18 maggio 2013

Il battesimo dei bambini e il pseudobattesimo pentecostale

DOTTRINA EVANGELICA:

Tutti coloro che si sono sinceramente pentiti dei loro peccati ed esercitano una fede vivente nel Signore Gesù, sono idonei a ricevere il battesimo… Poiché i bambini non hanno peccati dei quali pentirsi e non possono esercitare la fede, vengono logicamente esclusi dal battesimo nell’acqua” (Le dottrine della Bibbia di Myer Pearlman pagg. 281 Adi-Media)

LA VERITÀ:

Come ben sappiamo nell’ambito evangelico di stampo moderno ( pentecostali, battisti, avventisti, ecc…), v’è una certa idiosincrasia verso il battesimo dei bambini, questa intolleranza è dovuta dal fatto che per loro il battesimo non è altro che semplice acqua, il battesimo per loro non ha nessuna efficacia, infatti loro dicono che il battesimo è solo un patto con Dio e una testimonianza dell’avvenuta conversine a Cristo, né più, né meno!
Il vero problema pero non è solo questo, ma è anche la poca importanza che viene dato al peccato originale, anzi per taluni specialmente i pentecostali tale peccato non esiste più, è stato annullato dal sacrificio di Cristo, questo dicono i cari fratelli.
Essi hanno il coraggio di predicare che la chiesa primitiva non battezzava i bambini, e che solo a partire dal 350 d.C. ciò avveniva, naturalmente chi non conosce la storia della chiesa ci crede (e moltissimi evangelici non la conoscono), ma quando qualcuno che anche parzialmente ha letto buona parte degli scritti dei padri, e gli chiede delle prove storiche di ciò che dicono in loro nasce l’imbarazzo, tali prove li puoi attendere per tutta la vita tanto non te li portano mai, e lo sapete perché? Perché questi cari pastori sbagliano! E quando gli fai notare che la chiesa primitiva battezzava i bambini, tanto è l’arroganza e la loro convinzione, che affermano, o che gli scritti dei padri sono stati falsificati, o addirittura che i padri erravano e quindi sono eretici!

“Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre”. (Sal. 50:7)
“ Come dunque per la colpa di uno solo è riservata su TUTTI gli uomini la condanna” (Rm. 5:1)
“TUTTI hanno peccato è sono privi della gloria di Dio” (Rm.3:23)
“In verità, in verità vi dico SE UNO (=TUTTI) non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio”. (Gv. 3:5)
“In Lui (Gesù) voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo…ma nella vera circoncisione di Cristo…con Lui siete stati sepolti nel battesimo…e in Lui siete resuscitati…” (Col. 2:11-13)
“Egli ci ha salvati non in virtù di opere…ma…mediante un lavacro di rigenerazione e di rinnovamento nello Spirito Santo” (Tt 3:5)

Come abbiamo scritto in precedenza il problema è la poca importanza che si da al peccato di origine, eppure i passi della Scrittura citati sopra dovrebbero farci intendere che questo è un errore, e che l’uomo nasce già con il peccato, naturalmente qualcuno obbietterà dicendo; quali peccati ha commesso un bambino?
Nessuno noi diremo! Poiché il bambino non ha commesso nessun peccato personale, ma ha contratto il peccato originale! Quel peccato che cita Paolo:“Perciò, come per mezzo di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo, e cosi la morte è passata su TUTTI gli uomini, perché TUTTI hanno peccato” (Rm. 5:12), Paolo parla di tutta l’umanità, e non solo degli adulti!.Dove sta scritto che i bambini sono esclusi?
Purtroppo alla base di tale negazione riguardante il peccato di origine, ci sono delle teorie errate, come ad esempio che il peccato originale sia la tendenza o la propensione dell’uomo a peccare, ma se fosse cosi il sacrificio di Cristo non gioverebbe a nulla dato che anche dopo la conversione e il battesimo l’uomo continua a peccare, i peccati personali sono causati dalle tentazioni e le tentazioni sono causate dal fatto che siamo rivestiti di un corpo carnale soggetto alle tentazioni e quindi a peccare, quindi il peccato di origine non è la propensione a peccare, altri ancora pensano che il peccato di origine sia stato cancellato da Cristo mediante il sacrificio sulla croce duemila anni fa, se cosi fosse allora tutti gli uomini da quel momento in poi nascono senza peccato quindi immacolati cioè puri, ciò è assurdo e contrario alla stessa Scrittura che attesta che solo Cristo nacque senza peccato, mentre l’uomo nasce col peccato e ha bisogno della grazia di Dio per salvarsi.

