30 maggio 2015

Dottrina evangelica:

Poiché i bambini non hanno peccati dei quali pentirsi e non possono esercitare la fede, vengono logicamente esclusi dal battesimo nell’acqua” 
(Le dottrine della Bibbia di Myer Pearlman pagg. 281 Adi-Media)

QUINDI PERCHÉ CONTESTANO L'IMMACOLATA CONCEZIONE E DI MARIA?
ANCHE MARIA DA BAMBINA NON AVEVA PECCATI!
I BAMBINI NON POSSONO ESERCITARE LA FEDE?
E PERCHÉ NO SE DI ESSI È IL REGNO DEI CIELI?

Dal Vangelo secondo Matteo 19,13-15
In quel tempo, furono portati a Gesù dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li sgridavano.
Gesù però disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me, perché di questi è il regno dei cieli". E dopo avere imposto loro le mani, se ne partì.



"È un attentato alla vita...." Eppure Papa Francesco la piaga dell'aborto l'ha citata per prima




Quando parliamo dell’uomo, non dimentichiamo mai tutti gli attentati alla sacralità della vita umana.

È ATTENTATO ALLA VITA LA PIAGA DELL’ABORTO.

È ATTENTATO ALLA VITA LASCIAR MORIRE I NOSTRI FRATELLI SUI BARCONI NEL CANALE DI SICILIA.

È ATTENTATO ALLA VITA LA MORTE SUL LAVORO PERCHÉ NON SI RISPETTANO LE MINIME CONDIZIONI DI SICUREZZA.

È ATTENTATO ALLA VITA LA MORTE PER DENUTRIZIONE.

È ATTENTATO ALLA VITA IL TERRORISMO, LA GUERRA, LA VIOLENZA; MA ANCHE L’EUTANASIA.

Amare la vita è sempre prendersi cura dell’altro, volere il suo bene, coltivare e rispettare la sua dignità trascendente.



Vediamo ora i titoli dei media riguardo gli "attentati alla vita"

Il Corriere: "Il Papa: «Attentato alla vita lasciar morire i migranti sui barconi»Il Papa: «Attentato alla vita lasciar morire i migranti sui barconi»

per Vaticaninsider de La Stampa identico titolo, quindi anche per loro gli altri non sono attentati alla vita: «Lasciar morire i nostri fratelli sui barconi è un attentato alla vita»

Per il Mattino idem: Papa Francesco: «Lasciar morire le persone sui barconi è attentato alla vita»

Il Messaggero idem: Papa Francesco: «Lasciar morire i nostri fratelli sui barconi è un attentato alla vita»

Rainews idem: PAPA: "NON LASCIARE MORIRE SUI BARCONI"

la Repubblica ovviamente.... Papa: "Attentato alla vita lasciar morire migranti sui barconi". 

 l' "autorevole" il Sole 24ore stessa cosa: Papa Francesco: non aiutare gli immigrati è attentato alla vita

Il Fatto Quotidiano: Papa Francesco: “Lasciar morire i nostri fratelli sui barconi è attentato alla vita”

ecc ecc ecc

si deve arrivare a Zenit (di parte!per poter leggere nel titolo che: "L'aborto è attentato alla vita, ma lo è anche lasciar morire i fratelli sui barconi"

EPPURE PAPA FRANCESCO LA PIAGA DELL'ABORTO L'HA CITATA PER PRIMA, MA I MEDIA NON SE NE SONO ACCORTI, E PROBABILMENTE NEANCHE TANTI CATTOLICI CHE DANNO PIU' CREDITO AI MEDIA CHE ALLE FONTI UFFICIALI

20 maggio 2015

Frà Volantino Verde e le sue esternazioni...

Intanto sarebbe interessante capire se è vero frate, cioè un consacrato oppure no!

Perché non si deve chiamare frate chi non ha preso i voti, fino a prova contraria è solo un semplice laico, anche se si veste da frate o povero…. non significa nulla, se io mi vesto da arabo, non sono arabo, se mi vesto da indiano, non sono indiano …. Come il proverbio che dice “non è l’abito che fa il monaco!”  anche in questo caso dovrebbe essere rispettata la stessa logica, anche perché Cristo stesso, non gradisce che si confondano le identità … come dire date a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio quel che di Dio, ha un senso simile. Se un soggetto è un frate sia un frate, se un soggetto è un laico sia un laico e non si confonda volontariamente per altri scopi le due immagini.

Link: APPROVAZIONE dei « Piccoli Frati e Piccole Suore di Gesù e Maria

Da quanto qui si ascolta il vescovo di Noto, approva questo ordine di Frati.... da altri video che ho visto pare che Fra Volantino Verde è laureato in teologia... quindi presumibilmente dovrebbe aver preso i voti...

Ma naturalmente ci sono pure delle accuse.... e per dovere di cronaca si mette tutto... per i lettori.

Link: Le accuse a fra' Volantino finiscono in tv

Da ciò che leggo di missioni ne hanno diverse in diverse parti del mondo..... ma il problema non sono quate missioni possiede.... il problema è quello che vuole insegnare... e il reale messaggio che vuole trasmettere e dove vuole arrivare...

Video: Attenzione a fra Volantino e frati poveri

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Mi sono imbattuto per la seconda volta su questo personaggio alquanto discusso e direi stravagante …
Vediamo alcune sue dichiarazioni espresse in alcuni video …. Inizierò con questo ….


Iniziamo dalla prima  frase  singolare che questo soggetto fa.

Dice …Fra Volantino Verde: “Scegliere liberamente l’altruismo ossia “non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te”!”

Innanzitutto le due parti della stessa frase non si sposano tra loro, per una semplice ragione, vediamo il significato preciso di entrambe le espressioni …

Altruismo:  è una qualità morale, che riguarda le azioni dell’uomo come essere senziente, verso i proprio simili e verso la natura(animali) oppure anche verso lo Spirito, che riguarda un atteggiamento o comportamento, che spinge l’essere umano, ad essere magnanimo, generoso, il darsi al prossimo senza chiedere nulla in cambio , il donarsi o donare al prossimo è una forma di aiuto verso l’altro in forma disinteressata,  per portare aiuto economico, morale, affettivo, spirituale. In sostanza prendersi cura del prossimo senza ricavarne nulla.

Chi ha detto questa frase così scritta?   “non fare agli altri ciò che non vuoi sia fatto a te! “   (Confucio)

Il fatto che abbia preso ad esempio Confucio e lo usi come metro per la sua dottrina personale, mi lascia perplesso!!! Dato che lo pone come un comandamento, e lo fa passare come se fossero parole di Cristo...

Intanto prima di tutto … vediamo il senso se la frase di Confucio corrisponde con la parola altruismo …
Questa frase che è chiarissima nel suo senso, che riguarda esclusivamente il male in senso sia fisico, psicologico  e spirituale …

Altruismo non ha alcun senso con la frase di Confucio,  non centra assolutamente nulla, sono due aspetti che non rientrano l’uno nell’altro, anzi sono due aspetti completamente in opposizione tra loro …

Il primo l’altruismo indica la capacita di un essere umano ad essere di buon cuore in modo disinteressato, l’altro indica invece, che  nessun essere umano che si accinga a far del male lo voglia anche su se stesso …. Non fare del male agli altri se non vuoi che ti venga fatto a te ….

Quindi uno riguarda il fare il bene disinteressato e l’altro fare il male …. Due realtà completamente opposte ….

Questa frase in bocca a questo Fra Volantino Verde, dimostra che il personaggio non ha capito un tubo e confonde forse di proposito il vero  senso della parola altruismo.

Se questa è la partenza,  il trampolino di lancio,  mi chiedo, il resto, che cavolo di fesserie dice!

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Mentre Gesù esprime il concetto in modo diverso e con ben altro senso.
(Matteo 7:12): "Tutte le cose dunque che volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete similmente farle loro, questo è infatti ciò che significano la Legge e i Profeti.”
Prima di tutto c’è una parola che dice con precisione, ma "similmente" …. Cioè non identico, non uguale , che assomiglia.

La frase diventa così …"Tutte le cose che voi volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete farle simili a loro.”  Il senso della frase di Gesù  è nettamente positivo …. al contrario dell’affermazione negativa di Confucio.

Questo significa che non è sufficiente astenersi dal fare del male ad una persona, ma che è necessario aiutare gli altri quando si trovano nel bisogno.

Ma la frase di Gesù ha un verbo volere che indica, che sono io che voglio che gli altri, abbiamo verso di me azioni/attenzioni positive, affinché io le possa fare a loro, quindi ricambiare il gesto, in maniera non identica ma simile.  Quindi il soggetto si predispone che gli alti siano benevoli nei suoi confronti, in modo che essi stessi siano portati a fare al primo soggetto del bene.... così che io sia indotto verso di loro a far del bene a loro in modo diverso. questo è il senso... In breve io faccio del bene al mio prossimo, affinche il mio prossimo lo faccia a me...e io possa ricambiare. 
Quindi sono io che devo sempre muovermi per primo e non attendere che il prossimo si muova verso di me... questo è un parametro per tutto....

