9 settembre 2013

Follie settarie: sopravvivere al veleno dei serpenti

Il servizio parla di una setta pentecostale del Tennessee, sui monti Appalachi, i cui i seguaci maneggiano serpenti e bevono sostanze tossiche prendendo alla lettera il vangelo di Marco (16, 18) che dice che i credenti "prenderanno in mano i serpenti e se berranno qualche veleno, non recherà loro danno".

Viene detto che sono oltre cento le vittime di questi riti.
Un filmato mostra il pastore Jimmy Morrow che cattura un serpente (il servizio dice che è un "mocassino d'acqua") per portarlo alla chiesa per i loro riti.
Il servizio dice che un fedele è morto nel giro di 24 ore per il morso di un serpente "bocca di cotone".
Nel 1972 un uomo fu morso, ma non venne chiamata l'ambulanza.

Marco Berry, commentando il servizio, dice che secondo loro è Dio a decidere chi salvare e chi no.
Nel filmato del 1972 un tale Jimmy Williams dice che quel che succede è volontà di Dio. Il servizio dice che lo stesso Williams l'anno dopo morì per aver inghiottito stricnina.
Ralph Hood, docente di psicologia delle religioni all'università del Tennessee, dice che questi riti strani hanno le loro radici nel fatto che in quei luoghi c'è gente rude e fiera e che c'è una determinata fauna.
Morrow dice che la polizia non può far nulla perché c'è libertà di culto.
Il servizio dice che è sopravvissuto per due volte a morsi di serpenti.