16 ottobre 2012

L'eretico vangelo pentecostale della prosperità

Negli USA "il 61 % pieno crede che Dio voglia che la gente sia ricca. E il 31 % – una percentuale ben superiore al numero dei pentecostali in America – ha convenuto che se dai il tuo denaro a Dio, Dio ti benedirà con più soldi"


Gli Usa e la fine della prosperità, tra visione protestante e quella ortodossa

Quando la prosperità viene meno…viene meno anche il Vangelo?

I miei familiari sono evangelici, di una delle denominazioni della galassia pentecostale. Sono stato cresciuto in questa fede, ma il fatto di essere ortodosso da quasi 10 anni mi ha allontanato un po’ dal mondo delle megachiese e dei televangelisti. Tuttavia, tornare a casa spesso significa trovarsi faccia a faccia con tutto questo, dal momento che mio padre, che è pensionato, di solito segue per diverse ore al giorno il “televangelismo”. È bravo a tenere spento il televisore quando i miei figli sono svegli. Ma dopo che sono andati a letto, spesso si mette a guardare programmi che ha registrato durante il giorno.

Recentemente, andando a fargli visita, mi sono seduto accanto a lui non appena uno dei suoi predicatori televisivi preferiti iniziava a tuonare alla sua congregazione sui piani di Dio per i Suoi figli. Tra le sue declamazioni c’è stata questa perla: “Dio vuole che tu sia felice! Dio vuole che tu abbia successo! Se solo permettessi a Dio di operare nella tua vita, la salute e la ricchezza possono essere tue in quanto figlio di Dio!”

Naturalmente, devi anche acquistare l’ultima serie di DVD del buon predicatore sull’ auto-potenziamento con il Vangelo al fine di “sbloccare” veramente lo scopo di Dio nella tua vita. Dio vuole solo il meglio per i Suoi figli, specialmente se essi sono disposti a pagare 79,95 $ più spese di spedizione e di gestione.

Ho scrollato le spalle, mi sono rivolto a mio padre e gli ho detto: “Suppongo che il libro di Giobbe sia stato davvero un errore di stampa”.

Che cosa succede quando la festa è finita?

Guardatevi intorno. I tempi sono duri, e si fanno sempre più duri. Il mercato azionario è giù, le ipoteche sono in aumento, le buste paga sono superate dall’inflazione, e tutti conoscono almeno qualcuno che è stato licenziato (se non sono stati proprio loro stessi ad esserlo stati). Vera sofferenza, vera miseria si avvicinano alle coste americane.

Purtroppo, la popolazione cristiana degli Stati Uniti non è mai stata meno pronta per questi tempi duri. Il Vangelo della prosperità, predicato in TV e nella megachiese in tutto il paese, ha convinto milioni di persone che il potere del pensiero teistico positivo può renderli sani e ricchi. Essi hanno un contratto vincolante con l’Onnipotente in tal senso. Basta seguire il piano come stabilito dal tipo della TV, e Dio deve rispettare la parte che gli compete dell’affare e così farà piovere su di voi solo buone cose.

Ciò è già abbastanza grave, ma il Vangelo della Prosperità ha in serbo molto più dell’arricchimento personale. In quanto forma teologica del materialismo americano, il Vangelo della Prosperità non enfatizza solamente la capacità di un singolo credente di incanalare successo attraverso la fede. Anche la Nazione americana nel suo complesso ha un posto. Il Vangelo della Prosperità, all’interno degli Stati Uniti, tende ad essere fortemente nazionalista, sottolineando il ruolo unico dell’America nel mondo e il suo singolare destino come nazione. Dall’America si attende che sia ricca e potente, almeno fino a dopo che il Rapimento si sia concluso e i veri credenti siano stati tratti in salvo in Cielo, in un batter d’occhio.