Andiamo avanti ….

Fra volantino verde dice: “Fare agli altri quello ciò che sia fatto a te?” 
Questa frase mi fa orrore, perché primo non corrisponde al senso che Gesù ha dato alla sua Frase, completamente diverso …
Se io analizzo questa frase di V.V.  non ha affatto lo stesso senso della frase di Gesù, perché essa dice …. Fare altri quello che gli altri ti fanno a te, cioè in pratica rispondere con lo stesso metro che gli altri ti fanno,  se una persona ti fa del male rispondi con il male …  questo è il vero senso di quest frase di VV ha dato alla frase….

La frase di Gesù è completamente in opposizione … 

Questa  frase detta da V.V. non è mai stata detta da Gesù.  Se un soggetto è perverso, e il suo modo di parlare rispecchia la sua perversione, se dovesse applicare tale frase a quello che sente e desidera, significa che il soggetto applicherà il male verso gli altri … questa è l’esatto opposto della Frase detta da Gesù in sostanza questo Fra Volantino si contraddice … mi pare  di ricordare vagamente che ultimante la frase assomigli ad un’affermazione di Papa Francesco …. Non è che questo soggetto stia influenzando negativamente il pontefice, visto che gli sta sempre alla costole?

Mi pare che sia molto astuto questo Volantino verde ….  A suo dire  dice: “Automaticamente Dio ti fa comprendere passo -  passo … …. Dio primo posto.. fai agli altri ciò che sia fatto a te”

Ripeto non dice affatto così Gesù ….. afferma tutt’altro …. …"Tutte le cose che voi volete che gli uomini vi facciano, anche voi dovete farle simili a loro.” 

“fai agli altri ciò che sia fatto a te..” questo indicherebbe che un qualsiasi soggetto aggressivo, violento, perverso, ecc,  dovrebbe rispondere con aggressione, violenza ecc, invece le parole di Gesù sono nettamente contrarie …

Questa filosofia è nettamente in opposizione alla parola data da Gesù, non solo, questo Volantino Verde tenta di essere più di Gesù e dice parole in più a quanto Gesù ha detto, qui ne abbiamo una dimostrazione...


La frase è eretica!!! Anzi non può certo venire da un soggetto illuminato dallo Spirito Santo....anzi io vedrei più un atto satanico dietro ad un affermazione di questo tipo....

Da ciò si evince che VV vuole apparire migliore di Gesù,  perché si pone un grandino in più, l’aggiunta di parole mai dette da Nostro Signore, indica una presunzione di conoscenza e questo fattore indica una persona che si sente inferiore a Cristo e non vuole esserlo …. Per cui cerca di superare la parola di Cristo aggiungendo ad essa un suo intendimento, come se esso specificasse meglio alcune cose, invece fa l’esatto opposto.
La frase "ne biancheria intima di ricambio" è morbosa, pervesa, e racconta molto della psicologia di questo soggetto, dove va a parare....

dal loro sito ufficiale: niente biancheria intima di ricambio!
http://nuke.fratipoveri.net/HomeItaliano/VIAGGIDITOTALEPROVVIDENZA/tabid/67/Default.aspx

Non parliamo delle presunte opere teologiche senza senso... ridicole e senza necessità di esistere... già la madre Chiesa ha tutto in se, non serve di più, questo modo di fare è tipico di chi vuole superare la parola di Cristo e creare un nuovo ordine mentale, sostituendosi a Cristo stesso... Anche la Trinitaria assicurazione è una bestemmia nel vero senso della parola, un titolo blasfemo, usare la parole Trinità abbinata ad una assicurazione.. Nemmeno da credere ..... che la chiesa possa permettere simili eresie...


Proseguiamo:

“... abbiate una piena conoscenza della volontà di Dio, con ogni sapienza ed intelligenza spirituale …”
Questa frase che pare per i profani normale non lo è proprio per nulla …. Vedo di farvi capire ….
La prima frase mi sta bene “abbiate una piena conoscenza della volontà di Dio,”  …… ma l’ultima parte è sibillina, “con ogni sapienza ed intelligenza spirituale”
Perché ogni sapienza ed intelligenza spirituale?

Sta indicare che si potrebbe far uso anche del male, dato che anche esso ha una certa cognizione ben precisa e potrebbe fornire della conoscenze spirituali che l’uomo non possiede …. Infatti qui VV dice “ogni” significa tutto …. Quello che esiste spiritualmente parlando …. quindi anche il male … e da come si esprime pare proprio che sappia quel che dice, almeno fa credere che sia così ….

Mentre avrebbe dovuto dire altra espressione …..

Per il resto del discorso può essere condivisibile e spiegato abbastanza bene se non fosse che … l’analisi che ne fa, esclude categoricamente la presenza dello Spirito Santo come elemento che può suggerire la parola di Dio, infatti dice solo che con la meditazione(studio-preghiera) e la pratica puoi raggiungere la sapienza o conoscenza, non ha mai usato in tutto questo discorso la parola Spirito Santo, come se Dio non parlasse mai mediante esso, e lasciasse all’uomo ogni speculazione …. invece la sapienza vera, viene ed è portata solo mediante lo Spirito Santo, come avvenne per Pietro, quando egli rispose a Gesù “tu sei il cristo di Dio” …. La scrittura non glielo rivelò di certo! 

Per cui la sacra scrittura ti aiuta ad addentrarti più profondamente, anche se tu hai una grande intelligenza, non puoi nulla senza lo Spirito Santo …  qui Fra Volantino Verde, invece non cita mai lo Spirito Santo, come se esso non parlasse … come fosse muto e tutto arriva per semplice deduzione logica …  da cui si nota, da come si esprime, per deduzione logica, certo non per essere illuminato … addirittura in questo modo di parlare ne vedo quasi un atto di inumiltà dato che VV esprime questo concetto come un suo vanto, senza dire non da me viene ciò …

Sul fare, praticare la volontà di Dio sono d’accordo, la frase è molto semplice … 

Una curiosità, notate la scritta posta al contrario... è un astuzia per attrarre l'attenzione... (nell'immagine che segue tratta da un suo video)...



... come anche il suo soprannome che in realtà è uno slogan pubblicitario... che non sia come un banale nome, che non attira nessuno, anche se VV, dice che ha un senso diverso....




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Volantino Verde non è affatto un frate, e il suo ordine al momento è solo un'associazione pubblica di fedeli che in un futuro, dopo un periodo sperimentale di tre anni, potrebbe diventare un istituto religioso diocesano.... Potrebbe diventare.... Questa attuale approvazione è la stessa identica che gli aveva concesso un precedente vescovo con il quale il volantino ha risolto i suoi problemi di obbedienza semplicemente trasferendosi altrove.....

Come dire, se un sacerdote non mi da l'assoluzione, provo con un altro, poi con un altro e un 'altro ancora finche non trovo quello che me la da


il precedente "ad experimentum" fallito di fra volantino








12 maggio 2015

Quando anche Gesù "sbaglia"....

"CARO E MIO AMATO con Francesco TI SEI SBAGLIATO di nuovo"

Ovvero, quando i sedevacanti nulla hanno da invidiare ai settari protestanti, anzi sono di gran lunga peggiori visto che arrivano a dire che Gesù si è sbagliato...


11 maggio 2015

Perché quando Giovanni entrò nel sepolcro "vide e credette"?

Perché Pietro tornò a casa stupito? 

Cosa hanno visto nel sepolcro che doveva essere vuoto?

Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra, e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. 8 Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette (Gv 20, 3-8)

Pietro tuttavia corse al sepolcro e chinatosi vide solo le bende. E tornò a casa pieno di stupore per l'accaduto. (Lc 24,12)

SULLE TRACCE DEL CRISTO RISORTO 
di Don Antonio Persili



Libro molto interessante che spiega ciò che altrimenti rimane incomprensibile leggendo quanto riportato sopra dalla Scrittura con traduzioni, che dopo aver letto il libro denotano una certa approssimazione che rende il tutto un po oscuro. Al link che segue potete leggere e scaricare l'intero libro: books.google.it 


Papa Francesco ha ricevuto un centinaio di pastori evangelici pentecostali che hanno manifestato il desiderio di incontrarlo

Nel pomeriggio di ieri, giovedì 7 maggio, il Santo Padre ha ricevuto in forma privata un gruppo di un centinaio di pastori evangelici di orientamento pentecostale di diverse parti del mondo che avevano manifestato il desiderio di incontrarlo. Il gruppo era guidato dal pastore Giovanni Traettino, la cui comunità era stata visitata dal Papa a Caserta nei mesi scorsi.

