8 dicembre 2012

I Cristiani, dovrebbero amare anche colui che e' malvagio?

Ci viene detto da "molti" ,e da pubblicazioni profane che i cristiani devono amare tutti, specialmente coloro che sono “meno fortunati di noi”.

Molto spesso nel concetto di “meno fortunati” si includono non soltanto i poveri e i diversamente abili, ma anche i criminali e i degenerati e persino i nemici dei cristiani.

Ci è detto che non importa cos’è quella persona o che cosa ha fatto, noi dobbiamo amarla.

Questo è un comandamento delle Scritture o si sta dando ai cristiani un avviso che non è contenuto nelle Scritture ?

“I cristiani dovrebbero amare chi è malvagio?”

La risposta più comune a questa domanda al giorno d’oggi sarebbe “Si, si suppone che i cristiani amino tutti”.

Se chiediamo quale è l’autorità dietro questo comandamento molti direbbero la Bibbia, o potrebbero dire Gesù Cristo.

Alcuni insistono nel dire che non solo noi cristiani dobbiamo aiutare tutti, anche quei popoli o nazioni che stanno uccidendo i nostri fratelli cristiani.

Per giustificare quanto detto citiamo

Romani 12:20 "Se dunque il tuo nemico ha fame, dagli da mangiare."

Con questa frase e con altre simili migliaia di cristiani lo hanno approvato, mentre milioni di tonnellate del nostro grano [l’autore dell’articolo e pastore americano stati unitese] vengono esportati nei paesi comunisti.

Gran parte di questo grano viene trasformato in alcool per carburante dei razzi, ma molti cristiani non sanno questo. Loro pensano che serva a sfamare la gente.

In questi recenti anni, poiché la nostra situazione economica peggiora, e più persone sono senza lavoro, c’è un’opposizione crescente verso l’aiuto ai paesi stranieri, specialmente a quei comunisti.

Tuttavia, molti preti protestanti ed evangelisti sosterranno l’aiuto per i paesi comunisti citando questo brano.

Alcuni si opporranno all’armamento della nostra nazione per difenderci dai nemici, ed all’armamento personale dei nostri cittadini per propria difesa, citando una parte del Romani 12:17 del stesso capitolo; “Non rendete ad alcuno male per male” e per buona misura aggiungeranno “noi dobbiamo amare il nostro prossimo come noi stessi”.

Si tratta di un insegnamento delle Scritture, per cui noi cristiani dobbiamo amare e perdonare e forse aiutare un criminale, un degenerato e anche quelli che ci distruggeranno, o noi cristiani siamo stati depistati attraverso l’errato uso o sbagliato insegnamento di questi brani biblici?

Leggiamo questi ed altri brani più dettagliatamente per determinare che cosa dobbiamo fare e come dobbiamo agire verso colui che è malvagio e verso i nemici delle cristianità, poiché questo argomento è veramente importante per le future azioni ed il benessere dei cristiani, e anche per chiarire una volta e per tutte che chi inganna su Facebook,i lupi vestiti da pecora,non sono affatto nostri "amici"....

Matteo 6.

Questo è il “Sermone sulla Montagna” di Gesù Cristo e viene qualche volta usato per convincere i cristiani che loro devono perdonare i malefatti in ogni circostanza.

In Matteo 6:14-15, Gesù dice: "Percciochè, se voi rimettete i lor falli, il vostro Padre celeste rimetterà ancora a voi i vostri. Ma se voi non rimettete agli uomini i lor falli, il Padre vostro altresì non vi rimetterà i vostri."

Senza ulteriori spiegazioni, ciò sembra dire che prima che i cristiani possano avere una grazia e la misericordia da Dio, devono perdonare agli altri tutti i loro peccati.

Se ciò non basta, qualche volta si cita anche Luca 17:3-4, per convincerci che dobbiamo perdonare più di una volta "Prendete guardia a voi.

