30 settembre 2013

Mi piace... non mi piace più



Veramente comico chi poi se ne va dicendo che siamo protestanti   di solito questi ultimi pensano di noi che siamo degli inguaribili idolatri..  

Per l'ennesima volta, c'è stato chi non soddisfatto di ciò che scriviamo, ci ha comunicato di togliere il "mi piace" alla nostra pagina.

Chiariamo che noi non siamo qui a fare una raccolta di "mi piace", un gara per vincere non si sa bene cosa.

Non abbiamo mai chiesto di mettere il "mi piace" alla nostra pagina come fanno altri che vanno elemosinando "mi piace", come vedete nell'immagine.

Questo proprio non ci interessa. Siamo qui, con tutti i nostri limiti, per farvi conoscere gli inganni di chi vuole rubarvi la fede.

Quindi è inutile che ci si viene a "minacciare" o a "comunicare" di togliere il "mi piace" invitando anche i propri amici a farlo, perché non vi assecondiamo con risposte che piacerebbe sentire

Non rinunciamo a dire quella che per noi è la Verità,
Non rinunciamo a denunciare le menzogne, gli imbrogli
solo per mantenere o conquistare qualche mi piace.

La corsa ai "mi piace" facebook la lasciamo ad altri,
a noi ci interessa il "mi piace", che ci vorrà dare il nostro Signore Cristo Gesù.

Pedofilia: archiviata l'ultima accusa al Vaticano, nessuna colpa

E anche l’ultima causa intentata contro la Santa Seda per casi di pedofilia negli Stati Uniti è stata archiviata, in questo caso dalla Corte d’Appello dell’Oregon.

Ancora una volta, a poche ore dalla discussione della causa, Jeff Anderson il laicissimo avvocato-falco della vittima ha dovuto ritirare il ricorso contro l’assoluzione in primo grado del Vaticano avvenuta a Portland l’anno scorso, sapendo di non avere alcuna prova a sostegno. Ciò è avvenuto senza nessuna contropartita, di alcun genere, da parte del Vaticano, come riportato dal “Corriere della Sera”:

Il Vaticano era accusato di aver trasferito padre Andrew Ronan in diverse città (prima in Irlanda, poi a Chicago e infine a Portland) nonostante ripetuti casi di molestie sessuali su minori. Ma è stato dimostrato anche in questo caso, in base ai documenti depositati in Tribunale nel 2011, che il Vaticano aveva saputo degli abusi di Portland solo un anno dopo che erano avvenuti (nel 1965) e che subito dopo, nel giro di poche settimane, aveva ridotto Ronan allo stato laicale, su richiesta dell’Ordine religioso di appartenenza. La vittoria legale del Vaticano in Oregon è l’ultima di una serie riguardante processi per pedofilia negli Stati Uniti, che nel corso degli ultimi dieci anni hanno macchiato l’immagine della Santa Sede e lo stesso Pontificato di Benedetto XVI sui media anticlericali, ma che davanti ai giudici americani non hanno retto alla prova dei fatti.

Anche in questo caso, come è accaduto dopo l’archiviazione del “caso Murphy” di Milwaukee, il vaticanista sempre pronto a gettare fango sulla Chiesa e su Papa Ratzinger è rimasto in completo silenzio. Si tratta ovviamente di Marco Politi, aggressivo anticlericale de “Il Fatto Quotidiano”, che nel 2010 condannava la Santa Sede a causa dei «trasferimenti omertosi del prete-predatore Andrew Ronan (morto nel 1992), spostato via via dalle autorità ecclesiastiche dall’Irlanda a Chicago e infine a Portland, dove continuò ad abusare». La giustizia americana ha oggi accertato la non colpevolezza del Vaticano, ma nessun articolo in merito è stato scritto dal vaticanista Politi (non dovrebbe essere il suo lavoro?) e tanto meno nessuna richiesta di scuse.

http://www.uccronline.it/2013/08/09/pedofilia-archiviata-lultima-accusa-al-vaticano-nessuna-colpa/


29 settembre 2013

"L'hanno inventata i preti!", dicono...

Taluni dicono che la confessione sia sta­ta inventata dai preti. ma chi sa dire il no­me dell'inventore? nessuno!

Si conosce il nome di inventori di cose anche insignificanti. Come mai non è rima­sto nella storia il nome dell'inventore del­la Confessione?

E poi ... per quale motivo inventarla? Quale bene materiale potrebbe ricavarne il Ministro di Dio?

Osserva un po', o lettore, il Prete nel mi­nistero della Confessione! Egli è un sacri­ficato; deve essere a
disposizione di tutti e in qualunque ora del giorno. Chiamato an­che di notte per confessare un ammalato grave, deve interrompere il sonno e correre là dove il dovere lo chiama. Mette in pericolo pure la vita, dovendo stare a fianco di ma­lati contagiosi ... Ascoltare le umane mi­serie, consigliare, correggere, istruire i roz­zi, sciogliere i casi più delicati della vita, addossandosene la responsabilità, e fare questo per ore ed ore ... non è certo per il Confessore una gran bella cosa!

San Giovanni Bosco, richiesto da molti ad ascoltarne la Confessione, in certe oc­casioni sveniva affranto dalla fatica, per aver confessato dieci, dodici e anche diciot­to ore in un giorno.

Dicono i cattivi, o meglio gl'ignoranti in fatto di Religione, che per il Sacerdote l'a­scoltare le Confessioni è come l'esercizio di una qualunque professione. Falsissimo! Si va infatti dall'avvocato per un consiglio o si ricorre al medico per una visita, anche brevissima, e si deve pagare. Che se poi si reca molto fastidio, chiamando ad esempio il medico di notte, allora si raddoppia la paga. Insomma i professionisti si fanno pa­gare profumatamente e per l'arte e per il tempo e per il fastidio. Il Sacerdote invece, che sta lunghe ore a confessare, che cor­re di giorno e di notte al letto degli infermi e che mette in pericolo anche la sua vita, per tutto questo ministero non domanda mai una lira di ricompensa. Tutti possono testimoniare questa verità.

E dopo tutto ciò, si può dire che la Con­fessione sia stata inventata dai Preti? Stan­do così le cose, il Prete che avesse inventato la Confessione, sarebbe stato un pazzo!

CHI HA ISTITUITO LA CONFESSIONE?

Il perdonare i peccati è un'opera pura­mente divina.

Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, ve­nuto al mondo (più di 2.000 anni…) or sono per redi­mere l'umanità, dimostrò la sua divina mis­sione oltre che operando i miracoli, anche perdonando i peccati.

Egli un giorno, nella città di Cafàrnao, vide presentarsi un paralitico. Davanti alla fede di quelli che lo pregavano, disse al pa­ralitico: « Confida, o fìgliuolo, ti sono per­donati i peccati! ».

Alcuni dei presenti, udite queste parole, dicevano in cuor loro: Chi è che può per­donare i peccati se non Iddio? E Gesù, aven­do visto i loro pensieri, disse: Che pensate nei vostri cuori? Che cosa è più facile dire « Ti sono perdonati i peccati » oppure dire Alzati e cammina »? Affinchè sappiate che io ho il potere in terra di perdonare i peccati, dico al paralitico: «Alzati e vatte­ne a casa! » - E quello fu risanato ».

Il potere di rimettere i peccati Gesù Cri­sto, essendo Dio, poteva darlo anche ad al­tri; ed infatti lo diede ai suoi Apostoli ed ai loro successori. Fondò Egli la Chiesa Cat­tolica, affidandole la missione di perpetuare l'opera sua; le diede un capo, S. Pietro, ed a lui questi per primo conferì la facoltà di perdonare i peccati. Nella città di Cesarea di Filippo disse infatti Gesù a Simon Pie­tro: « Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa. E ti darò le chiavi del regno dei Cieli; e tutto quello che tu avrai ritenuto sulla terra, sarà ri­tenuto anche in Cielo; e quello che tu avrai perdonato sulla terra, sarà perdonato an­che in cielo ».

S. Pietro comprese l'importanza e la re­sponsabilità del potere divino e domandò a Gesù: Signore, quante volte perdonerò al mio fratello? Bastano sette volte? - Cre­deva il pescatore di Galilea di essere abba­stanza generoso, perdonando i peccati fino a sette volte. Ma Gesù misericordioso, ben conoscendo l'umana debolezza, rispose a Pietro: Tu perdonerai non sette volte, ma settanta volte sette! - cioè un numero in­definito di volte.

Gesù Cristo, dopo che risuscitò da morte, rimase ancora quaranta giorni su questa terra e nel frattempo si intratteneva coi suoi Apostoli, confortandoli ed istruendoli. Costoro avrebbero dovuto fare nel mondo quello che Egli aveva fatto e perciò prima di salire al Cielo conferì ad essi e ai loro successori poteri divini: « La pace sia con voi! - disse Gesù. Come l'Eterno Padre ha mandato me, così io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo. A coloro ai quali voi avre­te perdonato i peccati, saranno perdonati; e a coloro ai quali non li avrete perdonati, saranno ritenuti ».

In forza di queste parole, pronunciate dal Dio Incarnato, ebbero gli Apostoli il po­tere di perdonare i peccati; essi dopo comu­nicarono tale potere ai loro successori col compito di trasmetterlo sino alla fine del mondo dovendo la Chiesa di Gesù Cristo continuare sino alla consumazione dei se­coli. Questa divina facoltà l'hanno oggi: il Sommo Pontefice, successore di S. Pietro nella sede di Roma, i Vescovi ed i Sacerdoti.

Dunque, l'inventore della Confessione o del perdono dei peccati, non è stato un Pre­te, ma Gesù Cristo.

di don Giuseppe Tomaselli, sacerdote ed esorcista salesiano.

28 settembre 2013

il non giudicare per molti vuol dire essere parte degli inganni, dell'iniquità...

Ma e' questo quello che dice cristo Gesù?

Non mi risulta che nelle Sacre Scritture c'è qualche riferimento, o passo biblico,che dica: "ama l'iniquo, l'ingannatore come te stesso"....

anzi, e' scritto: "non essere parte degli inganni, ma piuttosto condannali!...

ma qualcuno, per caso, ricorda quando Gesù ha detto: "...allontanatevi da me operatori di iniquità"???....

chissa', a chi si rivolgeva, o meglio si rivolgera'..    


Ma questo, per chi pratica l'inganno e': "giudizio"

tra poco, molte menti forviate, come gia' tanti lo fanno, stabiliranno i "salvati" e i "condannati"...  

Ccco, l'uomo che offende "dio", che giudica, e questo e' il caso di dirlo, al posto di dio padre.

qualche setta da anche i "numeri" sui "salvati"...


sono "pochi"... e loro "tanti"..   


Quindi, chi ha fatto male i "conti", o tanti di loro, con tutta la buona volonta', non rientreranno in quelli che faranno parte del regno....     


Ma volete aprire per davvero, da "adulti", il vostro cuore a cristo gesu'?...

molti dimenticano, che il discernimento, e' un grande dono. vale la salvezza, la vita eterna.

Chi ha orecchi per intendere intenda...


né lancia insulto al suo amico.
Se ascolti una diffamazione o calunnia, diventi "complice del fatto."

Se accogli qualcuno che ha commesso un furto e da loro accetti la merce rubata, in termini legali diventi suo complice.

