28 luglio 2012

Queste notizie non hanno il fine, lo scopo di additare qualcuno...

Servono a sfatare il luogo comune: sacerdote = pedofilo.

Questa come tante eresie e diffamazioni, fanno parte dei "mezzucci" utilizzati dalle sette in generale, in particolare da quella degli evangelici pentecostali...

Nessuno si riempie le tasche di pietre.

Nessuno scaglia la prima pietra. Siamo tutti peccatori, io il primo...


Pastore stupra bambino di 12 anni

Pedofilia evangelica nelle Assemblee di Dio





27 luglio 2012

Notizia del 10 luglio 2012

Mi meraviglio di apprendere di queste notizie solo da internet!

Eppure abbiamo il sito "Fan Club della Polizia Postale", che è molto "attento" nel denunciare queste cose, almeno se si parla di ex sacerdoti cattolici...

Evidentemente una noce in un sacco, fa molto più rumore delle migliaia di altre, di cui si parla...

Giusto per parcondicio!!!


Pastore evangelico, dell' "Assemblea di Dio", chiesa Evangelica di Icreja 
abusa sessualmente dì otto bambine...


come di consueto questo genere di video
che disturba i pentecostali è stato segnalato

Perdonatemi!...

Non è odio verso nessuno!... ho appena ricevuto un'altra notizia, di un pastore evangelico pentecostale "porco", che abusava di un bambino di 14 anni...

Guardate la madre come lo mena!... troppo poco!!!


26 luglio 2012

E noi cattolici saremo gli estremisti....

  "I due estremisti fanatici cattolici romani Emilio Gaglione e Mario Corsi"

Con loro si deve stare attenti anche a dargli il buongiorno!


23 luglio 2012

Ma "rinati" in cosa?... dai loro frutti li riconoscerete!..."

E questi sarebbero i frutti, di chi vive in Cristo Gesù?
Sempre i pentecostali che parlano.

Cristo Gesù li avrà illuminati, e fanno ammenda delle loro eresie.

Ammettono addirittura, che le presunte invocazioni dello spirito, hanno reso una ragazza posseduta dal demonio.

Ecco, non ho problemi nel dire che questi scritti sono presi da internet, e' con gioia che lo faccio... e chi vi toglie nulla?

Anzi! grazie, questo servirà per la conversione di molti!

I pentecostali che affermano di evocare il demonio



Per capire con quale astuzia il diavolo può ingannare le persone si legga attentamente Matteo 7:22:

“Molti mi diranno (disse il Signore Gesù) in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti? E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai; dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità.”

Questa parola dimostra chiaramente che certe persone pensano d’agire nel “nome di Gesù,” mentre Egli non interviene. Esse immaginano d’essere in comunione con Gesù, di guarire gli ammalati nella SUA forza e di cacciare i demoni nel SUO nome, ma sono ingannate. E come sono ingannate queste persone, sono ingannate anche quelle che si fanno da loro aiutare.

Riteniamo: Satana imita Dio e si traveste da angelo di luce. Perciò né miracoli, né segni, né guarigioni, né il parlare in lingue, né qualsiasi altra manifestazione straordinaria può per sé stessa provare che sia Dio quello che interviene. Ma noi crediamo che il Signore, se i credenti pregano di cuore e con perseveranza, risponderà alla loro supplicazione e costringerà lo spirito maligno a manifestare la sua vera natura.

Conclusioni

Se il demonio non riesce a portare i credenti all’apostasia, cerca di portarli all’intemperanza. Guai a noi se ci lasciamo ingannare dalla sua astuzia. Perciò vogliamo vegliare e esercitare i nostri sensi (Ebr. 5,14) per discernere il bene dal male.

Ecco alcuni versetti biblici che ci vogliono avvertire e aiutare per discernere la bugia dalla verità:

2 Cor.11:14: Satana si traveste da angelo di luce.

1 Giov. 4:1: Provate gli spiriti per sapere se sono da Dio.

Mat. 7:22: Molti mi diranno in quel giorno: Signore, Signore, non abbiamo noi profetizzato in nome tuo, e in nome tuo cacciato demoni, e fatte in nome tuo molte opere potenti? E allora dichiarerò loro: Io non vi conobbi mai, dipartitevi da me, voi tutti operatori d’iniquità.