Costoro nella loro stoltezza dicono:
Gesù disse ai suoi seguaci di andare ed ammaestrare tutti i popoli battezzandoli poi nel nome del Padre, Figlio e Spirito Santo. Quindi, non si ammaestrano i neonati e voi sapete il perché. In Atti 8:12, troviamo scritto: “Ma quand’ebbero creduto a Filippo che annunziava loro la buona novella del Regno di Dio e il nome di Gesù Cristo, si battezzarono uomini e donne.Chi avrà creduto e poi si battezza (e persevera fino alla fine) sarà salvato. (Marco 16).

Risposta:
Il Signore ha detto agli Apostoli prima della sua ascensione:" chi crederà e sarà ( e non poi come molte volte affermano) battezzato sarà salvato" (Mc 16,16). C’è chi ritiene, che il battesimo debba essere necessariamente conseguente alla libera professione di fede, interpretando come legate fra di loro, le due condizioni per la salvezza, espresse in questo testo: la fede e il battesimo.
Ma non è detto che debbano essere necessariamente prese le due cose simultaneamente.
Per esempio in Mc.16,17-18 vengono citati molti segni che contraddistingueranno i credenti, ma non è detto affatto che tali segni debbano esserci necessariamente tutti e simultaneamente.
Pur se dal Nuovo Testamento non abbiamo una notizia certa se i primi discepoli praticassero o meno il battesimo dei bambini vi sono però dei testi che fanno ritenere che questo poteva essere possibile. Vediamo quali sono i brani in questione:
In 1 Cor 1,16 Paolo testimonia di avere battezzato anche lui una casa intera, quella di Stefana.
In Atti 16,15 sono battezzate Lidia e la sua casa
In Atti 18,8 il sovrintendente della sinagoga insieme a tutta la sua casa
In Atti 11,14 Pietro dice che un Angelo aveva detto al battezzando: "potrai salvarti tu e tutta la tua casa"
In Atti 16,33 si dice del carceriere di Filippi: "si fece battezzare con tutti i suoi
Da queste indicazioni emerge come probabile la pratica di battezzare anche i minori presenti nell’ambito della famiglia che veniva battezzata.
Ad ulteriore conferma di questa opinione vi è anche la pratica giudaica del battesimo dei proseliti ebrei, in cui è dimostrato che venivano battezzati anche i figli in minore età. (cf. Jeremias: Kindertaufe,pp 44/47 ).
Dall’espressione di Gesù "lasciate che i bambini vengano a me" (Mc.10,13), il teologo (non cattolico ma protestante) Oscar Cullman ha voluto scorgere una formula battesimale che contiene la locuzione: "che cosa impedisce che venga battezzato?"
Infatti il verbo greco ricorre in altri passi del NT in connessione con il battesimo (Atti 8,36 / 10,47 / 11,17 / Mt 3,14)
Inoltre in Col.2,11 il battesimo cristiano viene da Paolo accostato alla circoncisione ebraica e viene denominato come "circoncisione del Cristo". Ricordiamo a questo proposito che i bambini ebrei ricevevano la circoncisione subito dopo la nascita e venivano così inseriti ufficialmente nel popolo eletto. E notiamo anche che tali neonati non effettuavano essi stessi nessuna scelta consapevole, ma i genitori lo facevano per loro conto.
Infine nel NT viene accennata una strana pratica da parte dei primi cristiani, descritta brevemente da Paolo in 1 Cor.15,29. Vi si dice che tra i primi cristiani vi erano taluni che si facevano "battezzare per i morti". Questa pratica sembra far pensare all’uso di applicare il battesimo a favore di parenti (forse credenti ) morti senza averlo ricevuto, nel timore della loro perdizione eterna. Paolo non biasima questa pratica ma lo cita solo come conferma della resurrezione dei morti. Se ne deduce che era quindi assai vivo il timore di non poter conseguire la salvezza senza il battesimo. Infatti tutti nasciamo con il peccato originale (Rm 5,14)
Il sentimento e le opinioni private possono condurci all’errore, e per evitare questo grave pericolo il cristiano deve attenersi alla Bibbia ed allo sviluppo dottrinale della Chiesa primitiva. Perciò vediamo:
‑ “Tutte le genti” possono essere battezzate (Mt 28,19), e tutti, anche i bambini possono e devono essere battezzati: "Se uno non rinasce da acqua e da Spirito Santo, non può entrare nel regno dei Cieli" (Gv 3,5).

