NO E FALSO!
PAPA FRANCESCO HA APERTO UNA PORTA CHE ERA GIA' APERTA IN QUANTO NEL CATECHISMO E' SCRITTO CHE COMUNQUE I GAY DEVONO ESSERE ACCOLTI CON RISPETTO.
PAPA FRANCESCO: Si deve distinguere il fatto di essere una persona gay, dal fatto di fare una lobby , perché le lobby tutte non sono buone. Quello è il cattivo.
Se una persona è gay, e cerca il Signore e ha buona volontà... ma chi sono io per giudicarlo?
LA CHIESA CONDANNA IL PECCATO E NON IL PECCATORE, SE UNA PERSONA E' GAY E CERCA IL SIGNORE, E' CHIAMATO ALLA CASTITA'
Catechismo della Chiesa Cattolica
Castità e omosessualità
2357 L'omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un'attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, [Cf ⇒ Gen 19,1-29; ⇒ Rm 1,24-27; 2357 ⇒ 1Cor 6,10; ⇒ 1Tm 1,10 ] la Tradizione ha sempre dichiarato che “GLI ATTI DI OMOSESSUALITÀ SONO INTRINSECAMENTE DISORDINATI” [Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana, 8]. SONO CONTRARI ALLA LEGGE NATURALE. Precludono all'atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. IN NESSUN CASO POSSONO ESSERE APPROVATI.
2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò DEVONO ESSERE ACCOLTI CON RISPETTO, COMPASSIONE, DELICATEZZA. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.
2359 LE PERSONE OMOSESSUALI SONO CHIAMATE ALLA CASTITÀ. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un'amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.
http://www.vatican.va/archive/ITA0014/__P84.HTM
31 luglio 2013
30 luglio 2013
Un gruppo facebook voluto direttamente da Gesù!
E CHI SAREBBE IL TRAMITE DEL QUALE GESU' SI E' SERVITO PER APRIRE IL GRUPPO?
UNA TALE CHE AFFERMA CHE IL PAPA E' IL FALSO PROFETA DELL'APOCALISSE.!
CI VOGLIO LE PROVE PER POTER CREDERE A CIO'
GESU' CI HA AVVERTITO CHE FALSI PROFETI SAREBBERO VENUTI IN SUO NOME E CI HA DETTO DI NON SEGUIRLI.
NOI CI FIDIAMO PIU' DELLE PAROLE DI GESU' CHE DEGLI IMBROGLIONI CHE CI VOGLIO RUBARE LA FEDE:
SCRIVE L'AMMINISTRATORE DI TALE GRUPPO:
"sono Adm del gruppo Gesù all'Umanità dove hai una richiesta di iscrizione; per prima cosa richiedimi l'amicizia, dopodiché per poter accettare la tua richiesta di ingresso al gruppo devi leggere attentamente lo statuto e le regole, poiché QUESTO NON È UN GRUPPO QUALUNQUE, MA UN GRUPPO VOLUTO DIRETTAMENTE DA GESÙ. Devi assolutamente essere cosciente e convinto di entrare a far parte di un gruppo nazionale di preghiera che segue i messaggi dati dal Cielo all'ultimo profeta dei tempi. DEVI ESSERE CONVINTO CHE CHI SIEDE ORA SUL SOGLIO PONTIFICIO È IL FALSO PROFETA PREDETTO NELL'APOCALISSE"
************
STATE LONTANO DA QUESTI LUPI RAPACI
https://www.facebook.com/groups/Gesuallumanita/
29 luglio 2013
Marcos Pereira da Silva, arrestato per stupro il pastore paladino della lotta alla droga

evangelico, molto conosciuto a Rio de Janeiro per l’impegno contro la droga e per il lavoro di mediazione tra polizia e narcotrafficanti, è stato arrestato per presunto stupro ai danni di suoi adepti.
Marcos Pereira da Silva è un predicatore molto rispettato in tutti gli istituti penali di Rio. Il suo intervento è stato per esempio determinante in una violenta ribellione carceraria avvenuta nel 1994, quando riuscì a ottenere la fine della rivolta e la liberazione degli ostaggi. Ex maitre di un ristorante di Copacabana, il religioso ha fondato nel 1993 una setta chiamata Assembleia de Deus dos Ultimos Dias, che predica la necessità di non possedere nulla che possa creare invidia.
Nel suo tempio, sulle alture della città carioca, vivono migliaia di sbandati ed ex malviventi raccolti spesso all’uscita degli istituti di pena. Oltre che per violenza carnale e aggressioni a sfondo sessuale, ora Pereira è indagato anche per associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti. Le indagini dovranno chiarire inoltre l’eventuale partecipazione di minorenni in orge con fedeli della sua setta.
http://www.blitzquotidiano.it/cronaca-mondo/marcos-pereira-da-silva-arrestato-per-stupro-pastore-paladino-lotta-alla-droga-1554569/
27 luglio 2013
"Dio non e' una religione ma una relazione".....
Quante volte vi sarete sentiti dire questa frase che rivolta ai cattolici vuol dire che noi siamo solo dei religiosi e quindi seguaci di una religione e non di Cristo.
BENE! ora sappiamo ufficialmente che anche I PENTECOSTALI SONO DEI RELIGIOSI, che al punto a) dicono di avere come scopo di eseguire i comandamenti della Bibbia...
E noi che credevamo che essere Cristiani voleva dire essenzialmente far conoscere la Buona Novella che è Cristo Gesù e non un libro...
BENE! ora sappiamo ufficialmente che anche I PENTECOSTALI SONO DEI RELIGIOSI, che al punto a) dicono di avere come scopo di eseguire i comandamenti della Bibbia...
E noi che credevamo che essere Cristiani voleva dire essenzialmente far conoscere la Buona Novella che è Cristo Gesù e non un libro...
26 luglio 2013
Stasera a Copacabana la Via Crucis dei giovani con il Papa
La folla oceanica di giovani arrivati da tutto il mondo a Rio de Janeiro oggi, alle 18 ora locale, si riunirà nuovamente sul lungomare di Copacabana per la Via Crucis.