Quanto impatto ha avuto il Vangelo della Prosperità sul pubblico americano? Un sondaggio del Times Magazine nel 2006, ci dà un’idea. Tra i risultati:

Il 17 % dei cristiani intervistati ha dichiarato di considerarsi parte di un tale movimento [Vangelo della Prosperità], mentre un 61 % pieno crede che Dio voglia che la gente sia ricca. E il 31 % – una percentuale ben superiore al numero dei pentecostali in America – ha convenuto che se dai il tuo denaro a Dio, Dio ti benedirà con più soldi

Molte più persone di quelle che di fatto appartengono alle chiese pentecostali credono che Dio è obbligato a fornirti una qualche vincita. Dio, a quanto pare, è un garante di investimenti nella mente di molti americani. Inserisci una moneta e attendi qualcosa di buono per abbandonare tutto. Una specie di slot machine celeste che segna sempre un triplo 7.

Questa è una filosofia che va bene solo in situazioni di buone condizioni economiche. Livelli crescenti di reddito e abbondanti opportunità significano che l’auto-aiuto è possibile. Se ci sono più posti di lavoro migliori del tuo, allora uscire dalla propria “tranquillità” potrebbe, di fatti, renderti più ricco. Seguire il consiglio del tipo della TV potrebbe solo pagare. E sia gloria a Dio.

Ma cosa succede quando i tempi vanno male, e non c’è lavoro – non importa quanto il vostro atteggiamento sia positivo?

Il nostro tasso ufficiale di disoccupazione è del 6,1% e va aumentando. Molti economisti imparziali (non governativi) stimano che il tasso reale di disoccupazione e di sottoccupazione sia il doppio. I salari reali sono in calo, i prezzi dei prodotti alimentari sono alle stelle, e il governo federale continua a spingere soldi presi in prestito in diversi settori cercando di allontanare il collasso.

Guardando al futuro, le prospettive economiche sono desolanti. In un primo tempo, immagino, il Vangelo della Prosperità conserverà molto del suo fascino. Per le persone disperate, l’idea che dare spazio a Dio nella loro vita li renderà più ricchi e più sani è attraente. Ma il prossimo inverno economico rischia di essere lungo.

Che cosa succede quando il potere del pensiero teistico positivo fallisce continuamente in questa nuova vita? Che cosa succede quando Dio non apre il rubinetto di denaro come sperato? Supponiamo che neanche il sacrificio che fanno i credenti di gettare soldi nel cestino di raccolta – cambi nulla? Supponiamo che i cristiani erano affamati ieri, sono affamati oggi, e saranno affamati domani.

Con le imprese che chiudono e i tempi duri che si avvicinano, i cristiani si recheranno dai loro leader per chiedere consiglio. Essi riceveranno molto poco da questo Vangelo di Prosperità che è stato spogliato sia del peccato che della redenzione, con la razionalizzazione di ogni sofferenza. In effetti, persino la fede degli Evangelici tradizionali e di altri protestanti sarà duramente messa alla prova quando cercheranno risposte che non saranno imminenti.

I falsi Vangeli falliranno. Anche la stessa impresa americana, colma di debiti e svuotata dal di dentro, potrebbe fallire. Con questo fallimento che diventa troppo evidente da poter essere ignorato, milioni di americani si guarderanno attorno chiedendosi, “E adesso?”

Molti americani perderanno la fede, non trovando conforto nel Vangelo come lo hanno conosciuto. Altri continueranno a credere, ma grideranno che Dio li ha abbandonati, come dimostrato dalla loro sofferenza.

Questa gente fresca di disillusione avrà fame, sarà stanca e spaventata. Saranno cittadini di una nazione una volta grande che ora sta naufragando. Si confronteranno con un mondo ostile, e in cerca di risposte. Ed essi non saranno nello stato d’animo di ascoltare La tua vita migliore ora!, per citare il titolo del best seller del pastore Joel Osteen.

Che cosa succede allora?

La risposta a questa domanda in realtà dipende da noi – dai cristiani ortodossi di America.

Perché? Poiché la fede cristiana ortodossa è già passata per ciò verso cui l’America si dirige. Il cristianesimo ortodosso è sopravvissuto in terre afflitte da guerre, disastri economici, crolli di governo, occupazioni straniere, e ogni sorta di calamità. La profondità della fede ortodossa ha conservato i cristiani attraverso prove e tribolazioni che i televangelisti come T.D. Jakes o Joel Osteen non riescono neanche a immaginare.

