22 ottobre 2012

Vittorio Messori: Cronaca di una conversione

di Luigi Gozzoli
Nel panorama italiano di oggi ci sono figli che si scordano perfino dei genitori e genitori razionalisti i quali si dimenticano di impartire ai loro figli qualsiasi informazione religiosa.. È la pianta dell'agnosticismo diffuso.
Il caso é capitato al popolare giornalista e scrittore VITTORIO MESSORI che scrive sul Corriere della Sera, dopo aver iniziato il proprio percorso professionale alla Stampa di Torino e condotto per un certo periodo la rubrica "Vivaio" su Avvenire e della quale è uscita la Trilogia. Come molti giovani, ha dovuto fare tutto da solo.
Fin da adolescentec, cercava di rispondere alle domande fondamentali sull'esistenza: chi siamo, donde veniamo e dove andiamo. Per fortuna,studiando gli autori filosofici francesi si è imbattuto in uno di essi, l'eminente Jean Guitton, professore alla Sorbona, accademico di Francia, amico di Paolo Vl del quale ha raccolto per iscritto i Dialoghi. 
Guitton aveva già composto un volume fondamentale su Gesù, che Messori imparò praticamente a memoria utilizzandolo molto nella stesura del suo primo libro, quasi omologo, Ipotesi su Gesù. Fu un successo insperato e folgorante: un milione di copie, 17 traduzioni nelle principali lingue del mondo e, ancora adesso, resta uno dei saggi religiosi più diffusi in Italia. In linea di massima però,fare delle ipotesi sul Gesù storico non significa ancora credere al Cristo della fede. Vuol dire, più semplicemente, dedicarsi allo studio delle fonti, esplorare l'ambiente e riferire le testimonianze dirette della vita di un personaggio. infatti, Messori ha studiato a fondo l’Antico ed il Nuovo Testamento e, specialmente, le Lettere di Paolo, del quale ha riportato in un’opera il motto "So in Chi ho creduto" (2Tm 1,12, citato in greco: oida gar w pepisteuka).
A questo punto, il cammino di conversione era iniziato. Piano piano, lento pede, ispirandosi anche a Guitton, é riuscito a contrastare la pomposa critica neotestamentaria ottocentesca, ammalata di fondamentalismo pseudo scientifico. Una malattia contagiosa. In un suo recente saggio, Messori fa un'ammissione abbastanza grave: "Sono tra coloro che non sanno rassegnarsi al cristianesimo", intendendo con tali parole che il laicismo razionalistico dei suoi genitori fu duro a morire in lui.
Si dice che la fede è un dono e, per alcune anime belle, lo è certamente, ma, in un mondo materialistico come il nostro, la fede si difende ed aumenta solo con fatica, sangue e lacrime versate ogni giorno. 
Messori ha scritto parecchi altri libri che non sono qui citati: per esempio, uno sulla morte, un altro (molto tecnico) sulla Resurrezione di Cristo e, soprattutto, ha fatto e raccolto moltissime interviste a credenti e non credenti. Perché, in fondo, è rimasto un semplice cronista, sensibile conoscitore delle persone ed esperto di fatti. Ne riparleremo.


Vittorio Messori è nato a Sassuolo (Modena) il 16 aprile del 1941 da una famiglia contrassegnata dal tradizionale anticlericalismo emiliano. Il padre Enzo (che diverrà uno dei più noti e apprezzati poeti in dialetto modenese, autore di veri best seller a livello locale), dopo tre anni nel Regio Esercito militò nella divisione alpina Monterosa della Repubblica Sociale.
A guerra finita si trasferì a Torino. Qui, il padre trovò lavoro presso la direzione generale dell’Italgas, il cui presidente era ancora il senatore Alfredo Frassati, padre del beato Pier Giorgio
Nel luglio del 1964, dopo quella che lui stesso definisce "una evidenza del cuore", seguita alla lettura dei Vangeli, Messori si convertì al cattolicesimo. 
Quando la madre scoprì che andava a Messa di nascosto, chiamò un medico …! Nel 1979, su pressione di Don Zilli (direttore di Famiglia Cristiana) diviene fondatore di Jesus assieme al paolino, don Antonio Tarzia
Autore di vari best seller, fra i quali:il famoso libro-intervista con Karol Woityla ‘Varcare la soglia della speranza’ ha collaborato anche nella fiction per la Tv Bernadette.