L’incontro si è svolto nell’Auletta attigua all’Aula Paolo VI ed è stato caratterizzato da viva cordialità e spirito di preghiera per l’unità. Il Papa era accompagnato da S.Em.za il card. Kurt Koch, presidente del Consiglio per l’Unità dei Cristiani.

http://www.news.va/it/news/dal-papa-un-centinaio-di-pastori-evangelici-pentec

10 maggio 2015

Ma Allison Misti esiste davvero ?

Sul web naviga una distinta signora che dal suo blog dice di essere una mistica, di avere le stimmate
(invisibili) e che gli è stato riferito inoltre che:
- I messaggi di gesù all'umanità sono veri, autentici e ispirati da "dio" (invece sono condannati, eretici e in contrasto con il Vangelo e la "povertà evangelica").
- Papa Francesco però è (secondo lei) il falso profeta, in netto contrasto con quello che ha detto proprio Gesù (Mt. 16-18,19):

"E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli”.

Ed anche in contrasto con la fiducia nello Spirito Santo che dentro la Chiesa agisce e sceglie il successore di Pietro secondo la provvidenza e i tempi.
- Parla di microcip e di complottismo (moda che gira sul web e negli ambienti new age); in genere sono notizie create per aumentare le visualizzazioni nei siti più “scadenti” e insignificanti.
- Parla di “forze bioenergetiche”???.... Non voglio nemmeno commentare....
- Pubblica (senza alcuna FONTE vera) di conoscere i veggenti di Medugorie e che loro l'hanno riconosciuta come mistica autentica....

Peccato che su youtube si possono vedere che i veggenti (quelli veri) di Medugorie parlano molto BENE di Papa Bergoglio!:

https://www.youtube.com/watch?v=CAmE9PYOctc

RICORDIAMOCELO:

Su quest'ultimo punto (l'avversione a Papa Francesco) è importante riflettere che (e il Vangelo che lo ha annunciato e proclamato) :

- Nessuno parla di questo “complotto” e anche Benedetto XVI farebbe secondo questi, il finto tonto o l'ipocrita per paura di perdere la vita!.
Banali menzogne perché chi ama Cristo non commette FALSA testimonianza!.

Dice su ciò San Paolo (1 Cor. 9 15-18 e in Galati 1,8 e in 2 Pietro 1, 20):
“Così anche il Signore ha disposto che quelli che annunziano il vangelo vivano del vangelo.
Ma io non mi sono avvalso di nessuno di questi diritti, né ve ne scrivo perché ci si regoli in tal modo con me; preferirei piuttosto morire. Nessuno mi toglierà questo vanto! Non è infatti per me un vanto predicare il vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato. Quale è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo”.

“Ma quand'anche noi, quand'anche un angelo del cielo vi annunziasse un vangelo diverso da quello che v'abbiamo annunziato, sia egli anatema”.

"Sappiate prima di tutto questo: che nessuna profezia della Scrittura proviene da un'interpretazione personale".

- A CONTROPROVA i martiri e la loro testimonianza, secondo voi hanno negato il Vangelo per salvare la propria vita?.

Quindi vorrei comunicare a tutti i cristiani la mia preoccupazione per questi errori e di NON ASCOLTARE le "parole misticheggianti” pronunciate da questa signora perché contrarie al Magistero della Chiesa (che esisteva anche prima che Papa Francesco fosse eletto).
Io non giudico la persona ma la sua “teologia” (la signora Misti non è un sacerdote e non ha studiato teologia) che certamente non è aderente al Vangelo ma spesso "ricercata su internet" (vedi la teoria ad esempio dei microcip o della “potenza bioenergetica!"...).

Concluso questo primo punto, facendovi riflettere sul fatto che ancora una volta senza che ne sappiano nulla i veggenti di Medugorie sono stati tirati in ballo e paragonati e ACCOSTATI a delle chiare affermazioni contrarie al Vangelo, e in opposizione alle stesse dichiarazioni rilasciate dai veggenti (vedi il video sopra dove una veggente con piacere e dolcezza parla di Papa Francesco); ripeto ad oggi non esiste una vera e sincera tesi contraria a quello che sta avvenendo a Medugorie!. A tal proposito avevo scritto questo:
http://mguilcasoidubbi.blogspot.it/…/medugorje-veleno-e-men…

In più c'è da notare la contraddizione (tra le tante) che se la signora Misti crede ai messaggi di gesù all'umanità non potrebbe credere al fenomeno di Medugorie, perché secondo la "veggente (MDM) dei messaggi di gesù all'umanità quel falso gesù avrebbe detto che si devono seguire solo i messaggi di MDM e nessun'altra fonte, e i motivi li sappiamo....

Mi ha fatto sorridere sul suo blog una domanda fatta da un anonimo e la sua risposta; la domanda era, dato che fino ad ora Papa Francesco non ha fatto nulla di male, quando sarà questa apologia del “male”. La risposta è, eccome se Bergoglio ha fatto del male! Ci vorrebbero ore per elencare tutti i sacrilegi perpetuati dal nostro amatissimo Papa ma adesso la nostra non ha proprio tempo di rispondere, per elencare tutti questi fatti, invisibili e oscuri ma evidenti!.

Di seguito inserisco cosa v'è scritto alla voce “Allison Misti” (ma poi che nome è italiano? Potrebbe essere una montatura per diffondere volutamente errori di fede; anzi penso possano essere dei satanisti che si divertono a confondere i credenti più semplici e poveri di spirito per farsi due risate) nel sito http://www.veniteadme.org/falsi-profeti/:

“In tempi recenti i falsi mistici proponenti le più disparate teorie del complotto sembrano riscuotere molto successo, favoriti non di rado dai social networks e dalla disinformazione serpeggiante nella rete.Allison Misti, signora di mezza età che afferma d’avere le Stimmate dal 1993 (naturalmente non visibili), appartiene a questa categoria.
Nella sua autobiografia è compreso di tutto: ammalata di sclerosi multipla e poi guarita dall’Arcangelo Michele, capace di guarire le malattie con l’imposizione delle mani, si dichiara al pari dei veggenti di Medjugorje, capace di parlare con i defunti ed intercedere per loro, avente il dono della bilocazione e via discorrendo.
Naturalmente i messaggi che, stando a quanto la falsa mistica afferma, riceve da Angeli, Santi e la Trinità sono ricolmi del complottismo più superficiale, nonchè di frasi spesso stereotipate e ripetute più volte, di denunce contro un presunto gruppo chiamato “Gli Illuminati” – ripreso dal romanzo di Dan Brown “Il Codice da Vinci“: romanzo, ironia, esplicitamente contro la Chiesa Cattolica.
Allison Misti, seguendo le orme dei suoi predecessori, arriva difatti persino ad invitare i suoi seguaci a credere nei falsi messaggi di “Messaggi da Gesù Cristo“, anch’essi dichiaratamente contrari alla dottrina cattolica”.

La Signora Misti come si può vedere da google e dal suo blog ama chiamarsi "mistica cattolica" ma davvero una persona che è veramente una mistica di etichetta in questo modo?. Secondo voi ad esempio Padre Pio avrebbe mai aperto un sito internet chiamandolo "Padre Pio santo e mistico cattolico stigmatizzato"?.
Alcuni (io non oso) chiamano la signora Misti una falsa profeta (come sopra riportato dal sito venite a me) ma come si riconosce una falsa profeta?.

Nel sito http://holyqueen.altervista.org/teol_att_falsi_profeti.htm troviamo queste definizioni:

“LA FALSA PROFEZIA NELLA CHIESA –La falsa profezia interna alla Chiesa è la più pericolosa delle azioni diaboliche perché, agendo all'interno della Chiesa e coprendosi di autorità o di falsa autorità, falsifica la Parola di Dio diffondendo eresie e dottrine contrarie alla Divina Rivelazione. San Giovanni parla esplicitamente degli anticristi che sono in mezzo a noi: «Sono usciti di mezzo a noi, ma non erano dei nostri; se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti con noi; ma doveva rendersi manifesto che non tutti sono dei nostri (2 Giov 1,19) [...].

COME RICONOSCERE LA FALSA PROFEZIA – Smascherare i falsi profeti non è cosa facile, perché mascherandosi da portavoci di Dio e dello Spirito Santo, in realtà sono portatori di Satana, il menzognero che si presenta a noi come "angelo di luce" (2 Cor11,14) e maestro spirituale. I falsi profeti distorcono la Parola di Dio diffondendo la falsità e l'eresia come se venisse da Dio mentre si tratta di una impostura satanica. Gesù Cristo ci fornisce una utile indicazione su come riconoscere i falsi profeti: guardare ai loro frutti. Il profeta vero conduce alla fede, al pentimento, alla riconciliazione con Dio, alla bontà, alla fedeltà e al dominio di sé (Gal 5,19-23). Il frutto caratteristico del falso profeta è invece l’impegno volto ad allontanare il popolo di Dio dal magistero della Chiesa, attraverso cui risuona nel mondo la sana dottrina di Cristo. Perciò san Paolo esorta i cristiani: «Cercate ciò che è gradito al Signore, e non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, poiché di quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso persino parlare» (Ef 5,10-12) [...].

