23 aprile 2013

Processo alle chiese in limousine

Rolls Royce e jet privati: negli usa i «pastori della prosperità» nel mirino del fisco


«Sono un cristiano e ho grande rispetto per la libertà religiosa. Ma Gesù arrivò a Gerusalemme sul dorso di un mulo. Quando oggi vedo pastori che girano in Rolls Royce e che si spostano da una città all' altra col loro jet personale, mi chiedo: serve davvero a diffondere il Vangelo?». Charles Grassley, il capo dei repubblicani nella Commissione Finanze del Senato - uno che da anni combatte le forme di elusione fiscale che si nascondono nel «non profit» - stavolta l' ha fatta grossa: dopo aver passato al setaccio i bilanci della Croce Rossa, di istituzioni culturali «intoccabili» come la Smithsonian (quella che gestisce i principali musei di Washington) e aver contestato le «donazioni parziali» di opere d' arte ai musei fatte in esenzione d' imposta, il senatore dell' Iowa ha spinto il Congresso a mettersi in rotta di collisione con i pastori delle «megachiese»: i capi di congregazioni cristiane autonome dai culti ufficiali che praticano la cosiddetta teologia della prosperità. Pastori di anime come il reverendo Binny Hinn che ha fondato a Grapevine, in Texas, una chiesa con decine di migliaia di fedeli o Randy White della Without Walls International Church di Tampa, in Florida, che non esitano a definirsi, oltre che predicatori, amministratori delegati di congregazioni che gestiscono anche attività di rilevante valore economico: attorno a molte megachiese, infatti, sorgono centri di servizi per le comunità locali che in molti casi possono comprendere palestre, scuole, campi sportivi, centri commerciali, case per anziani, farmacie, agenzie di viaggio, uffici di consulenza tributaria e perfino servizi di limousine. C' è anche chi ha realizzato villaggi residenziali con centinaia di appartamenti. Attività spesso svolte in parziale o totale esenzione d' imposta, nelle quali è difficilissimo tirare una linea di confine tra cura delle anime e iniziative commerciali. I profitti vanno alle congregazioni che ostentano sedi sempre più lussuose, mentre i pastori non fanno nulla per nascondere la loro ricchezza. «Tutto regolare» spiegano i sostenitori della teologia della prosperità: Dio non vuole solo gli uomini felici in Paradiso, li vuole anche ricchi sulla Terra. Quindi l' opulenza esibita è un modo di fare proselitismo: la prosperità rende più convincente il messaggio evangelico, la Rolls Royce è la prova che il pastore ha avuto successo e che, quindi, merita di essere seguito. Grassley la vede in modo un po' diverso: i sontuosi ingressi foderati di marmo degli uffici amministrativi di alcune congregazioni gli sembrano uno spreco. Ma, soprattutto, trova inaccettabile che i soldi coi quali i pastori di queste chiese «autonome» pagano i loro lussi vengano da attività spesso esercitate senza pagare un dollaro di tasse. Il potente senatore repubblicano lo considera un caso analogo a quello dell' elusione dei tributi da parte di alcune «non profit» culturali; nulla, insomma, che interferisca con le libertà religiose. Così ha convinto la Commissione del Senato a chiedere a sei di queste chiese - quelle che più hanno attirato l' attenzione di giornali e tv - di riferire al Parlamento sulla loro organizzazione e sulle tecniche adottate per separare gli affari religiosi dalle attività economiche che dovrebbero essere regolarmente tassabili. La reazione di queste chiese, ma anche quella dei movimenti evangelici, è stata molto dura: i pastori hanno accusato il Congresso di violare il principio della separazione tra Chiesa e Stato e di addentrarsi illegittimamente in un terreno - quello della libertà assoluta di praticare ogni tipo di religione - protetto dalla Costituzione. Giovedì 6 novembre, la scadenza fissata dal Congresso per la consegna della documentazione, solo una delle sei congregazioni ha risposto all' invito di Grassley. Tre pastori hanno preso tempo sostenendo che possono anche obbedire a una richiesta che ritengono illegittima, ma aggiungendo che hanno bisogno di mesi per raccogliere le carte. Due congregazioni hanno, invece, opposto un netto rifiuto. Creflo Dollar, il più noto tra i «pastori della prosperità», un predicatore nero che fa la spola tra le sue due chiese di Atlanta e New York a bordo di un Gulfstream da 30 milioni di dollari, ha addirittura sfidato il Congresso: «Non rispondo a chi mi accusa e poi mi chiede una collaborazione volontaria: se mi vogliono, abbiano il coraggio di emettere una citazione ufficiale, un "subpoena"». Per la prima volta Grassley è in difficoltà, ma non demorde: sfidare chiese con decine di migliaia di fedeli non è impresa facile per chi ha bisogno di voti per fare politica. Ma in America c' è anche un' altra religione - quella del rispetto per i contribuente e per il modo nel quale viene speso il suo denaro - alla quale gli elettori sono molto sensibile. Il senatore spera che alla fine la sua crociata antievasione paghi anche in termini politici e prova ad andare avanti: ha concesso una proroga fino a fine gennaio alle chiese che ancora non hanno inviato i documenti contabili richiesti e si appresta ad affrontare il caso-Dollar. Ma anche tra i critici delle megachiese c' è chi vede il rischio di un eccessivo interventismo della politica: entro certi limiti i centri di culto hanno sempre goduto di esenzioni fiscali per le attività svolte a favore della comunità. È giusto perseguire gli abusi delle congregazioni che gestiscono imperi finanziari miliardari fingendo che si tratti di assistenza ai bambini e agli anziani, ma il Congresso non deve farsi prendere dalla tentazione di imporre una gabbia di regole alle organizzazioni religiose. I pastori finti nel mirino di Grassley sanno che i politici rischiano grosso e, per metterli ancor più in difficoltà, si atteggiano a martiri. Il pastore texano John Copeland, uno dei «ribelli», invita i suoi fedeli a gioire per l' attacco del Congresso: «La Bibbia dice che sarai perseguitato per aver fatto del bene, alleluia». E ad appoggiarli arriva anche un deputato democratico del Parlamento della Georgia. Randal Mangham giudica addirittura educativo l' uso delle Bentley da parte dei pastori: «Così anche i bambini dei quartieri "difficili" capiscono che non è necessario spacciare droga per guidare una macchina di lusso». 30 *** milioni di dollari è il valore del Gulfstream sul quale vola il reverendo Dollar

Gaggi Massimo

http://archiviostorico.corriere.it/2007/dicembre/30/Processo_alle_chiese_limousine_co_9_071230072.shtml