Allo stesso modo, se ti intrattieni con un maldicente e ascolti le sue parole, diventi suo complice nella diffamazione.

È questo che Dio afferma nel Salmo 14 (15),1-3:

Signore, chi abiterà nella tua tenda? Chi dimorerà sul tuo santo monte?
Colui che vive una vita integra (CEI = cammina senza colpa)
e agisce con giustizia, e nel suo cuore dice la verità (CEI = parla lealmente).

Egli non diffama con la sua lingua, non fa danno al suo prossimo ne lancia insulto al suo amico



27 settembre 2013

Attenzione agli inganni: padre Livio a proposito della statua fosforescente di Medjugorje:

Radio Maria

Cari amici,
alcuni di voi mi hanno chiesto un parere sulla statua della Madonna di Lourdes, situata nella casa natale di Vicka (ora non più abitata, ma aperta ai visitatori), che al buio emana una luce verdastra dal manto e dalla veste bianca, ma non dal volto e dalla mani (color rosato), dalla fascia blu, dalla corona del rosario e dalla corona sopra il capo ( color giallo).
NON APPENA HO VISTO QUESTA FIGURA IN INTERNET MI È SEMBRATO QUALCOSA DI BANALE, SENZA CAPO E SENZA CODA. UN ARTEFATTO UMANO E NON UN SEGNO DAL CIELO. Che cosa può significare il chiarore notturno di una statua in un posto dove la Regina del Cielo scende viva ogni giorno in mezzo a noi? Non ci sono forse abbastanza segni del soprannaturale a Medjugorje? Non ci basta il segno della preghiera, delle conversioni, dei sublimi messaggi, del volto dei veggenti in estasi? Tutti segni che portano ad aprire il cuore a Dio.
Ho sentito subito squillare l'allarme dentro di me. Che cosa provocano queste cose se non la curiosità umana e lo sviamento dei fedeli da quell'essenziale che la Madonna ci indica?
Questo fenomeno ha la sua logica spiegazione umana e Dio non voglia che sia un inganno studiato da menti perverse per burlarsi delle apparizioni e dei fedeli che accorrono.
NEI 28 ANNI CHE FREQUENTO MEDJUGORJE, come fedele della Gospa, ma anche come attento osservatore, HO VISTO INFINITI INGANNI DEL DEMONIO IN CUI MOLTI SONO CADUTI. HANNO ABBONDATO I PROFITTATORI E GLI SPECULATORI, CHE HANNO CERCATO DI FAR MERCATO SULLA BUONA FEDE DEL POPOLO SEMPLICE. Stiamo lontani da tutto ciò. Attendiamo con gioia e costanza alla indilazionabile opera della nostra conversione.
Quella meravigliosa Donna che i veggenti contemplano con gli occhi della carne, noi tutti possiamo contemplarla con gli occhi del cuore.

Vostro Padre Livio


26 settembre 2013

La prima scomunica di Papa Francesco

IL PRESUNTO CAMBIAMENTO E' NELLA FANTASIA DEI MEDIA, NEI VANEGGIAMENTI DI QUALCHE ESALTATO PENTECOSTALE, CHE DICE CHE PAPA FRANCESCO E' STATO ELETTO PER FAVORIRE LA LOBBY GAY.

Non è trascorso molto tempo da quando il Pontefice ha mostrato accoglienza verso divorziati e gay. L'ultima volta è stata nell'intervista rilasciata al direttore di Civiltà Cattolica, padre Antonio Spadaro. I mezzi di comunicazione hanno parlato di apertura su nozze omosessuali e aborto. In realtà, la posizione del Vaticano non è cambiata di un millimetro. E Papa Francesco non si discosta affatto da quella linea dottrinale che ha contraddistinto i suoi predecessori. Ne è una prova la notizia della prima scomunica latae sententiae firmata da Papa Bergoglio. Padre Greg Reynolds, sacerdote australiano, ha infatti ricevuto la comunicazione di scomunica dal Vaticano attraverso l'arcivescovo della Diocesi di Melbourne, Denis Hart.

Il motivo? Le sue posizioni di apertura sulle nozze omosessuali e sul sacerdozio femminile. Posizioni non in linea con l'orientamento della Chiesa. La notizia è stata diffusa dal National Catholic Reporter, un portale di informazione religiosa con sede a Kansas City. Poi ha cominciato a diffondersi soprattutto sui media australiani. E ha trovato conferma in Vaticano. «Il dossier è stato curato dalla Congregazione per la dottrina della fede, anche se la scomunica è automatica - spiegano dai Sacri Palazzi - e significa essere fuori dalla Chiesa, ovvero non poter ricevere nessun sacramento. In questo caso la decisione è stata presa per le posizioni del sacerdote che non collimano con la dottrina della Chiesa. Si tratta della prima scomunica del Pontificato di Papa Francesco.

Ovviamente il procedimento era iniziato con Benedetto XVI, ma la decisione finale è stata di Papa Francesco».Il documento della Santa Sede, scritto in latino e senza una spiegazione dettagliata, porta la data del 31 maggio. Già nel 2011 il sacerdote era stato sospeso dal suo ministero dall'arcivescovo di Melbourne. Padre Greg, dunque, non avrebbe potuto più celebrare la messa. Ma nonostante ciò, il sacerdote ha continuato a presiedere pubblicamente la celebrazione e a predicare opinioni contrarie agli insegnamenti della Chiesa cattolica. Il prete ha anche fondato un movimento, chiamato «Inclusive Catholics», che esprime posizioni di apertura e sostegno verso le nozze gay.

Ora è arrivata la scomunica di Papa Francesco. «Mi aspettavo di poter essere ridotto allo stato laicale - ha affermato il sacerdote australiano - ma di certo non mi sarei aspettato di essere scomunicato. Un tempo la scomunica era considerata un qualcosa di enorme, ma oggi le gerarchie ecclesiastiche hanno perso ogni fiducia e rispetto. Nessuno dal Vaticano mi ha mai contattato - ha aggiunto il religioso - e non mi hanno dato alcuna spiegazione».Reynolds viene accusato di eresia, secondo il Canone 751 del diritto canonico, ovvero «l'ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica o il dubbio ostinato su di essa».La decisione del Vaticano è definitiva e inappellabile, senza possibilità di ricorso. «Una scelta effettuata per il bene della Chiesa», si legge nella comunicazione a padre Greg Reynolds. Un segnale forte di Papa Bergoglio verso tutti coloro che vedono nell'operato del nuovo Pontefice un cambiamento di rotta nella dottrina della Chiesa. Che evidentemente non c'è.

Fonte: Il Giornale


25 settembre 2013

Storie di conversione: Giovanni Lindo Ferretti

Conosciuto dai più come il “CANTANTE DEI C.C.C.P.“, gruppo musicale post-punk degli anni ’80, fu al tempo UNO DEI PIÙ GRANDI SOSTENITORI DELL’IDEOLOGIA COMUNISTA NEL PANORAMA DISCOGRAFICO ITALIANO.

Quella di Giovanni Lindo Ferretti, nato a Cerreto Alpi il 9 settembre 1953, è una storia molto particolare, di quelle che non si trovano molto facilmente.
Il suo viaggio inizia nella Berlino Est del 1981: la scena underground dell’epoca era florida e molti giovani italiani lì si recavano per poter trarre ispirazione o guadagnare fama. Proprio a Berlino incontra Massimo Zamboni con il quale solo un anno dopo fonderà i CCCP, band sin dal principio dichiaratamente “filo-sovietica“.
Il successo arriva nel 1985 con l’EP “1964-1985 Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi – Del conseguimento della maggiore età“, ancora oggi considerato una pietra miliare del punk rock italiano, ispirato ad un volume collettivo d’alcuni membri del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese.
Le idee politiche traslate su nastro sono fredde, dirette e a tratti colme d’ironia sebbene nei titoli siano altrettanto evidenti i riferimenti agli eccitanti ed i calmanti assunti dal cantante.
Il turbine di passioni contrapposte delinea un chiaro segno d’instabilità psico-fisica, un voler creare l’immagine del battagliero che a stento riesce a rimanere “fedele alla linea”, dato che la linea non esiste ormai più.
“Vedevo la Chiesa come la causa di tutti i mali sociali, credevo che con la prassi rivoluzionaria si potesse costruire il paradiso in terra, invece peggiora le condizioni di vita degli uomini”, racconta oggigiorno.
Con i successivi albums Giovanni Lindo Ferretti, in crisi d’identità dovuta al declino dell’Unione Sovietica, inizia ad interessarsi di Cristianesimo: in “Socialismo e Barbarie” (1987) vorrà lui stesso includere una sua versione del canto gregoriano pro defunctis “Libera Me Domine“. Ciononostante non mancano ancora elementi di contrasto, e nella canzone acclusa al suddetto album “Manifesto” canterà molto fermamente “niente saldi di esistenze, niente saldi di speranze, niente voti alla Madonna“.
Il gruppo tra il 1989 ed il 1990 pubblica ancora due EP prima di sciogliersi definitivamente, seguendo con esattezza le orme dell’URSS.
La religiosità di Ferretti è ormai un fatto conclamato: lui stesso chiede di essere definito un “salmodiante”. Le canzoni “Madre”, “Maciste contro tutti” e “Paxo de Jerusalem” contengono temi sacri (riferimenti alla Vergine Maria, a Dio ed al Salmo 91), i concerti divengono preghiere.
Questa lenta riconciliazione con la religione viene ben definita nel 1989 in un concerto a Firenze, dove canterà “Manifesto” modificando le parole: “niente saldi di esistenze, niente saldi di speranze, meglio un voto alla Madonna“.

LA CONVERSIONE
Do­po aver cercato il senso in mille modi senza trovar­lo l’ho trovato tornando a casa. Al mio mondo di quando ero bimbo: i monti, il rosario [..] Sono uno che iniziò a curiosare tra i libri dell’allora cardinal Ratzinger per capire perché molti ne parlassero male. E ora che so­no tornato a casa, Benedetto XVI è il mio maestro.

La tematica del νόστος, ovvero del ritorno a casa dopo un lungo viaggio, era molto comune nella letteratura greca.
Essa naturalmente non rappresentava unicamente un ritorno fisico, era il simbolo del lungo viaggio dell’anima in cerca di significato: cioè serve non a portare l’eroe a una meta, ma a ricondurlo circolarmente, sano e salvo e fatto più esperto, al suo originario punto di partenza.
Il movimento avviene all’interno di uno schema polare: il ritorno a casa si realizza grazie a un viaggio eccentrico e avventuroso dentro l’ignoto. Questo “ignoto”, per Ferretti, è anche stato il dover subire il male del tumore.
Il ritorno a casa, avvenuto negli anni ’90, ha sigillato la completa riconciliazione tra il cantante e Dio: confessa di essere tornato a vivere in montagna perché l’uomo, a suo avviso, merita di vivere in un mondo che rispecchi la “creazione” e la presenza del Creatore, laddove le caotiche città ultramoderne sono il simbolo di un “mondo artefatto che non rispecchia l’essere umano, né è fatto per l’uomo”.
Tornare nella casa natia ha donato al cantante la possibilità di riscoprire le proprie radici, la riscoperta di un mondo che sembrava ormai dimenticato nelle regioni remote del passato, una storia degna dell’opera “La ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust. Ogni contatto tecnologico con il mondo è rimosso: nessun cellulare, pc, tablet o tv.
La spiritualità viene dunque vissuta con estrema interiorità e semplicità, un metodo di vita non molto dissimile da quello monastico: ritmi rurali scanditi dal susseguirsi delle stagioni.
Giovanni Lindo Ferretti è di certo un’anima particolare, una razionalità molto limpida in continua ricerca dell’essenza metafisica della creazione, un salmodiante che di sera ama intonare il Veni Creator Spiritus ed, in primo luogo, un esempio di conversione profonda.

http://www.veniteadme.org/storie-conversione-giovanni-lindo-ferretti/


24 settembre 2013

il Papa scomunica il sacerdote Greg Reynolds, che si è detto più volte in favore del matrimonio gay e l'ordinazione delle donne.