2 Tess. 2:9-12: La venuta di quell’empio avrà luogo, per l’azione efficace di Satana, con ogni sorta d’inganno d’iniquità a danno di quelli che periscono, perché non hanno aperto il cuore all’amor della verità per essere salvati. E perciò Dio manda loro efficacia d’errore onde credano alla menzogna; affinché tutti quelli che non hanno creduto alla verità, ma si sono compiaciuti nell’iniquità, siano giudicati.

2 Corinzi 11:3-4: Ma temo che come il serpente sedusse Eva con la sua astuzia, così le vostre menti siano corrotte e sviate dalla semplicità e dalla purità rispetto a Cristo. Infatti, se uno viene a predicarci un altro Gesù, diverso da quello che abbiamo predicato noi, o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto, o un Vangelo diverso da quello che avete accettato, voi bel sopportate!

1 Re 22:20-23: L’Eterno disse: – Chi sedurrà Achab, affinché salga a Ramoth di Galaad e vi perisca? – E uno rispose in un modo e l’altro in un altro. Allora si fece avanti uno spirito, il quale si presentò dinanzi all’Eterno e disse: – Lo sedurrò io. – L’Eterno gli disse: – E come? – Quegli rispose: – Io uscirò e sarò spirito di menzogna in bocca a tutti i suoi profeti. – L’Eterno gli disse: – Si, riuscirai a sedurlo; esci, e fa’ così.- (Nota: Questo capitolo è molto importante riguardo al nostro tema. Achab credette allo spirito di menzogna ch’era entrato in 400 (!) profeti.)

Ez. 14:9: Se il profeta si lascia sedurre e dice qualche parola, io l’Eterno, sono quegli che avrò sedotto quel profeta.

2 Sam. 24:1.10: Or l’Eterno s’accese di nuovo d’ira contro Israele, ed incitò Davide contro il popolo … E dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, provò un rimorso al cuore.

Confrontiamo 1 Cron. 21,1: Or Satana si levò contro Israele, e incitò Davide a fare il censimento d’Israele …

Dio si è servito di Satana per incitare Davide a fare il censimento.

Chi medita queste parole della Sacra Scrittura può capire che i credenti devono sempre vegliare. Nei nostri giorni Satana spesso non va attorno come leone ruggente, ma si presenta da angelo di luce, con profezie, col dono dei linguaggi, con guarigioni, con opere potenti, ma il suo scopo è sempre quello: “Egli cerca chi possa divorare” (1 Pietro 5:8).

Anche noi crediamo nei doni dello Spirito (1. Cor. 12 e 14), ma respingiamo ogni i m i t a z i o n e di tali doni. L’esperienza ci obbliga a dire: Molti fratelli hanno accettato con grande leggerezza qualche “dono” senza provare lo spirito dal quale proveniva e sono stati ingannati.

Come esempio citiamo il “dono dei linguaggi” che tuttora da molti viene considerato come prova che si abbia ricevuto il battesimo dello Spirito Santo.

Mi è stato raccontato che in una famiglia pentecostale una ragazza di 12 anni, come primo membro della famiglia, cominciò a parlare “in lingue”. I presenti si sono rallegrati della “battezzata nello Spirito”, ma nessuno ha provato lo spirito.

Eppure la bambina disubbidisce alla mamma e dice le bugie! Non sarebbe tanto difficile concludere che quel dono non viene da Dio, dato che la Sacra Scrittura dice: “Figli, ubbidite nel Signore ai vostri genitori! Dio dà lo Spirito Santo a coloro che Gli ubbidiscono” (Efes. 6:1; Atti 5:32).

E riguardo alle bugie leggiamo: ” Dite la verità gli uni agli altri.

I bugiardi non entreranno nel Regno di Dio ” (Efes. 4:25; Apoc. 21:8). Nessuno mi dica che la bambina abbia ricevuto il suo dono dei linguaggi da Dio.

E nessuno mi dica che questo esempio costituisca una eccezione e che generalmente gli spiriti vengono subito provati.

21 luglio 2012

"Il predicatore pentecostale ‘zaccardiano’ Eliseo Capriotti è stato condannato a dieci anni per violenza sessuale su minorenne..."