"FALSI MISTICI E FALSI VEGGENTI – La gran parte di queste persone hanno fenomeni riconducibili a motivazioni di carattere psicologico, spesso sono convinti – magari in buona fede – di avere fenomeni di carattere soprannaturale mentre si tratta di fenomeni facilmente riconducibili a fattori di carattere psichico (come è provato per le cosiddette scritture automatiche). In altri casi gli stessi mistici sono ingannati dal demonio e quindi diventano a loro volta ingannatori degli altri: è proprio in questi casi che satana si presenta come falso angelo vestito di luce. Il discernimento dei veri mistici e veggenti è una pratica molto complessa che deve tenere in considerazione di molti fattori. Anche in questo caso si deve guardare ai frutti e si possono formulare dei motivi di credibilità: per quanto riguarda i singoli mistici e veggenti occorre prendere in considerazione la moralità della loro vita, il loro cammino spirituale e il distinguersi per alcune virtù (come l'umiltà, l'obbedienza, la presenza della croce e della sofferenza) e infine la retta dottrina (che presuppone l'adesione alla fede della Chiesa e l'obbedienza delle autorità ecclesiastiche). Anche una sola affermazione non conforme all'insegnamento della Chiesa Cattolica implica che ci troviamo dinnanzi ad una infiltrazione del demoniaco".

Sul blog della signora Misti troviamo anche "deduzioni" devo dire poco logiche e prive di una visione diciamo vera di certi fatti e “accuse”.... Mi ha fatto sorridere questa foto in cui si giustifica che il nostro Papa “sarebbe” un uomo "molto cattivo", semplicemente perché il suo cognome in un codice usato dalle macchine sommato darebbe nientemeno che un numero demoniaco....
Quindi non vi fidate mai amici argentini se i vostri conoscenti si chiamano con questo cognome, e se siete Bergoglio anche voi, pazienza accettate la vostra sorte!.

Gesù non fa mai giochetti simili invece (parliamo di Vangelo!) Egli tentò di recuperare anche Giuda che lo tradì anche se non vi riuscì; la teoria delle predestinazione non fa parte degli insegnamenti dei cristiani cattolici!.


Prova tristezza anche del modo con cui la signora Misti usa una foto dove il nostro amato Papa è venuto male ed è serio, forse stava male. Sfido chiunque a non trovare uno propria foto dove siamo stati immortalati in una posa strana o bizzarra.

Mi sono anche chiesto riflettendo, ma che cognome è Misti?. Ho fatto una mia ricerca e in nessun sito perfezionato per la ricerca dei cognomi nel mondo esiste questo strano cognome (che ha una certa vaga assonanza con "mistico") così come la signora Allison lo ha comunicato a noi (come http://it.geneanet.org/cognomi/MISTI oppure http://www.cognomix.it/origine.php) e il tutto potrebbe anche farmi pensare che questo personaggio possa in realtà essere una macchinazione da parte di satanisti o chiunque sia interessato a distruggere la Chiesa e la fede, isolando i credenti dal gregge che ha voluto Gesù Cristo!.

Ricordiamoci che coloro che non credono al Papa NON POSSONO DEFINIRSI CATTOLICI ma eretici e scismatici, non possono prendere la comunione e partecipare a qualsiasi messa, dove viene ogni volta detto il nome del Papa, ma voi pensate solo a quello che disse Gesù (le porte degli inferi non prevarranno contro di essa), e poi secondo voi anche se Benedetto fosse il vero Papa, allora,
NESSUNA MESSA HA SENSO perché di fatto si obbedisce a Papa Francesco!.
QUINDI CHI CREDE CHE BENEDETTO SIA IL VERO PAPA È IPOCRITA GIACCHÉ NEMMENO POTREBBE PARTECIPARE ALLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA!.

Ma noi sappiamo (fedeli alla Chiesa a non alle parole del nemico della Chiesa (il diavolo divide!) che Gesù come ha promesso ha fatto e farà sempre, darà il Suo Corpo e il Suo Sangue Eucaristico per noi ogni giorno!.

Sul blog della signora Misti possiamo leggere alla sezione informazioni personali inoltre:

"Allison ha vissuto anche esperienze di preveggenza e di bilocazione. Da alcuni anni, defunti (da lei conosciuti in vita o tramite tv) [...]."

Strano questo nella storia di qualsiasi santo che ho letto o ascoltato fino ad ora non ho mai sentito che una persona che abbia un dono mistico ne faccia notizia di dominio pubblico, anzi io so per certo che chi ha dei carismi invece cerca sempre di nasconderli, perché ai VERI santi non piace stare al centro dell'attenzione e sentirsi detentori di qualche verità o condanna verso qualcuno.
Comunque preghiamo per la Chiesa Papa Francesco e per coloro che non ci aiutano a portare il regno di Dio e la Pace tra i fratelli ma ricordiamoci anche che chi non crede al che il Papa in carica sia il suo pastore legittimo commette quantomeno peccato mortale, contro il quarto comandamento "onora il padre".

Pace e Gioia! UNITI all'unica Chiesa voluta da Gesù!

(Non intendo offendere nessuno e se ciò accadesse cancellerò immediatamente questo post o lo modificherei in base alla sensibilità dell'interessata, mio intento: esprimere un parere sulle interpretazioni religiose, una opinione umana e teologica sulle parole che appaiono sul blog di questa signora che penso, forse non esista!)

tratto dalla pagina facebook "Messaggi di Gesù all'umanità - il caso- i dubbi"

9 maggio 2015

1975

il 4* presidente de la società tdg, Frederick Franz annuncia la fine del mondo per l' autunno del 1975.


7 maggio 2015

Vaticano massone, verità e leggende


di Massimo Introvigne

Qualche anno fa un importante cardinale italiano, incontrato a un convegno, mi disse: «Lo sa, professore? Mi è appena arrivata una busta anonima con una lista di cattolici massoni, c’era anche il suo nome». Gli risposi, ed era tutto vero: «Ma che strana coincidenza. È arrivata anche a me in una busta anonima una lista di cardinali massoni. C’era anche lei».

L’aneddoto mi torna in mente leggendo «Vaticano massone. Logge, denaro e poteri occulti: il lato segreto della Chiesa di Papa Francesco», appena pubblicato da Piemme e di cui sono autori Giacomo Galeazzi – vaticanista de «La Stampa» e buon conoscitore di tanti, forse perfino di troppi, ambienti romani – e Ferruccio Pinotti, un giornalista noto per l’avversione militante all’Opus Dei e a Comunione e Liberazione, che ritorna puntualmente nel libro.

Al di là delle intenzioni degli autori, il volume è suscettibile, con la sua overdose d’informazioni, di fare danni e creare confusione. Sono infatti affastellati ritagli di giornali, documenti, interviste senza che il lettore sia messo in grado di costruirsi una gerarchia delle fonti, di capire chi è autorevole, chi lo è meno, e chi è un semplice cialtrone.
Si dà voce a importanti dirigenti della massoneria, ma anche uno spazio eccessivo al leader del Grande Oriente Democratico – un piccolo movimento di opposizione «da sinistra» alla dirigenza della più grande organizzazione massonica italiana, il Grande Oriente d’Italia – il quale, su questioni delicatissime, risponde alle domande degli autori sulla base di ritagli dei suoi giornali preferiti, «Il Fatto» e «Repubblica».

E si prende sul serio – insieme alle vecchie e screditate calunnie che vorrebbero coinvolgere Papa Francesco in crimini della dittatura militare argentina – perfino Leo Zagami, un ex massone noto anche al di fuori del nostro Paese per la sua inesauribile capacità d’inventarsi complotti fantastici.
Anche tra i cattolici, si sentono certamente persone qualificate, anche se talora un po’ imprudenti con i giornalisti, come il vescovo di Mazara del Vallo mons. Domenico Mogavero, che profitta dell’intervista per criticare Benedetto XVI per la liberalizzazione della Messa tradizionale.

Ma anche figure problematiche e marginali, come l’ex francescano dell’Immacolata dimesso dal suo ordine Giulio Maria Scozzaro. E che dire degli anonimi? C’è una lunga intervista a «un alto esponente della Compagnia di Gesù», tale padre R.T., che propone in tema massonico «la classificazione del professor Introvigne, ritenuto uno dei maggiori esperti italiani di massoneria» – deve piacergli molto, visto che copia e incolla scritti miei per diverse pagine – ma poi, come tanti altri, cita una frase «luciferiana» attribuita al dirigente massonico americano Albert Pike (1809-1891) secondo cui «sì, Lucifero è Dio e sfortunatamente anche YHWH [il Dio dei cristiani] è Dio». Non sa – eppure si dichiara mia lettore – che questo discorso di Pike è un falso, fornito al giornalista cattolico francese Abel Clarin de la Rive (1855-1914), che lo pubblicò per primo, da quel grande provocatore e fabbricante di documenti falsi sulla massoneria che fu Léo Taxil (1854-1907).