Copacabana, luogo simbolo di festa e divertimento, questo pomeriggio si raccoglierà in preghiera trasformandosi in una grande Via Crucis a cielo aperto, all’ombra del Cristo del Corcovado che domina Rio de Janeiro. Il cammino percorso da Gesù a Gerusalemme, dalla condanna a morte alla deposizione nel Sepolcro, sarà rivissuto dalla folla di giovani provenienti dai quattro angoli del pianeta attraverso le 13 stazioni dislocate lungo il Viale Atlantico e l’ultima sul palco centrale. Ad animare la celebrazione di circa un’ora e un quarto, saranno 280 persone, fra artisti e volontari. La rappresentazione di ciascuna stazione si svolgerà contemporaneamente lungo la Via Crucis e sul palco davanti al Papa.
A segnare ogni tappa sarà una meditazione legata ai problemi, alle sofferenze e alle domande esistenziali dei giovani di oggi: l’essere missionari, la conversione. Interverrà un volontario di una comunità di persone che lottano per uscire dalla tossicodipendenza, che chiederà al Signore di insegnargli a essere come il Buon Samaritano per raccogliere l’uomo che giace sulla strada. La quarta meditazione vedrà una donna ricordare le battaglie per difendere la vita dal concepimento alla morte naturale. E ancora interverrà un seminarista, una persona parlerà delle “vittime della cultura della morte”, come le donne che si prostituiscono, le famiglie che vivono nella miseria, i malati senza cure, gli anziani, i giovani senza lavoro. Infine, ci sarà una coppia di innamorati che sottolineerà come le passioni non sono fondamenti sicuri, ma si costruisce sulla roccia solo quando le fondamenta sono l’amore.
E ancora, si toccherà il tema delle donne sofferenti, parlerà uno studente e poi un giovane utente dei social network per chiedere al Signore di insegnare ai ragazzi i modi per evangelizzare il “continente digitale” e metterli anche in guardia contro la dipendenza e la confusione fra ciò che è reale e ciò che è virtuale. Quindi, si parlerà dei giovani detenuti, delle malattie terminali, parlerà un giovane con disabilità uditiva e infine si chiederà qualcosa per tutte le nazioni del mondo: dalla pace alla libertà religiosa, dal superamento della secolarizzazione attraverso l’annuncio e della violenza, fino al rimanere presenti anche in mezzo alle persecuzioni e al sentire più impellente la necessitò di diffondere il Vangelo. Le meditazioni sono state scritte da due sacerdoti dehoniani, padre Zezinho (José Fernandes de Oliveira) e padre Joãozinho, (João Carlos Almeida), noti in Brasile per il loro impegno con i giovani. Silvonei Protz ha chiesto proprio a padre Joãozinho come sia arrivato a scrivere queste meditazioni:
“Posso dire che è stato un po’ un caso fortuito, perché mons. Orani (arcivescovo di Rio de Janeiro) aveva chiesto a padre Zezinho di fare le meditazioni; padre Zezinho è un simbolo della pastorale giovanile in Brasile. Possiamo dire che lui ha “re-inventato” la comunicazione con la gioventù negli anni Sessanta-Settanta. Probabilmente è stato ancora uno dei precursori della stessa pastorale giovanile. Quindi, mons. Orani aveva chiesto a padre Zezinho di preparare la Via Crucis, ma proprio in questo periodo padre Zezinho ha avuto un ictus. Poi, piano piano, ha ripreso alcune delle sue funzioni. In seguito, è stato proprio lui a chiamarmi per esprimere il suo desiderio di fare comunque le meditazioni. Successivamente, lo stesso Mons. Orani mi ha chiamato per aiutarlo. Tutto questo è successo sei mesi fa, a settembre. Ci abbiamo messo un mese: ogni giorno facevamo una stazione. E’ stata proprio la Via Crucis di padre Zezinho e di Gesù insieme. Così abbiamo composto la Via Crucis della “gioventù solidale”, che è stata approvata dal Vaticano. Ora viene rappresentata a livello scenico, ma non è stato facile, perché sistemare quasi due milioni di giovani su una spiaggia, sulla strada a Copacabana, a seguire la Croce, e fare di questo momento un momento di preghiera, non è impresa da poco. E’ importante coinvolgere i giovani di tutto il mondo, non è una Via Crucis latinoamericana, ma a modo nostro è sul giovane solidale, che non è il “giovane”, ma è Gesù: perché Gesù è il giovane solidale che ha preso su di sé le nostre croci, il nostro peso, le nostre piaghe”.
http://www.news.va/it/news/stasera-a-copacabana-la-via-crucis-dei-giovani-con
25 luglio 2013
“Amen. vieni, Signore Gesù“
con questa Parola del libro dell’Apocalisse, oggi, festa di “Maria aiuto dei Cristiani”, si conclude il
Progetto DAVAR-L’EVENTO: LA BIBBIA ON LINE IN MP3
Il progetto Davar, nato quasi timidamente, sotto lo sguardo di Maria, a Marzo 2009, per la festa dell’Annunciazione, si conclude oggi, 24 maggio 2013, nella festa della Madonna Aiuto dei Cristiani.
Possiamo dire di cuore che lungo tutto il corso di questa avventura, abbiamo visto la presenza continua della nostra Madre e Maestra, la Regina Mundi, alla quale non saremo mai abbastanza grati. E’ Lei che ci ha guidati e aiutati in questa impresa che ha coinvolto moltissime persone. L’esperienza infatti è andata ben oltre le nostre aspettative.
In questi quattro anni, nei quali, moltissime persone si sono alternate nella lettura, si sono intrecciate anche tante relazioni e amicizie che hanno varcato i confini nazionali ed europei.
Molti cuori si sono aperti e, oltre a noi che abbiamo coordinato questo progetto, tanti altri hanno iniziato ad amare di più la Parola di Dio. Ringraziamo di cuore il Signore per ciò che ha fatto per noi e per quanto ancora farà crescere nel segreto dei cuori. “Amen. Vieni, Signore Gesù.“

Cliccando sul link è possibile andare al sito dove si può ascoltare e scaricare la Bibbia Cattolica in mp3
http://www.reginamundi.info/bibbia-mp3/
Progetto DAVAR-L’EVENTO: LA BIBBIA ON LINE IN MP3
Il progetto Davar, nato quasi timidamente, sotto lo sguardo di Maria, a Marzo 2009, per la festa dell’Annunciazione, si conclude oggi, 24 maggio 2013, nella festa della Madonna Aiuto dei Cristiani.