I protestanti risponderanno che nei versetti di Matteo da me citati c’è scritto pure che bisogna ammaestrare tutte le genti, certo è vero ma non poteva essere altrimenti, infatti in quell’epoca esistevano solo famiglie ebree e famiglie pagane, quindi è logico che bisognava prima creare delle famiglie cristiane tramite l’insegnamento della Parola di Dio. Bisognava ammaestrare e poi battezzare, (se non si ammaestrava come si potevano formare le nuove famiglie cristiane?) non credo che Abramo cominciò a circoncidere gli ebrei senza averli prima ammaestrati, sono sicuro che se c’erano protestanti a quei tempi avrebbero attaccato anche la circoncisione dei neonati.

Dopo che la Chiesa del N.T. si ampliò e si diffuse, appare logico che si formarono intere famiglie di cristiani, e come un buon padre ha il dovere di vaccinare il figlio, anche se questi non lo chiede perché alla sua tenera età non capisce, oppure ha il dovere di portarlo dal dottore quando sta male, e indubbiamente non è il bambino a chiederlo, o ancora di mandarlo a scuola anche se (a volte) il bimbo non ha proprio voglia di andarci, a maggior ragione un buon padre cristiano ha il dovere di togliere dal figlio quanto prima possibile il peccato originale, altrimenti significa che questo padre considera nullo il peccato di origine, e quindi non reputa necessario toglierlo al figlio, dimostrando di non aver capito ciò che dice la Bibbia in merito al peccato di origine. Non facendo partecipe il figlio della Chiesa di Cristo, negandogli la grazia gratuita di Dio che lo lava dal peccato originale e lo innesta a Cristo introducendolo nella Chiesa corpo di Cristo, lo fa restare macchiato dal peccato di Adamo. “Quindi, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. Fino alla legge infatti c’era peccato nel mondo e, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge, la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire.” (Rm 5,12-14)

Se ci fermiamo a leggere solo questi versetti verrebbe da pensare che il sacrificio di Gesù ha cancellato il peccato originale, e quindi tutti gli uomini sono salvati dal suo sacrificio, ma è davvero così semplice? Leggiamo ancora:

“Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l’opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dá vita. Similmente, come per la disobbedienza di uno solo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.” (Rm 5,18-19)
Certo che capendo alla lettera questi versetti non ci sarebbe ombra di dubbio, tutti gli uomini, e Paolo lo ripete più volte, furono salvati per l’obbedienza di uno solo, Gesù Cristo. Quindi sembrerebbe che il peccato originale sia stato cancellato dal sacrificio di Cristo. Ma è davvero così, o serve qualcos’altro?

“Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia? È assurdo! Noi che già siamo morti al peccato, come potremo ancora vivere nel peccato? O non sapete che quanti siamo stati battezzati in Cristo Gesù, siamo stati battezzati nella sua morte? Per mezzo del battesimo siamo dunque stati sepolti insieme a lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato.” (Rm 6,1-6)

Se non fosse perché Paolo -come vediamo nel capitolo sesto della sua lettera ai romani- precisa, avrebbero ragione i protestanti, ma purtroppo per loro s.Paolo precisa che è per mezzo del battesimo che venivamo lavati dai peccati, anche quello di origine, il nostro uomo vecchio, cioè tutti i nostri peccati, -e dell’uomo vecchio fa parte anche il peccato originale- è stato crocifisso con Lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato… tutto questo avviene durante il battesimo, è palese che i protestanti sbagliano fortemente insegnando che il battesimo è una semplice testimonianza della propria fede e non cancella alcun peccato asserendo che è la fede a cancellarli.
Certamente la fede sta alla base del battesimo, sia essa diretta o indiretta, come nel caso della fede dei genitori che tramite la loro fede garantiscono per il loro bimbo, ma qui vediamo che è il battesimo a operare tale cancellazione, per mezzo dell’opera purificatrice dello Spirito Santo.

Nella Bibbia spesso vediamo come la fede degli altri, dei parenti in particolare possa salvare i congiunti, è il caso del centurione che chiese a Gesù la guarigione di sua figlia, e di tanti altri casi simili che ci vengono raccontati nei Vangeli, anche i pagani –come il centurione o la donna che aveva perdite di sangue- possono ricevere la guarigione e la salvezza, ma questi sono casi eccezionali, i cristiani per essere chiamati tali devono battezzarsi, in questo caso è il battesimo a distruggere i peccati precedenti. Il sacrificio di Gesù sta alla base della nostra salvezza, ma ci sono delle modalità da seguire insegnate dal salvatore in persona. Il primo passo è il battesimo, che purtroppo viene svilito da molti protestanti come ad esempio i pentecostali, declassato a semplice rito, “testimonianza della propria fede”. Ma esso come abbiamo visto e vedremo ancora più nel dettaglio non è solo testimonianza, ma piuttosto il lavacro di rigenerazione, e come dice Pietro non serve a pulire dalle sozzure del corpo, ma ci purifica l’anima e lo spirito, perché oltre al segno visibile che è l’acqua, agisce invisibilmente lo Spirito Santo. Ecco perché Giovanni il battista distingueva il suo battesimo da quello di Gesù.