Già era stato sospeso nel 2011, tuttavia aveva continuato a celebrare, ora la scomunica con papa francesco.

Mons. Hart, arcivescovo di Melbourne ha spiegato che P.Reynolds è stato scomunicato per aver predicato non solo contro gli insegnamenti della Chiesa, ma anche di continuare a esercitare il sacerdozio dopo essere stato sospeso.

I MEDIA NOSTRANI SI SONO DIMENTICATI DI DIRE CHE IL PAPA "PIACIONE" MANDA ANCHE LE SCOMUNICHE

http://infocatolica.com/?t=noticia&cod=18582



Su facebook dilaga la bestemmia, ed è inarrestabile e pare che il centro abusi di facebook sia un poco miope


Tra i pochissimi che si sono attivati contro quel vergognoso fenomeno che è il propagarsi della bestemmia all’interno della più grande rete sociale di internet – Facebook -, attraverso iniziative mosse al di fuori del contesto virtuale, ci sono il Codacons e il blog cattolico “Pontifex.Roma”.

L’azione del Codacons risale al 25 aprile 2010quando, con un comunicato stampa, rendeva noti la denuncia fatta presso la Polizia Postale di una pagina su Facebook “con bestemmie e insulti alla Madonna” chiedendone la rimozione dal web, e la richiesta fatta alla Procura della Repubblica di indagare per turpiloquio.

Il nome del gruppo sotto accusa “La Madonna puttana” – spiegava l’Associazione per la tutela dei consumatori – “non lascia spazio all’immaginazione, e conta ben 1.264 fans. All’interno di questa pagina una serie allucinante di bestemmie e improperi di ogni tipo contro la Madonna ed altre immagini sacre, alcuni particolarmente disgustosi, in una sorta di gara tra iscritti a chi lascia la bestemmia peggiore”.
Così commentava il presidente Carlo Rienzi: “Questa pagina è l’esempio della degenerazione che imperversa sul web, e rappresenta una offesa per la Chiesa e per tutti i credenti. Chiediamo alla Polizia Postale di intervenire con urgenza per oscurare e rimuovere il gruppo presente su facebook, e alla Procura della Repubblica di Roma di perseguire i suoi ideatori per il reato di turpiloquio”.

Effettuata a fine luglio 2011, la denuncia penalefatta dal blog cattolico è di fresca data, presentata ai sensi dell’art. 724 del Codice Penale – così come modificato da una sentenza della Consulta nel 1995 e da un decreto legislativo del 1999 – che punisce, con una sanzione pecuniaria da 51 a 309 euro, “chiunque pubblicamente bestemmia, con invettive o parole oltraggiose, contro la Divinità”. La denuncia trova la sua motivazione sul fatto che il web rappresenta ormai la più vasta “pubblica piazza” globale e, come tale, dovrebbe essere anch’esso qualificato da buone regole del vivere civile e dal rispetto reciproco.

Nel comunicato stampa ufficiale, indirizzato al centro abusi di Facebook, la redazione di Pontifex.Roma ha denunciato la presenza “su tale piattaforma di numerosi gruppi e pagine che assolutamente non rispettano la legge ed incitano all’odio religioso” perché “c’è molta differenza fra l’esprimere un parere legittimo in materia di fede, meglio se ben surrogato dalla dottrina, e bestemmiare all’impazzata, senza rispetto per il sentimento religioso che contraddistingue gran parte dei cattolici e dei cristiani nostri connazionali”.
Alla Polizia Postale, “che tanto collabora con Facebook”, il blog ha rivolto l’invito “a dare il massimo affinché venga arginato il dilagare della cattofobia (odio nei confronti dei cattolici), che tanto spazio trova sul web ed in particolare su Facebook”; infine ha reso noto di aver inviato a 30 deputati, 15 senatori e numerosi esponenti delle Istituzioni, un esplicito richiamo che fa riferimento al rispetto della legalità dell’art. 724 del Codice Penale.
Fra i gruppi segnalati, sei risaltano con particolare gravità, in quanto aventi “come unica missione l’istigazione e la promozione della pubblica bestemmia, configurandone quindi una aggravante palese”; tra questi la “Confraternita dei Frati bestemmianti”, il “Club della bestemmia” e “Radio Bestemmia”.

La causa contro la bestemmia ha anche altri sostenitori.Si tratta di pagine e gruppi di persone, formatisi direttamente nel social network, per opporsi al fenomeno lì dove si manifesta.
Alcuni hanno come missione quella di far chiudere una pagina blasfema specifica. Si trovano tra questi: “Contro il gruppo ‘quelli che Madonna è un rafforzativo di puttana’”, “Facciamo chiudere il gruppo ‘Bestemmia’ Iscrivetevi!!!!”, “Segnaliamo questo gruppo contro la Madonna!!”, “Segnalate questo link se amate la Madre del Signore”, “Contro il gruppo barzellette immorali e blasfeme”, … Altri conducono una lotta culturale generica, come i gruppi: “Fuori la bestemmia da Facebook”, “Cancelliamo la bestemmia da Facebook!”, “Giovani cattolici contro la bestemmia”, “No alla bestemmia!”, “La bestemmia non è solo un illecito amministrativo: deve diventare reato”, … Altri, infine, come “Contro i gruppi blasfemi su fb” e “Combattiamo la bestemmia su Facebook: sì al rispetto!”, propongono un elenco con i links delle pagine blasfeme da segnalare, indicando anche la procedura corretta, affinché la notifica al centro abusi sia efficace.

Pare infatti che il centro abusi di facebook sia un poco miope, e veda le segnalazioni solo se gli pervengono numerose e, spesso, nemmeno in questo caso, visto il numero incredibile di seguaci raggiunto da alcune pagine davvero ripugnanti, nonostante le centinaia di notifiche.
Pare, altresì, che al centro abusi sia diffusa anche una invalidante patologia auricolare, meglio nota come “orecchio da mercante”, che rende difficoltosa la comprensione dei concetti, soprattutto se scritti in una lingua completamente sconosciuta: l’italiano. Accade, infatti, che molte segnalazioni vengano completamente ignorate con la motivazione di non essere scritte in inglese; per questo alcuni gruppi raccomandano di effettuare la notifica usando tale lingua, indicando alcune possibili opzioni: “quando il sistema ci chiede un motivo valido per cui stiamo segnalando la pagina, scegliamo una di queste frasi o scriviamone una nostra, ma in inglese: Blasphemous page (nome del gruppo); Horrific and insulting religious opinions (nome del gruppo); Disgusting blaspheme (nome del gruppo)”.

L’atteggiamento riluttante di Facebook appare davvero irritante, le segnalazioni, infatti, sono abbondantemente ignorate anche quando trasmesse utilizzando l’apposito menù a bandierina previsto dal social network, dove non è necessario scrivere alcuna spiegazione visto che è sufficiente spuntare un’opzione tra quelle indicate.
Basterebbe che il personale del centro abusi si prendesse il disturbo di andare a controllare la pagina incriminata, e se, anche in questo caso, il problema dovesse essere quello della non comprensione dell’italiano, potrebbe volgere lo sguardo alle centinaia di immagini offensive che coadiuvano bestemmie e volgarità, per capire che la segnalazione è del tutto legittima.

Le incomprensioni linguistiche, infatti, diventano irrilevanti quando ci si trova di fronte all’immagine della Madonna con la faccia di un maiale, o con il volto di una di quelle bambole gonfiabili che si vendono nei sexy shop; o a quella di Gesù che anziché abbracciare la croce, abbraccia una donna nuda o un pezzo di sterco; o alla foto di benedetto XVI pestato a sangue, con un occhio nero e il volto tumefatto; o nudo con un perizoma, truccato in volto, una parrucca in testa e la scritta “Pride”; o trasformato in uno zombie, o in un mostro dalla bocca e artigli insanguinati; o all’immagine di Giovanni Paolo II che sbava mentre guarda un film porno, o che bacia Paris Hilton mentre in una mano tiene una bottiglia di whisky; o al volto di Padre Pio con la bocca spalancata mentre vomita del vero vomito fotografato; o a un crocifisso dalla forma di un pene, …
Di fronte ad immagini di questo tipo, e a numerosissime altre di identico tenore, ogni giustificazione perde consistenza, e l’atteggiamento miope di Facebook assume una chiara connotazione pilatesca.

Quello che manca a Facebook è, pertanto, la volontà di prendere provvedimenti, aiutato legalmente, in questo, da quello che si può definire un raro caso giurisprudenziale: “Il sito, infatti, si dichiara proprietario, ma non responsabile dei contenuti e, come molti altri content provider, rifiuta di censurare o limitare la visibilità di contenuti e gruppi, respinge le critiche in merito a contenuti diffamatori, che istigano a reati penali, e alle richieste di risarcimento dei danni che ne possono seguire” (Wikipedia).

Nel contempo, perseguire a livello penale gli ideatori delle paginee i bestemmiatori che ivi intervengono con volgarità, offese e imprecazioni, – come chiedono il Codacons e Pontifex – potrebbe risultare largamente inapplicabile, dal momento che, sebbene da un lato questi soggetti ritengano che bestemmiare sia un loro “sacrosanto diritto”, dall’altro lato, molti di loro – ed in particolare quelli verbalmente più violenti – si comportano da veri vigliacchi, registrandosi, spesso e volentieri, con un falso profilo, blasfemo a sua volta (una vera e propria bestemmia, il nome di un santo seguito da immagine offensiva o ridicola, un improperio contro il Papa, una volgarità sulla Madonna, ecc.). Mentre mi muovevo all’interno di queste pagine, ne ho trovato uno che comunicava di essere ormai al quarantesimo.

Ma risalire a chi ha creato una pagina volgare è reso ulteriormente difficile dal fatto che, non di rado, gli admin cambiano. I nuovi proprietari delle pagine vengono eletti tramite veri e propri concorsi di blasfemia, nei quali il premio in palio è, appunto, quello di assumerne il ruolo di amministratore. Quello che segue, ad esempio, è quello bandito da “d.. porco” (piace a 7.211 persone) ed è rivolto alle ragazze: “Allora forza donnine.. Tirate fuori il peggio di voi e saranno i nostri maschietti a decidere ki sarà la prossima amministratrice. Verranno contati i ‘mi piace’ ad ogni bestemmia ke mettete! Ke il D.. porco e la Mad…. troia siano con tt voi!”.
Di fronte ad uno scenario del genere, risulta del tutto evidente che la bestemmia su facebook è destinata a restare impunita, a rimanervi a lungo e, quel che è peggio, a propagarsi sempre più.

