14 maggio 2013

Fanatismo pericoloso - Maneggiatori di serpenti nella chiesa pentecostale

I maneggiatori di serpenti vengono accostati alla fede quando si parla dei fedeli della chiesa pentecostale dei monti Appalachi. Essi mettono realmente la fede alla prova, appellandosi ad un versetto di Marco che cita: Questi sono i segni che accompagneranno coloro che avranno creduto (…); prenderanno in mano dei serpenti; anche se berranno qualcosa di mortifero, non ne avranno alcun male. Entrare in chiesa per questi fedeli non è motivo di dedizione alla fede, di introspezione o ricerca di calma, bensì di profonda eccitazione, dovuta al fatto che solo Dio potrà decidere se sarà giusto o meno che essi siano morsi. Teoricamente, se il precetto divino fosse vero, nessun maneggiatore di serpenti, fortemente credente nei precetti cristiani sovraindicati, sarebbe dovuto morire durante la rischiosa pratica. Purtroppo, non è così: molti fedeli sono deceduti per l’effetto che il letale veleno ha arrecato al sistema nervoso. In pratica, per questa confessione religiosa, esiste una specie di “selezione naturale”, legata al culto dei serpenti. I meno degni riceveranno il morso letale! Ma questa pratica oltre che pericolosa, non delinea un errato fanatismo? Credere significa davvero rischiare la vita ad ogni Santa Messa basandosi su dei versetti, considerati, persino, apocrifi? Oltre al maneggiare i serpenti c’è chi, addirittura, ne beve il veleno, convinto che Dio avrà misericordia di lui e lo risparmierà. Molto spesso è così ma quando ciò non si verifica? Chi perisce in questa pratica era davvero indegno o si era solo messo, senza motivo, in una situazione altamente pericolosa? Difficile spiegare quale alta convinzione spinga i membri di questa chiesa e rischiare la morte ogni giorno. Dio ci ha chiesto di vivere in modo rispettabile, ma non credo vorrebbe che rischiassimo la vita ogni giorno, a costo di lasciare tanti orfani in giro per il mondo!

Fonte http://www.religione10.it/maneggiatori-di-serpenti-nella-chiesa-pentecostale-fanatismo-pericoloso-461.html#ixzz2TI8pVnBj