Possiamo dire di cuore che lungo tutto il corso di questa avventura, abbiamo visto la presenza continua della nostra Madre e Maestra, la Regina Mundi, alla quale non saremo mai abbastanza grati. E’ Lei che ci ha guidati e aiutati in questa impresa che ha coinvolto moltissime persone. L’esperienza infatti è andata ben oltre le nostre aspettative.
In questi quattro anni, nei quali, moltissime persone si sono alternate nella lettura, si sono intrecciate anche tante relazioni e amicizie che hanno varcato i confini nazionali ed europei.
Molti cuori si sono aperti e, oltre a noi che abbiamo coordinato questo progetto, tanti altri hanno iniziato ad amare di più la Parola di Dio. Ringraziamo di cuore il Signore per ciò che ha fatto per noi e per quanto ancora farà crescere nel segreto dei cuori. “Amen. Vieni, Signore Gesù.“

Cliccando sul link è possibile andare al sito dove si può ascoltare e scaricare la Bibbia Cattolica in mp3
http://www.reginamundi.info/bibbia-mp3/
I supermercati della religione - speciale Brasile

genere si tratta di persone povere, che tuttavia vuotano il loro modestissimo portafoglio alla nuova «chiesa», che non fa politica. E si inchina al padrone vincente e conservatore.
Il turista inesperto o il missionario impreparato, che per la prima volta mette piede in Brasile, resta sconcertato dalla molteplicità dei movimenti religiosi in cui si imbatte.
Alcuni provengono dall’Europa, come lo Spiritismo kardeciano; altri dall’Asia, come il Seicho-no-ie, la Perfetta Libertà e gli Hare Krishna; altri dal Nordamerica, come i Testimoni di Geova, i Mormoni, i vari movimenti pentecostali e la Chiesa dell’unificazione, nata in Corea e approdata negli Stati Uniti col suo fondatore Moon.
Vi sono movimenti religiosi alternativi di carattere autoctono, cioè nati in Brasile, come le Chiese cattoliche apostoliche brasiliane, Santo Daime, União Espiritualista Seta Branca, Vale do Amanhecer. Esiste il mondo dei culti afrobrasiliani (candomblé, xangò, jurema, casa de Minas, macumba, quimbanda, umbanda): raccolgono un numero enorme di persone e affondano le radici in Africa.
Nel 1930 le statistiche affermavano che il 95% dei brasiliani era cattolico. Oggi, secondo il Calendario Atlante De Agostini 2000, i cattolici si sono ridotti al 70%.
Il presente articolo affronta solo il movimento più macroscopico, che cresce in tutti i paesi dell’America Latina con una forza d’urto impressionante: è il mondo dei pentecostali. Si calcola che sottragga ogni anno al cattolicesimo brasiliano circa 600 mila membri.
L’EVOLUZIONE DEI PENTECOSTALI
Il pentecostalismo giunge in Brasile al principio del 1900 e, precisamente, a Belém come Assembleia de Deus e a São Paulo come Congregação Cristiana no Brasil. Esso però, fino al 1930, si sviluppa lentamente senza creare allarmismo.
Con l’industrializzazione del paese e l’immigrazione interna, il movimento incomincia a mettere radici soprattutto nella fascia più povera della gente: perde il carattere di religione straniera ed assume gli elementi culturali tipici dell’ambiente, rompendo con l’élite e la dicotomia, presente nella religione ufficiale, tra chi «sa» e chi «è ignorante».
Fra i nuovi adepti si nota un fattore costante: il devozionale. Però è avvenuta la seguente trasformazione: il mezzo di comunicazione col divino non è più un santo, ma la bibbia, che nelle mani di analfabeti può diventare una sorta di amuleto e talismano.
Oggi il Brasile conta almeno un centinaio di denominazioni pentecostali. I sociologi della religione le suddividono in due categorie.
n Le chiese pentecostali più antiche, come l’Assemblea di Dio e la Congregazione cristiana in Brasile, che si presentano con una forte identità di gruppo.
n Le chiese neo-pentecostali, come la Chiesa universale del regno di Dio, Deus é Amor, Graça de Deus, che sono piuttosto di tipo clientelare. Tra i membri non vi è una forte coesione. Di regola sorgono sotto l’influenza di un leader carismatico, danno molta importanza alle guarigioni e usano molto i mezzi di comunicazione sociale, come radio e televisione.
Questi gruppi appaiono come uno specchio della società dei consumi del nostro tempo. Alcuni sociologi, anziché considerarli «chiese», li presentano come «agenzie». Secondo la logica commerciale odierna, il «tempio» diviene una specie di supermercato, dove si esibiscono «prodotti religiosi» di vario tipo.
TRE MOVIMENTI SIGNIFICATIVI
Oggi in Brasile tre sono i movimenti pentecostali significativi, che si caratterizzano per una forte espansione: Assemblea di Dio, Congregazione cristiana in Brasile e Chiesa universale del regno di Dio.
Assemblea di Dio. Gioia e spontaneità sono espresse con canti popolari; si promuovono lunghe adunanze di preghiera con glossolalia (fenomeno già legato ai movimenti messianici: consiste nel parlare lingue sconosciute in stato di trance). Questa «chiesa» propone una morale esigente: proibisce di fumare, bere, cadere nei vizi; stimola a darsi totalmente a Cristo e impegnarsi in una attività religiosa.
Nel luogo di culto non vi è una rigida separazione dei sessi; entrando o uscendo ci si saluta calorosamente e si fraternizza. Tutti si impegnano nella costruzione del tempio e nella diffusione del movimento.
La predicazione non è monopolio di una sola persona, ma può essere fatta da chiunque si senta ispirato a prendere la parola.
È ormai notorio che alcuni membri di questa «chiesa» hanno collaborato alla stesura del Documento di Santa Fé (New Mexico - USA), redatto nel maggio 1980 da esperti del Partito repubblicano quale piattaforma elettorale del presidente americano Reagan. Nella proposta n. 3 del capitolo «Sovversione interna» si legge: «La politica estera latinoamericana deve incominciare ad affrontare la teologia della liberazione, per sapere come è utilizzata in America Latina dal clero che aderisce a questa corrente teologica».