Questo, del resto, sta già succedendo. Sono andata su facebook perché volevo vedere di che cosa si trattava, conoscere l’entità del fenomeno,… non ne sono uscita prima di due settimane. Le pagine blasfeme citate all’inizio non sono che una goccia nel pantano. Non sei, e nemmeno le ottantasei elencate da uno dei gruppi segnalatori, ne ho trovate 869 e non le ho nemmeno messe tutte, perché dopo un po’ mi sono stancata. Pur incompleto, il dato mette comunque in evidenza quanto il disinteresse, la poca voglia di affrontare il fenomeno, abbia contribuito al diffondersi di questa pratica disgustosa, come un cancro che, non curato tempestivamente, abbia sviluppato metastasi in tutto il corpo.

È questa, infatti, l’impressione che si ha, navigando tra queste pagine, nel costatare chi sono i protagonisti e come si comportano.
I maschi sono sicuramente la maggioranza ma, tra essi, gli adulti si contano sulla punta delle dita. La maggior parte sono adolescenti e giovani, spesso studenti, e molti, no, non si accontentano di bestemmiare, devono esagerare, devono dare il meglio del peggio, ottenere un risultato superlativo, la blasfemia massima, e così, con una furia verbale incontinente, vomitano porcherie indescrivibili: un intruglio putrescente di bestemmie, volgarità e pornografia, uno sputo di letame nauseabondo sopra tutto ciò che c’è di sacro.
Niente e nessuno è risparmiato: Dio, Gesù Cristo, la Madonna, San Giuseppe, i Santi, la Chiesa in generale, i credenti, i preti, le suore, i cattolici, il Papa,… tutto, tutto deve essere massivamente insudiciato, nel nome di un “inviolabile diritto d’espressione”.

Certo, perché “bestemmiare è un diritto”. Ecco perché, dopo “l’inconcepibile” ed “ingiusta” denuncia di Pontifex, i bestemmiatori di facebook si sono mobilitati, mediante la costituzione di gruppi e pagine per sostenere culturalmente la causa.
È il caso, ad esempio, di “Rispettate i diritti dei bestemmiatori” dove si legge: “Questa pagina ha uno scopo ben preciso: sensibilizzare i diritti delle persone che bestemmiano. Noi siamo presi di mira, insultati pesantemente e addirittura puniti con delle multe perché ‘offendiamo’ un uomo invisibile che vive tra le nuvole dalla dubbia esistenza. […] Noi bestemmiamo non uccidiamo nessuno. Voi e la vostra religione avete ucciso ed uccidete tuttora migliaia/milioni di persone. Più libertà, meno religioni, uguale un mondo migliore”. O di “La bestemmia è un inviolabile diritto di espressione”, dove troviamo scritto: “Non è possibile che in Italia, stato laico, si debba venir puniti e multati per la bestemmia, ancor più impossibile essere bannati su facebook. Bestemmiare dev’essere un diritto di tutti, e se per qualcuno è sintomo di mortale offesa verso un Dio che non esiste nemmeno (nessuno l’ha visto sino ad ora), allora quel qualcuno dovrebbe pensare che Dio si offende per le cose che succedono tutti i giorni: violenze, omicidi, torture, genocidi. Allora perché colpevolizzare chi bestemmia?”. O in un altro che ci comunica: “Questo gruppo è stato fatto per la libertà di parola. Perché noi non potremmo bestemmiare tranquillamente?”. Quest’altro, infine, proviene da “Ti chiedo la gentilezza di bestemmiare”: “Questa è una lotta di civiltà, chi bestemmia crede nel progresso non in un amico immaginario!!!”.

Sono frasi che lasciano senza parole, e, se da un lato denunciano una palese ignoranza in merito alla conoscenza della Storia ed il completo fallimento dell’educazione religiosa – ammesso che ci sia stata -, dall’altro ci mostrano che questi ragazzi sono veri figli del proprio tempo. Sono questi i frutti che producono ragazzi cresciuti a pane e autodeterminazione, bombardati sin da piccoli dai media e vari cattivi maestri che hanno insegnato e insegnano che ogni cosa deve essere ottenuta, tutto è lecito, tutto si può fare.

Allora non possiamo stupircise su facebook incappiamo nel gruppo “Noi facciamo quello che cazzo ci pare” o in una lunghissima lista di gruppi denominati “Porco D..” e “Porca Mad….”. Insomma, si bestemmia al “Grande Fratello” e all’ “Isola dei Famosi”, perché allora non lo si dovrebbe fare sul social network? E se è lecito uccidere il proprio figlio in grembo, perché non lo dovrebbe essere anche bestemmiare che è, sicuramente, meno grave? E se c’è chi lotta per legalizzare la droga e l’eutanasia, perché non si dovrebbe lottare per rendere lecita la bestemmia? E se sono taluni personaggi noti, i primi, ad oltraggiare con vignette offensive e una satira volgare il Papa, la Chiesa e i credenti, o artisti famosi a dissacrare ogni simbolo religioso, perché su facebook dovrebbe essere impedito? Se la società intera mostra, su più livelli, che il rispetto non è più una virtù, perché mai dovremmo averne per chi non la pensa come noi?

Rileviamo, altresì, come questi giovani abbiano perfettamente recepito il modo di fare tipico della nostra epoca, che consiste nel rovesciare la realtà, al fine di poter fare i propri (porci) comodi. Apprendiamo così che le vittime non sono i cattolici e credenti vituperati oltre ogni misura, ma loro, i poveri bestemmiatori “insultati pesantemente e puniti con delle multe”, assolutamente inique, da quei “bigotti” arroganti che credono “nell’uomo invisibile”, o che parlano con un “personaggio immaginario”.

E’ proprio da questo sentirsi vittime che è partita la crociata contro Pontifex, reo di voler colpire il fondamentale diritto di ogni bestemmiatore ad esprimersi liberamente. Così sono nati, ad esempio: “No alla multa per bestemmia”, dove leggiamo: “andate a leggere cosa vuole fare quella cazzo di chiesa cattolica. Suggerite e condividete la pagina per favore”; e “Uniti contro Pontifex.Roma” che porta avanti la missione di “unire tutti i gruppi anticlericali sotto un’unica bandiera”. Altri hanno pensano di lanciare anche una petizione via web: “1.000.000 di firme per chiudere Pontifex”.
Insomma, ci si scaglia contro la Chiesa cattolica anche quando non c’entra nulla, e si ignora – consapevolmente o meno – che l’art. 724 non fa parte di una legge del Codice Canonico che la Chiesa sta tentando di estendere all’intera società, ma rientra tra le leggi del Codice Penale, approvate dal laico Parlamento italiano, del quale – in questo contesto – si chiede, giustamente, l’applicazione.

Si invoca con veemenza il “diritto di bestemmiare” il Dio in cui non si crede, che si ritiene sia “un uomo invisibile, dall’esistenza dubbia, che vive tra le nuvole”, o un “personaggio immaginario” col quale quei “matti” dei bigotti parlano, e non ci si accorge dell’evidente contraddizione in cui si cade. Che senso ha, infatti, imprecare contro il nulla? Quale soddisfazione se ne ricava? E se i bigotti sono dei malati di mente perché parlano con un “amico immaginario”, non è, forse, ancora più pazzo chi, quell’ “amico immaginario” inesistente, lo offende?

Il bestemmiatore vero non può essere ateo.Il bestemmiatore autentico, in Dio ci crede e, pertanto, lo bestemmia – volutamente e consapevolmente – per rifiutarlo, rivoltarglisi contro, esprimergli il proprio odio e profondo disprezzo.
Bestemmiare è propriamente del Demonio, il nemico di Dio per eccellenza, e la bestemmia è “l’urlo rabbioso di Satana che esce dalla bocca di un uomo per cercar di sporcare la gloria di Dio”, “è il supremo atto di superbia che un uomo possa compiere, perché lui, così piccolo e impotente, tenta di mettersi sotto i piedi il Signore Dio, infinitamente grande, santo e onnipotente, quel Dio che, se solo lo volesse, potrebbe stritolarlo in un attimo e con ottime ragioni” (P. G.M Scozzaro).
La bestemmia è il peccato grave che scaturisce dalla violazione del primo e del secondo dei Comandamenti (“Io sono il Signore Dio tuo, non avrai altro Dio fuori di me” e “Non nominare il nome di Dio invano”) che – in Matteo 22,37 – Gesù riassume così: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” definendolo come “il più grande e il primo dei comandamenti”.

Ecco perché non ha alcun senso, per un non credente, invocare il diritto a bestemmiare. Allora è plausibile pensare che coloro che ne chiedono il riconoscimento mirino ad altro, nascondano altre motivazioni, e cioè il desiderio di infastidire chi crede, disturbare chi quel Dio lo prega e lo ama, di gettare fango e sporcizia sulla Chiesa e sulla comunità dei credenti; vuoi per il gusto di molestare, o per autentica cattiveria, o magari solo per abitudine, perché tanto lo fanno tutti, e i cattolici, di solito, stanno zitti, lasciano correre, non mostrano alcuna indignazione di fronte a quel continuo fenomeno vessatorio e denigratorio nei confronti della religione cattolica che incessantemente va in scena, nella vita di tutti i giorni e sui media, tanto da essere diventato uno sport o una moda.

Navigando tra le pagine blasfeme, l’odio si respira, eccome se si respira! Pontifex ha pienamente ragione nel denunciare il dilagante sentimento di cattofobia all’interno del social network. Alcuni utenti ne hanno fatto addirittura una missione, una vera e propria bandiera; e la cosa appare loro così assolutamente normale che si sentono di agire alla luce del sole, liberamente e con tranquillità, mostrando – sin dal nome scelto per il gruppo, la pagina o il profilo – i sentimenti che li animano, le intenzioni che hanno, la missione che portano avanti. Ecco alcuni esempi:

