E poi ... per quale motivo inventarla? Quale bene materiale potrebbe ricavarne il Ministro di Dio?
Osserva un po', o lettore, il Prete nel ministero della Confessione! Egli è un sacrificato; deve essere a
disposizione di tutti e in qualunque ora del giorno. Chiamato anche di notte per confessare un ammalato grave, deve interrompere il sonno e correre là dove il dovere lo chiama. Mette in pericolo pure la vita, dovendo stare a fianco di malati contagiosi ... Ascoltare le umane miserie, consigliare, correggere, istruire i rozzi, sciogliere i casi più delicati della vita, addossandosene la responsabilità, e fare questo per ore ed ore ... non è certo per il Confessore una gran bella cosa!
San Giovanni Bosco, richiesto da molti ad ascoltarne la Confessione, in certe occasioni sveniva affranto dalla fatica, per aver confessato dieci, dodici e anche diciotto ore in un giorno.
Dicono i cattivi, o meglio gl'ignoranti in fatto di Religione, che per il Sacerdote l'ascoltare le Confessioni è come l'esercizio di una qualunque professione. Falsissimo! Si va infatti dall'avvocato per un consiglio o si ricorre al medico per una visita, anche brevissima, e si deve pagare. Che se poi si reca molto fastidio, chiamando ad esempio il medico di notte, allora si raddoppia la paga. Insomma i professionisti si fanno pagare profumatamente e per l'arte e per il tempo e per il fastidio. Il Sacerdote invece, che sta lunghe ore a confessare, che corre di giorno e di notte al letto degli infermi e che mette in pericolo anche la sua vita, per tutto questo ministero non domanda mai una lira di ricompensa. Tutti possono testimoniare questa verità.
E dopo tutto ciò, si può dire che la Confessione sia stata inventata dai Preti? Stando così le cose, il Prete che avesse inventato la Confessione, sarebbe stato un pazzo!
CHI HA ISTITUITO LA CONFESSIONE?
Il perdonare i peccati è un'opera puramente divina.
Gesù Cristo, Figlio di Dio fatto uomo, venuto al mondo (più di 2.000 anni…) or sono per redimere l'umanità, dimostrò la sua divina missione oltre che operando i miracoli, anche perdonando i peccati.
Egli un giorno, nella città di Cafàrnao, vide presentarsi un paralitico. Davanti alla fede di quelli che lo pregavano, disse al paralitico: « Confida, o fìgliuolo, ti sono perdonati i peccati! ».
Alcuni dei presenti, udite queste parole, dicevano in cuor loro: Chi è che può perdonare i peccati se non Iddio? E Gesù, avendo visto i loro pensieri, disse: Che pensate nei vostri cuori? Che cosa è più facile dire « Ti sono perdonati i peccati » oppure dire Alzati e cammina »? Affinchè sappiate che io ho il potere in terra di perdonare i peccati, dico al paralitico: «Alzati e vattene a casa! » - E quello fu risanato ».
Il potere di rimettere i peccati Gesù Cristo, essendo Dio, poteva darlo anche ad altri; ed infatti lo diede ai suoi Apostoli ed ai loro successori. Fondò Egli la Chiesa Cattolica, affidandole la missione di perpetuare l'opera sua; le diede un capo, S. Pietro, ed a lui questi per primo conferì la facoltà di perdonare i peccati. Nella città di Cesarea di Filippo disse infatti Gesù a Simon Pietro: « Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte dell'inferno non prevarranno contro di essa. E ti darò le chiavi del regno dei Cieli; e tutto quello che tu avrai ritenuto sulla terra, sarà ritenuto anche in Cielo; e quello che tu avrai perdonato sulla terra, sarà perdonato anche in cielo ».
S. Pietro comprese l'importanza e la responsabilità del potere divino e domandò a Gesù: Signore, quante volte perdonerò al mio fratello? Bastano sette volte? - Credeva il pescatore di Galilea di essere abbastanza generoso, perdonando i peccati fino a sette volte. Ma Gesù misericordioso, ben conoscendo l'umana debolezza, rispose a Pietro: Tu perdonerai non sette volte, ma settanta volte sette! - cioè un numero indefinito di volte.
Gesù Cristo, dopo che risuscitò da morte, rimase ancora quaranta giorni su questa terra e nel frattempo si intratteneva coi suoi Apostoli, confortandoli ed istruendoli. Costoro avrebbero dovuto fare nel mondo quello che Egli aveva fatto e perciò prima di salire al Cielo conferì ad essi e ai loro successori poteri divini: « La pace sia con voi! - disse Gesù. Come l'Eterno Padre ha mandato me, così io mando voi. Ricevete lo Spirito Santo. A coloro ai quali voi avrete perdonato i peccati, saranno perdonati; e a coloro ai quali non li avrete perdonati, saranno ritenuti ».
In forza di queste parole, pronunciate dal Dio Incarnato, ebbero gli Apostoli il potere di perdonare i peccati; essi dopo comunicarono tale potere ai loro successori col compito di trasmetterlo sino alla fine del mondo dovendo la Chiesa di Gesù Cristo continuare sino alla consumazione dei secoli. Questa divina facoltà l'hanno oggi: il Sommo Pontefice, successore di S. Pietro nella sede di Roma, i Vescovi ed i Sacerdoti.
Dunque, l'inventore della Confessione o del perdono dei peccati, non è stato un Prete, ma Gesù Cristo.
di don Giuseppe Tomaselli, sacerdote ed esorcista salesiano.