Ancora costoro dicono che: “Sono stato battezzato da piccolo senza che potessi dire la mia in merito. Il Battesimo dovrebbe essere fatto solo quando uno ha la possibilità di credere. La Bibbia del resto dice che bisogna prima credere e poi essere battezzati.”

In poche parole affermano che solo chi può esercitare tramite la ragione umana la propria fede può essere battezzato e poiché i bambini questa scelta mediante la ragione non la possono esercitare sono esclusi da tale pratica.

Risposta:
Queste sono le obiezioni più comuni. Comunque se è vero che la Bibbia non dice esplicitamente di battezzare i neonati, d’altro canto non afferma esplicitamente neppure il contrario. Quindi vediamo di capire che cosa la Bibbia vuole dai veri credenti. In questo breve commento mi limiterò a citare esclusivamente la Scrittura. In realtà noi cattolici abbiamo anche la Tradizione e il Magistero della Chiesa a guidarci nei nostri giudizi e, in questo caso, l’insegnamento della Chiesa è unanime e privo di ambiguità: i bambini devono essere battezzati. Quando vi dicono che la Chiesa primitiva non battezzava i neonati vi imbrogliano. O per ignoranza o per malafede vi raccontano delle frottole grandi come mongolfiere. In effetti il primo gruppo che si oppose al battesimo dei bambini appena nati furono gli Anabattisti nel 16° secolo. Prima di allora questo tipo di battesimo era accettato da tutti senza tanti problemi tant’è vero che Lutero e Calvino (usando il principio della Sola Scriptura) lo predicavano nei loro scritti con Lutero che parlava esplicitamente di “rigenerazione battesimale”.

In realtà colui che dice “sono stato battezzato da piccolo senza che potessi dire la mia in merito…”
Dovrebbe anche lamentarsi di aver avuto imposto un nome scelto dai soli genitori, di aver dovuto parlare una lingua che magari non gradisce, di avere avuto una cittadinanza che magari non preferisce, un pediatra che ora gli risulta antipatico, un medico di famiglia che non stima, dei maestri e professori scelti dai genitori, una casa che magari vorrebbe rifare, delle foto che avrebbe fatto in pose differenti, dovrebbe insomma ribellarsi per tutto questo con i genitori, e non solo per il battesimo. Quindi la moda del battesimo consenziente è solo un ripetere luoghi comuni. Da maggiorenni si può fare qualunque scelta in totale libertà, senza per questo assillare i genitori che hanno fatto per noi alcune scelte che hanno condizionato la nostra vita. I primi cristiani battezzavano i bambini, ed è storia.
Dagli anticattolici viene pure rimproverato il battesimo dei bambini come violazione della loro libertà: si dovrebbe battezzare il soggetto solo quando è in grado di scegliere. L'obiezione non regge: infatti la libertà del bambino non si esercita mai a partire dal nulla, ma sempre partendo da una ben determinata condizione creatagli dalla famiglia dove è nato: innanzi tutto la vita stessa (nasce senza aver avuto il diritto di scegliere la vita), il nome, poi una certa condizione biologica, una certa ereditarietà, una certa condizione sociale, una certa educazione, lo stesso linguaggio e le verità contenute nel linguaggio, un certo ambiente, un certo territorio, una certa patria, una certa casa. Se i genitori non dovessero insegnare nulla senza il consenso del bambino, questo potrebbe allegramente morire prima di giungere all'età della ragione: credere che sia possibile educare un figlio senza condizionarlo è un'utopia, la nostra libertà non si esercita mai a partire dal nulla ma sempre a partire da precise condizioni.Ogni uomo inizia a camminare ed è libero di camminare ma sempre a partire da un determinato terreno, che lui non ha scelto, e su cui muoverà i suoi primi passi.

Coloro che educano un figlio all'indifferenza religiosa (cioé sceglierai quello che ti pare, quando sarai grande), credendo in questo modo di rispettare la sua libertà di scelta, in realtà lo condizionano a credere che tutte le scelte si equivalgono: in questo modo il bambino viene educato ad una concezione relativistica e quindi utilitaristica: vero non è ciò che è tale oggettivamente, i comandamenti di Dio che la mia ragione, guidata dalla fede, può conoscere e capire, ma vero diventa ciò che mi conviene per cui criterio di giudizio della realtà non sarà più la ragione ma il desiderio. Ai genitori spetta il diritto e il dovere di provvedere al bene dei figli e specialmente al loro bene spirituale.