“Odio il Papa, e tutto il Vaticano” (piace a 3.930 persone); “Io odio Papa Ratzinger” (piace a 865 persone); “Odio la Chiesa, il Papa e tutti i suoi discepoli… fanculo ipocriti di merda” (piace a 6.440 persone); “Cristianesimo, religione d’odio” (piace a 567 persone); “Maledetto Sedicesimo” (8 profili); “Il problema è che sono stati asfaltati i prati e non i preti” (piace a 745 persone); “Regalo pastore tedesco” (piace a 3.948 persone); “L’angolo Confessionale del Cardinal Porcangelo Maialasco” (piace a 47 persone); “Chiesa? No grazie” (piace a 447 persone); “Ci sono più gay al Vaticano che al Muccassassina” (piace a 11.527 persone); “Crociata contro la Bibbia” (piace a 3.648 persone); “Far iscrivere preti su FB solo per poter bestemmiare nelle loro bacheche” (piace a 2.240 persone); “Penedict XVI, The rebel comdom” (piace a 598 persone); “Infastidire persone credenti con bestemmie gratuite” (piace a 397 persone); “Io dico no al cattolicesimo e alla lobby etero” (piace a 97 persone); “Apriamo i campi di concentramento per il clero e tutto il Vaticano” (piace a 185 persone); “La Bibbia come non l’avete mai letta” (piace a 2.589 persone); “C’è più blasfemia nella figura del Papa, che in un D.. Porco” (piace a 2.653 persone); “Bestemmia automatica quando la radio si ferma su Radio Maria” (piace a 29 persone); “Fare irruzione a Radio Maria e lanciare una bestemmia in diretta” (piace a 191 persone); “Bestemmia automatica di inizio Messa” (piace a 489 persone); “Maiale Polacco” (piace a 19 persone); “Incontrare Claudia Koll e Paolo Brosio e salutarli con una bestemmia” (piace a 5.233 persone); “Finalmente denunciato un criminale del nostro tempo: Natzinger” (piace a 117 persone); “Il mostro di Calcutta” (piace a 493 persone); “Porco D.. boys” (gruppo di 159 membri); “Contro il fanatismo intollerante e cieco di Padre Livio Fanzaga” (gruppo di 1.109 membri); “Quelli che scenderanno in piazza a festeggiare la morte di Ratzinger” (gruppo di 83 membri); “Regalo pastore tedesco” (gruppo di 55 membri); “Quelli che darebbero la vita per sentire il Papa smoccolare” (gruppo di 211 membri); “Papa Maialetto Sedicesimo Secondo” (1 profilo); “Anti Clero” (piace a 456 persone); “Cloro al clero. La più grande collezione di immagini eretiche dal web” (piace a 426 persone); “cloro al clero” (gruppo di 1.116 membri); “Vomitare sul clero” (piace a 149 persone); “Clero Porcoinfame II” (1 profilo); “Università Cazzolica di My l’Ano” (piace a 19 persone); “Bestemmiare durante le processioni” (piace a 1.240 persone); “Gente che dovrebbe obiettivamente morire” (piace a 18.293 persone); “Fare l’imitazione di Papa Ratzinger utilizzando la parola ‘Pampini’” (piace a 10.663 persone); …

L’odio si diffonde, si alimenta, cresce anche nelle singole bacheche, lì dove si interagisce, dove chi vuole ha la possibilità di intervenire dicendo la sua. Si assiste, allora, a veri e propri scontri verbali, che vedono schierati, da una parte, qualche cattolico che manifesta il proprio sdegno comunicando, ad esempio, di aver segnalato la tal pagina blasfema alla Polizia Postale o a Facebook, e, dall’altra parte, i bestemmiatori che si sentono ingiustamente segnalati e perseguitati nel loro diritto ad essere blasfemi.
Talvolta lo scontro diviene vero e proprio furore; allora iniziano a volare parole grosse ed offese, da un lato, che richiamano ulteriori bestemmie e volgarità, dall’altro, in un crescendo altamente astioso di profonda avversione reciproca.

Non di rado, poi, come conseguenza, scatta la ritorsione, consistente nel coalizzarsi dei bestemmiatori con lo scopo di colpire il segnalatore, o inondando di bestemmie la sua bacheca, o notificando, come molesto, il suo profilo al Centro abusi: “Segnaliamo in massa questa tr..a che ci ha segnalato!”; “Dai, forza, andiamo tutti a bestemmiarle nella bacheca!”; “Andate su questo profilo … … e bestemmiate copiosamente!”, sono alcuni degli inviti rivolti ai propri fans. Questo, ad esempio, proviene da “Il mio Dio ha sembianze Suine” (piace a 29.106 persone): “Ragazzi, io a questa mi sarei limitato a rispondere come al solito, come a tutti i bulletti che scrivono in bacheca che ‘la paggina fa SkiFo’ e cose così, ma quando ho visto che la suddetta paladina di Cristo è anche una fan di Bieber ho pensato che anche voi voleste unirmi a me nel risponderle. Andiamo”. L’hanno attaccata oltre trenta persone e le hanno scritto di tutto e, ovviamente il link – con il resoconto – è ben visibile in bacheca affinché i fans possano apprezzarlo e continuare ad inviare insulti alla ragazza (l’attacco è partito il 9 luglio, l’ultimo commento risale all’11 ottobre).
Quest’altro, invece, proviene dalla bacheca di “La Bestemmia” (piace a 3.545 persone): “Questa è la mail … … di una put…a moralista cattolica che mi rompe i co…..i da giorni. Riempiamole la mail di bestemmie!”. E questo da “Bestemmiare” (piace a 14.088 persone): “Fan vi chiedo di segnalare in massa la spia segnalatrice bigotta qui in foto … … Porco il suo D.. spia come lei”.

Oppure la rappresaglia scatta come reazionedall’essere stati bannati, ovvero impediti ad accedere in una determinata pagina, perché considerati importuni, o perché si sono violate ripetutamente le regole.
Questo appello proviene dall’amministratore di “999 bestemmie da dire prima di morire” (piace a 110 persone) e si riferisce alla pagina “Ti chiedo la gentilezza di non bestemmiare”: “Porco D.. facciamo un attacco incrociato a sti stronzi che bannano la gente solo per aver detto la verità sul loro Dio”, e, qualche giorno più tardi: “Ragazzi dobbiamo fare un attacco di massa così chiuderanno la pagina… domani mattina alle 12.00 attacco di massa contro la pagina … … A domani, guerrieri del porco D..!”.
Quest’altro proviene da “Bestemmiare”, ed è indirizzato al medesimo gruppo: “Amici! Fratelli! Sorelle! In nome della bestemmia, alle ore 12.00 in punto iniziamo un attacco congiunto a questa pagina … … Vi voglio pirati in nome del Porco D..!; Attaccheremo in massa… impazziranno”. All’invito dell’admin, uno dei fans consiglia: “Ascolta ma fai una cosa più organizzata! Crei l’evento, lo spammi in altre pagine blasfeme e fidati che va meglio!”.

E non è finita qui. Sul social network spadroneggia anche un tipo di bestemmiatori dal carattere altamente bellicoso, che si muove, attaccando pagine e gruppi cattolici per il semplice gusto di farlo, e che agisce su due fronti.
Uno di questi è rappresentato da incursioni programmate (chiamate “attacchi bestemmianti”) alle bacheche di alcune pagine cattoliche, con l’unico scopo di inondarle di bestemmie, improperi e volgarità. L’altro consiste nel mettere in atto autentiche spedizioni di tipo piratesco, con l’obiettivo di conquistare i gruppi cattolici, sottraendoli ai legittimi proprietari, per trasformarli in blasfemi.

Tra gli organizzatori degli “attacchi bestemmianti” ci sono gli amministratori della pagina “Ti chiedo la gentilezza di bestemmiare” che a questa usanza hanno anche dedicato una sezione tra le foto, dove pubblicano, come fossero trofei, le immagini delle aggressioni.
Dall’osservazione di questi report apprendiamo che i cattolici presi di mira sono una pagina dedicata a Madre Teresa di Calcutta e quella di Famiglia Cristiana.

Questo uno stralcio dell’attacco alla pagina di Madre Teresa (censuro bestemmie e volgarità estreme con i puntini di sospensione):

- Era una donna sporca e lebbrosa!
- Madre Teresa è un tossicodipendente di m…a
- oh Madre Teresa di Calcutta che col prete si butta!
- oh ma ficcati il c..o nell’acqua santa, pagliaccia!
- Madre Teresa lo prende in c..o da un cinghiale in corsa.
- Mad….ccia ragazzi gli abbiamo spaccato il c…o di brutto a questa vecchia di m…a!
- Ora possiamo tornarcene a casa lasciamo giusto le ultime bestemmie … … …

E questi alcuni dei commenti fatti in calce ai report pubblicati dagli admin:

- Sono morto dal ridere quando sono entrato nella pagina!
- Brutta str…a venduta mafiosa ladra schifosa. Ecco cos’era questa m…a.
- Mega trollata!

Nell’attacco a Famiglia Cristiana, ci sono varie bestemmie e vituperi non riportabili se non con una lunga serie di puntini di sospensione.
A queste azioni di disturbo verso i gruppi cattolici si dedicano anche altri, non di rado infatti, tra le numerose immagini blasfeme inserite nelle pagine, capita di trovare anche quelle dei resoconti di questi assalti, seguiti dai consueti commenti soddisfatti dei partecipanti alla spedizione e dei fans.

E poi c’è l’altra frangia, quella dei bestemmiatori “pirati”, aggressivi e verbalmente molto volgari e violenti. Si nascondono tutti dietro un falso profilo, come fanno, ad esempio, i “frati bestemmianti” e non hanno paura di niente, nemmeno della Polizia Postale che deridono, facendole il verso con ben due pagine intitolate “Polizia Porcale”. La “Polizia Porcale” è la loro “nave pirata”, lo strumento virtuale col quale andare all’arrembaggio dei gruppi cattolici con la missione di “debellare il virus del cristianesimo”.
Appena entrati ci accoglie il logo della polizia con impresso il muso di un maiale e, poco più in là, questa descrizione: “Dovunque un prete tenti di molestare un povero fanciullo. Dovunque un criminale si faccia il segno della croce. Dovunque qualcuno sventoli la bibbia. Dovunque il cristianesimo si annidi, la Polizia Porcale sarà sempre presente per proteggervi”, e nell’altra pagina: “Siamo tornati più integerrimi che mai, la nostra determinazione a contrastare la minaccia bigotta non perirà di fronte ad un misero ban perché noi siamo al servizio del sommo don pio cristiddio e non ci lasceremo scoraggiare per così poco!! Tremate bigotti mangia merda!!”.

La strategia che usano per impadronirsi delle pagine cattoliche è molto semplice. Dopo aver scelto il gruppo da conquistare, uno di loro si presenta con una falsa identità mostrando un forte interesse per la missione di quel gruppo. Con questo finto fervore riesce poco a poco a conquistarne la fiducia finché, proprio in virtù di questa fiducia od assicurando, per esempio, di poter incrementare il numero dei fans e dei sostenitori promuovendolo tra i propri contatti e amici, riesce ad entrare a far parte degli amministratori o, comunque, ad entrare a conoscenza dei dati segreti di accesso (mail e password). A questo punto non gli resta altro da fare che cambiare questi dati, impedendo definitivamente l’entrata ai legittimi proprietari, ed iscrivere i propri amici blasfemi che iniziano ad inondare la bacheca di bestemmie e volgarità.

Questo è successo al gruppo “Amici di Gesù”, “Gesù vera luce” e “Spirito Santo luce del mondo”, tutti e tre conquistati dai “frati bestemmianti”. Subito dopo la conquista, l’immagine dei gruppi è stata sostituita con quella del loro logo – una bandiera pirata bianca e nera con la testa di un maiale al centro -, e la “descrizione” di tutti e tre i gruppi, con queste parole: “Porcod.., Porca Mad…a e tutti gli angeli in colonna. Questo gruppo è stato conquistato dai frati bestemmianti, ogni vostro tentativo di ribellione sarà inutile stolti cristiani. Il cristianesimo tramonterà presto, il Porcod.. trionferà! Morte al cristianesimo, lode alla bestemmia! Mad…a insulsa puttana!”.
Nella bacheca, oltre alle bestemmie, ci sono ancora i commenti lasciati dagli aderenti: “Ennesimo gruppo diventato purtroppo blasfemo. Abbandonate subito questo gruppo”, nonché diverse comunicazioni di denuncia al Centro abusi e alla Polizia Postale… di fatto inefficaci.