Ora, se il tuo fratello ha peccato contro a te, riprendilo; e se si pente, perdonagli. E benchè sette volte il dì pecchi contro a te, se sette volte il dì ritorna a te, dicendo: Io mi pento, perdonagli."

Se ciò non è abbastanza per chiedere di perdonare, loro possono citare Matteo 18:21-22 :

"Allora Pietro, accostatoglisi, disse: Signore, quante volte, peccando il mio fratello contro a me, gli perdonerò io? Fino a sette volte? Gesù gli disse: Io non ti dico fino a sette volte, ma fino a settante volte sette.

" Alcuni uomini di chiesa liberali e scrittori di alcune pubblicazioni secolari dicono: “Vedete, si suppone che i cristiani devono perdonare ripetutamente”.

Tuttavia, loro perdono di vista il centro di questo comandamento cioè chi è la persona che il cristiano deve perdonare, ed ignorano completamente che si richiede il perdono solo quando prevalgono alcune specifiche circostanze.

Esaminiamo questi brani più dettagliatamente e cerchiamo di scoprire che cosa Gesù ha insegnato.

E' MOLTO DIVERSO,DAL PENSIERO DIFFUSO SU FACEBOOK,DA FALSI "CRISTIANO CATTOLICI" O SETTARI A CUI QUESTO NON FA CHE FACILITARLI NEL TRASCINARE "IGNARI" NEI LORO GRUPPI ERETICI:

La persona da perdonare viene identificata in Luca 17:3 nelle stesse parole di Gesù:

"Se il tuo fratello ha peccato contro a te" e poi Lui dice, "perdonagli." La persona oggetto della domanda fatta da Pietro in Matteo 18:21 si trova qui proprio per essere vista. "Signore, quante volte, peccando il mio fratello contro a me, gli perdonerò io?"

Sia Gesù che Pietro stavano parlando degli altri “fratelli cristiani” e non dei non-cristiani.

La parola “fratello” viene usata nel Nuovo Testamento almeno cento volte.

Ed ad eccezione di questi pochi casi dove si sta parlando dei fratelli di sangue (cioè figli della stessa madre), significa sempre “credenti in Gesù Cristo”.

Questi ministri, e i nostri nemici che affermano che Gesù ha insegnato che i cristiani devono perdonare ai non credenti i loro peccati, stanno insegnando il falso.

Ad eccezione di quei brani dove si parla delle parentele di sangue, le parole “fratello” e “confratelli” nel Nuovo Testamento indicano sempre i seguaci di Cristo.

Esse non possono essere applicate ai non credenti.

Inoltre questi passaggi non sono un comandamento, illimitato e valido per sempre ed in ogni circostanza, di perdonare il nostro fratello cristiano.

In entrambi i passaggi c’è qualche cosa di implicato e di affermato che il fratello cristiano deve fare, e la parola è “Pentiti”! Gesù disse a questo fratello "e se si pente, perdonagli." (LUCA 17:3).

Nel versetto 4, Gesù ha detto che questo fratello disse "mi pento" per sette volte in un giorno; dunque il cristiano deve perdonare sette volte.

Gesù non ha insegnato niente di così insensato, cioè che se qualcuno pecca contro di te tu devi perdonarlo. Lui parlava solo dei “cristiani” e il perdono veniva concesso solo se il malfattore si pentiva dei suoi peccati contro di voi.

In Matteo 18 Gesù non usa la parola "pentiti" in risposta alla domanda di Pietro.

Comunque è chiaramente implicata nel Suo insegniamento, che precede la domanda.

Era ovviamente questo insegnamento che incitava la domanda di Pietro.

I versetti che hanno suggerito la domanda sono i versetti 15-17.

Versetto 15: "Ora, se il tuo fratello ha peccato contro a te, va'e riprendilo fra te e lui solo; se egli ti ascolta, tu hai guadagnato il tuo fratello." (Matteo 18:15).

