20 maggio 2013

Bambini torturati perché indemoniati


E’ uno dei paesi più ricchi al mondo di risorse naturali. Ed è proprio questa ricchezza che nuoce la cultura e la vita quotidiana di milioni e milioni di persone che vivono nella Repubblica democratica del Congo. Prima la colonizzazione belga, poi la dittatura firmata Mobutu, a seguire l’invasione di eserciti dai paesi limitrofi e bande mercenarie. Aggressioni e usurpazioni che hanno letteralmente ustionato questa nazione africana. Che si prolungano e persistono.

Da generazioni siamo consapevoli dell’emergenza di un numero: oltre il 50 per cento della popolazione ha pagato e paga un destino carogna. Inammissibile e forse irrimediabile, fino in fondo. Dove civili e soprattutto bambini espiano un peccato diventato fisiologico. Muoiono di fame e di malattia, poca acqua e assistenza sanitaria e sociale, poca difesa e un arrogante dolore.

Per di più, il tasso di scolarizzazione è basso. E dove regna poca istruzione c’ è un lato oscuro di credenze e superstizioni che negano il rispetto per la vita umana. Bambine di pochi mesi vengono violentate in stupri multipli, minori che rubano e uccidono. Un esercito infantile malnutrito e colpito da malattie che a pensarci vien voglia di gridare: ma in che razza di storia di vita ci siamo buttati! E c’è un fenomeno, agghiacciante, triste, colleroso: gli “enfants sorcies”. Bambini e dico bambini, accusati di essere posseduti dal demonio e di portare malattie e disgrazie alle loro famiglie. Torturati e uccisi perchè devono essere liberati dal maligno. Le persone che dovrebbero amarli incondizionatamente sono fomentate e plagiate da adulti, travestiti da carismatiche personalità religiose. E le favole, in questi angoli di terra, non regalano sogni ma sevizie. Mondodiluna.it indignata, ringrazia con immensa stima l’uomo che oggi ci concede questa toccante intervista. Lui è Jacque Kazadi, congolese e in Italia fondatore della associazione “Il Buon Samaritano Corsico” Onlus.

Bana ya kindoki, nella lingua locale vuol dire “bambini indemoniati”. Che orrore, che aridità umana. Siamo sconvolti. Ma desiderosi di informare, di unirci a tutti coloro i quali combattono, anche con la voglia di sensibilizzare, questa nuova guerra. Caro Kazadi ci spiega che cosa succede davvero nella Repubblica democratica del Congo? Senza peli sulla lingua, senza sfumature di circostanza, per favore: chi sono questi bambini, come vivono, cosa subiscono? Purtroppo la realtà è ancora più dura di quello che si racconta, esiste un reale rischio che scompaia tutta una generazione di giovani. La credenza nella stregoneria è diffusissima in Africa, tutti credono negli spiriti maligni.

MIGLIAIA SONO I BAMBINI ACCUSATI DI STREGONERIA NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO.

Lo scenario tragico è sempre lo stesso: NELLE FAMIGLIE PIÙ POVERE E NUMEROSE QUANDO ACCADE QUALCHE DISGRAZIA (PER ESEMPIO: IL LUTTO, UNA MALATTIA GRAVE, IL PADRE CHE PERDE IL LAVORO, UN LITIGIO …), SI VA ALLA RICERCA DI UN CAPRO ESPIATORIO.

PER SALVARSI, SI VA DA UN PASTORE DI SOLITO PENTECOSTALE O APOCALITTICO CHE VEDE SPESSO IN UNO DEI FIGLI, IN GENERE QUELLO PIÙ PICCOLO, LA CAUSA DELLE DISGRAZIE FAMILIARI. ALLORA I PASTORI PROPONGONO DI TOGLIERE IL MALOCCHIO AL BAMBINO A UN PREZZO ESORBITANTE, SPESSO 50 VOLTE LO STIPENDIO ANNUALE DI UN IMPIEGATO.

Molte persone riescono a far fronte a questo spesa indebitandosi, ma la maggioranza, invece, preferisce eliminare “il problema”. Spesso, però, i bambini subiscono trattamenti brutali: sono sequestrati nelle chiese per più giorni, senza mangiare e né bere. Oppure vengono picchiati e costretti a confessare, in questo caso gli abusi terminano. Ma non è detto che la vita torni alla normalità. Coloro che, avendo confessato, tornano a casa, continuano a essere maltrattati e discriminati. Ogni tanto la follia prende il sopravvento e i piccoli vengono chiusi in un sacco di juta e buttati nel fiume Congo ancora vivi o bruciati nei pneumatici delle macchine. Questi brutali infanticidi avvengono sempre per mano di parenti, spesso degli stessi padri che li strappano dalle braccia delle loro mamme. Spesso sono i bambini che, per fuggire alle violenze domestiche, decidono di vivere sulla strada.