Stessa sorte è toccata ai gruppi “Facciamo chiudere il gruppo Porco D.. la Mad…a puttana e Cri..o bastardo” e “Chiudiamo il gruppo per quelli che pensano che Mad…. sia puttana” – ora con le bacheche zeppe di volgarità estreme e imprecazioni – e a quello di “Per un Fb più sicuro”, una pagina gestita da mamme (assieme ai propri figli) – preoccupate da questo fenomeno dilagante -, che, nel loro piccolo, cercano di contrastare inviando le segnalazioni al Centro abusi (sordo-cieco) di facebook. Rubato per ben due volte dall’ “armata bestemmiante” la pagina ora è di nuovo attiva.

Sconcerta osservare che, a questo fenomeno riprovevole,partecipa anche l’universo femminile, e lo fa con una passione e padronanza tale da mostrare di essere assolutamente all’altezza, tanto da non aver nulla da invidiare alla controparte maschile. Evidentemente tutti quegli anni di lotta per poter essere come l’uomo, per ottenere la parità, prima o poi qualche risultato lo dovevano produrre.

Scrive, infatti, Don Enzo Boninsegna (“La bestemmia l’urlo dell’inferno”): “Un tempo la bestemmia era ‘monopolio’ o ‘privilegio’ quasi esclusivo di certe categorie: bestemmiavano le classi più povere, non le classi più elevate; bestemmiavano gli uomini, pochissimo le donne; bestemmiavano gli adulti, non i bambini (salvo, s’intende, poche eccezioni). […] Conosco uomini, collaudati bestemmiatori, che un tempo si sarebbero guardati bene dal lasciarsi sfuggire anche solo una bestemmia davanti alla fidanzata: poteva comportare la fine di un sogno e del loro amore. Oggi, al contrario, ci sono ragazze che, per guadagnare punti nella stima del loro ragazzo, sparlacciano e bestemmiano con estrema disinvoltura. Dunque… un livellamento in basso: non è l’uomo che si è elevato, è la donna che si è abbassata. Anche qui… una comunione… ma nel fango!”. Ebbene, Don Enzo fornisce una fotografia assolutamente realistica di ciò che avviene all’interno del Social network.

Pur essendo presenti in numero inferiore rispetto agli uomini, le giovani che incontriamo dimostrano di possedere un ottimo vocabolario blasfemo, e livelli altissimi di fantasia e creatività nello sciorinare, al pari dei maschi, volgarità indicibili e bestemmie.
Oltre alle tantissime fans che interagiscono nelle bacheche, o mettono il “mi piace” alle pagine, incontriamo anche qualche amministratrice “unica”, cioè che ha creato e gestisce la pagina da sola. Una ha il volto della “ragazza della porta accanto” e si presenta, ai suoi numerosi seguaci, in una foto dove mostra sul proprio seno un’ingiuria alla Madonna, scritta con un rossetto di colore rosso.

Oppure sono co-admin, cioè collaboratrici al fianco di amministratori maschi. Una di esse si mostra in varie fotografie, tra cui: mentre inscena assieme al “socio” (il fidanzato/un amico?) una caricatura dell’offertorio, in adorazione di un escremento di cane trovato per strada (evidentemente il suo dio) e di fianco ad una immagine della Madonna con il fumetto “Sono più gnocca io”. In bacheca, oltre al linguaggio “colorito” – che non riporto -, con una finezza tutta femminile, comunica al suo pubblico: “Finché resto stitica sento di avere Dio dentro di me”… … Cosa dire? Come commentare? Solo una frase: povero genio femminile, come ti hanno ridotto!

Poi ci sono gli adolescenti, i ragazzini, addirittura i bambini, e fa impressione vedere quanti sono e quello che scrivono.
Avranno all’incirca 13, 14, 15 anni e, come generalmente accade a quell’età, hanno iniziato a staccarsi dai genitori per volgersi alla comunità dei pari, aggregarsi agli amici, fare gruppo. Il gruppo, poi, si trasferisce anche nella realtà virtuale, viene replicato sul social network e, che nome gli si dà? Quello di una bestemmia.
Sono oltre 250 i gruppi che si chiamano “Porco D..” e altrettanto quelli che incitano alla bestemmia e che contengono un’ingiuria alla Madonna.
“È lo specchio dei tempi, che ci vuoi fare?”, qualcuno dirà. Certo, sarà pure così, ma questo specchio riflette una realtà squallida e desolante. E allora qualcosa bisognerà pur dire, qualche domanda porsela, come ad esempio: quale responsabilità hanno i genitori in tutto questo? Quanto conta l’esempio che trasmettono ai propri figli, o i silenzi quando invece si dovrebbe parlare, assumersi l’impegno e la fatica di educare?

Scrive, infatti, Don Enzo: “Che pena sentire bambini che nella loro prima Confessione, e in quelle che seguono, dicono di aver bestemmiato! Non pregano quasi mai, ma già bestemmiano e bestemmiano abitualmente. In questa situazione sono del tutto esenti da responsabilità i loro genitori? […] Ciò che preoccupa maggiormente è la responsabilità criminale dei genitori, degli adulti o dei ragazzi più grandi che si fanno maestri di vizio, e del peggiore dei vizi, per dei bambini innocenti. […] E preoccupa inoltre l’avvenire di questi bambini: se già da piccoli bestemmiano (sia pure, forse, senza colpa grave), quale avvenire di peccato si prepara per loro, se al più presto non troveranno sul loro cammino delle persone buone, attente e sensibili, capaci di farli smettere di bestemmiare! Pare che il rischio di perdere la salvezza eterna (rischio concreto per ogni uomo), nemmeno sfiori tanti genitori cristiani, intenti a far crescere i loro figli come ‘polli da allevamento’ più che come figli di Dio chiamati alla gioia eterna del paradiso”.

Che i ragazzi grandi siano di cattivo esempio per i più piccoli, su facebook è lampante: ne copiano le intestazioni delle pagine e dei gruppi, nonché le frasi e le immagini blasfeme, li imitano in tutto e, per sentirsi grandi e importanti, vanno a bestemmiare nelle loro bacheche. Tra questi uno ci salta subito agli occhi, è davvero piccolo, avrà all’incirca 8-9 anni, tanto che l’amministratore stesso ne rimane colpito. Questo è il colloquio avvenuto tra i due, nella bacheca di “d.. porco”, il 2 settembre 2011:

- bambino: “porko d.ooo”
- admin: “c..zo ma 6 veram qllo in foto????? Ma 6 un giovanissimo bestemmiatore!!! altroke bimbominkia, tu fratello porterai nel mondo la parola del porconesimo!!!! un D.. boia anke a te!”
- bambino: “ma figa se sono io e se vuoi t do una dimostrazione: D.. di quel porco martoriato dalla Mad…. vacca pomp…. che a sua volta viene inc….. da san pietro mentre quel gay porco maiale di G… sb…. dalla croce vedendo la mad…. maiala porca inc…..”
- admin: “hahaahhahhaaahh!!!!!! notevole ragazzo, la tua educaz si sta formando a na velocita e cn na compiutezza spaventosa, cr…. che trascina la croce vestito da drag queen col tacco 12”

il giorno dopo:

- bambino: “nessun m piace k delusione”
- admin: “ma certo ke mi piaceeeeeee!!!!! continua così, giovane blasfemo, ti affidiamo la crescita del nostro movimentoooooooo!!!!! Mad…. marinata in olio usato e limone contaminato alla diossina!!!!”
- bambino: “d.. boiaaaaa”

A quanto visto fino qui, che ci sembrava già abbastanza, dobbiamo quindi aggiungere quest’ultimo gravissimo aspetto, che va in scena sotto i nostri occhi increduli, e cioè che un bambino di 8-9 anni, imitando i cattivi maestri che sulla piattaforma la fanno da padroni, mossi dalla certezza dell’impunità, abbia imparato a imprecare come un bestemmiatore adulto e patentato, e trovi pure chi lo lodi e lo incoraggi a proseguire su quella strada.
Tutto questo avviene alla luce del sole, lì nella bacheca, dove tutti possono vederlo, come fosse una cosa normale, come se non ci fosse nulla di cui stupirsi se non l’osservare che ci troviamo a vivere in un’epoca strana, un’epoca qualificata da una cecità generale inquietante, silente e colpevole.
Solo pochi audaci ad opporsi e a combattere, a sperimentare l’atteggiamento reticente e riluttante di quell’entità dislessica che è il centro abusi di facebook e, nel contempo, a sopportare la persecuzione reale e aggressiva, a fatti e parole, di decine di bestemmiatori inferociti; un prezzo altissimo solo per ottenere qualche magro risultato, modesto, deludente.

Cos’è successo, infatti, alla pagina “La Madonna puttana” denunciata dal Codacons? Beh, la pagina è stata chiusa, peccato che subito dopo ne era già nata un’altra nuova di zecca: “La Madonna è sempre più puttana”. E cos’ha ottenuto Pontifex oltre all’indignazione dei gruppi nati esplicitamente contro di lui e alla petizione via web? Dunque, “Radio Bestemmia” è ancora lì al suo posto, lo stesso dicasi per il “Club della bestemmia”, invece la “Confraternita dei Frati bestemmianti” sembra non ci sia più, ma i “frati bestemmianti”, loro ci sono eccome! Con i consueti falsi profili e altre pagine, bellicosi come sempre e, ora, pure con un surplus di rabbia. Insomma, dopo le denunce, non è cambiato nulla, i bestemmiatori sono ancora tutti al loro posto in felice compagnia delle altre 800 e più pagine blasfeme.

Il punto è che, per far chiudere una pagina empia, occorre tempo e fatica: è necessario inviare centinaia di segnalazioni al centro abusi, o fare una denuncia alla Polizia postale, o alla Procura della Repubblica, che poi devono indagare, secondo tempi e modi propri, e così altro tempo trascorre e altri mezzi devono essere impiegati. Per contro, creare una nuova pagina su facebook, e pubblicizzarla all’istante presso i propri amici, è un’operazione che richiede appena qualche minuto. Ecco perché i metodi usati sinora non solo non sono incisivi, ma anche del tutto inadeguati ad arginare un fenomeno in continua espansione.

Sembra, allora, che sia arrivato il momento di cercare altre strade, mettere in campo azioni diverse da quelle intraprese fino a qui.
Una di queste potrebbe essere quella di trovare una soluzione giuridica al paradosso proprietà/ma-non-responsabilità che ora consente a facebook di lavarsene le mani, una “cura” penale che gli permetterebbe di riacquistare immediatamente la vista, un’ottima vista! E magari – perché no? – cominciare ad imparare anche un po’ di italiano.

Un’altra azione da intraprendere potrebbe essere quella di valutare l’opportunità, sempre sul piano giuridico, di rimediare ai danni della legge n. 205 del 25 giugno 1999 che ha depenalizzato la bestemmia declassandola da reato penale ad illecito amministrativo. Un’operazione che non ha certamente aiutato ad arginare l’oltraggioso fenomeno il quale – come è normale che accada – da quel momento si è avviato in una rapida ascesa.