La maggior parte dei membri dei movimenti pentecostali, fino a poco fa, era costituita da gente povera. Però negli ultimi anni notiamo una tendenza inversa. Per attirare le persone benestanti non si organizzano culti, ma pranzi e cene.
Nel Mensageiro da Paz, giugno 1986, organo mensile dell’Assemblea di Dio, leggiamo: «I pranzi hanno la forza di attrarre persone danarose che in nessun’altra circostanza hanno avuto modo di ascoltare il vangelo».
Congregazione Cristiana in Brasile. È la prima chiesa pentecostale: sorge nel 1910 nel quartiere «Bras» di São Paulo per opera di un italiano, Luigi Francescon, proveniente dagli Stati Uniti. Nel barrio si parla e si predica unicamente in italiano. Nonostante che Francescon cerchi di attirare i connazionali alla sua chiesa, questi si dimostrano refrattari.
A quell’epoca l’80% degli operai di São Paulo è costituito da stranieri; di questi, il 65% è italiano. Tale classe sociale ha un atteggiamento diametralmente opposto a Francescon, perché proviene da dure lotte sociali in Europa.
A differenza di tutte le altre chiese pentecostali, la Congregazione cristiana in Brasile non è caratterizzata da un forte impegno per il proselitismo; non si serve dei mezzi di comunicazione sociale e sono rarissime le pubblicazioni. Fatto sintomatico: il movimento non ha mai permesso che fosse pubblicata la vita del fondatore, sebbene sia ritenuto santo.
È una «chiesa» che non combatte né il cattolicesimo né lo spiritismo. Al termine del culto, non pratica il rituale di benedizioni di «cura divina», come accade invece in molte comunità pentecostali; né ricorre ad esorcismi per cacciare i demoni.
Si caratterizza per una rigida separazione dei sessi durante la celebrazione del culto ed è completamente estranea ad ogni impegno di carattere sociale.
Chiesa universale del regno di Dio. Nasce nella decade 1970 ad opera del pastore Edir Macedo, che si stacca dalla Casa da Benção e si proclama «vescovo». Essa, come altri movimenti neopentecostali, dà particolare importanza alla radio e televisione; inoltre pubblica un numero impressionante di libri, riviste e giornali. Gestisce in proprio una casa editrice e una televisione di notevoli proporzioni.
IL VANGELO SECONDO MACEDO
Uno dei tratti fondamentali della Chiesa universale del regno di Dio è il ricorso massiccio agli esorcismi. Il fondatore Macedo è convinto che sia la maniera più efficace per combattere il male. «Nostro compito - afferma Macedo - non è solo predicare che Gesù Cristo salva e battezza nello Spirito Santo, ma innanzitutto e soprattutto che egli libera le persone che sono oppresse dal diavolo e dai suoi angeli».
Nella chiesa pentecostale di Copacabana in Rio de Janeiro, ad esempio, il venerdì è dedicato in modo speciale ai «culti di liberazione». In tale giorno gli incontri sono sette a ore diverse; quello di mezzanotte è il più importante per ottenere la liberazione dal demonio.
Nel suo impegno di «liberazione» Macedo ha trovato i «capri espiatori»: sono i culti afrobrasiliani e lo Spiritismo kardeciano. Nel libro «Dei o demoni?» (nel 1993 era già alla 13ma edizione) si legge: «Se il popolo brasiliano tenesse gli occhi ben aperti e si rendesse conto della magia e stregoneria che vengono propagandate da candomblé, umbanda, quimbanda, dallo spiritismo kardecista e da altri movimenti che stanno distruggendo molte vite e famiglie, certamente saremmo un paese molto più sviluppato».
Tra gli avversari della Chiesa universale del regno di Dio figurano anche i cattolici. Ne è prova il gesto teatrale e provocatorio, compiuto da Von Helder (da non confondersi con il vescovo cattolico dom Helder), nei confronti di una immagine della Vergine Maria, presa a calci durante una trasmissione televisiva.
La «teologia della prosperità» è un altro tema fondamentale della Chiesa universale del regno di Dio. Macedo in «La vita in abbondanza» scrive: «Non avremo mai fede sufficiente nelle promesse di Dio per riuscire a possedere quello che desideriamo, fino a che le nostre labbra parleranno unicamente di sconfitte. Per il cristiano non esiste “non posso” e neppure “questo è difficile”. No, no e no. Tu puoi avere tutte le cose, se ne sei convinto. “Tutto posso in colui che mi dà la forza” (Fil 4, 13) deve essere la nostra parola d’ordine».
«Prosperità» è l’argomento-chiave nelle riunioni di tutti i lunedì. Sono numerosi i templi in cui si realizza «la catena degli impresari». In simili riunioni si sottolinea con molta enfasi che «la prosperità» è un diritto di ogni cristiano. Per Macedo, essere cristiano significa essere figlio di Dio e coerede di Gesù Cristo. Questi, per eredità, è proprietario di tutte le cose che esistono sulla faccia della terra, essendo il re dell’universo. Ancora: «Dio non vuole che i suoi figli siano poveri e bisognosi». Essi sono «figli ricchi» di un «Padre ricco», perché «l’uomo fu posto sulla terra per condurre una vita nell’abbondanza. Adamo non aveva scarsità di acqua, di alimenti e non aveva bisogno di condurre sua moglie Eva dal medico. Essi godevano della perfezione di Dio, senza che gli mancasse nulla». Il paradiso terrestre in cui vivevano Adamo ed Eva non è perso del tutto. Esso è a disposizione di quanti accettano il «Gesù della Chiesa universale».
Frequentare un suo tempio significa assumere un impegno con Dio, entrare in alleanza con Lui, riprendere il cammino delle origini e ritornare nel seno della «famiglia della prosperità», nella quale vi è «una vita abbondante», garantita da Dio per mezzo di Gesù Cristo.
Secondo Macedo, l’«alleanza con Dio» deve essere intesa in questo senso: per mezzo di essa ciò che ci appartiene (vita, forza e denaro) passa in proprietà di Dio. E ciò che appartiene a Dio (benedizione, pace, prosperità, gioia) diventa proprietà dell’uomo.