Dalle persecuzioni nell’impero romano alla lunga e buia notte della dominazione islamica, alle esecuzioni di massa dell’era comunista – la fede cristiana ortodossa ha trionfato sulle avversità. Il vero Vangelo ha il potere di trasformare la vita, di portare speranza ai disperati, di dare soccorso alle vedove e agli orfani. L’autentica fede ortodossa motiva la carità e insegna che sei ricco perché hai pochi bisogni e non perché disponi di molti beni. Nell’Ortodossia, si prende la Croce e si rinuncia a se stessi attraverso la pratica ascetica. Non te la canti e te la suoni insegnando come gestire uno stile di vita milionario.

Questa fede, questo meraviglioso tesoro del vero Vangelo, sarà ciò che rimane quando i falsi insegnamenti saranno spazzati via dalla sofferenza. Come cristiani ortodossi in America, è nostro compito testimoniare la vera fede, consegnata una volta ai Santi.

Quando coloro intorno a noi soffriranno, dobbiamo ricordare loro ciò che San Massimo il Confessore disse:

La sofferenza purifica l’anima infettata dal sudiciume dei piaceri sensuali e ci stacca completamente dalle cose materiali, mostrando la pena ottenuta a seguito dell’attaccamento ad esse. Questo è il motivo per cui Dio, nella sua giustizia, permette al diavolo di affliggere gli uomini con tormenti.

Quando gli altri ridono di Dio, amareggiati dal tradimento della loro fede, finemente elaborata, nei beni materiali, è l’ortodosso che deve richiamarli al pentimento e alla fede nel Signore Gesù Cristo introducendo i protestanti americani alla Filocalia:

Se Dio soffre nella carne quando si è fatto uomo, non dovremmo gioire noi quando soffriamo? Perché abbiamo Dio che condivide le nostre sofferenze. Questa sofferenza condivisa ci dona il regno. Perché disse il vero colui che disse: “Se pure soffriamo con lui per essere anche con lui glorificati” (Rm 8,17)… L’esito di ogni afflizione subita per la virtù è gioia, per ogni opera riposo, e per ogni trattamento vergognoso gloria; in breve, il risultato di tutte le sofferenze per la virtù è quello di essere con Dio, rimanere con Lui in eterno e di godere il riposo eterno – Filocalia, Vol. 2, San Massimo – Primo secolo di vari testi, pp. 170, 73

È ironico che si stia inaugurando un grande momento per l’Ortodossia proprio quando stanno sorgendo tempi duri. Ma questo è il paradosso dello stato di caduta dell’uomo. In America, molti di coloro che hanno affermato di essere alla ricerca di Gesù in realtà erano alla ricerca di benessere materiale. La comodità della nostra vita e la nostra forza economica ha fatto evitare facilmente la contraddizione insita in quest’atteggiamento.

Ma la prosperità sembra star cedendo il passo a una profonda crisi. Ora che la prosperità materiale ci è stata tolta, diventa impossibile evitare una vera prova di fede. Anche se non tutti i cristiani ortodossi sopravviveranno a questa prova, la fede cristiana ortodossa in sé offre l’unico vero percorso nella tempesta che è alle porte.

È nostro privilegio, nostro onore, e nostro dovere essere chiamati da Dio in questo momento della storia ad offrire la nostra vita come testimonianza viva della fede ortodossa. Non importa ciò che arriverà, dobbiamo ricordare le parole di San Marco l’Asceta:

Quando messo alla prova dovresti tentare di scoprire non già perché o per mezzo di chi è giunta la prova, ma solo come sopportarla con gratitudine, senza angoscia o rancore.

Ora non è il momento di aver paura di fronte a un’economia instabile, ma di aver fede.

Adesso è il momento di ridedicarci alla preghiera e al digiuno e all’insegnamento dell’Ortodossia. Adesso è il momento di ridedicarci alle opere buone attraverso le nostre parrocchie come luoghi in cui i cristiani si riuniscono, come una comunità, per affrontare le sfide che ci attendono.

I nostri antenati ortodossi ci hanno mostrato come fare. Ancora una volta, dobbiamo semplicemente seguire il loro esempio.

http://www.natidallospirito.com/2008/12/26/gli-usa-e-la-fine-della-prosperita-tra-visione-protestante-e-quella-ortodossa/