Il lettore non specializzato rischia dunque di prendere tutti sul serio, senza fare differenze tra testimoni seri e altri inclini alle bufale. Mettendo un po’ di ordine, possiamo dire che il libro racconta due storie che s’intrecciano.
La prima riguarda il ruolo della massoneria in Italia, su cui da anni esistono due narrative conflittuali, che gli autori cercano – e non è facile – di tenere insieme. La prima nasce nel vecchio Partito Comunista Italiano e continua a essere proposta da giornalisti e magistrati di sinistra. Racconta di come gli Stati Uniti, dopo il 1945, individuarono e finanziarono tre forze per impedire che i comunisti andassero al potere in Italia: la Chiesa, con la Democrazia Cristiana, la massoneria e la criminalità organizzata, con ciò favorendo la loro collaborazione.
La seconda narrativa, più diffusa tra i cattolici, presenta la massoneria come intenta soprattutto a imporre il relativismo e i suoi frutti – dal divorzio all’aborto – collaborando con tutte le forze «progressiste», comunisti compresi.

La seconda narrativa è certamente vera. La prima, di solito presentata con esagerazioni, include qualche verità parziale, e il libro offre ricostruzioni talora – ma non sempre – attendibili su collaborazioni di obbedienze massoniche, peraltro lontane dalle «grandi» organizzazioni, con la mafia e la ’ndrangheta, in cui sono stati talora coinvolti all’insegna dei «buoni affari» singoli esponenti politici cattolici e anche qualche sacerdote, che di sicuro non rappresentano «la Chiesa». Il libro insiste su vicende, peraltro note, dello Ior, l’Istituto per le Opere di Religione, una banca di proprietà della Santa Sede che in passato ha certamente collaborato con finanzieri spericolati, alcuni dei quali massoni.

La Santa Sede è oggi consapevole della necessità di mettere ordine: ma in un’intervista finale che brilla per il suo buon senso Ettore Gotti Tedeschi – ex presidente dello Ior, coinvolto direttamente in queste vicende – invita giustamente a distinguere fra gli abusi e il fatto ovvio che la Chiesa Cattolica, con il suo miliardo e duecento milioni di fedeli in tutto il mondo, deve necessariamente gestire il denaro destinato a far funzionare diocesi, missioni, chiese, con una sua organizzazione che interagisce con le istituzioni finanziarie internazionali, dove certo s’incontrano anche massoni.

La seconda storia che il libro racconta è quella dei rapporti con la massoneria della Chiesa. È un suo merito tenere fermo – contro l’ambiguità con cui tanti massoni, e anche qualche ecclesiastico, riferiscono talora questo dato – che la legge vigente della Chiesa è contenuta nella «Dichiarazione sulla massoneria» del 1983 della Congregazione per la dottrina della fede, la quale ribadisce che i cattolici che appartengono a qualunque associazione massonica, cui l’iscrizione rimane assolutamente vietata, «sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla Santa Comunione».

A fronte di questa chiarissima disposizione il libro descrive due diversi percorsi «alternativi». Il primo è quello dei sacerdoti che hanno chiesto – senza ottenerla – una revisione della normativa: per ingenuità, come il cardinale Silvio Oddi (1910-2001) il quale – anziano e in pensione – s’indusse a firmare con l’allora Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia una supplica in tal senso al Papa, che il libro riproduce; oppure per condivisione ideologica di almeno alcune idee della massoneria, come nel caso del sacerdote paolino Rosario Esposito (1921-2009).
Il secondo percorso è quello di ecclesiastici che, senza chiedere pubblicamente un cambiamento della posizione della Chiesa e violando il diritto canonico, si affiliano in segreto alla massoneria.
Se ne parla non da anni ma da secoli, coinvolgendo anche vescovi e cardinali.

Il libro raccoglie tutte le voci, da quella un po’ ridicola dell’ex religioso Scozzaro, secondo cui nientemeno «il collegio cardinalizio è formato da più di 80 cardinali massoni su 120» al Gran Maestro della Gran Loggia Regolare d’Italia, un’obbedienza minoritaria che però è l’unica italiana riconosciuta dalla «casa madre» massonica inglese, secondo cui quella dei cardinali massoni è solo una «leggenda metropolitana».
L’annoso problema delle liste di presunti vescovi e cardinali massoni che appaiono periodicamente qua e là riporta, in fondo, al difetto centrale di un libro dove troppi aneddoti – veri, verosimili o falsi – rischiano di non far vedere l’essenziale del problema.

Oggi esistono programmi di computer con cui un bravo tecnico è in grado di produrre con poco sforzo tessere e liste su carte intestate massoniche che sembrano proprio vere, accusando facilmente chiunque di essere massone, vescovi, cardinali e Papi compresi. Questo toglie credibilità – e forse anche interesse – alla caccia alle liste.
La questione è diversa. L’essenza dell’ideologia massonica è il relativismo, con le sue conseguenze politiche che portano spesso obbedienze massoniche a favorire leggi sull’aborto, l’eutanasia, le unioni omosessuali. Quando si sente dire che un ecclesiastico o un esponente politico cattolico è massone la domanda dovrebbe essere: ha idee relativiste? È abortista, incline all’eutanasia, favorevole al riconoscimento legale delle unioni omosessuali?

Se la risposta è sì, è almeno – secondo l’espressione usata nel libro dall’attuale Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia – un «massone senza tessera», un compagno di viaggio della massoneria, e la questione della tessera diventa secondaria.
Se la risposta è no, se l’ecclesiastico o il cattolico accusato si oppone apertamente al relativismo e alle sue conseguenze, allora si ha ogni ragione di concludere che le accuse di appartenenza alla massoneria sono calunnie.
Il vero problema non sono le liste e le tessere. È – per usare l’espressione di Benedetto XVI che Papa Francesco ha prontamente ripreso nel suo discorso al Corpo Diplomatico del 22 marzo scorso – la «dittatura del relativismo». Che è poi, liste o non liste, la dittatura della mentalità massonica nel nostro tempo.

4 maggio 2015

L’autenticità della Sindone di Torino



La Sindone di Torino è una tela di lino, tessuta «a spina di pesce» (126), di colore giallastro, di forma rettangolare, lunga metri 4,36 e larga metri 1,10. Su di essa si scorge una tenue, doppia immagine frontale e dorsale di un corpo umano, che ha subito torture e lesioni varie, e presenta vistose colature di sangue ai piedi, al polso sinistro ed al cuore. Due righe scure, parallele, distanti 35 centimetri
dai lati maggiori, attraversano la Sindone; lungo queste righe ci sono due serie di bruciature, quasi simmetriche, coperte da toppe a forma di triangolo.

L’autenticità della tela.

  Mons. Pietro Savio, in una sua monografia, afferma che la tessitura del lino «a spina di pesce» risulta di un tipo rarissimo, di cui esistono solo quattro esemplari, compresa la tela della Sindone, che appartengono sempre a persone molto facoltose (127).
  Il professor Silvio Curto, direttore del Museo egizio di Torino, attesta che la tessitura «a spina di pesce» è di origine mesopotamica o siriaca (128).
  Ma il perito tessile Virginio Timossi dimostra, con rigore scientifico, che, all’epoca di Gesù, tale tipo di lavorazione del lino era già nota e praticata anche in Egitto (129).
  Si può concludere che al tempo di Gesù esistevano, nell’area palestinese, tele di lino lavorate «a spina di pesce», provenienti sia dalla Siria che dall’Egitto.
  Il Timossi afferma, a conclusione del suo studio, che «...tutto questo ci fa supporre che la tela non fosse un vero lenzuolo per il letto, ma piuttosto un tessuto di provenienza occasionale, come pare
indicare l’evangelista Marco» (130). Mons. Pietro Savio ha trovato, in antichissimi papiri egiziani, contratti di lavoro, in cui si parla, tra l’altro, della confezione di rotoli di lino, determinando la loro lar ghezza e lunghezza (30 metri) (131).
  Ciò conferma quanto abbiamo detto nella prima indagine riguardo all’acquisto fatto da Giuseppe d’Arimatea che non comprò un lenzuolo, ma uno stacco di un certo numero di metri di un rotolo
di tela, in greco chiamata «sindone».
  Abbiamo dimostrato a sufficienza che una tela, tessuta a spina di pesce, può risalire al tempo di Gesù. Ora dobbiamo dimostrare che la tela della Sindone di Torino risale al tempo ed al paese dove è
vissuto Gesù.