Chi sono, invece, le loro famiglie? Come ho accennato prima , spesso queste cose si verificano nelle famiglie povere e numerose. In particolar modo sono soggetti a questa accusa i bambini orfani di uno o entrambi i genitori o quelli che vivono con i parenti. Accade anche se in casa non ci sono soldi per il cibo: l’accusa di stregoneria è usata come scusa, anche se i familiari stessi non ci credono, tale accusa diventa una ragione per liberarsi di una bocca da sfamare. Ogni giorno ci sono sempre più bambini buttati per strada dagli stessi familiari, la gente è impazzita: accusa di stregoneria i piccoli handicappati o epilettici, i figli fragili, timidi o che balbettano.

E i sobillatori che riescono a soggiogare queste persone? In cambio di cosa? Molti dei bambini-stregoni vengono portati da leader religiosi e auto-proclamati ’profeti’ per cercare di liberarli dalla "possessione". Le cerimonie per "salvarli" si tengono nelle églises de réveil, chiese del risveglio. Solo a Kinshasa ne esistono più di duemila e il loro numero è in costante aumento. Alcuni di questi ’profeti’ hanno raggiunto la notorietà per il loro successo negli esorcismi e le cerimonie sono diventate molto lucrative. Questi pastori sono fra i più ricchi della capitale, girano con le macchine di lusso, protetti dalle guardie, a volte trovano protezione nella classe politica del paese. Se si pensa che nelle recenti elezione politiche, i vari candidati si sono rivolti a questi ciarlatani per cercare i voti, questo vuole dire tutto.

Ci fornisca dei numeri, utili solo a rendere nota questa grave situazione. Non ci sono numeri definiti dei bambini maltrattati o abbandonati, alcuni dicono che su una popolazione totale di 58 milioni di abitanti che la Repubblica Democratica del Congo conta, sono circa 2 milioni i bambini maltrattati. Ma questa è la conseguenza della miseria, della povertà nella quale vive il paese. Il reddito annuo medio di un congolese è di circa 80 dollari, il paese sta vivendo anni difficili, dopo oltre 25 anni di dittatura Mobutu e 5 anni di guerra che è costata circa 4 milioni di vite umane. Le strutture scolastiche e economiche funzionano molto male e la disoccupazione gira intorno a 60% e colpisce soprattutto la fascia più giovane. Il tasso di mortalità infantile è del 13% e l’aspettativa di vita è di 48 anni. La gioventù si trova abbandonata a se stessa, con il grave rischio di trovare la soluzione ai propri problemi nella tossicodipendenza, nella prostituzione e nel banditismo.

Lì da anni vigilano gli operatori Onu, i famosi caschi blu, romanticamente portatori di pace e sicurezza. L’associazione “Save the children” ha denunciato, proprio in questi giorni, che una piccola minoranza degli addetti umanitari ha abusato, sfruttato e deprivato minori. Ma a questo punto, cosa dobbiamo fare? Purtroppo le cose denunciate dall’associazione Save the Children sono vere. Addirittura ci sono prove delle violenze compiute sui minori di 8 anni. Ma non solo gli addetti umanitari ma anche i caschi blu dell’Onu. Ci sono dei processi fasulli in corso. I caschi blu che sono lì per garantire la pace, in alcuni casi, hanno compiuto cose mostruose, cercano di approfittare della povertà della popolazione per commettere crimini che non sono diversi da quelli commessi durante qualsiasi guerra. Io sui caschi, non ho un giudizio positivo, basta pensare che la loro permanenza in Congo costa circa 7 milioni di dollari al giorno, ovvero circa 5 milioni di Euro, girano nelle macchine lussuose, abitano nei quartieri top, spesso si vedono in giro con delle belle donne, quando a circa 10 metri da loro ci sono persone che muoiono di fame, bambini che frugano nelle immondizie prodotte da loro per trovare qualche cosa da mangiare. Tutti dobbiamo denunciare queste cose.
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