Quali indicazioni abbiamo per il Battesimo dei bambini nel N.T.?

In At 2,38-39 San Pietro parla di una grande promessa di salvezza, la stessa promessa che era stata fatta ad Abramo e che ora con la Nuova Alleanza diventa per tutti.
E’ limitata a coloro che hanno l’età della ragione?
No di certo, poiché è rivolta a tutti i credenti e ai loro figli, quindi anche i bambini sono inclusi. Coloro che ascoltavano Pietro erano tutti Giudei e conoscevano bene l’Alleanza di Abramo.
Quindi per loro era ovvio che anche i bambini erano compresi in quello che diceva San Pietro. Come avrebbero potuto pensare che un patto migliorativo (tanto per usare una terminologia contrattualistica) avrebbe potuto prevedere un peggioramento di alcune condizioni. Del resto, se i bambini avessero dovuto essere esclusi, sarebbe nata una grossa controversia e Pietro avrebbe dovuto intervenire e spiegare che, anche se aveva detto che la promessa era per i loro figli, in realtà si sarebbe realizzata solo dopo che questi figli avessero raggiunto l’età della ragione ma, nel frattempo, essi ne erano esclusi.

Col 2,11-12 “In lui voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della vera circoncisione di Cristo. Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di Dio, che lo ha risuscitato dai morti.” 1 Cor 10,1-6 “Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare,tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare, tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, tutti bevvero la stessa bevanda spirituale: bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava, e quella roccia era il Cristo.”

Ecco come episodi velati del V.T. vengono svelati nel Nuovo. Non credo che i bambini ebrei scelsero personalmente di uscire dall’Egitto, e di seguire Mosè verso la terra promessa, eppure essi furono “tutti battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare”, quel “tutti” è riferito agli adulti come anche ai neonati che indubbiamente erano presenti in una popolazione così vasta. Da questi versetti deduciamo pure un’altra analogia, cioè quella che nel battesimo non c’è solo acqua, o solo Spirito, ma entrambi, l’elemento visibile e quello invisibile. Paolo parla di nuvola e di mare, la prima rappresenta lo Spirito Santo, il secondo indubbiamente l’acqua; entrambi gli elementi li ritroviamo nel battesimo cristiano, anche se molti fratelli evangelici non distinguono adeguatamente come abbiamo visto.
Ripetiamo che per molti di loro (escluso luterani, anglicani, valdesi, ecc.) infatti il battesimo in acqua è una semplice testimonianza della fede, quindi secondo loro il battesimo non è accompagnato necessariamente dalla presenza purificatrice dello Spirito, anzi i pentecostali affermano testualmente che il battesimo non purifica dal peccato.
La Bibbia invece ci dice e ci fa capire in più punti che il battesimo purifica dal peccato, e sicuramente non è l’acqua a operare una tale grazia, ma lo Spirito di Dio.