In passato era già accaduto che un mass media si facesse promotore della pubblica bestemmia, e cioè quando, dall’ottobre ’93, Radio Radicale iniziò a concedere libero spazio alle telefonate (400mila, a conti fatti) dei suoi ascoltatori, i quali non si lasciarono sfuggire l’occasione di mostrare, alla collettività, l’eccellente conoscenza del dizionario blasfemo italiano, riversando ai microfoni dell’emittente radiofonica, un miscuglio di volgarità indescrivibili e bestemmie, nonché un odio feroce e reciproco tra Nord e Sud d’Italia.

Allora, come oggi, pochissimi protestarono o intervennero per porre fine a quella vergogna, mentre, le denunce mosse da alcune associazioni cattoliche venivano rigettate dal Garante per l’Editoria Giuseppe Santaniello che, nel gennaio ’94, mandò assolta l’emittente radiofonica con questa motivazione: gli interventi in diretta degli ascoltatori, anche se ricchi di parolacce “rispecchiano la vita, i sentimenti, modalità di comunicazione nella società” e quindi “hanno avuto l’obiettivo di rendere testimonianza della volontà, dei sentimenti e delle relative modalità di espressione di un largo strato della popolazione, tanto da attirare la riflessione di numerosi studiosi, convenientemente rimarcata dalla stessa emittente nel corso delle trasmissioni”.

In definitiva il giurista stabilì che, in quella circostanza, la radio di Pannella non aveva svolto solo un servizio pubblico, ma il suo “reportage” aveva avuto anche un’importantissima funzione sociale e culturale, tanto da essere divenuta materia di studio… … Invece noi abbiamo avuto modo di assistere all’ennesimo, perfetto e, oramai, collaudato agire mediante rovesciamento della realtà, che permette di fare tutto quello che si vuole infischiandosene delle conseguenze e del prossimo, quel modo di procedere che vede negli esponenti del Partito Radicale i maestri incontrastati.

E dire che qualche anno prima, con la sentenza del 27 marzo 1992, la Corte di Cassazione, aveva fornito un’importante precisazione in merito all’art. 724, ravvisando come in esso non vi sia alcuna sanzione della libertà di pensiero, visto che la norma punisce una manifestazione pubblica di volgarità. Del resto, chi manifesta il proprio pensiero è tenuto a non oltrepassare quelle che sono le comuni norme di buona educazione e rispetto: “… assurdo e fuori di luogo è il voler ricondurre la bestemmia alla manifestazione del pensiero e alla libertà costituzionalmente garantita di tale manifestazione (sia sotto il profilo dell’art. 21 che dell’art. 19 che, del primo, costituisce specifica enunciazione). Ciò che, invero, vien sanzionato, con la norma in questione, è il fatto di bestemmiare con invettive e parole oltraggiose: non la manifestazione di un pensiero, ma, una manifestazione pubblica di volgarità. Ed è pur superfluo il rilievo che, comunque, il diritto di libera manifestazione del pensiero trova il suo limite proprio nel divieto delle manifestazioni contrarie al buon costume (art. 21 Cost. ultimo comma): le manifestazioni, cioè, perseguite, appunto, in concreto, dalle norme sulla polizia dei costumi”.

Insomma, è sempre la stessa storia, sembra che l’oggettività non esista più, ad un giurista che fa’ ne segue un altro che disfa, mentre i cittadini prendono atto che il loro pensiero poco o niente conta per quell’èlite che detiene il potere e lo usa secondo il proprio arbitrio. Un po’ come è successo con le modifiche referendarie che si volevano apportare alla legge 40, respinte da un buon 75% di italiani ma, in seguito, di fatto permesse da alcuni giudici, che hanno accolto i ricorsi presentati da appena pochissime persone, le cui vicende dolorose sono state ideologicamente trasformate nel classico caso pietoso, come “cavallo di Troia” per scardinare la legge.

Rileviamo, per concludere, come la storia si ripeta, ieri veniva da Radio Radicale la promozione della pubblica bestemmia, oggi dal Social network. Non solo nulla è cambiato in questi anni , ma – come abbiamo visto – nel frattempo il fenomeno si è dilatato, si è aggravato, è peggiorato, arrivando a contagiare anche una marea di giovani (sia uomini che donne), adolescenti, nonché bambini innocenti.
Allora non si può continuare a far finta di niente, a disinteressarsene; qualcosa deve essere fatto, e non solo per il livello altissimo di gravità e intolleranza raggiunto da un fenomeno vergognoso e foriero di odio profondo tra le persone, ma anche perché la posta in gioco, oggi, è ancora più alta, in mezzo ci sono i nostri figli, come saranno gli uomini e le donne di domani: rispettosi verso il prossimo, o chiusi in un “io” capriccioso, insolente e prepotente?

http://www.libertaepersona.org/wordpress/2011/10/su-facebook-dilaga-la-bestemmia-ed-inarrestabile-2845/

23 settembre 2013

Come un pastore stupratore te lo trasformo in prete, anzi no...

NOTARE IL TITOLO:

Brasile, PRETE accusato di stupro si difende: "Ho il seme divino"

POI PASSIAMO ALL'ARTICOLO:

"In Brasile, nella regione di Goias, UN PASTORE EVANGELICO stuprava le donne della sua PARROCCHIA convinto di aver ricevuto la missione di diffondere il suo "seme sacro" da Gesù.

AVRETE NOTATO CHE IL PRETE ORA E' DIVENTATO UN PASTORE.... CHE STRANO PERO'.... IL PASTORE HA UNA PARROCCHIA?.... 

GOIAS (BRASILE) - "Il mio pene è stato consacrato e unto dal seme divino dello spirito santo": parole che suonano come una beffa, giustificazioni di una mente lucida e per nulla pentita, quelle pronunciate da un PRETE brasiliano accusato di diversi stupri. Si tratta del PASTORE EVANGELICO SOBRINO VALDECI PICANTO, 59 anni, che con quelle disarmanti parole convinceva diverse donne che frequentavano la sua parrocchia a rapporti intimi.

MA INSOMMA.... E' UN PRETE O UN PASTORE?

Nella nostra vita solo attraverso la bocca", ha raccontato una giovane 23enne, che ha scelto l'anonimato, ad un giornale locale. "Spesso dopo LA MESSA Valdeci ci faceva restare in Chiesa e ci costringeva a fare sesso orale finché lo Spirito Santo non si fosse manifestato attraverso l'eiaculazione". Valdeci si è più volte giustificato dicendo di aver ricevuto direttamente da Gesù, durante un incontro, la missione di diffondere il suo "seme sacro" in tutto lo Stato, a cominciare dalla sua parrocchia. Denise Pinheiro, delegato della Regione, ha affermato: "Valdeci è stato colto in flagranza di reato mentre si masturbava davanti ad un negoziante al quale aveva promesso che avrebbe aumentato i propri affari grazie al seme divino. Lui non si vergogna di quello che fa. E' veramente convinto di avere il seme divino".
Il pastore è attualmente libero, in seguito al pagamento della cauzione.

E' UNA MESSA O NO? E' UN CULTO PROTESTANTE? E' UNA PARROCCHIA? E' UN PRETE?..... BOH!

FATTO E' CHE QUESTA NOTIZIA CIRCOLA IN RETE, E FATTO E' CHE UNA VOLTA VIENE PROPOSTA CON TANTO DI FOTO DI SACERDOTE CATTOLICO MENTRE ALTRA VOLTA CON UNA FOTO DI UN PASTORE PROTESTANTE DI COLORE.

LA REALTA' E' CHE LA NOTIZIA E' INVENTATA DI SANA PIANTA, NON ESISTE NE IL PRETE E NE IL PASTORE STUPRATORE. IL TUTTO E' STATO INVENTATO IN UN BLOG

"FALSA PUBLICAÇÃO SOBRE “PASTOR” GERA POLÊMICA EM APORÉ"

http://www.aporeemfoco.com.br/abrenoticia.asp?id=2965




IN QUESTO CASO SOBRINO VALDECI PICANTO E' UN SACERDOTE CATTOLICO




IN QUEST'ALTRO CASO E' UN PASTORE PROTESTANTE


 MA IN REALTA' E' TUTTO FALSO IN ENTRAMBI I CASI..... TUTTO INVENTATO


"Messaggi da gesù cristo" - un'eresia settaria moderna

I ”MESSAGGI DA GESÙ CRISTO” VI STANNO SUBDOLAMENTE TRASCINANDO NELL’ANTICLERICALISMO E NELL’ANTI-CATTOLICESIMO, PUR DICHIARANDOSI IN LINEA CON LA DOTTRINA 


Da alcuni anni sta raccogliendo molto successo un sito, in inglese, ove una presunta mistica cattolica
d’origine europea – di cui il vero nome non è mai stato specificato – riporta giornalmente numerosissimi messaggi (più di 750 ad oggi: nessun Santo, veggente o carismatico della storia ne ricevette così tanti, perlopiù in soli due anni) donati, stando a quanto riportato, dalla Trinità divina e la Madonna.

Il sito in questione è “The Warning – The Second Coming” (tradotto: “L’allarme – La Seconda Venuta“), di cui da qualche mese esiste anche un corrispettivo italiano che s’impegna nella traduzione delle rivelazioni, ovvero “Messaggi da Gesù Cristo“.

Nell’odierno supermarket delle profezie, aumentato a dismisura da falsi storici oggi proposti come veritieri, un prodotto del genere in poco tempo è riuscito a guadagnare come prevedibile una grande quantità di consensi tra i fedeli, in special modo cattolici, non di rado attratti dalla stessa pubblicità che il sito ha pagato per aumentare la propria visibilità attraverso i social network. IL SOLO FATTO CHE UNA (PRESUNTA) VEGGENTE SI PREOCCUPI DI MARKETING CI DOVREBBE FAR RIFLETTERE.

In molti son stati accecati – e si son lasciati accecare – da questo “impacchettamento” strategico e, con poca attenzione, si son lasciati sedurre da messaggi che potremmo fermamente definire eretici, ovvero completamente difformi dall’insegnamento cattolico e persino dalle verità delle Sacre Scritture.

Venite ad me da ormai un consistente numero di mesi ne denuncia la falsità e la pericolosità attraverso articoli come falsi cattolici o eresie moderne uniti ad altrettanti appelli e richiami tramite i social networks.

Alcuni importanti personaggi del mondo cattolico tra i quali v’è Annalisa Colzi, verso la quale nutriamo oltretutto un profondo rispetto per le sue competenze in materia, e riviste di spicco come La Bussola Quotidiana nel tempo hanno anch’essi presentato le loro denunce nei confronti di quella che lentamente sta divenendo una setta.

Grande è la confusione tra i credenti, grandi le ansie, i dubbi. Se, da una parte, questi sentimenti in vero nascono da una superficiale conoscenza dei fondamentali del Cristianesimo Cattolico, dall’altra è innegabile riconoscere a chi si nasconde dietro questo inganno che i messaggi e lo stesso approccio comunicativo del sito son stati studiati e costruiti ad arte, prendendo spunto da altre rivelazioni di Santi del passato.

Differentemente da altri falsi mistici e veggenti, i quali senza dubbio ricevono apparizioni e rivelazioni da “Satana che si veste di angelo di luce” (2 Corinzi 11:14), abbiamo buoni motivi di credere che “The Warning – Messaggi da Gesù Cristo” sia in vero manovrato da astute persone con fini decisamente oscuri.

I MESSAGGI

Arriviamo al cuore della questione: i messaggi ed i loro contenuti.