  Abbiamo a nostra disposizione almeno due prove:

  a. La prima prova ci viene dalla palinologia, cioè dalla scienza che studia i pollini dei fiori.
  Il professore Max Frei, recentemente scomparso, direttore per più di venticinque anni del Laboratorio scientifico della Polizia di Zurigo, laureato in Biologia e Scienze Naturali, specializzato nello studio delle micro-orme, analizzò un campione di polverina, che aveva raccolto nel 1973 dalle parti marginali della Sindone, ottenendo dei risultati sbalorditivi. In quella polverina, che sembrava insignificante, trovò pollini di fiori che avevano vegetato solo nell’area della Palestina circa venti secoli or sono, le cui piante sono ormai estinte da molti secoli.
  Quando Max Frei, nella primavera del 1976, diede la notizia della sua scoperta, la stampa mondiale ne diede comunicazione sulle prime pagine con grande rilievo.
  b. La seconda prova ci viene dalla numismatica, perché sono state scoperte sulla Sindone le impronte di due monete, usate per tenere abbassate le palpebre di Gesù nell’interno della Sindone. Le impronte rivelano che si tratta molto probabilmente di due monete, coniate tra il 29 e il 32 dell’era cristiana.
  Le monete recano la scritta « Tiberiu Kaisaros», invece di « Tiberiou Kaisaros», come avrebbe dovuto essere. Era stato proprio Ponzio Pilato, procuratore dell’imperatore Tiberio ad emettere monete con questo errore grafico. Ciò esclude ogni possibilità che la tela della Sindone non sia autentica: essa certamente risale al tempo di Gesù e si trova in Giudea al tempo di Ponzio Pilato (132).
  L’uso di porre delle monete sulle palpebre dei defunti ha origine molto antica.
  Le impronte delle monete sulla Sindone furono scoperte dagli scienziati dello Sturp, di cui parleremo tra poco.
  J. Jackson, E. jumper e B. Mottew, usando un’analizzatore UP-8, ricostruirono una copia tridimensionale dell’Uomo della Sindone. Sull’immagine tridimensionale apparvero, sulle palpebre del morto, due piccoli oggetti, che furono riconosciuti come monete (133).

L’autenticità delle impronte.

Ora si deve affrontare il secondo problema, che riguarda l’autenticità delle impronte, cioè si deve dimostrare che quelle impronte sono veramente del corpo di Gesù.
  Questo studio è di competenza dell’esegesi biblica coadiuvata dalla scienza per quanto riguarda la lettura delle impronte, che sono determinanti per risolvere il problema dell’autenticità.
  Se le impronte della Sindone di Torino sono quelle autentiche devono essere una fedele illustrazione dei racconti evangelici e pertanto non devono solo confermare ogni loro affermazione, ma devono anche chiarirla e completarla, come un’immagine chiarisce e completa una descrizione o un racconto.
  Leggiamo dunque le impronte della Sindone con l’aiuto delle fotografie, scattate in occasione delle rare ostensioni della Sindone da tre fotografi dalle caratteristiche diverse: dal fotografo dilettante avvocato Secondo Pia, nel 1898; dal professionista Giuseppe Enrie nel 1931; dal sindonologo Judica Cordiglia, professore di Medicina Le-
gale dell’Università di Milano, nel 1969.

  a.  Il volto dell’Uomo della Sindone.

  Cominciamo a leggere le impronte del volto dell’Uomo della Sindone.
  Tutta la parte destra del suo volto è gonfia, tumefatta, distorta: il gonfiore inizia dallo zigomo, la cui tumefazione coinvolge anche l’occhio, che risulta semichiuso; sotto lo zigomo una striscia nera attraversa la guancia dal basso verso l’alto fino a raggiungere il naso, che, in direzione della striscia nera, è estremamente gonfio ed ha la cartilagine rotta; al di sotto della striscia nera, la parte inferiore della guancia è anch’essa tumefatta ed il gonfiore si estende fino all’angolo della bocca, dalla quale fuoriesce un abbondante versamento di sangue, che si è raggrumato sui peli della barba.
  Questa vasta tumefazione, che si estende su tutta la parte destra del volto, è stata evidentemente prodotta da un’unica causa, riconoscibile in quella striscia nera, che è il segno di una violenta compressione dei vasi sanguigni, causata da un colpo di verga, inferto da un individuo che si trovava sulla destra del percosso e che impugnava la verga con la mano sinistra.
  Anche il professore Judica Cordiglia, che ha studiato la Sindone per quarant'anni, la pensa così (134).
  Risulta dai vangeli che a Gesù fu dato un simile colpo di verga?
  Nel vangelo di Giovanni si legge: «Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù dicendo: Così rispondi al sommo sacerdote?» (Gv 18,22).
  Nella versione latina della Volgata si legge: «Haec autem cum dixisset, unus assistens ministrorum dedit alapam Jesu dicens: Sic respondes pontifici?» (Gv 18,22). Gesù avrebbe ricevuto uno schiaffo, ma uno schiaffo, per quanto violento, non poteva produrre tutti quegli effetti così devastanti, che hanno coinvolto la bocca, il naso, l’occhio e la guancia tutta intera.
  L’evangelista Giovanni non aveva scritto così come hanno interpretato la versione latina ed italiana!
  Giovanni aveva scritto: «... édoken rápisma tô Jesoû... » cioè a Gesù è stato dato, sul volto, non uno schiaffo, ma un colpo di verga.
Infatti la parola «rápisma», che deriva da «rapís», significa «verga».
Nel vocabolario si legge: «Rápisma, percossa con verga o con bastone: generalmente percossa, NT» (Vocab. greco-italiano Schenkl).
  L’argomento è troppo importante per non aggiungere delle prove, per dimostrare la verità di quanto si è detto.

a1. Gesù protestò per il colpo ingiustamente ricevuto, dicendo: «Tí me déreis;» (Gv 18,23), cioè «Perché mi bastoni?». Infatti questo è il significato del verbo greco «déro». Inoltre il verbo «déro» ha, come significato principale, «cavare la pelle, scorticare». Uno schiaffo non scortica la pelle, ma la scortica invece un colpo di verga. (Da «déro» viene «dérma» che significa «pelle cavata ed anche pelle del corpo umano»).

a2. La parola «rápisma» è usata anche nel vangelo di Marco, nel quale, a proposito della notte passata in prigionia da Gesù in balìa dei soldati e dei servi del Tempio, si legge: «Allora akuni cominciarono a sputargli addosso, a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: Indovina. I servi, intanto, lo percuotevano» (Mc 14,65).
  La Volgata traduce: «Et coeperunt quidam conspuere eum, et velare faciem eius, et colaphis caedere, et di cere ei: Prophetiza: et ministri alapis eum caedebant» (Mc 14,65).
  Marco, in questo passo, usa due verbi per esprimere prima quello che fecero alcuni e poi quello che fecero i servi. Per esprimere cosa fecero i primi, usa il verbo «kolaphízein», che significa «dare schiaffi».
  Questi si divertirono a giocare con Gesù allo «schiaffo del soldato», dandogli schiaffi dopo averlo bendato.
  Mentre i servi trattarono Gesù più duramente, perché, secondo Marco, che usa il sostantivo «rázpisma», colpirono Gesù con bastoni (Mc 14,43).
  Del resto questi servi erano andati a catturare Gesù nel Getsemani, portandosi dei bastoni «csúlon», che allora non usarono, mache usano adesso, perché si sentono autorizzati dalla condanna a
morte, comminata dal sinedrio.
  Questi colpi di bastone, evidentemente, furono dati sul corpo di Gesù in quella terribile notte, ma forse qualche colpo anche sul volto, perché sulla Sindone si scorge l’impronta di un colpo di bastone dato in fronte, come dice mons. Giulio Ricci: «Tumefazione a forma di piccola sfera, nella parte superiore centrale della fronte, all’altezza dell’attaccatura dei capelli. Ha tutta l’apparenza, anche per la parte spiovente della fronte in cui si trova, di essere prodotta da qualche
corpo contundente (bastonata?)» (135).
  La Volgata interpreta male questo passo di Marco, perché tra- duce due verbi diversi con le stesse parole: traduce «kolaphízein» con «colaphis eum caedere» e «rapísmasin autòn élabon» come se fosse equivalente dell’altro verbo con «alapis eum caedebant». E evidente che Marco, nel secondo caso, non vuole parlare di «schiaffi» altrimenti non avrebbe distinto il comportamento dei servi da quello degli altri.
  A sferrare il colpo sul volto di Gesù fu, molto probabilmente, uno scriba zelante, che era così robusto nel suo braccio sinistro, perché avvezzo ad usarlo nella scrittura, che nella lingua semitica va da destra verso sinistra.
  Quel colpo di verga diede inizio alla passione dolorosa e provocò in Gesù, pur tanto paziente e mite, un dolore così lancinante che protestò energicamente: «Se ho parlato male dimostratemi dov’è il male, ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» (Gv 18,23).
  Questa è l’unica protesta di Gesù durante la sua lunga e dolorosa passione, provocata non solo dall’ingiustizia del colpo di verga e dall’inaudita violenza con cui fu sferrato, ma anche e soprattutto
perché fu diretto contro il volto, che del corpo è la parte più sensibile.
  I danni provocati da quel colpo si manifestarono in tutta la loro gravità col passare del tempo. Quando Gesù fu portato davanti a Plato, il mattino seguente, aveva la parte destra del volto devastata.
Sembrava un pugile al termine di un aspro combattimento.
  La guancia destra sembrava la tavolozza di un pittore, tanti erano i colori che vi si potevano scorgere: la zona colpita dalla verga era nera, il resto della guancia aveva tutte le tonalità del blu e del violetto, l’occhio sinistro era quasi del tutto spento, il naso rigonfio e ripiegato a sinistra, la bocca storta e la barba intrisa di sangue raggrumato.
  Di fronte a quello spettacolo, Pilato stentava a credere all’accusa che i Giudei muovevano contro Gesù, perché non aveva di certo un aspetto regale, ma quello di un povero uomo indifeso.
  Quando Pilato gli chiese se fosse veramente re, Gesù fu costretto a spiegare la natura del suo regno, non solo per giustificare la sua prigionia, ma soprattutto per giustificare la devastazione del suo volto e disse: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù» (Gv19,36).
  Nessuno ha combattuto perché non venissero inferte quelle sofferenze a Gesù, ma almeno cerchiamo di conoscerle, per sapere quanto duramente Gesù ha pagato di persona per la nostra salvezza.
  Le sofferenze di Gesù non cominciano con la flagellazione, ma con quel colpo di verga, sferrato con violenza e ferocia inaudita da un servo del sommo sacerdote durante il processo, alla presenza di
tutto il sinedrio, che è rimasto impassibile di fronte a quell’ingiustizia, perché nessuno ebbe il coraggio di difenderlo.
  Le sofferenze di Gesù continuarono durante la notte di prigionia, quando Gesù fu lasciato in balìa dei soldati di guardia e dei servi del Tempio, che si accanirono contro di lui, sfogando tutta la violenza che avevano nel cuore. Ed anche allora nessuno difese Gesù.
  Nell’iconografia della prima stazione della Via Crucis, in genere, il volto di Gesù viene rappresentato tutto bello, come se la passione non fosse ancora incominciata, non tenendo conto né dei racconti evangelici, né della testimonianza della Sindone, che ha illustrato,
con la potenza insuperabile dell’immagine, il racconto evangelico.
  Dunque dai racconti evangelici risulta che Gesù ricevette, sulla parte destra del volto, un violento colpo di verga, come l’Uomo raffigurato sulla Sindone.