Macedo non solo invita a pagare la decima, ma fa un passo avanti: oltre la decima, il fedele deve dare a Dio (cioè alla Chiesa universale del regno di Dio) tutte le cose preziose che possiede.
Nella società capitalista il denaro e le cose materiali sono le più importanti per la persona. Nell’offrire i propri beni a Dio, l’essere umano strappa, in un certo senso, le stesse sue viscere, soprattutto se offre tutto ciò che possiede. Però Macedo avverte: «Dio non vede i valori che una persona gli offre, vede invece quelli che restano nella borsa... È necessario dare anche ciò che non si vorrebbe. Il denaro, messo a frutto in una banca per realizzare un sogno futuro, questo sì che è importante e deve essere dato. Invece quel denaro che viene dato perché è superfluo, non ha valore né per il fedele e né tanto meno per Dio».
Occhio chiesa cattolica!
Un aspetto peculiare, nei movimenti pentecostali di data più antica, è l’attenzione alla persona: accoglienza calorosa di coloro che intervengono nel culto e possibilità di partecipazione come veri attori, sia nell’eseguire i canti sia nel prendere la parola durante la cerimonia.
Questo è un dato positivo e deve far riflettere i cattolici, ai quali la costituzione Lumen Gentium del Vaticano II e il documento di Puebla ricordano che la chiesa deve essere una comunità di comunione e partecipazione. Ciò che maggiormente dovrebbe preoccupare i cattolici non è la crescita dei templi pentecostali, ma l’atteggiamento di quanti vi entrano: lo fanno come se entrassero in un supermercato per acquistare beni di consumo. Preoccupa anche il loro disimpegno in campo sociale e politico.
Le comunità ecclesiali di base, che in Brasile sono una realtà consolante della Chiesa cattolica, hanno il potere di vaccinare i loro membri e di renderli guardinghi verso i metodi manipolatori praticati da numerosi movimenti pentecostali.
Moltissimi pentecostali sono poveri; ma le loro comunità, a differenza della Chiesa cattolica, non hanno mai fatto l’opzione preferenziale per i poveri. Si ebbe un esempio chiarissimo nel nordest, al tempo delle Leghe contadine, quando parecchi fedeli pentecostali furono imprigionati, ma le loro chiese non si mossero in loro difesa.
In Brasile, nelle ultime elezioni politiche, vari movimenti recenti di indirizzo pentecostale, hanno buttato la maschera e si sono schierati apertamente a favore dell’ala politica conservatrice, il cui impegno non è affatto sulla linea della promozione delle classi povere.
E questo fa paura.
http://www.rivistamissioniconsolata.it/cerca.php?azione=det&id=1642
23 luglio 2013
Una bellissima intervista
Padre Maurizio Botta intervistato dalle “IENE”
Sono tanti i sacerdoti con le idee chiare e capaci di comunicarle in modo veloce e diretto, comprensibile a tutti, vicini e lontani dalla Chiesa. Sono pochissimi quelli che vengono messi davanti alle telecamere della televisione o contattati dai quotidiani per una intervista.
Gli unici accettati sul grande schermo sono i don Gallo e i Vito Mancuso. Eppure alle show delle “Iene”, programma di Italia1 (spesso apertamente anticlericale), è stata fatta sorprendentemente un’eccezione qualche mese fa. E’ stato infatti invitato padre Maurizio Botta, giovane sacerdote romano che ha rilasciato una bellissima intervista, nonostante i fastidiosi continui tagli operati dalla trasmissione. Probabilmente pensavano di “fregarlo” con domande scomode e lui ne era certo consapevole, ma il risultato è stato davvero interessante. Ovviamente la tematica centrale è stata quella che ossessiona la società, di cui le “Iene” sono uno specchio, ovvero il sesso e l’omosessualità.
Fin dall’inizio padre Maurizio ha smontato il mito di una divisione tra sacerdoti tradizionalisti e non: «Sei un sacerdote con posizioni tradizionali o progressiste?», gli ha chiesto l’intervistatore. «Se potessi rispondere con Fantozzi direi che questa domanda è una… pazzesca. Io sono un sacerdote di Cristo, sacerdote della Chiesa. Punto», ha risposto padre Maurizio. «Quindi sei un sacerdote con posizioni tradizionali?», ha nuovamente chiesto la Iena, ovviamente impossibilitato ad ascoltare ed andare oltre ai luoghi comuni. Tant’è che lui ha risposto ironico: «Quindi tu non vuoi ascoltare la mia risposta!».
Da qui in poi solo domande sulla sessualità. Alcune risposte sono da incorniciare: «C’è chi sostiene chela Chiesa, per alcune cose, non sia proprio al passo con i tempi». «È vero. La Chiesa deve preoccuparsi solo di piacere a Gesù Cristo e poi, se questo non è di moda, deve andare serenamente per la sua strada». Ed ancora: «Perché un ragazzo che ha la fidanzata e una buona istruzione decide di farsi prete?», la domanda. «Per il meglio», la risposta. «Cos’è il meglio?». «Gesù Cristo».
http://vimeo.com/66649497
Sono tanti i sacerdoti con le idee chiare e capaci di comunicarle in modo veloce e diretto, comprensibile a tutti, vicini e lontani dalla Chiesa. Sono pochissimi quelli che vengono messi davanti alle telecamere della televisione o contattati dai quotidiani per una intervista.
Gli unici accettati sul grande schermo sono i don Gallo e i Vito Mancuso. Eppure alle show delle “Iene”, programma di Italia1 (spesso apertamente anticlericale), è stata fatta sorprendentemente un’eccezione qualche mese fa. E’ stato infatti invitato padre Maurizio Botta, giovane sacerdote romano che ha rilasciato una bellissima intervista, nonostante i fastidiosi continui tagli operati dalla trasmissione. Probabilmente pensavano di “fregarlo” con domande scomode e lui ne era certo consapevole, ma il risultato è stato davvero interessante. Ovviamente la tematica centrale è stata quella che ossessiona la società, di cui le “Iene” sono uno specchio, ovvero il sesso e l’omosessualità.