TERAMO. Dieci anni per aver abusato più volte di una giovane adepta, all’epoca dei fatti appena 13enne: è una condanna che va al di là della pena richiesta dal pm quella che il tribunale di Teramo questa mattina ha inflitto ad Eliseo Capriotti, 54enne teramano predicatore di una comunità evangelica.

La pubblica accusa (pm Laura Colica) di anni ne aveva chiesti otto. I giudici del collegio (presidente Giovanni Spinosa, a latere Angela Di Girolamo e Ileana Ramundo) lo hanno condannato anche al risarcimento di 300mila euro alla parte civile. La sentenza di primo grado molto probabilmente verrà impugnata in appello dai difensori dell’uomo.

I FATTI. I fatti, secondo l’accusa, si sarebbero verificati proprio nella sede teramana del gruppo religioso, una palazzina di via Pigliacelli, tra il 1998 e il 2002. La vittima li ha raccontati personalmente davanti al collegio in una drammatica udienza di qualche mese fa.

La donna ha raccontato di quando, 12enne e appena guarita da un tumore, venne mandata dai genitori dai confratelli teramani. Qui più volte avrebbe subito le attenzioni particolari di Eliseo Capriotti, che un paio di volte avrebbe tentato di violentarla senza riuscirvi masturbandosi ripetutamente davanti a lei e spesso svegliandola di notte. L’accusato, secondo la vittima, l’avrebbe costretta al silenzio minacciandola in vari modi (prima «Se racconti qualcosa a qualcuno ti ammazzo», poi «Io sono un predicatore, se mi denunci non ti crede nessuno. Ti cacciamo dalla comunità e ti separiamo dalla tua famiglia»). La tensione nella ragazza era salita al punto da procurarle un’emiparesi e un ricovero in neurologia.

Poi, la svolta. La giovane riesce ad allontanarsi dalla comunità teramana, riprende gli studi in Puglia e nel 2003 sposa un confratello pugliese. Quando diventa madre, decide («perché anche mio figlio dovrà crescere nella comunità») di denunciare l’uomo che le ha fatto tutto quel male. Ne parla ai familiari, li convince ad aiutarla.

LA REGISTRAZIONE. Contatta Capriotti con una scusa, lo vede con un registratore acceso addosso e gli fa ammettere le violenze avvenute anni prima. «Prega per me, ho sbagliato», le avrebbe detto l’uomo in quel colloquio. Una registrazione diventata uno dei capisaldi dell’accusa, ieri mattina in aula è stato ascoltato il perito fonico Piero Benedetti. Nel corso delle numerose udienze sono emerse tesi opposte da parte dei vari testimoni. Quelli dell’accusa hanno rievocato episodi della cui gravità all’epoca non si rendevano conto e che hanno compreso solo quando la ragazza ha deciso di raccontare le violenze che avrebbe subìto. Quelli della difesa hanno evidenziato il rapporto di affetto quasi paterno che Capriotti avrebbe avuto con la giovane e sottolineato di non essersi mai accorti che qualcosa non andava. Capriotti non si è presentato davanti ai giudici. Sono state acquisite le dichiarazioni rese al pm.

di Diana Pompetti

20 luglio 2012

San Francisco: rapita 18 anni fa...

Il sequestratore, manco a dirlo, un settario "pastore" evangelico...

Ad oggi, a conti fatti, è stato accertato, che le sette degli evangelici pentecostali, sono peggiori degli appartenenti alle cosche mafiose...

Le loro continue truffe, abusi psicologici, violenze di ogni tipo, estorsioni agli "ingannati", hanno evidenziato, che il fanatismo religioso, praticato da quelli che si definiscono "rinati", li porta a compiere gli atti più esecrabili dinanzi agli occhi di dio!

A rafforzare le loro eresie, si servono anche di falsi sacerdoti, o di sacerdoti scomunicati o che non possono più celebrare messa....

Gli stessi, che loro giudicano sulle loro pagine!

Satana, oltre ad ottima legna secca, ha trovato in costoro, un'ottima "pattumiera", dove gettare le anime che porterà nella geenna il giorno della venuta di Cristo Gesù....

Non giudico gli uomini!...ma le opere infruttuose delle tenebre!