  b. L’uomo della Sindone è stato flagellato e coronato di spine.

  La flagellazione dell’Uomo della Sindone costituisce un’anomalia rispetto all’applicazione del Diritto penale romano, perché appare come una pena inflitta prima della condanna alla croce. Infatti i condannati a morire in croce venivano flagellati solamente durante il percorso dal tribunale al luogo del supplizio, oppure immediatamente prima della crocifissione. I colpi, perciò, risultavano distribuiti disordinatamente nelle varie parti del corpo.
  Mentre appare chiaro che l’Uomo della Sindone è stato colpito con metodicità e con regolarità quasi perfetta sia nella distribuzione che nella direzione dei colpi, in modo che non ci fosse pane del corpo non colpita, eccetto la zona del cuore e del capo.
  Perciò la flagellazione dell’Uomo della Sindone fu eseguita prima della condanna alla croce, mentre era ben fermo, legato ad un’apposita colonna.
  Una simile flagellazione era una pena che di per sé escludeva la condanna alla croce.
  Si rimane perciò perplessi di fronte a questa infrazione alla procedura penale romana, che nella storia delle crocifissioni si riscontra solo nell’Uomo della Sindone.
  Inoltre l’Uomo della Sindone certamente non era un cittadino romano, perché fu flagellato non con le verghe dei fasci littori, ma con l’«horribile flagellum» di Orazio: il «flagellum taxillatum», riservato agli schiavi, ai ribelli, ai provinciali senza diritto alla cittadinanza romana.
  Il flagello poteva avere una o più funi o «lorae»; i «taxilli» potevano essere o due sfere di metallo oppure due ossicini di animali, collegati tra loro e fissati in capo alle funi.
  Il numero dei colpi inferti all’Uomo della Sindone è difficile da determinare: la maggioranza dei sindonologi ritiene che il flagello avesse due funi e che i colpi inferti siano stati 40, secondo il costume ebraico, che vietava assolutamente di superare questo numero, come è prescritto nel Deuteronomio: «Gli farà dare non più di quaranta colpi, perché, aggiungendo altre battiture a queste, la punizione non risulti troppo grave e il tuo fratello resti infamato ai tuoi occhi» (Dt 25,3).
  Il Noghier de Malijai (136) ed il professor Gedda (137) ritengono che il flagello avesse due funi e che i colpi fossero 40; il Barbet ( 138) ne conta invece 60, inferti con un flagello a due funi; il Ricci invece ritiene che il flagello avesse tre funi e che i colpi fossero 120, dei quali, circa settanta hanno lasciato chiaramente le tre impronte, dodici hanno lasciato chiaramente due impronte e qualche
traccia della terza impronta, diciotto solo due impronte ed i rimanenti una sola impronta (139).
  A mio parere, ai colpi contati dai sindonologi, si devono aggiungere quelli che si trovano sulle parti laterali del corpo dell’Uomo della Sindone, che non sono impresse sulla tela. Il numero dei colpi
salirebbe di molto. Perciò risulta chiaramente che l’Uomo della Sindone fu flagellato da romani e secondo il costume romano, che non imponeva limitazioni di colpi. I carnefici sospesero la terribile tortura solo quando il corpo dell’Uomo della Sindone apparve tutto colpito.
  Nell’Uomo della Sindone si riscontra un’altra anomalia ancora più grave rispetto alla procedura penale romana: la coronazione di spine. Il capo dell’Uomo della Sindone è costellato di ferite e attraversato da rivoli di sangue: la nuca presenta otto ferite con dodici rivoli di sangue; il volto ha un numero minore di colature di sangue e sembra che sia stato deterso prima della crocifissione.
  Anche Gesù, come l’Uomo della Sindone, subl, secondo i racconti evangelici, la pena della flagellazione, prima di essere condannato alla croce. Pilato, dopo aver interrogato Gesù ed essersi accertato della sua innocenza, avrebbe voluto liberarlo, senza infliggergli nessuna punizione. Comunicò questa sua intenzione ai Giudei, dicendo: «lo non trovo in lui nessuna colpa» (Gv 19,38). Ma i Giudei respinsero decisamente la sentenza del procuratore, costringendolo a cercare degli espedienti per salvare Gesù dalla morte. Approfittando delle feste pasquali, Pilato si disse disposto a liberare un prigioniero, proponendo una scelta tra Gesù e Barabba. Ma i Giudei gridarono: «Non costui, ma Barabba!» (Gv 19 ,40). Pilato allora tentò di salvare Gesù, soddisfacendo la sete di sangue e di vendetta, che chiaramente mostravano di avere i Giudei contro Gesù. Ordinò che venisse flagellato, non per punirlo di una colpa, perché era innocente, ma per salvargli almeno la vita.
  Luca esplicitamente riferisce questa volontà di Pilato di voler liberare Gesù, dopo averlo punito: «Ma che male ha fatto costui? Non ho trovato nulla in lui che meriti la morte. Lo castigherò severamente e poi lo rilascerò» (Le 23,22).
  I calcoli di Pilato si rivelarono del tutto errati, perché quella che doveva essere una semplice punizione si trasformò in un atroce supplizio e non servì a salvare la vita di Gesù.
  La flagellazione fu eseguita all’interno del pretorio da soldati romani, che, dopo averlo spogliato, lo flagellarono secondo il costume dei romani, senza limitazioni di colpi.
  Al termine della flagellazione, Pilato sembrava essersi dimenticato di Gesù, allora i soldati inscenarono una ignobile commedia. Misero addosso a Gesù, che era ancora nudo e sanguinante per la flagellazione, un mantello scarlatto di un centurione; intrecciarono una corona di spine e gliela posero sul capo; gli posero una canna nella destra e lo fecero sedere su un sedile di pietra.
  Come in una rappresentazione burlesca avevano offerto a Gesù tutti gli attributi di un re: il trono, lo scettro, la corona, il manto.
  Radunarono tutti i soldati della coorte, presenti nel pretorio, e si divertirono a rendere a Gesù gli onori dovuti all’imperatore. Uno alla volta si accostavano a lui con riverenza, gli si inginocchiavano
davanti dicendo: «Salve re qei Giudei!». Poi si alzavano, gli sputavano addosso, gli toglievano la canna di mano e lo percuotevano sul capo (Mt 27,27-31; Mc 15,16-20).
  Quando Pilato si ricordò di Gesù, lo mandò a chiamare e glielo portarono, così com’era, con la corona di spine, con il mantello di porpora, con la canna in mano e con il volto irriconoscibile, coperto di sangue e di sputi.
  Pilato, vedendo Gesù, pensò di aver raggiunto lo scopo e lo mostrò ai Giudei, dicendo: «Ecco l’Uomo!» (Gv 19,5). Veramente Gesù era così sfigurato da non sembrare più un uomo.
Si realizzò così la parola. del profeta Isaia, che lo aveva visto:
«Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce
il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato
e non ne avevano alcuna stima» (ls 53,3).
  Ma i Giudei non si commossero davanti a quello spettacolo che avrebbe intenerito una belva ed insistettero nella loro richiesta di condanna alla croce (Gv 19,6).
  Pilato invano tentò ancora di tergiversare, ma non ebbe scampo ed alla fine lo consegnò loro perché fosse crocifisso (Gv 19,16). Il tentativo di salvare Gesù con la flagellazione divenne, per Gesù, solo un motivo di soffrire infinitamente di più.
  L’Uomo della Sindone e Gesù sono accomunati nell’aver sofferto due tormenti, che si rivelano unici per i condannati alla croce: infatti per la Legge romana i condannati alla croce venivano flagellati, ma non in quel modo, e mai, a nessun condannato è stata imposta una corona di spine, per quanto ci risulta dalla storia, dalla tradizione e dall’archeologia.
  Gesù è l’Uomo della Sindone, perché non esiste un altro uomo che sia stato così odiato e così amato: odiato perché il suo corpo fu sottoposto a tutte le torture possibili, amato perché il suo ricordo è stato conservato con cura affettuosa nei millenni.
  Abbiamo notato, a proposito dell’Uomo della Sindone, che sul suo volto sono rimaste poche tracce di sangue, provenienti dalle ferite delle spine e che alcune colature sanguigne sui capelli sono chiaramente interrotte, come se qualcuno le avesse deterse, prima della crocifissione.
  La Tradizione racconta che una donna, resa ardita dalla pietà, ebbe il coraggio, durante il percorso della via dolorosa, di accostarsi a Gesù con una tela di lino, per nettargli il volto di tante brutture, che lo deturpavano.
  Per quel gesto pietoso la donna fu chiamata la Veronica, cioè la vera immagine.
  È un motivo in più per riconoscere Gesù nell’Uomo della Sindone. Gesù è stato circondato di un amore così grande che nemmeno una briciola della sua storia di donazione e di amore si è perduta.

