14 novembre 2012

Mons. Lorenzo Minuti, direttore della sezione romana del GRIS (Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa sulle sette), al quale la CEI ha affidato la missione del recupero delle vittime delle sette religiose, ha voluto ringraziare Benedetto XVI a nome di queste vittime.

«La ringrazio — ha detto — delle sue molteplici denunce circa i danni provocati da tali sette e non indugio su fatti che Lei ben conosce come: i guasti irreversibili alla fede; il naufragio di tante famiglie, lacerate dall'adesione di parte dei loro membri; i danni alla vita per i tantissimi suicidi provocati dal clima di terrore e dallo smarrimento indotto ad arte; le sottrazioni di beni. Il tutto provocato non con elaborate dottrine, ma con piccole sottili astuzie, le quali alterando storia, Bibbia e citazioni autorevoli, restano ben nascoste e insospettabili; latenti ma efficaci, ideate proprio per fare dubitare e per impressionare e così ottenere una mal riposta fiducia. Tante persone semplici — ha aggiunto —, incapaci di scoprire da sole quei trucchi, sono come dei malcapitati sulla celebre strada da Gerusalemme a Gerico: occorre loro l'aiuto di Samaritani sperimentati e ricchi di informazione. Santo Padre — ha domandato —, tale preparazione di validi Samaritani non è di urgente attualità? Stonerebbe nei seminari e in corsi specifici delle nostre università e nella formazione permanente del clero già in cura di anime?»

http://www.zenit.org/article-550?l=italian