Invito i veri Cristiani, e i veri cristiani cattolici, nel nome santo di Yeshua, a pregare, affinché, queste anime vengano liberate dal demonio... Amen!




SAN FRANCISCO – Vicenda dai contorni incredibili in California: una donna di 29 anni rapita quando ne aveva 11 ha vissuto per tutto questo tempo prigioniera del suo rapitore, dal quale ha avuto due figlie.
 Lo hanno confermato le autorità di polizia che da anni indagavano sulla scomparsa di Jaycee Dugard, rapita il 10 giugno del 1991 mentre stava aspettando l’autobus per andare a scuola a South Lake Tahoe, nella El Dorado County, in California.
Testimoni riferirono di aver visto due persone caricare a forza la bambina su un’auto e fuggire.
Ora, a 18 anni di distanza, Jaycee Lee Dugard è ricomparsa.
I sspetti. Phillip Garrido, il rapitore 58enne, è stato fermato dalla polizia mentre all’esterno dell’università di Berkeley distribuiva volantini religiosi.

Due agenti in servizio si sono insospettiti per la presenza delle due bambine e per il comportamento “strano” di Garrido, e gli hanno chiesto i documenti. 
Data l’iniziale reticenza dell’uomo, i poliziotti hanno ritenuto opportuno approfondire, hanno telefonato in commissariato e dopo un rapido controllo hanno scoperto che l’uomo aveva precedenti penali per reati sessuali.

Così gli hanno imposto di andare nell’ufficio dello Sceriffo con tutta la famiglia. 
Questa bambina,dall'età di 11 anni, ha dovuto subire ogni sorta di violenza,da un fanatico religioso....

19 luglio 2012

Il dio denaro degli evangelici pentecostali




Busto Arsizio

Sequestro falsi bond, servivano per costruire chiese
Secondo la procura i titoli di stato erano fasulli e servivano a finanziare la costruzione di edifici religiosi di un'associazione evangelica-pentecostale filippina. Arrestate due persone a Genova

I soldi ricavati dai bond falsi sequestrati dalla Guardia di Finanza all'aeroporto di Malpensa nei giorni scorsi sarebbero serviti a finanziare la costruzione di edifici religiosi di una non meglio precisata associazione evangelica-pentecostale nelle isole Filippine. Questo il risultato dell'indagine messa in atto dalla Guardia di Finanza di Malpensa che ha portato all'arresto di due cittadini filippini residenti a Genova, fratello e sorella, B.J. di anni 36 e E.M.B.J. di anni 31, entrambi fermati non appena si è ravvisata la possibilità che l'uomo potesse partire per gli Stati Uniti. Lo hanno annunciato nel corso di una conferenza stampa in Procura questa mattina (giovedì) il procuratore Francesco Dettori,, il comandante provinciale della Guardia di Finanza Antonino Maggiore e il direttore generale dell'Agenzia delle Dogane di Malpensa.

L'indagine, dunque, prende le mosse dal sequestro di 207 titoli di stato americani da 500 milioni di dollari l'uno per un valore totale di 103 miliardi di dollari (poco più di 78 miliardi di euro) trovati all'interno di un plico spedito dalle Filippine in Italia e con destinazione Genova. Dal numero di telefono scritto sul pacco sono partite una serie di intercettazioni e di ricerche sui tabulati storici che hanno permesso di risalire alle utenze dei personaggi in Italia e nelle Filippine, legati a questa associazione religiosa. Dell'indagine si è incaricata la pm Valentina Margio che ha lavorato a stretto contatto con gli uomini della Polizia Tributaria di Varese e del U.S Secret Service, arrivati in Italia per visionare questi bond e decretarne la falsità. «Quei bond erano falsi oltre che per alcune imprecisioni nella stampa anche perchè da una ricerca effettuata dal Secret Service - ha detto il comandante provinciale della Gdf Maggiore - non esistono titoli emessi nel '34 di quel taglio. Quelli di maggior valore erano da massimo 100 mila euro».

