10 aprile 2013

I ministri delle chiese sacramental-affaristiche

“L'apostolo” Anderson e la “vescova” Karina della “Igreja Apostolica Novo Cantico” pregano
inginocchiati davanti a una presunta copia dell'arca del patto d'Israele, in cui sono state depositate richieste di preghiera e quant'altro.
Questa è una delle tante commistioni fra AT e NT, che proviene dal Sud America. Si insegna che mettendo tali cose in tale cassapanca, consacrata ad arca del patto, le preghiere saranno più efficaci dinanzi a Dio, perché offerte per le presunte mani consacrate di tali “sacerdoti”. In tal modo si abituano i credenti a forme magico-religiose, se non addirittura all'idolatria misticheggiante con elementi giudaizzanti.

L'arca del patto originaria stava nel luogo santissimo del tabernacolo. Il coperchio era stilizzato a trono visibile per il Dio invisibile. Nessuno la poteva vedere, dopo la consacrazione, ma solo il sommo sacerdote, e cioè una volta all'anno, dopo aver riempito il luogo di fumo d'incenso. In essa c'erano soltanto le tavole della legge, la brocca con la manna e il bastone fiorito di Aaronne e null'altro. Non si portavano in tale luogo preghiere scritte, né tanto meno si mettevano nell'arca o sull'arca. Ogni cosa estranea l'avrebbe semplicemente contaminata.
Di una cosa simile, ho già parlato tempo fa sul mio sito. C'è chi raccoglie preghiere scritte e le va a bruciare sui monti su un presunto altare, credendo e insegnando che così esse sarebbero ascoltate da Dio, perché offerte come una specie di olocausto. Guarda caso, anche tale moda proviene dalle chiese carismatiche del Sud America.

Qui tutto viene cristianizzato. Abitudini religiose, usi e costumi mutuati da riti come macumba, umbanda, vudù, santeria e così via vengono adattati al cristianesimo e spacciati come “biblici” mediante l'aiuto della versettologia indebita, il falso sillogismo, un po di allegoria, un tanto di spiritualizzazione e così via.
Inutile dire che tali chiese, oltre a consacrare “apostoli” (= missionari), che rimangono nella chiesa locale come super-pastori, e donne “vescove”, non previste dal NT, insegnano l'uso coercitivo delle decime e quindi la “dottrina della prosperità” (più si dà a “Dio”, ossia a tali santoni, e più si riceverebbe dall'Alto).

E' altresì curioso vedere un uomo e una donna inginocchiati dinanzi a una presunta arca, come fossero un sacerdote e una sacerdotessa. Si vede che la loro ignoranza biblica dev'essere tanta riguardo alla purità e all'impurità cultuale. Il sacerdozio era soltanto per i maschi della tribù di Levi, perciò tutti gli altri maschi erano esclusi; ciò vale molto più per le donne, poiché esse, a causa delle loro impurità ricorrenti, avrebbero contaminato il santuario, attirandosi l'ira di Dio. Ma oggigiorno tutto viene “spiritualizzato” e piegato alla propria volontà, anche l'ordine ministeriale di Dio (1 Tm 3; Tt 1).

A che cosa stanno mai pensando “l'apostolo” Anderson e la “vescova” Karina? Probabilmente stanno pensando alla "teologia della prosperità", la loro, e a quanto sono creduloni certi credenti, che si fanno trattare come pecoroni da macello e come polli da spennare. Volete sapere il motto di tali santoni o di siffatti “operai fraudolenti” (cfr. 12 Cor 11,3ss.13ss)? Eccolo: “Prima li vogliamo ungere, poi mungere”. Questa è la logica sacramental-affaristica (cfr. olio santo del Getsemani, terra di Gerusalemme, medaglietta di...), che si sta diffondendo sempre più negli ambienti carismatici sudamericani e che tali “super-apostoli” stanno diffondendo sempre di più negli USA in Europa.
I santoni del falso evangelo – i seguaci del falso profeta Balaam, dei Nicolaiti e della falsa profetessa Iezabel (Ap 2-3) – si stanno facendo largo nelle chiese, per dominarle. Dove arrivano, nasce la commistione religiosa, il sincretismo, il paganesimo cristianizzato, l'affarismo superstizioso e l'apostasia.

http://www.cristianicattolici.net/ministri-di-chiese-affaristiche.html