22 marzo 2012

Fedeli in crisi, pastori in crociera.

La truffa del Vangelo della "prosperità"

L'inaugurazione della Lakewood Church a Houston, Texas, il 16 luglio 2005
(Jessica Kourkounis, Ap/Lapresse)

Negli Stati Uniti la crisi economica ha colpito anche i bilanci – un tempo fiorenti – di molte chiese, sinagoghe e moschee. La causa è il calo crescente delle donazioni: i fedeli non hanno più soldi da versare e sempre più spesso sono loro a chiedere il sostegno economico ai pastori.

Il Wall Street Journal parla della peggiore situazione finanziaria per le congregazioni religiose americane degli ultimi trent’anni. La Bent tree bible fellowship church di Dallas, per esempio, “ha dovuto congelare i salari dei suoi dipendenti per riuscire a tagliare del 10 per cento il suo budget da sei milioni di dollari. Ha interrotto il servizio di pulizia quotidiano e il servizio di giardinaggio (diecimila dollari al mese)”. Stesso discorso anche per sinagoghe e moschee.

Ma per i predicatori del “vangelo della prosperità” guidati da Kenneth e Gloria Copeland, la recessione è diventata un tempo propizio per gli affari, scrive il New York Times.

I Copeland promettono benessere e prosperità a chi segue la parola di Dio. Loro ne sono una prova vivente, insieme alla schiera di figli, aerei privati, barche e gioielli che possono permettersi. Il gruppo di predicatori usa il motto “dona generosamente e riceverai cento volte tanto” per richiamare folle di fedeli da ogni angolo degli Stati Uniti e da decine di paesi stranieri, complice il canale televisivo di proprietà dei Copeland che raggiunge 134 paesi. “Quando sei preoccupato per le difficoltà economiche, semina il denaro in buone mani, quelle dei predicatori, e Dio diventerà la tua risorsa economica”, è un altro dei loro slogan preferiti.

Sono molte le persone indebitate fino al collo che offrono soldi ai predicatori in cambio delle loro preghiere e aspettano fiduciosi un miracolo. Si aggiungono poi le donazioni fatte per ottenere crediti in paradiso, come promesso a chi aiuterà la missione. A conti fatti, gli introiti dei predicatori del vangelo della prosperità si aggirano intorno ai cento milioni di dollari all’anno.

Jonathan L. Walton, professore di religione all’università della California, li chiama “borseggiatori spirituali” e definisce vergognoso e irresponsabile il modo in cui si approfittano di famiglie in difficoltà. Non è detto però che i Copeland e i loro complici la faranno franca: la commissione finanza del senato ha avviato un’inchiesta sull’immenso patrimonio che hanno accumulato e hanno intenzione di andare a fondo. ( Fonte: internazionale.it)

Redazioneonline- Succede Nel Mondo

http://www.finanzainchiaro.it/dblog/articolo.asp?articolo=5328