L'uomo in Italia parlava spesso con i capi nel paese d'origine, probabilmente collocati ai vertici della stessa associazione religiosa. Al momento dell'arresto dei due filippini nell'abitazione le Fiamme Gialle hanno rinvenuto altri 26 titoli da 500 milioni l'uno, anch'essi falsi, ma che portano l'ammontare della partita a 113 miliardi di dollari. Alle semplici domande spontanee: a cosa servivano tutti quei soldi e come sarebbero stati piazzati i titoli? La risposta del Generale Maggiore è semplice: «L'idea era quella di piazzarne un po' in Italia e un po' all'estero per costruire edifici religiosi in patria - ha detto il comandante - da noi avevano tentato di riscuoterli addirittura alla Banca d'Italia nella sede territoriale genovese, dove chiaramente hanno detto che non risultavano veri. Anche lì sono stati eseguiti, in accordo con gli stessi dipendenti della Banca d'Italia, pedinamenti e riprese video». Ora la donna è stata scarcerata dal gip di Genova che ha giudicato la sua posizione nella vicenda marginale, mentre per l'uomo le porte del carcere restano chiuse anche per la decisione del Tribunale del riesame della città ligure che ha confermato l'impianto accusatorio e ha constatato il pericolo di fuga del filippino. Procura, Fiamme Gialle e agenzia delle dogane hanno sventato una delle truffe, se mai fosse stata portata a compimento, più imponenti del secolo.


OrlandoMastrilloorlando@varesenews.it

18 luglio 2012

Ecco le evocazioni praticate nei "riti" degli evangelici pentecostali, carismatici non cattolici, loro degni "padri"...

Urla di dannati! Evocazioni demoniache in nome di Cristo Gesù...

Ecco cosa griderete, quando verrà il giorno del giudizio! Suoni gutturali incomprensibili, contorcersi come serpenti, frutto di quello che il demonio mette nelle menti di questi settari...

"Dai loro frutti li riconoscerete"

Convertitevi!... chi ha orecchie per intendere... intenda!!!


Il diavolo "è menzognero e padre della menzogna" Giovanni 8,44


3 luglio 2012

Un mito per tutti: Giordano Bruno

Un po’ similmente all’affaire Galileo, (di cui in queste colonne s’è detto http://www.meridianamagazine.org/20110616/galileo-e-la-chiesa/ la cui sola rimembranza già eccita gli animi e scalda le fantasie d’ogni onesto e verace anticlericale, anche il rogo di Giordano Bruno ravviva i bollori dei più appassionati difensori della libertà contro l’oscurantismo e l’oppressione ecclesiastica di quei tempi come di oggi.