Ma vediamo a chi veniva amministrato il battesimo.
At 16,14-15 “C’era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia…” 1 Cor 1,16 “Ho battezzato, è vero, anche la famiglia di Stefana, ma degli altri non so se abbia battezzato alcuno.”
Ci sono delle evidenti analogie nel modo di raccontare e di insegnare di Paolo, ci fa capire che il battesimo è esteso a tutti, grandi e neonati, con modalità diverse ovviamente, ma Paolo usa fare dei paralleli tra la circoncisione del Vecchio Patto, e il Battesimo del Nuovo, proprio per farci capire il collegamento tra velato e svelato.
I bambini ebrei che furono salvati dall’angelo della morte, non se ne resero nemmeno conto, eppure i loro genitori decisero per loro, segnando col sangue dell’agnello gli stipiti delle loro porte.
Perché i primogeniti (anche i neonati) degli egiziani furono sterminati dalla morte?
Avevano forse colpe personali?
La giustizia divina ha sempre agito così, le colpe dei padri ricadono sopra i figli, i meriti dei padri vanno a vantaggio dei figli.
Così vediamo come le colpe degli egiziani ricaddero sui loro figli, i meriti (per la fede) dei padri ebrei furono a vantaggio dei propri figli, infatti Jahvè stipulò l’Alleanza con Abramo antenato di Mosè e dei suoi contemporanei, di tutto ciò se ne avvantaggiarono i discendenti –i figli- di Abramo.
Quindi l’apostolo Paolo ci fa capire in maniera chiara come i genitori possano decidere della incorporazione dei propri figli nel popolo di Dio. Naturalmente con la maturità intellettuale, i figli sceglieranno di continuare sulla strada tracciata, per amore, dai loro genitori, oppure imboccarne un’altra di perdizione. La Chiesa ci viene sempre spiegato come corpo di Cristo, la famiglia piccola Chiesa è anch’essa corpo, i neonati fanno parte dello stesso corpo dei genitori che li hanno generati, ecco perché questi ultimi possono decidere per loro.
Poi l’affermazione assoluta, senza alcuna eccezione, tutti devono nascere da acqua e Spirito Santo. Non c’è alcuna ambiguità nella dichiarazione di Gesù. Non dice: Tutti devono nascere da acqua e Spirito tranne i bambini che invece entreranno nel Regno dei Cieli senza passare per questa fase. L’affermazione di Gesù è universale e si applica a tutti.
E qui si riallaccia quanto dice Paolo in 1 Cor 10,1-2
“Non voglio infatti che ignoriate, o fratelli, che i nostri padri furono tutti sotto la nuvola, tutti attraversarono il mare, tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare”
A coloro che dicono che si può “nascere di nuovo” solo quando si raggiunge l’età della ragione per accettare Gesù nella propria vita, si può rispondere che la loro teologia condanna all’inferno tutti quelli che muoiono in tenera età, dato che a loro è assolutamente preclusa la nuova nascita.
Si c’è la misericordia di Dio che potrà salvare i non colpevoli, ma allora il battesimo è una buffonata tanto per intimidirci e tenerci a bada?
Evidentemente no, se Gesù ha detto che è necessario, vuol dire che certamente lo è, per tutti, quello che poi deciderà Dio sui non battezzati e innocenti, beh, lasciamolo decidere solo a Lui, non ci mettiamo a fare previsioni.
Come abbiamo visto già nell’ A.T. era chiaramente stabilito il principio che anche i bambini erano inclusi nel patto stabilito fra Abramo e Dio (Gn 17,9-14). Da allora i bambini di otto giorni venivano circoncisi perchè anche loro potessero entrare a far parte dell’alleanza stabilita fra Dio e l’umanità. Ovviamente questi bimbi non potevano decidere se seguire il patto di Abramo o se rifiutarlo. Ma Dio aveva detto che chi non si fosse fatto circoncidere avrebbe rotto il patto e quindi questi neonati sarebbero stati ritenuti peccatori. I bambini entravano nell’alleanza grazie e attraverso la loro famiglia ed ecco perchè la necessità di circonciderli era ritenuta così importante.
Alcune pagine prima abbiamo ricordato la decima piaga d’Egitto, vale a dire la morte di tutti i primogeniti. Cosa successe in quell’occasione? Dio comandò di segnare con il sangue di un agnello (che a noi cristiani ricorda il sacrificio cruento di Gesù) gli stipiti delle porte delle loro case. Chi era protetto da quel sangue? Solo coloro che avevano segnato le porte o, al contrario, tutti coloro che vivevano in quella casa, indipendentemente dal fatto che fossero piccoli o grandi, capaci di scegliere la loro fede o incapaci di farlo? La risposta è ovviamente che il sangue proteggeva tutti gli abitanti di quella casa. Quindi anche i bambini, incapaci di capire, vennero salvati grazie alla fede dei loro genitori. Questo ci deve insegnare che i genitori credenti inserivano anche i loro bimbi più piccoli nell’alleanza con Dio.
Nel Libro di Giosuè (5,8-9) si legge che Dio punì Israele perchè non aveva fatto circoncidere i suoi figli e la punizione non cessò finché tutti non furono circoncisi.
A questo punto ci si potrebbe chiedere se la Nuova Alleanza cancella quella Vecchia, vale a dire se Gesù è venuto ad abolire l’Antico Patto. Non credo che ci sia un solo cristiano che possa affermare un’eresia di questo genere. Dopo tutto la grazia della Nuova Alleanza eccede (ma non cancella) quella dell’Antica Alleanza come spiega molto chiaramente Paolo nella Lettera ai Romani cap 5,15.