Fin dall’inizio padre Maurizio ha smontato il mito di una divisione tra sacerdoti tradizionalisti e non: «Sei un sacerdote con posizioni tradizionali o progressiste?», gli ha chiesto l’intervistatore. «Se potessi rispondere con Fantozzi direi che questa domanda è una… pazzesca. Io sono un sacerdote di Cristo, sacerdote della Chiesa. Punto», ha risposto padre Maurizio. «Quindi sei un sacerdote con posizioni tradizionali?», ha nuovamente chiesto la Iena, ovviamente impossibilitato ad ascoltare ed andare oltre ai luoghi comuni. Tant’è che lui ha risposto ironico: «Quindi tu non vuoi ascoltare la mia risposta!».
Da qui in poi solo domande sulla sessualità. Alcune risposte sono da incorniciare: «C’è chi sostiene chela Chiesa, per alcune cose, non sia proprio al passo con i tempi». «È vero. La Chiesa deve preoccuparsi solo di piacere a Gesù Cristo e poi, se questo non è di moda, deve andare serenamente per la sua strada». Ed ancora: «Perché un ragazzo che ha la fidanzata e una buona istruzione decide di farsi prete?», la domanda. «Per il meglio», la risposta. «Cos’è il meglio?». «Gesù Cristo».
http://vimeo.com/66649497
22 luglio 2013
Pedopornografia: blitz in una chiesa evangelica
SEI RAGAZZINE POSTE SOTTO PROTEZIONE. INTERROGATO IL PASTORE
Fouke (Arkansas, Usa), 22 set. (Ap) – Sei ragazzine sono state portate temporaneamente in una struttura protetta mentre la polizia si apprestava a compiere un blitz nei locali di una chiesa evangelica dell’Arkansas, nel quadro di una inchiesta su sospetta pornografia infantile, secondo quanto ha riferito la polizia dello Stato.
Le minori rimarranno sotto la protezione del dipartimento di Stato per i servizi umani per la durata
degli interrogatori, ha riferito il portavoce della polizia dell’Arkansas Bill Sadler. Secondo una e-mail inviata per errore dalla polizia ai media locali, si tratterebbe di ragazzine dai 12 ai 14 anni.
Più di cento poliziotti federali e locali hanno fatto irruzione sabato nel tempio del pastore Tony Alamo, nella cittadina di Fouque in Arkansas, nel quadro dell’inchiesta aperta da due anni su possibili maltrattamenti a bambini e a sospetti di pornografia che coinvolgono dei minori. Il pastore indagato, presentato dagli inquirenti come poligamo, è anche sospettato di frode fiscale.
Fonte:http://notizie.alice.it/
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E PER RISPONDERE A PERSONE CHE MI DICONO…"CHE SCHIFO I PREDI PEDOFILI!… NELLE CHIESE EVANGELICHE CERTI SCEMPI NON ESISTONO"…. IO DICO CHE TUTTO IL MONDO È PAESE… QUESTA ENORME PIAGA NON CONOSCE ETÀ, NAZIONALITÀ, NE RAZZA NE RELIGIONE…
http://angelinterrae.altervista.org/la-pedofilia-e/
Fouke (Arkansas, Usa), 22 set. (Ap) – Sei ragazzine sono state portate temporaneamente in una struttura protetta mentre la polizia si apprestava a compiere un blitz nei locali di una chiesa evangelica dell’Arkansas, nel quadro di una inchiesta su sospetta pornografia infantile, secondo quanto ha riferito la polizia dello Stato.

degli interrogatori, ha riferito il portavoce della polizia dell’Arkansas Bill Sadler. Secondo una e-mail inviata per errore dalla polizia ai media locali, si tratterebbe di ragazzine dai 12 ai 14 anni.
Più di cento poliziotti federali e locali hanno fatto irruzione sabato nel tempio del pastore Tony Alamo, nella cittadina di Fouque in Arkansas, nel quadro dell’inchiesta aperta da due anni su possibili maltrattamenti a bambini e a sospetti di pornografia che coinvolgono dei minori. Il pastore indagato, presentato dagli inquirenti come poligamo, è anche sospettato di frode fiscale.
Fonte:http://notizie.alice.it/
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E PER RISPONDERE A PERSONE CHE MI DICONO…"CHE SCHIFO I PREDI PEDOFILI!… NELLE CHIESE EVANGELICHE CERTI SCEMPI NON ESISTONO"…. IO DICO CHE TUTTO IL MONDO È PAESE… QUESTA ENORME PIAGA NON CONOSCE ETÀ, NAZIONALITÀ, NE RAZZA NE RELIGIONE…
http://angelinterrae.altervista.org/la-pedofilia-e/
19 luglio 2013
Distrutto da una setta
La testimonianza di chi ha perso tutto: soldi, moglie, figli ma soprattutto dignità. Una storia di orrori e violenza.
18 luglio 2013
La Donna che schiaccia il serpente
Qual è il rapporto tra Satana e la Madonna è quanto racconta il Presidente "Associazione Internazionale degli esorcisti" padre Francesco Bamonte, nella puntata di "Vade Retro" del 17 maggio 2013. Maria, da sempre, è il più forte alleato nella battaglia contro il Diavolo: per questo l'arma più potente contro il Demonio è il rosario, la corona cara a Padre Pio e a quanti invocano l'intercessione della Madonna. Ripercorrendo i santuari più noti e le occasioni in cui la Vergine Immacolata ha richiamato la realtà dell'inferno nelle sue apparizioni, si parlerà della potenza di Maria e della preghiera, scudo e spada tagliente contro gli attacchi di satana
16 luglio 2013
Fermiamo la legge contro l'omofobia
SI FIRMA AL LINK CHE SEGUE:
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La Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha approvato il testo base del DDL contro l’omofobia e la transfobia, testo che andrà all’esame dell’Aula il prossimo 22 luglio. Il termine per gli emendamenti scade martedì 16 luglio. In previsione di tale importante passaggio parlamentare, i Giuristi per la Vita - insieme a La Nuova Bussola Quotidiana - lanciano un appello per fermare questa iniziativa legislativa, che rischia seriamente di avere gravi ripercussioni sui diritti fondamentali dell’uomo riconosciuti dalla nostra Costituzione, tra cui il diritto alla libertà di pensiero (art.21) e alla libertà religiosa (art.19).