Il sito italiano con i testi tradotti, viste le grandi lacune e gli innumerevoli errori di traduzione, non verrà analizzato, ci rifaremo piuttosto all’originale inglese.

Partiamo dalla presentazione. Già alle prime frasi troviamo elementi sospetti:

According to independent theologians the messages reinforce the Catholic teachings of faith and morals.

I teologi indipendenti affermano che i messaggi (nel sito) rinforzano gli insegnamenti cattolici riguardo la fede e la morale.

Naturalmente anche in questo campo si resta sul vago, non si fanno nomi.
In secondo luogo, cosa vorrebbe significare il termine “teologo indipendente“? In realtà non esiste affatto una teologia indipendente, poichè supporrebbe che la teologia può avere diverse interpretazioni: niente di più errato ed eretico.

Esiste una ed una sola teologia, ovvero quella derivante dalle Sacre Scritture, confermata dagli insegnamenti della Chiesa Cattolica e dalle rivelazioni dei Santi.

La presentazione continua sempre in maniera molto vaga a citare gruppi ed individui – mai nominati – affiliati, sino ad arrivare nel finale a pronunciare una titanica falsità:

[...] was told by Jesus that she is the 7th Messenger, the 7th Angel sent to reveal to the world the contents of the Seals in the Book of Revelation [...] He will open the Seals and reveal, in advance, the contents.

[...] le è stato rivelato (alla veggente) da Gesù che è il Settimo Messaggero, il Settimo Angelo inviato per rivelare al mondo il contenuto del Libro della Rivelazione (L’Apocalisse) [...] (Gesù) aprirà i Sigilli e rivelerà, in anticipo, il contenuto.


Quest’ultima frase basterebbe, per un sapiente cattolico, a rigettare immediatamente il tutto: in sostanza la mistica in questione si dichiara “un angelo“. Perdipiù dichiara d’essere un angelo che, nel libro dell’Apocalisse, non esiste, non esiste un angelo con il compito di “rivelare al mondo il contenuto del Libro della Rivelazione“, ancor di più il contenuto dei Sigilli.

Addentrandoci nell’esplorazione del sito notiamo una sezione dedicata alla vendita di libri.

Cliccando sull’icona siamo subito indirizzati alla pagina d’una libreria online ove ben 4 libri, tutti contenenti i messaggi e preghiere presenti, son venduti alla modica cifra di €16 l’uno.

Ci chiediamo: chi raccoglie questi soldi? a cosa vengono destinati? e, soprattutto, da quando Dio permette ad una sua veggente di far cassa con le rivelazioni private?

In effetti il Dio che si manifesta attraverso gli stessi messaggi risulta atipico, tanto d’affermare persino cose contrarie alla Dottrina e la storia:

Know that the 1,000 years referred to in the Book of Revelation means just that. [...] My Church, the Catholic Church, has not declared their beliefs because they have not done this yet.

Sappiate che i 1,000 anni descritti nell’Apocalisse sono da interpretare letteralmente. [...] La Mia Chiesa, la Chiesa Cattolica, non ha ancora espresso il suo parere a riguardo, non l’ha ancora fatto.

Eppure la Chiesa Cattolica da secoli s’è espressa esplicitamente contro le dottrine millaneriste, e recentemente (luglio 1944) il S. Uffizio ha ribadito che il Millenarismo, anche nella forma mitigata, non si può sostenere (AAS, 1944, ser. II vol. XI, n. 7).

V’è una condanna al Millenarismo anche nel Catechismo della Chiesa Cattolica (n. 676).

Inoltre, è sempre stato chiaro, persino all’Apostolo Giovanni, che le visioni ed i numeri contenuti nel Libro della Rivelazione ricevuti in sogno sono espressamente simbolici.

Ancor più gravi risultano alcune parole pronunciate – secondo il sito – da Gesù in determinate locuzioni interiori, che ci aiutano bene a capire la portata d’altri inganni:

I credenti non devono mai essere sicuri di pensare che conoscono la Verità.
Non dovete mai respingere le rivelazioni private senza possedere le qualifiche o l’umiltà necessarie. [...] Anche allora non potete mai giudicare tali affermazioni. State in silenzio.
Non chiedere un parere a nessun altro, poiché non sono qualificati per commentare la Mia Parola Divina.

Tutte e tre sono affermazioni che vanno in maniera esattamente opposta a quanto affermato nel Nuovo Testamento:

1) “Conoscerete la verità e la verità vi farà liberi” (Gv 8,32)

2) “Carissimi, non credete ad ogni spirito, ma discernete gli spiriti che sono da Dio, poiché molti falsi profeti sono passati al mondo” (cfr. 1 Cv 4, 1)

3) “E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli” (Mt 16,18-19)

Altro elemento sospetto proviene dalla cosiddetta “Crociata di preghiera“, un lunghissima serie di nuove preghiere (più di 300) accluse nei messaggi, promettendo ai fedeli dei veri e propri miracoli – molti dei quali, per chi conosce la teologia, non fattibili per questioni di libero arbitrio umano – nel caso dovessero recitarle.

La sensazione comunicata è quella del voler allontanare i credenti dalle preghiere classiche e, soprattutto, far dimenticare la vera preghiera, quella del cuore.

LE PROFEZIE

All’interno delle varie rivelazioni presenti vi sono anche presunte profezie sul futuro della Chiesa e dell’umanità, non tutte realmente accadute o altre chiaramente copiate – in malo modo – da alcuni veggenti del passato.

Una in particolare parla della futura conversione al Cattolicesimo dell’Inghilterra prima della prova finale, ovvero un’errata interpretazione della ben più rinomata profezia della Beata Anna Maria Taigi (1769 – 1832), in cui ella fa chiaro riferimento ad una conversione post prova finale.

Altra profezia, presente in un messaggio del 2011 parlava di violentissime inondazioni nel sud della Francia durante l’estate dello stesso anno. Inutile precisarvi che al tempo non vi fu nessuna inondazione straordinaria.

Nello stesso comunicato si fa riferimento ad un’eccezionale ondata di caldo in Turchia, sempre nello stesso anno. L' unimeteo ci ha invece confermato che le peggiori stagioni estive ad Ankara si son registrate nel 2012, nel 2010 e nel 2000.

Nell’homepage principale del sito, a dire il vero, c’è l’imbarazzo della scelta riguardo le rivelazioni sul futuro: piani massonici (sempre descritti in maniera molto vaga), sette sataniche, lobbies e via discorrendo, in pieno stile complottista americano, pronte a soddisfare – e attrarre subdolamente – le anime più curiose.

La presunta serie di profezie messe ben in risalto, di cui i sostenitori spesso si servono per provare l’autenticità di tali messaggi, è quella riguardante gli eventi svoltisi da poco in Vaticano, ovvero la rinuncia del Papa Emerito Benedetto XVI.

Il primo messaggio della serie (1 Giugno 2011) recita:

My beloved Vicar’s days are now numbered. He will have left The Vatican, before The Warning takes place.

Il Mio amato Vicario ha i giorni contati. Lascerà il Vaticano prima che l’Avvertimento avvenga.

Ad un primissimo e superficiale approccio sembrerebbero parole di verità, soprattutto dopo aver assistito agli avvenimenti recenti, tuttavia dovremmo essere molto vigili nell’analisi di tale testo: è estremamente vago.

Ed è persino in contraddizione con quanto affermato nel messaggio dell’11 Febbraio 2012:

Pope Benedict XVI, will be ousted from the Holy See in Rome.

Papa Benedetto XVI verrà cacciato (espulso) dalla Santa Sede di Roma.

Difatti, come sappiamo bene, il Papa Emerito non è stato espulso o cacciato bensì, di propria scelta, ha deciso di ritirarsi a vita privata per raccogliersi in preghiera.

Inoltre, in data 2 maggio 2013 Benedetto XVI è tornato a risiedere in Vaticano, nel convento Mater Ecclesiae.

A screditare del tutto queste presunte rivelazioni arriva in aggiunta una frase alquanto esplicita presente nel messaggio del 12 Aprile 2012:

My beloved Pope Benedict XVI is the last true Pope on this earth. Peter the Roman, is My Peter, the original apostle who will rule My Church from the Heavens.

Il mio amato Papa Benedetto XVI è l’ultimo vero Papa della storia. Pietro il Romano, il Mio Pietro, è l’apostolo originale (S.Pietro) che regnerà sulla Chiesa dai Cieli.

Che Gesù faccia riferimento a “Pietro il Romano”, ovvero il tanto famoso “Petrus Romanus” presente nel conclamato falso storico "Profezia di Malachia", dovrebbe una volta per tutte confermarci l’assoluta inattendibilità di tali “rivelazioni“.

Soprattutto lo spirito anticlericale che oggigiorno vogliono sospingere, dichiarando che l’attuale Papa Francesco sia il Falso Profeta dell’Apocalisse (senza giustificare tali affermazioni), dovrebbe allarmare e mettere in guardia molti fedeli cattolici.

CONSIDERAZIONI FINALI

Abbiamo letto molte esperienze riguardo il rapporto con il sito sino ad ora descritto.

I più si dichiarano favorevoli, si sentono in pace, credono siano estremamente veri, un invito verso Dio. C’è chi afferma d’esser stato convinto persino ad andarsi a confessare dopo 30 anni di lontananza dalla fede, chi lo considera come una seconda Fatima, chi ne difende strenuamente la causa poichè “converte molte anime“.

Sicuramente non rientra nel nostro compito – e non è nostra intenzione – il giudicare l’esperienza altrui, in special modo in questioni così delicate.

Nonostante ciò vi sarebbero alcune precisazioni da fare.

Il solo fattore del “convertire le anime” non basta per affermarne la veridicità: la falsa mistica Vassula Ryden ha invitato negli anni molti dei suoi seguaci a “convertirsi” al Cattolicesimo, ma nel contempo li ingannava con insegnamenti estremamente fuorvianti (tantè che la Chiesa Cattolica, la Chiesa Ortodossa e la Chiesa di Cipro considerano la Ryden eretica).

Di certo non si accetterebbe mai il pane unito al veleno, anche se al primo assaggio il sapore è quello del pane.

Vogliamo in definitiva invitare i seguaci di quella che ormai è divenuta, al pari di altre, una SETTA ERETICA (millenarismo, false profezie) ad essere estremamente cauti e poco superficiali in materie di fede.

I ” MESSAGGI DA GESÙ CRISTO ” VI STANNO SUBDOLAMENTE TRASCINANDO NELL’ANTICLERICALISMO E NELL’ANTI-CATTOLICESIMO, PUR DICHIARANDOSI IN LINEA CON LA DOTTRINA (come abbiamo visto, non lo sono neanche in minima parte). Non ci si può dichiarare cristiani cattolici fedeli alla Chiesa se poi si seguono dottrine difformi.

Chi – o coloro – manovra in maniera occulta tale portale di certo conosce bene molte rivelazioni cristiane del passato, conosce bene il tono con cui Gesù parla ai mistici e lo ha riprodotto fedelmente, conosce fin troppo bene le sottili strategie del marketing pubblicitario per “accalappiare” curiosi, e di sicuro non può trattarsi di un umile, sincero e semplice servo di Dio.

http://www.veniteadme.org/allarme-eresia-messaggi-da-gesu-cristo/