Ogni rivelazione del Nuovo Testamento è rapportata al Vecchio, nessun versetto è scritto casualmente, ma tutto è scritto in modo organico e contestuale al disegno divino, Paolo fa un parallelo tra il battesimo del N.T. e quello del Vecchio, infatti dice che tutti furono battezzati in rapporto a Mosè nella nuvola e nel mare. E’ bello risottolineare che la nuvola e il mare simboleggiano rispettivamente lo Spirito Santo e l’acqua, e proprio questi due elementi sono parte fondamentale del battesimo. Anche la manna e l’acqua che sgorgava dalla roccia spirituale simboleggiano il corpo e il sangue di Cristo, e come furono abbattuti nel deserto tutti coloro che peccarono anche dopo essere stati battezzati in rapporto a Mosè e aver mangiato e bevuto da Cristo, così anche chi viene battezzato nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo, se non rimane sulla retta via verrà abbattuto.
Ripetiamo quindi che il battesimo del Mar Rosso prefigura il vero battesimo della Nuova Alleanza.
Senza dir poi del lavacro del siriano Naaman (2 Re 5,14), né della mirabile efficacia della piscina probatica (Gv 5,2), né di molti altri episodi affini, in cui è facile scorgere il simbolo di questo mistero. Nel dominio poi delle profezie nessuno può revocare in dubbio che le acque, a cui con tanto zelo Isaia invita tutti gli assetati “O voi tutti assetati venite all’acqua, chi non ha denaro venga ugualmente; comprate e mangiate senza denaro e, senza spesa, vino e latte” (Is 55,1), o quelle che Ezechiele vide in spirito zampillare dal tempio “Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il fiume, vivrà: il pesce vi sarà abbondantissimo, perché quelle acque dove giungono, risanano e là dove giungerà il torrente tutto rivivrà.” (Ez 47,9), o la fonte, che Zaccaria preannunziò alla stirpe di David e agli abitanti di Gerusalemme per la purificazione del peccatore e della donna impura “In quel giorno vi sarà per la casa di Davide e per gli abitanti di Gerusalemme una sorgente zampillante per lavare il peccato e l’impurità.” (Zc 13,1), vogliano alludere alla salutifera acqua battesimale.

LA FEDE DEGLI ALTRI

Quindi Dio, attraverso Abramo e Mosè, aveva ordinato di circoncidere i bimbi i quali, ovviamente, non potevano interloquire. In pratica, il Patto di Alleanza era basato sulla fede di una parte del popolo di Israele. Anche nel N.T. ci sono indicazioni che ci dicono che le benedizioni spirituali e il perdono dei peccati poteva avvenire attraverso la fede di altri. Nell’episodio del paralitico guarito, ad esempio, non si parla affatto di fede del malato ma della fede di coloro che lo trasportarono fino a calarlo da un buco nel tetto. La stessa cosa succede nel miracolo della resurrezione della figlia di Giairo, dove è evidente solo la fede del padre. Da questi due esempi (ma ce ne sono degli altri) si capisce chiaramente che sia nell A.T. che nel N.T. le benedizioni spirituali, nonché fisiche, possono avvenire grazie alla fede di altre persone. Nel N.T. ci sono delle indicazioni chiare che ci dicono che sono stati battezzati anche dei bambini. Più volte leggiamo che in determinate occasioni è stato battezzato qualcuno e poi si aggiunge “con tutta la sua famiglia”. E’ il caso di Lidia, di Crispo, del carceriere di Paolo e Sila, e, nella prima Lettera ai Corinzi, Paolo ricorda di aver battezzato Stefana e “anche la famiglia di Stefana”. Quando si parla di famiglia non si intende solo la moglie o il marito, si intendono tutti i familiari compresi, naturalmente, i bambini. Chi è contrario al Battesimo dei bambini potrebbe obiettare che forse in quelle famiglie non c’erano bambini piccoli. E’ un’obiezione molto debole perché in un epoca storica nella quale avere figli era considerata una benedizione di Dio (e in un’epoca in cui non esistevano mezzi per il controllo delle nascite) è abbastanza difficile che in tutte quelle case non ci fosse neppure un bambino.
Comunque un’indicazione più precisa sul reale senso del Battesimo la troviamo in 1 Cor 7,14 dove si legge: “Perché il marito non credente viene reso santo dalla moglie credente e la moglie non credente viene resa santa dal marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri mentre invece sono santi” (con ques’ultima affermazione Paolo sta forse predicando l’inutilità del battesimo dei piccoli? Direi di no, perché altrimenti il battesimo dei figli nella famiglia già cristiane sarebbe un’optional inutile, “perché i figli dei santi nascono santi…” attenzione a non travisare l’insegnamento di Paolo, anche qui è bene ricordare la raccomandazione di Pietro che ci avverte come “nelle lettere di Paolo ci sono alcune cose difficili da capire, ed alcuni le travisano…”Bisogna capire il modo di scrivere di Paolo, il suo stile, altrimenti non si spiegherebbe come in altre lettere lui stesso ci parla dell’utilità della Nuova Circoncisione, il battesimo. Se prendiamo alla lettera il versetto che ci dice “…altrimenti i vostri figli sarebbero impuri mentre invece sono santi…” significherebbe che i figli dei credenti essendo già santi non avrebbero bisogno del battesimo, nemmeno in età adulta, quando invece -da un’attenta analisi delle lettere paoline- sappiamo che non è così. Il battesimo è necessario! Ma significherebbe pure che “il marito non credente” non avrebbe neppure lui bisogno del battesimo, oltre a non avere neppure bisogno di credere, tanto c’è la moglie che santifica tutto…(ndr)
E’ fuor di dubbio che la Chiesa Cattolica pretenda dal catecumeno che si battezza in età adulta una conversione personale. Questo è fondamentale perché il Battesimo possa essere amministrato. Anche per il battesimo dei bambini la Chiesa Cattolica esige un'analoga condizione. Analoga nel senso che il bambino non può fare direttamente una scelta di fede; ma la può fare indirettamente tramite i suoi genitori o chi ne fa legittimamente le veci. Ed è sempre una fede valida. In effetti il capo famiglia non solo esprime validamente la fede per i membri della propria famiglia, ma si rende garante perchè la nuova vita soprannaturale gettata come seme nel battezzato venga debitamente coltivata, cresca e maturi.