Ed è così che nel giorno della ricorrenza della morte di Giordano Bruno, il 17 febbraio 1600, sui social network più importanti sono apparse pagine dedicate al martire del cosiddetto libero pensiero contro la tirannia della Chiesa cattolica. Tuttavia qualche osservazione occorre pure che si avanzi per disilludere gli illusi e per riportare i fatti storici, i principi epistemologici e le profondità teologiche alle loro corrette misure. In primo luogo occorre descrivere il lato soggettivo. Giordano Bruno, al secolo Filippo Bruno, già! perché era un domenicano che cambiò nome in Giordano in onore del suo maestro, domenicano anch’esso, Giordano Crispo, aveva preso i voti, più per convenienza che per vocazione; i biografi di Bruno attestano infatti che così egli avrebbe più tranquillamente potuto continuare i suoi studi e coltivare i suoi interessi non dovendo provvedere a tutte le consuete preoccupazioni della vita laicale.Bruno, ben presto, dagli studi di filosofia, ponendosi in netta rottura con la metafisica generale e con quella aristotelica in particolare, comincia ad esplorare nuovi orizzonti spostandosi nell’ambito dell’alchimia, della magia, della cabalistica, pur senza mai giungere alla chimica, alla aritmetica, alla fisica o alla astronomia come tanti suoi predecessori e contemporanei ( si pensi proprio a Copernico che, sacerdote anch’egli, dopo la laurea in diritto canonico, conseguì quella in medicina prima ed in astronomia poi ). Bruno, in parole povere, trasmigrò dai rigogliosi terreni della filosofia alle lande paludose dell’esoterismo senza mai giungere ai fertili campi della scienza. Nonostante la sua formazione, tutto era dunque, fuorché un filosofo o uno scienziato. Fu sicuramente per questo e non già, o non solo, per il suo carattere spigoloso, che, dopo il contrasto con i suoi superiori domenicani e dopo aver lasciato l’Italia cominciando i suoi viaggi europei, fu scomunicato dai calvinisti di Ginevra, nonostante si fosse prontamente convertito al calvinismo appena giunto nella città svizzera;fu cacciato dai luterani delle città tedesche che visitò venendo perfino scomunicato, nonostante la sua repentina conversione al luteranesimo, dal sovrintendete della Chiesa luterana di Helmstedt; fu caldamente invitato a lasciare una prima volta Parigi; si recò quindi ad Oxford, polo culturale non più cattolico, dove nonostante ciò nessuno gli accordò un insegnamento in alcuna materia; fu infine cacciato una seconda volta da Parigi dopo avervi fatto ritorno.Sul profilo oggettivo occorre tener presente la complessità dell’intreccio di vari elementi sebbene non tutti in questa sede oggetto di opportuno approfondimento, senza i quali non possono tuttavia cogliersi i chiaroscuri dell’intera vicenda.In primo luogo: il tutto si svolge in un periodo molto turbolento di rivolgimenti e lotte politico-religiose: da poco più d’un cinquantennio l’Inghilterra si è rivoltata contro il Papato e la cristianità, per mano di Enrico VIII e delle persecuzioni di cattolici ad opera della figlia Elisabetta; da meno di un quarantennio di è concluso il Concilio di Trento che ha sancito la reazione cattolica alla rivolta protestante; dopo meno di un ventennio esplode la ferocia della guerra dei trent’anni che si chiuderà nel 1648 con la pace di Westfalia la quale sancirà il principio “cuius regio, eius religio” consacrato nel 1555 dalla Pace di Augusta.
In secondo luogo: allorquando ci si accosti al tema dell’inquisizione si dovrebbe avere la stessa perizia di quando ci si accosta al vino; chiunque abbia il palato raffinato ben sa che dire vino non vuol dire nulla, poiché al mutare del vigneto cambiano le proprietà organolettiche, le fragranze, la gradazione alcolica, il bouquet e tutti gli altri elementi; così quando si parla di inquisizione, spesso, almeno da parte di chi abbia l’intelletto raffinato come dovrebbe essere il palato dei degustatori, sarebbe opportuno tenere in massimo conto le differenze dei tempi, dei luoghi e delle circostanze, essendo sommamente diverse le dimensioni dell’inquisizione cattolica o di quella protestante, di quella medievale, di quella romana o di quella spagnola.L’inquisizione romana ( la stessa che ha giudicato Galileo nel 1616 prima e nel 1633 poi ), infatti, lungi dall’essere ciò che si ritiene nell’immaginario collettivo a seguito di una scarsa dimestichezza con il dato storico e con quello giuridico soppiantata da una propaganda ideologica anti-cattolica ed anti-clericale sempre più crescente che ha offuscato la vera natura dell’istituzione ( con tutti i suoi pregi e con tutti i suoi difetti ), è stata qualcosa di profondamente diverso di quella spagnola, a tal punto da potersi considerare le medesime parole che lo storico non cattolico e agnostico Leo Moulin utilizzò per l’inquisizione medievale, di cui quella romana altro non fu che la continuazione aggiornata e moderna:
« 1) L’Inquisizione ha sempre agito secondo le regole del diritto. Il suo operato non è mai stato arbitrario, né avrebbe potuto esserlo. 2) L’Inquisizione, prima di tutto, è un organismo di controllo delle anime, di “conversio morum”, di pedagogia, di “riconversione”, piuttosto che uno strumento di repressione. 3) L’inquisizione, molto spesso, ha avuto a che fare con gruppi di “devianti” antisociali, assai più che con individui che rivendicavano la libertà di coscienza cristiana. 4) L’Inquisizione ha avuto a disposizione una gamma molto varia ed estesa di penitenze, che andavano dalle più leggere alle più severe.Queste ultime sono state, proporzionalmente, utilizzate raramente. 5) L’Inquisizione, in ragione della sua propria natura e degli obiettivi che le erano stati assegnati, ha largamente applicato un sistema di perdono, di remissione e di modifica delle pene ».
Ma allora cosa è andato storto nell’affaire Bruno? Diversi fattori, tra i quali, il fatto che le teorie esoteriche di Bruno contrastavano direttamente, senza prove e dimostrazioni ( poiché del resto non erano teorie scientifiche ), gli elementi basilari della fede cristiana. Bruno, infatti, negò la Transustanziazione, contraddissela Verginità di Maria, sostenne l’esistenza di infiniti mondi eterni ( e val la pena precisare che oggi nei confronti di coloro che ammettono l’esistenza degli extraterresti e di infinite civiltà extra-umane non si nutre da parte della comunità scientifica un meno aspro e duro scetticismo di quello chela Chiesariservò per una simile teoria a Giordano Bruno ), sviluppò una concezione panteistica per cui l’universo è Dio e Dio è l’universo, negò il libero arbitrio, professò la metempsicosi, affermò che vi fosse salvezza perfino per i demoni, negò la divinità del Cristo, definì Cristo un mago ed un ingannatore crocifisso per dei buoni motivi. Certo, con la mentalità contemporanea nessun motivo è sufficiente per uccidere un uomo; tuttavia per evitare di inciampare nell’errore più comune, elemento discriminante per distinguere chi sa muoversi nell’ambito storico e chi invece stropiccia la storia, è giudicare il passato con i criteri contemporanei, occorre tener presente delle ulteriori considerazioni:
a) il mondo secolarizzato, anzi espressamente anticristiano ed anti-ecclesiastico, non è stato più tenero nel rispettare l’umanità: il nazionalsocialismo, il comunismo e tutte le tirannie novecentesche che hanno prodotto decine di milioni di morti sono il frutto, infatti, di un mondo totalmente scristianizzato e non per questo più tollerante;
b) i roghi non furono una invenzione dell’inquisizione o della Chiesa del medioevo come ben sa chi sia un po’ pratico di storia, di diritto e di storia del diritto, essendo già la costituzione imperiale del 287 a contemplare una simile pena capitale, poi abrogata dal Codice Teodosiano;
c) il rogo, metodo usato ampiamente non solo dai cattolici, ma anche dagli anticattolici della galassia protestante che si sparpagliò nel nord dell’Europa ed anche da molti non cristiani contro i cristiani medesimi, aveva un preciso significato, che ovviamente non lo giustifica, ma che si deve considerare per comprenderne la ragione: nel motto “contra voluntatem tuam, sed propter salutem tuam”, si cristallizza il senso del rogo, cioè evitare che l’eresia potesse contaminare altre anime da un lato, e dall’altro far sì che l’anima del condannato fosse purgata tramite l’espiazione della sofferenza fisica fino alla morte e quindi salvata nonostante la sua contraria volontà.
A Giordano Bruno, del resto, fu decine di volte offerta la possibilità di correggere le proprie teorie, trovando in lui a volte una contraddittoria disponibilità, altre volte un deciso rifiuto. Si evince quindi che il rogo, lungi dall’essere un torto chela Chiesa compì nei confronti di Giordano Bruno, sia stato, in effetti, il più grande favore che può avergli concesso, avendolo trasformato immediatamente in un martire, e rendendo la sua misera fine una dignitosa copertura per tutte le sue strampalate teorie ( metafisiche, filosofiche, teologiche ) che non trovarono accoglimento nemmeno tra i nemici giurati della Chiesa.Come ha scritto l’amico protestante di Giordano Bruno, l’umanista tedesco Caspar Schoppe, che assistette alla esecuzione della condanna per mano del braccio secolare, « non finirei più se volessi elencare tutte le idee cervellotiche che Bruno sostenne nei suoi libri o in persona. In una parola, era un fautore indefesso di tutto ciò che i filosofi pagani e gli eretici vecchi e nuovi hanno formulato ».In conclusione, la vicenda di Giordano Bruno è molto più complessa per essere risolta secondo i semplicistici schemi ideologici che distinguono tra clericali illiberali ed anti-clericali liberali, poiché è un intricato groviglio di problematiche storiche, politiche, teologiche, esegetiche, filosofiche, scientifiche, epistemologiche, giuridiche, a tal punto che un celebre studioso del caso in questione, il laicissimo storico Luigi Firpo ebbe così a scrivere:« La condanna è stata oggettiva. Dal punto di vista giuridico del tempo non esisteva alternativa. Dal punto di vista del procedimento è un procedimento esemplare ».