  c. L’Uomo della Sindone è stato crocifisso.

  L’uomo della Sindone è stato crocifisso ed ha portato sulle spalle il patibolo, dal tribunale al luogo del supplizio.
  Il patibolo (dal verbo patere = aprire) era quel legno che serviva a chiudere la porta, e perciò anche ad aprire, dall’interno della casa, inserendolo in due buche praticate nei muri, che sorreggevano i cardini della porta.
  I padroni, che dapprima usarono la forca per punire gli schiavi ribelli, poi si servirono del patibolo, per mandarli alla crocifissione.
  Il patibolo veniva posto sul dorso del condannato, che era costretto a portarlo avendo le braccia spalancate e legate saldamente alla trave. Il patibolo ha lasciato, sulle spalle dell’Uomo della Sindone, due contusioni: una in alto, sulla scapola destra, e l’altra in basso, sotto la scapola sinistra.
  Infatti la trave veniva portata obliquamente, causando maggior dolore, perché l’estremità sinistra del patibolo era legata alla caviglia sinistra e costringeva il condannato a procedere inclinato verso la
parte sinistra. Sotto le due contusioni, si scorgono le impronte di numerosi colpi di flagello, segno certo che l’Uomo della Sindone  fu flagellato prima di essere condannato alla crocifissione.
  L’Uomo della Sindone cadde più volte lungo il percorso verso il luogo del supplizio, perché presenta evidenti tracce di contusioni sul ginocchio sinistro e sulla parte sinistra del volto.
  Giunto sul luogo del supplizio, fu inchiodato al patibolo. I chiodi furono piantati nei polsi, che sono una parte integrante della mano, precisamente nel «vuoto di Destot», al centro della catena degli
ossicini, che formano appunto il carpo della mano, ledendo il nervo
mediano, che comanda, per mezzo dei muscoli del tenar, il movimento del pollice. Infatti sulla Sindone non sono visibili i pollici delle mani.
  Poi i soldati sollevarono il patibolo con l’Uomo della Sindone, e lo fissarono sul palo verticale o stipite, già infisso nel terreno, e inchiodarono anche i piedi, molto probabilmente con un unico chiodo, che attraversò il secondo spazio metatarsale dei piedi sovrapposti: il sinistro sul destro.
  Anche Gesù portò il patibolo dal pretorio fino all’uscita dalle mura di Gerusalemme e fu crocifisso sul Golgota, come narrarono gli evangelisti: «Mentre uscivano, incontrarono un uomo di Cirene, chiamato Simone, e lo costrinsero a prendere sù la croce di lui. Giunti a un luogo detto Golgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo crocifisso...» (Mt 15,21; Le 23,26.33-40; Gv 19,17-24).
  Dai racconti evangelici sembrerebbe che Gesù abbia portato l’intera croce (stauròs) cioè il patibolo e lo stipite. Ma ciò non è possibile, perché neanche un uomo sano e robusto sarebbe stato capace di portarla, tanto meno sarebbe stato capace Gesù, che era debilitato dalla durissima flagellazione. Gli evangelisti, perciò, con la frase «portare la croce» usano la figura retorica, detta sineddoche, per cui si nomina il tutto invece di nominare la parte (140).
  L’iconografia sacra ha sempre segnato i chiodi nelle palme, seguendo la convinzione comune formatasi per le espressioni evangeliche e per le parole di Gesù stesso agli apostoli: «Guardate le mie mani» (Le 24,38). Ma certamente i chiodi avevano trapassato i polsi, perché il palmo della mano non può sostenere il peso del corpo.
  I vangeli non parlano delle cadute di Gesù lungo la via dolorosa, ma la tradizione, che si è poi fissata nella pia pratica della Via Crucis, ci ha tramandato il ricordo di tre cadute di Gesù.
  La crocifissione di Gesù e quella dell’Uomo della Sindone appaiono essere la stessa crocifissione: la prima descritta con le parole, la seconda con la figurazione.

  d. Dal costato dell’Uomo della Sindone sgorgarono sangue e siero ematico.

  I medici, che hanno studiato la Sindone, hanno accertato che l’Uomo della Sindone fu colpito da un colpo di lancia al costato destro e che dalla ferita uscì non solo sangue, ma anche una grande
quantità di liquido siero-ematico, di cui è rimasta una chiara traccia sulla Sindone.
  Questa ferita all’emitorace destro, sempre secondo il parere dei medici, è l’unica ferita inferta dopo la morte e, certamente, a non molta distanza dalla morte (141).
  Anche Gesù, dopo la sua morte, fu colpito al cuore dalla lancia di uno dei soldati di guardia.
  L’evangelista Giovanni racconta: «Venuti poi a Gesù (i soldati incaricati di spezzare le gambe) e vistolo morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con la lancia gli trafisse il petto» (Gv
19,34). Questo colpo di lancia non faceva parte del supplizio della croce, ma fu inferto per non rischiare di lasciare Gesù vivo.
  Giovanni continua dicendo che dal cuore di Gesù uscì subito sangue ed acqua. La Sindone conferma la storicità del racconto di Giovanni anche in questi particolari, che per la loro straordinarietà spesso erano considerati simbolici.
  Davvero non c’è dubbio alcuno che le impronte della Sindone siano autentiche, cioè che siano proprio quelle del corpo di Gesù. Ciò è confermato dal fatto che la Sindone è giunta a noi accompagnata da una tradizione costante, che l’ha sempre considerata come il ricordo più prezioso della vita terrena di Gesù

Tratto da: "SULLE TRACCE DEL CRISTO RISORTO" di Don Antonio Persili

2 maggio 2015

Papa Francesco telefona alla Bonino e....



... E QUINDI IN MODO ANALOGO SI POTREBBE DIRE CHE GESÙ SE LA E' FATTA CON CHI HA APPROVATO L'UCCISIONE DI STEFANO E PERSEGUITAVA I CRISTIANI....

E così lapidavano Stefano mentre pregava e diceva: «Signore Gesù, accogli il mio spirito». Poi piegò le ginocchia e gridò forte: «Signore, non imputar loro questo peccato». Detto questo, morì.

SAULO ERA FRA COLORO CHE APPROVARONO LA SUA UCCISIONE. In quel giorno scoppiò una violenta persecuzione contro la Chiesa di Gerusalemme e tutti, ad eccezione degli apostoli, furono dispersi nelle regioni della Giudea e della Samaria. Persone pie seppellirono Stefano e fecero un grande lutto per lui. Saulo intanto infuriava contro la Chiesa ed entrando nelle case prendeva uomini e donne e li faceva mettere in prigione. (Atti 7,59 - 8,3)