1 agosto 2014

Attenzione alle false chiese "cattoliche"

Occhio alle false chiese.... Eh sì, detta così la frase può suonare strana, ma non lo è se si
pensa che “Vade Retro”, il programma di Tv 2000 che si occupa di satanismo e dintorni, ha dedicato una puntata all’argomento. Esistono infatti in diverse città italiane pseudo chiese che si definiscono cattoliche, con sacerdoti che vestono abiti talari comuni, che celebrano liturgie e riti pressoché identici a quelli della Chiesa cattolica, ma che in realtà non sono in comunione con il Papa.

A capo di queste autodefinite chiese ci sono spesso ex preti o religiosi che hanno rotto la comunione con la Chiesa romana, ponendosi fuori di essa, procedendo d’imperio all’ordinazione di sacerdoti o vescovi senza avere alcuna autorità per farlo. Persone quindi che sono incorse nella scomunica papale e con esse anche tutti i sacerdoti consacrati illegittimamente. Come detto i preti appartenenti a queste pseudo chiese cattoliche si presentano ai fedeli allo stesso modo di qualsiasi altro sacerdote, ed il più delle volte riescono a trarre in inganno le persone che, ignare della storia che questi soggetti hanno alle spalle, sono convinte di avere di fronte preti in piena regola. Anche le celebrazioni liturgiche come detto sono pressoché identiche a quelle celebrate nelle chiese cattoliche, altro particolare questo che trae facilmente in inganno chi, in buona fede, vi partecipa. In alcune città la presenza di queste comunità si è consolidata al punto da costituire una sorta di chiesa parallela, con i preti che, tanto per fare un esempio, vanno nelle case ad impartire le benedizioni pasquali, a confessare e a portare l’Eucaristia agli ammalati. Di fronte al diffondersi di detto fenomeno i vescovi delle diocesi sono corsi ai ripari inviando lettere in tutte le parrocchie, diffondendo comunicati stampa, organizzando incontri nei centri in cui la presenza delle chiese “abusive” è più ramificata mettendo in guardia i fedeli.

Andando più a fondo si scopre che, al di là delle forme, la distanza fra la Chiesa Cattolica e queste sette che si professano comunque cattoliche pur essendo indipendenti da Roma, dal punto di vista sostanziale è addirittura abissale. Non soltanto in queste chiese si celebrano matrimoni fra persone dello stesso sesso, ma è prevista l’ordinazione sacerdotale per le donne e gli omosessuali, è consentita la comunione per i divorziati risposati (anche la Chiesa cattolica è intenzionata a rivedere le norme che escludono i divorziati risposati dall’Eucaristia ma non è scontato che questo divieto venga effettivamente superato). Insomma al di là delle forme che possono anche trarre in inganno è notevole la differenza sul piano dottrinale.

Eppure molti fedeli si sono lasciati ingannare, salvo poi una volta aperti gli occhi, protestare all’indirizzo dei “falsi preti”; i quali però davanti alle telecamere di Tv 2000 si sono difesi sostenendo di aver sempre specificato in ogni occasione utile di non essere legati in alcun modo al Papa e alle gerarchie ecclesiastiche. Sarà davvero cosi? Un fenomeno che se non adeguatamente monitorato e contenuto rischia seriamente di ingenerare confusione fra la gente, soprattutto laddove queste realtà, dal punto di vista legale e giuridico, per lo Stato italiano hanno il pieno diritto di esercitare la propria attività.

Un rischio che potrebbe aumentare nel momento in cui, facendo proprio leva su un approccio più aperto e conciliante al tema dei diritti civili, queste organizzazioni trovano la strada spianata per attirare nuovi adepti, con la falsa rassicurazione di camminare comunque nel solco del Vangelo.

http://www.intelligonews.it/occhio-alla-false-chiese-cattoliche-cosi-dicono-ma/