Perciò la Chiesa Cattolica prima di amministrare il battesimo ai bambini vuole essere sicura non solo della fede del capo famiglia, ma di tutti e due i genitori, dei padrini e di tutti i presenti al sacro rito del battesimo. In particolare la Chiesa Cattolica esige che per battezzare lecitamente un bambino:
1) I genitori o almeno uno di essi o chi tiene legittimamente il loro posto, vi consentano;
2) che vi sia la fondata speranza che sarà educato nella religione cattolica; se tale speranza manca del tutto, il battesimo venga differito, secondo le disposizioni dei diritto particolare, dandone ragione ai genitori. Per i bambini, quindi si richiede che giunti all’età della ragione dimostrino di credere in Gesù.E’ anche indubbio che, se i genitori prendono seriamente il loro compito di educare in maniera cristiana i loro figli, è più facile che i bambini battezzati da piccoli raggiungano una fede più autentica di quelli non battezzati proprio in virtù dell’insegnamento che i genitori si impegnano a dare loro. Ma come si deve interpretare l’affermazione che bisogna pentirsi e credere prima di essere battezzati?. Ovviamente tutto ciò che leggiamo nella Bibbia deve essere vagliato con un pò di buon senso. Prendiamo come esempio un altro ordine di Paolo in 2 Ts3,10 “Chi non lavora, neppure mangi”.In quel periodo molti abitanti di Tessalonica attendevano come imminente il ritorno di Cristo e avevano smesso perfino di lavorare. A loro Paolo ordina di riprendere il lavoro. E’ un ordine da intendersi in senso assoluto? Se così fosse i bambini non avrebbero dovuto mangiare, in quanto non in grado di lavorare, e così pure le donne o i vecchi. In realtà l’ordine di Paolo era riferito solo a quelli che potevano lavorare. Se adesso torniamo al tema del Battesimo e pretendiamo di applicare alla lettera questo comando, ci comporteremmo come coloro che vogliono negare il cibo ai bambini perché non lavorano. Se il cibo è tanto importante, cosa dire della salvezza dell’anima?Qualcuno potrebbe obiettare che Gesù con la Sua morte e Resurrezione ha cancellato il peccato originale dei bambini che non sono nell’età della ragione e poi viene citato il versetto di Lc18,15-16. che dice “ Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite.” Se questo versetto parla del perdono del peccato originale allora non fa altro che confermare quanto affermano i cattolici. Infatti Gesù dice esplicitamente di NON IMPEDIRE che i bambini vadano a Lui. Se la sua morte avesse automaticamente cancellato il peccato originale niente e nessuno avrebbe potuto impedire che il peccato venisse cancellato. Ma, se qualcuno ha la facoltà di impedirlo, allora bisogna concludere che esiste anche la facoltà di agire, di fare qualcosa per far entrare i bambini nel Patto della Nuova Alleanza.La Chiesa Cattolica chiama questo “qualcosa “ Battesimo dei bambini. Chi rifiuta questo Battesimo si comporta come chi voleva impedire ai bambini di avvicinarsi a Gesù.

http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/IL-BATTESIMO/D8100046.html



Lo ha scritto Myer Peaerlman, ed anche qualcuno intervenuto in questa pagina: "i bambini piccoli sono senza peccato e quindi non hanno bisogno del battesimo"

Se, come scrivono, i bambini piccoli sono "senza peccato" vuol dire che sono immacolati alla nascita, non si capisce quindi perché contestino l'immacolata concezione di Maria...