10 agosto 2013

Un unico mediatore?


Già altre volte ci siamo occupati dei modi sbagliati di leggere la Bibbia. Ma gli esempi che si possono
fare, e che mettono in evidenza l’esigenza di un discernimento nella lettura e nell’interpretazione, sono tantissimi. In altri interventi, dicevamo che Satana non esita a usare la Scrittura per tentare la Verità e possibilmente demolirla. Quindi come Gesù, nel deserto, si vide tentato a colpi di Bibbia anche oggi capita sempre più spesso di vedersi rinfacciati passi che, quando non vengono più o meno apertamente manipolati, sono decontestualizzati oppure assolutizzati. Il seguente è fra i più usati:

Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l’uomo Cristo Gesù…
(1 Timoteo 2, 5)

Chiaro, semplice, inequivocabile. Gesù punto e basta, da dove escono fuori questi santi e madonne? E a che servono queste statue? Avete recitato un’Ave Maria? Allora siete degli idolatri, la Bibbia parla chiaro!

La Bibbia parla chiaro? Non sempre, verrebbe da dire. Ecco infatti un passo altrettanto “chiaro” ma del quale nessuno sembra curarsi:

Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate nessuno “padre” sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello del cielo. E non fatevi chiamare “maestri”, perché uno solo è il vostro Maestro, il Cristo.
(Matteo 23, 8-10)

Chiaro, semplice, inequivocabile, anche qui. Ma avete mai sentito di qualcuno tanto rigorista che in ossequio a questo passo non chiami padre suo padre? Eppure questa è una pagina del Vangelo. Altro esempio? Eccolo:

Io sono il buon pastore. Il buon pastore offre la vita per le pecore.
Il mercenario invece, che non è pastore e al quale le pecore non appartengono,vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce e ledisperde; egli è un mercenario e non gli importa delle pecore.Io sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me,come il Padre conosce me e io conosco il Padre; e offro la vita per le pecore.
(Giovanni 10, 11-15)

Non è forse anche qui, al di là della metafora, “chiaro, semplice, inequivocabile”? Gesù ripete per ben due volte che Lui è il buon Pastore, quello vero. Non parla di altri pastori, anzi tutti gli altri sono mercenari. È un titolo che quindi spetta solo a lui. E invece siamo tutti a conoscenza di uno scandalo, nel mondo protestante (così fedele alla Bibbia) l’appellativo di “pastore” è comunemente usato per chi guida le comunità!

Domanda: se la lettere a Timoteo ci insegna che c’è un solo mediatore, come mai dal Vangelo non apprendiamo che esistono un solo pastore, un solo maestro, un solo padre? Come mai l’intelligenza si ottunde per taluni passi, ma non per gli altri?

In realtà c’è una lettura molto semplice, da applicare a tutti i passi sopra citati. In Giovanni e in Matteo ci sono, come al solito, due aspetti da considerare: quello materiale e quello spirituale. Il primo invita semplicemente a non farsi coprire di onore con infiniti appellativi altisonanti che hanno caratterizzato anche la storia della Chiesa cattolica, tanto che Giovanni Paolo I si sentì in dovere – nel suo breve pontificato – di sforbiciare l’infinito elenco di titoli onorifici che spettavano al Papa.

Il secondo aspetto, quello spirituale, è quello più importante perché invita a una riflessione profonda. A non mettere la propria vita negli uomini, riecheggiando Geremia in quel passo che recita Maledetto l’uomo che confida nell’uomo. Non che ci sia qualcosa di sbagliato nell’essere padri, maestri e pastori. Semplicemente bisogna tenere a mente che sono solo strumenti molto relativi che devono fare capo all’Assoluto. Infatti nella stessa Scrittura continuiamo a trovare numerosi riferimenti a pastori e maestri, basti pensare al famoso passo di Efesini 4, 11.

La stessa identica cosa vale per la questione del Mediatore. Anche questo passo di san Paolo indica una realtà teologica fondamentale: che Gesù Cristo così com’è l’unico vero Pastore e Maestro, è anche l’unico vero Mediatore con la maiuscola. Ma come esistono poi dei maestri e dei pastori di livello inferiore, così ci sono anche tanti mediatori. Come negare ad un apostolo la funzione di mediatore? Il mediatore è chiunque stia in mezzo fra due parti. Nel momento stesso in cui si prega per qualcuno, si agisce da mediatori. E questo è quanto.

Già sento l’obiezione canonica: e questo dove sta scritto? Lo stesso San Paolo ne parla in maniera esplicita:

Noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. (2 Cor 5,20)

Qui c’è un doppio scandalo. Perchè non solo si parla di “ambasciatori”, ma questi di cui si parla hanno un ruolo attivo tanto che sembrano avere un ruolo di primo piano nella riconciliazione con Dio. Se guardiamo l’etimologia delle parole “ambasciatore” e “mediatore” scopriamo che se non sono sinonimi poco ci manca. Questo accade perchè le parole non sono dei totem ma degli strumenti del linguaggio che in quanto tali non hanno un valore assoluto. Chiunque nella sua vita pratica i vocabolari sa bene come le parole possano assumere significati diversi a seconda dei tempi e dei contesti. Lo spiega bene Padre Amorth in questo articolo riguardo la mediazione di Maria. Di esempi se ne possono fare diversi: "Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!" (Lc 1, 42). Qui un lettore prevenuto potrebbe pensare che Elisabetta sta mettendo Maria e Gesù sullo stesso piano, o addirittura la Madre al di sopra del Figlio. Ancora più illuminante è l'uso della "santità" nella Scrittura dove il santo per eccellenza è Dio (Is 6, 3), ma lo stesso aggettivo viene usato anche per gli umani (Lv 11, 14; 1 Cor 6, 2). Così come è Dio che protegge il suo popolo (Sal 120, 5), ma anche gli angeli (Sal 90, 11). Questo vuol dire forse che c'è qualcuno santo e benedetto al pari del Creatore? No di certo. E gli angeli proteggono al posto di Dio, o per suo mandato? Quindi perchè scandalizzarsi se la Chiesa insegna che con l'unico Mediatore operano tanti "mediatori"?

http://ettorebarra.blogspot.it/2011/07/un-unico-mediatore.html