10 settembre 2014

IL Papato - Testimonianza della storia

"I cattolici - almeno quelli che sono più addentro nella storia della nostra santa religione - sanno
benissimo tante cose, anche quelle negative e incresciose. Sanno che lungo i secoli, come predetto dal Divin Maestro, i suoi seguaci sarebbero stati sempre perseguitati; sanno che per causa di Cristo ci sarebbero state delle divisioni; sanno che come ci fu un imperatore apostata, Giuliano, ce ne sarebbero stati tanti altri di apostati; sanno che l'errore è umano e che di errori, purtroppo, ce ne sono stati, ce ne sono e ce ne saranno sempre.

Quindi, anche se dispiace molto, la meraviglia è relativa, e il credente è prevenuto e non subisce scosse scandalose se un cattolico olandese, ad un certo momento della sua vita, rifiuta il primato di Pietro; o se il vescovo di Orléans si oppose alla infallibilità pontificia, insieme ad altre persone colte e di prestigio come Ignazio von DoIlinger e Hyacinthe Loyson.
Che forse Ario, Nestorio, Eutiche... Michele Cerulario, Pietro Valdo, Martin Lutero, ecc., ecc., ecc. non erano persone colte e di prestigio? Eppure son caduti tutti nell'errore per aver rifiutato la guida del Magistero ecclesiastico. Che poi dei Vescovi, come dei cattolici colti vedano nel primato di Pietro o nell'infallibilità pontificia delle novità, è certamente cosa strana se non addirittura poco intelligente ed antistorica.
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S. Agostino diceva: "Non crederei ai Vangeli se non me lo dicesse la Chiesa”, e S. Ambrogio affermava: “Ubi Petrus ibi Ecclesia, ubi Ecclesia, ibi Christus!”. Quindi il primato di Pietro, come l'infallibilità pontificia sono cose della Chiesa, e della Chiesa non di oggi, ma di quella di duemila anni fa.

Giustamente don Gerlando Lentini sulla "Via" (settimanale da lui diretto, edito a Ribera ((Ag), scriveva: Gesù Cristo non ci ha affidati alla Bibbia, a un libro, anche se bello e stupendo; perché un libro, anche se contiene la Parola di Dio, va letto, spiegato, interpretato. E Lui lo sapeva: non per nulla è Dio! Ha affidato l'umanità da evangelizzare, la Chiesa da fondare, guidare, illuminare e governare a degli uomini che chiamò Apostoli (ossia uomini da Lui inviati); ad essi non mise in mano una Bibbia da portare in giro, ma comandò loro di annunziare il Vangelo ad ogni uomo, perché diceva: “Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo"; ed ammoniva: “Chi ascolta voi, ascolta me...". Gesù Cristo fonda la Chiesa e l'affida a Pietro, raduna le sue pecorelle e le affida a Pietro per pascerle, e le chiavi dell'ovile le dà a Pietro, pastore visibile di una Chiesa visibile e terrena. Gli Atti degli Apostoli ci presentano la Chiesa strutturata sul fondamento degli Apostoli e di Pietro (segno e fondamento di unità), la missione dei quali viene trasmessa ai loro successori detti Vescovi. Perciò la Gerarchia ecclesiastica è la struttura portante della Chiesa: e le strutture di una casa, anche se non sempre sono lucide e belle, sono sempre tuttavia essenziali, tanto che senza di esse la casa crolla.

La Bibbia è un prezioso dono che Dio ha fatto all'umanítà affidandolo alla Chiesa nella persona del Papa e dei Vescovi in una mai interrotta successione apostolica. Non è nata la Bibbia, e dalla Bibbia la Chiesa, è nata bensì la Chiesa (il popolo di Dio dell'Alleanza del Sinai e poi del Calvario), e nella Chiesa, dalla Chiesa e per la Chiesa è nata la Bibbia, come un albero dalle radici: insomma la Bibbia è il frutto più bello che ha maturato la Chiesa e che da essa scaturisce per opera dello Spirito Santo. Del resto è Gesù stesso a paragonare la Chiesa a un albero che si sviluppa. La Bibbia, insomma, non ha senso senza la Chiesa, come l'albero non ha senso senza 1e radici. Peraltro è la Chiesa a garantirci che la Bibbia è Parola di Dio, e non viceversa; come sono le radici che garantiscono la stabilità dei rami e dei loro frutti, e non viceversa. Ebbene, da duemila anni la Chiesa cattolica è come imbrigliata in una struttura divina la quale parte dal Cuore di Cristo, ha radici negli Apostoli (colonne e fondamento della Chiesa) ed arriva sino a noi. Questa struttura è la Gerarchia ecclesiastica: i Vescovi sparsi per il mondo ed uniti al Papa nella testimonianza di un solo Vangelo, di una sola fede, di un unico Credo. Possono esserci Papi e Vescovi peccatori, ma ogni Papa e tutti i Vescovi a lui uniti (compresi gli Alessandro VI e i vescovi conti, più conti che vescovi) hanno sempre garantito l'autenticità della fede e la fedeltà al Vangelo: peccatori nella loro vita privata, ma fedeli nel magistero di successori degli Apostoli.

S. Francesco d'Assisi fu uno dei più grandi riformatori della Chiesa, e poiché molti si ispirano a lui, il lavoro di riforma deve essere continuo. Dicevano infatti i Padri della Chiesa che essa è sempre da riformare, poiché, sino a quando è pellegrina sulla terra, è insieme santa e peccatrice.