Dal punto di vista pratico, infatti, l’approvazione delle norme contro l’omofobia e la transfobia potrebbe determinare l’incriminazione, ad esempio, di tutti:
1. coloro che sollecitassero i parlamentari della Repubblica a non introdurre nella legislazione il “matrimonio” gay;
2. coloro che proponessero di escludere la facoltà di adottare un bambino a coppie omosessuali, atteso che, secondo l’approccio ideologico appena recepito dalla Corte Suprema degli Stati Uniti, non ammettere una coppia gay al matrimonio costituirebbe discriminazione motivata dall’identità sessuale;
3. coloro che pensassero di organizzare una campagna di opinione per contrastare l’approvazione di una legge sul “matrimonio” gay;
4. coloro che pubblicamente affermassero che l’omosessualità rappresenta una «grave depravazione», citando le Sacre Scritture (Gn 19,1-29; Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10.);
5. coloro che pubblicamente dichiarassero che gli atti compiuti dagli omosessuali «sono intrinsecamente disordinati», in virtù del proprio credo religioso (Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Dich. Persona humana),
6. coloro che pubblicamente sostenessero che gli atti compiuti dagli omosessuali sono «contrari alla legge naturale», poiché «precludono all’atto sessuale il dono della vita e non costituiscono il frutto di una vera complementarietà affettiva e sessuale» (art. 2357 del Catechismo della Chiesa Cattolica);
Le norme che si intendono approvare rispondono ad una mera prospettiva ideologica, del tutto inutile sul piano legale, godendo gli omosessuali degli strumenti giuridici previsti dal codice penale per i tutti i cittadini, contro qualunque forma di ingiusta discriminazione, di violenza, di offesa alla propria dignità personale. La proposta di legge sull’omofobia, pertanto, non merita di entrare nel nostro ordinamento.
Opporvisi non è una battaglia di retroguardia, tesa a garantire chissà quale privilegio o quale ingiustificata impunità, ma significa battersi contro il rischio di una pericolosa violazione della libertà di espressione del pensiero e del credo religioso, fondamento di tutte le libertà civili nel quadro costituzionale vigente. La cronaca, del resto, mostra ampiamente cosa accade nei Paesi europei in cui è già prevista una legge contro l’omofobia: basti guardare al Regno Unito ed alla famigerata Section 5 del Public Order Act.
Per questo, i Giuristi per la Vita si appellano ai parlamentari della Repubblica italiana, e a tutti gli uomini di buona volontà, affinché venga scongiurato il rischio dell’introduzione di una simile normativa nel nostro ordinamento giuridico.
IL PRESIDENTE
Avv. Gianfranco Amato
http://www.lanuovabq.it/it/sottoscrizioneCampagnaRaccoltaFirme.php
15 luglio 2013
Da dove nasce la controversia con i settari circa la presenza reale di gesù Cristo nell’Eucaristia?
ECCO COSA SCRIVEVA LUTERO NEL SUO LIBRO "LE PAROLE DI CRISTO":
"Ci chiamano carnivori, bevitori di sangue, antropofagi, cafarniti, arroganti, etc., come se fossimo dementi, insensati, o furiosi, come se avessimo ingoiato follemente Cristo e lo mangiassimo a pezzetti come il lupo divora la pecora, e bevessimo il suo sangue come la mucca beve l’acqua.
Anche se avessero ragione, il che è impossibile, nell’affermare che nell’Eucaristia non vi sia realmente altro che pane e vino, se pure vogliono infuriarsi e tuonare contro di noi con queste orribili blasfemie di un Dio bollito, un Dio impanato,
...non dovrebbero comunque avere rispetto della santa parola di Cristo, non inventata da noi: QUESTO E' IL MIO CORPO?"
(MARTIN LUTERO, Le parole di Cristo: Questo è il mio corpo siate fer contro i fanatici)
La differenza sta proprio nel guardare bene i versetti di Esodo, che spiegano essi stessi il significato della Pasqua, dicendo che significa il passaggio del Signore, nel Nuovo Testamento invece non troviamo spiegazione alle parole "Questo è il mio corpo…questo il mio sangue…chi mangerà la mia carne avrà la vita eterna", anzi molti discepoli che non capirono male le parole di Gesù limitandosi al significato superficiale, letterale, si allontanarono da lui, dicendogli che quelle parole erano troppo dure. Notiamo che Gesù vedendoli allontanarsi non li chiamò dicendogli "ma che cosa avete capito??? Quello che ho detto significa…, li lasciò andare, perché non c’era nulla da semplificare nel suo insegnamento. Non voleva essere una semplice commemorazione, altrimenti Gesù glielo avrebbe spiegato, neppure gli apostoli capirono, ma nonostante questo non si allontanarono da Gesù, che gli chiese se anche loro volevano andarsene per non aver capito, Pietro gli rispose "Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna." Gesù gli stava evidentemente chiedendo un atto di fede, gli chiedeva di fidarsi di Lui, anche se non capivano come potessero mangiare la sua carne. Il corpo di Gesù in forma gloriosa, assume altre proprietà, non governate dalle leggi della fisica, in modo mistico, si rende presente nella sostanza, non nella forma, del pane e del vino. E’ lo Spirito Santo che vivifica il pane e il vino, cioè li rende vivi nella sostanza, se si pensa in modo carnale non giova a nulla, non si può capire questo grande mistero, e nemmeno crederci.
NATURALMENTE QUESTA INTERPRETAZIONE MISE ZWINGLI IN NETTO CONTRASTO CON LUTERO*, il quale predicava la presenza reale di Gesù nel pane e nel vino, fino alla durata della Messa, finita la celebrazione ritornavano ad essere semplici pane e vino. La Chiesa cattolica invece insegna la presenza reale che dura oltre la Messa, una volta consacrati il pane e il vino diventano vero corpo e vero sangue di Gesù, anche a celebrazione terminata restano tali.