Si tratta di un ammonimento ad un cristiano che fù trattato in modo sbagliato, e comunque rende chiaro che il malfattore in questo caso è anche un fratello cristiano.

Poi Gesù dice: "Ma, se non ti ascolta, prendi teco ancora uno o due, acciochè ogni parola sia confermata per la bocca di due, o di tre testimoni." (Matteo 18:16).

Dal momento in cui Gesù pronuncia la frase “la sua colpa” è sicuro che Lui intendeva dire che l’altro fratello era in torto.

Inoltre, quando Lui usa la frase, “Se lui non vorrà ascoltarti” Lui ovviamente intendeva se lui non vorrà ammettere il suo errore e pentirsi, anche se Gesù non usa affatto la parola “pentirsi”.

Dopo che vai dal tuo fratello cristiano con due testimoni senza che si ottenga il riconoscimento del malefatto ed il pentimento, Gesù comanda nel versetto 17: "E s'egli disdegna di ascoltarli, dillo a la chiesa; e se disdegna eziando di ascoltar la chiesa," - dopo di ciò perdonalo comunque perché dopo tutto è un tuo fratello cristiano. Oh, oh, Gesù non disse ciò, vero? No! Gesù disse se il fratello cristiano che ha sbagliato verso di te rifiuta di ammettere il suo errore e di pentirsi dopo che si è parlato in chiesa di ciò: "siati come li pagano, o il pubblicano." (Matteo 18:17).

Non è qualcosa questo? Ci viene detto da chiunque che noi cristiani dobbiamo perdonare tutti e tutto quello che è collegato ai peccati e alle offese verso di noi, ma Gesù non ci ha detto di perdonare un fratello cristiano se lui si rifiuta di pentirsi del suo malefatto.

Certamente non siamo tenuti a perdonare e dimenticare i peccati di un non credente che non si pente nemeno lo dovremo fare verso i peccati di un cristiano che non si pente.

Paolo usa una parola ancora più dura di “pagano“ nella sua lettera a Tito, una parola che non sentiamo spesso nella cristianità moderna.

Tito 3:10-11: "Schiva l'uomo eretico, dopo la prima e la seconda ammonizione; sapendo che il tale è sovvertito e pecca, essendo condannato da sè stesso." E sicuramente il brano noto dei II Corinti 6: 14-18 che comincia così:

"Non vi accoppiate con l'infedeli; percciochè che partecipazione vi è egli tra la giustizia e l'iniquità? E che armonia vi è egli della luce con le tenebre?" Nel versetto 15 i non credenti sono chiamati infedeli, un’altra parola che non molto spesso si sente ai giorni d’oggi anche se la nostra terra ne è piena.

Abbiamo toccato solo pochi passaggi del Nuovo Testamento tramite i quali ci viene ordinato di non avere nessuna amicizia o comunione con gli eretici, i non credenti e gli anticristiani.

A discapito di ciò, viene comunemente insegnato in molte chiese e da molti evangelisti, e naturalmente dai nostri nemici, che noi cristiani non dobbiamo parlare contro, od opporci ad evitare ogni qualsiasi unione con i non credenti, ma al contrario dobbiamo amarli, perdonarli quando loro peccano contro i cristiani, e anche aiutarli nelle loro spregevoli opere.

Questa falsa dottrina dell’amare chiunque e perdonare i peccatori non pentiti?

Ci ha resi tolleranti verso ogni forma di male e di malvagi.

Al contrario noi dovremmo agire come i nostri predecessori cristiani che non avrebbero tollerato peccati evidenti e non espiati o malvagità nella comunità, e che invece avrebbero punito i malfattori o addirittura avrebbero espulso dalla comunità i peccatori che non si erano pentiti in modo che essi non avrebbero potuto distruggere i cristiani.

DIO E' AMORE. NELLA CARITA', MA INSIEME ALLA VERITA'.

DIVERSAMENTE RESTA INGANNO