua potenza; ora colui che Maria aveva partorito, pendeva dalla croce.


2. C'è qui un insegnamento morale. Egli stesso fa ciò che ordina di fare, e, come maestro buono, col suo esempio insegna ai suoi che ogni buon figlio deve aver cura dei suoi genitori. Il legno della croce al quale erano state confitte le membra del morente, diventò la cattedra del maestro che insegna. E' da questa sana dottrina che l'Apostolo apprese ciò che insegnava, dicendo: Se qualcuno non ha cura dei suoi, soprattutto di quelli di casa, costui ha rinnegato la fede ed è peggiore di un infedele (1Tim 5, 8). Chi è più di casa dei genitori per i figli, o dei figli per i genitori? Il maestro dei santi offrì personalmente l'esempio di questo salutare precetto, quando, non come Dio ad una serva da lui creata e governata, ma come uomo alla madre che lo aveva messo al mondo e che egli lasciava, provvide lasciando il discepolo quasi come un altro figlio che prendesse il suo posto. Perché lo abbia fatto viene spiegato da ciò che segue. Infatti l'evangelista dice: e da quel momento il discepolo la prese in casa sua. E' di sé che egli parla. Egli è solito designare se stesso come il discepolo che Gesú amava. E' certo che Gesú voleva bene a tutti i suoi discepoli, ma per Giovanni nutriva un affetto tutto particolare, tanto da permettergli di poggiare la testa sul suo petto durante la cena (cf. Gv 13, 23), allo scopo, credo, di raccomandare a noi più efficacemente la divina elevazione di questo Vangelo che egli avrebbe dovuto proclamare.
[Si prese cura di Maria.]

3. Ma in che senso Giovanni prese con sé la madre del Signore? Non era egli forse uno di coloro che avevano detto al Signore: Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito (Mt 19, 27)? Ma ad essi il Signore aveva anche risposto che qualunque cosa avessero lasciato per seguirlo, avrebbero ricevuto, in questo stesso mondo, cento volte tanto (cf. Mt 19, 29). Quel discepolo pertanto conseguiva il centuplo di quello che aveva lasciato, fra cui anche il privilegio di accogliere la madre del donatore. Il beato Giovanni aveva ricevuto il centuplo in quella società, nella quale nessuno diceva proprio qualunque suo bene, in quanto tutto era comune a tutti; come appunto si legge negli Atti degli Apostoli. E cosí gli Apostoli non avevano niente e possedevano tutto (cf. 2 Cor 6, 10). In che modo, dunque, il discepolo e servo ricevette la madre del suo maestro e Signore tra i suoi beni, in quella società dove nessuno poteva dire di avere qualcosa di suo? Poco più avanti, nel medesimo libro, si legge: Quanti possedevano terreni e case, li vendevano e ne portavano il ricavato e lo deponevano ai piedi degli Apostoli; ed esso veniva man mano distribuito a ciascuno proporzionalmente al bisogno (At 4, 34-35). Da queste parole si può arguire che a questo discepolo venne assegnato quanto personalmente egli aveva bisogno e in più quanto gli era necessario per il mantenimento della beata Maria, considerata come sua madre. Non è forse questo il senso più ovvio della frase: da quel momento il discepolo la prese in casa sua, che cioè egli prese su di sé l'incarico di provvedere a lei in tutto? Egli se la prese con sé, non nei suoi poderi, perché non possedeva nulla di proprio, ma tra i suoi impegni, ai quali attendeva con dedizione.

Maria entra perciò a diritto nella Chiesa quale Madre non solo di Giovanni, ma di tutti i discepoli e degli Apostoli i quali erano i dispensatori anche del materiale di mantenimento fra loro stessi. E se Madre degli Apostoli e dei discepoli come la Pentecoste di quel giorno ci fa comprendere benissimo, Maria è così Madre di tutti i redenti e dentro la Chiesa continua ad esercitare il suo ruolo che è quello di richiamare i figli alle attenzioni di Dio, incessantemente mentre le generazioni la chiameranno "Beata" Ella continua a dire " Fate tutto quello che Gesù vi dirà di fare"!

Conclusione:

Secondo gli evangelici le loro argomentazioni sono state BEN FONDATE, ci dispiace aver dimostrato che sono tutte smontabili e sempre con la Bibbia alla mano. Ricordo che almeno noi diciamo chiaramente che non siamo per la Sola Scriptura, cioè che ad Essa noi accostiamo l'esperienza dei Padri della Chiesa che hanno difeso e mandato avanti la Chiesa in anni critici e di eresie e dove non risulta nessun pastore evangelico vescovo che si sia opposto con una chiesa.
Abbiamo invece dimostrato che questa dottrina non è una novità della Chiesa Cattolica (Romana) di oggi, ma è un insegnamento di 2000 anni di storia che condividiamo con gli Ortodossi e con i Padri della Riforma che almeno su questo aspetto concordavano.

.... Non ha affatto dimostrato che Gesù avesse altri fratelli e sorelle carnali, per la verità almeno fino a 12 anni si è sicuri che Gesù era ancora solo con i suoi genitori, dopo questa scena Giuseppe scompare dai riflettori degli evangelisti, perciò per chi è per la Sola Scriptura saggio sarebbe riconoscere che queste prove non ci sono come dimostrato poi dalcontesto biblico che ho inserito.

Sia lodato Gesù Cristo