*da notare le immediate divergente tra Lutero e Zwingli, eppure entrambi si attenevano al "sola scrittura"
http://www.cristianicattolici.net/eucaristia_o_santa_cena.html
14 luglio 2013
Bufale storiche
ECCO LE "ISTRUZIONI SEGRETE" DEL PERFETTO GESUITA
PECCATO SIANO UN FALSO
LA LEGGENDA NERA CHE AVVOLGE I GESUITI NASCE DA UN LIBRO APOCRIFO DEL SEICENTO. LA STORICA SABINA PAVONE LO RESTITUISCE ALLA SUA VERITÀ, IN UN LIBRO AVVINCENTE COME UN GIALLO
Fondata da Ignazio di Loyola nel 1534, la Compagnia di Gesù divenne in breve una delle milizie più potenti e discusse della Chiesa. Esaltata ed odiata. Mito e leggenda nera. Alla denigrazione appartiene il diffondersi mondiale di un sinonimo infamante: gesuita uguale ambizioso, bugiardo, dissimulatore, manovratore nell'ombra.
Pietra miliare di questa campagna denigratoria fu un libro apocrifo comparso in Polonia ai primi del Seicento, col titolo di 'Istruzioni segrete': tutte mirate a conquistare potere e ricchezza ammantandole di false virtù. Scritto da un trasfuga della Compagnia, Hyeronim Zahorowski, il libro si presentava come fosse il breviario occulto del perfetto gesuita, rocambolescamente trafugato. Scritto con abilità raffinata, il libro fu preso per vero da molti. Ebbe insomma un clamoroso e duraturo successo.
In un bel volume della Salerno editrice, Sabina Pavone, storica della Normale di Pisa, ricostruisce per la prima volta a fondo la genesi e la storia di questo apocrifo. Esplora i perché del suo clamoroso successo. Ne fornisce il testo in edizione critica.
Nella presentazione del volume, Adriano Prosperi associa le 'Istruzioni segrete' ad altri apocrifi mirati ad attribuire disegni di conquista del mondo a ebrei, giacobini, massoni. Eccone qui di seguito una pagina, quella che richiama il parallelo con i famigerati 'Protocolli dei savi anziani di Sion'.
L'impasto di vero e di falso ha creato il mito del gesuita. Ma una volta inventato, il fantasma del burattinaio nascosto, del segreto aspirante al potere mondiale, ha assunto una vita propria. L'intrico di proiezioni e di riflessi che il mito una volta inventato si è dimostrato capace di produrre è inesauribile: fa pensare alla capacità di proliferazione di una cellula cancerosa.
Fu un ex gesuita, l'abate Barruel, a ridurre il giacobinismo e la rivoluzione francese alla congiura segreta di un gruppo ristretto mosso solo dalla volontà di distruggere la Chiesa e la religione; segno che proprio tra i gesuiti c'era un terreno favorevole all'idea di un piccolo gruppo compatto capace di porsi giganteschi obiettivi e che questa idea era pronta a rovesciarsi nella sindrome del pericolo occulto, della congiura segreta di forze dalla diabolica capacità di penetrazione.
Sabina Pavone ricorda giustamente un documento che ha qualche punto in comune coi Monita privata: i 'Protocolli dei savi anziani di Sion'. Un falso famigerato, nato da un pogrom, come ha dimostrato Cesare G. De Michelis, e diventato autonoma forza operante, micidiale seme dell'odio nella tragedia dell'antisemitismo del '900. Anche in quel caso, il falso fu messo in circolazione dichiarando che lo si era sottratto dagli archivi di una potenza terribile e misteriosa di cui quel documento si offriva capace di svelare gli scopi e i metodi. Vennero presentati come i 'verbali' (dal tedesco Protokoll) di una 'Internazionale ebraica' che, coperta dal segreto e valendosi di ogni mezzo, manovrava i fili della storia umana seminando disgregazione e disordine per aprirsi la strada al dominio del mondo. Non erano verbali, solo una lunga esposizione svolta da un soggetto individuale; e c'erano numerose e grossolane incongruenze. Ma la palese falsità del documento non creò problemi ai suoi divulgatori e sostenitori, che hanno inventato allo scopo la distinzione tra 'autenticità' e 'veridicità'. Come spiegò ai lettori italiani Julius Evola nell'introduzione all'edizione dei 'protocolli' del 1938, «è indifferente che l'autore li abbia creati e stesi di sana pianta'. Il fatto importante è che il documento «si accorda perfettamente con quanto sta avvenendo» (questa frase non è di Evola; appartiene a un articolo sui 'protocolli'del 1921, che reca la firma autorevole di Henry Ford).
Il caso dei Protocolli si lega per più vie alla vicenda delle 'Istruzionin segrete'. Tra i suoi autori, circolava il parallelo tra sionismo e gesuitismo. Fu tra i gesuiti della seconda e più recente stagione della Compagnia che l'antiebraismo assunse i toni e i colori di una vera e propria ossessione. Ma la storia moderna dei piccoli gruppi creduti capaci di congiure micidiali - o che si ritengono capaci di raggiungere il potere e di usarlo per correggere l'assetto della società - ha fatto proliferare i concorrenti: la massoneria, il giacobinismo, il socialismo, le moltissime sette e organizzazioni segrete di rivoluzionari di professione cresciute fra Otto e Novecento. A tutti loro, il mito del gesuita ha offerto modelli, punti di riferimento e di distinzione
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/7295

LA LEGGENDA NERA CHE AVVOLGE I GESUITI NASCE DA UN LIBRO APOCRIFO DEL SEICENTO. LA STORICA SABINA PAVONE LO RESTITUISCE ALLA SUA VERITÀ, IN UN LIBRO AVVINCENTE COME UN GIALLO
Fondata da Ignazio di Loyola nel 1534, la Compagnia di Gesù divenne in breve una delle milizie più potenti e discusse della Chiesa. Esaltata ed odiata. Mito e leggenda nera. Alla denigrazione appartiene il diffondersi mondiale di un sinonimo infamante: gesuita uguale ambizioso, bugiardo, dissimulatore, manovratore nell'ombra.
Pietra miliare di questa campagna denigratoria fu un libro apocrifo comparso in Polonia ai primi del Seicento, col titolo di 'Istruzioni segrete': tutte mirate a conquistare potere e ricchezza ammantandole di false virtù. Scritto da un trasfuga della Compagnia, Hyeronim Zahorowski, il libro si presentava come fosse il breviario occulto del perfetto gesuita, rocambolescamente trafugato. Scritto con abilità raffinata, il libro fu preso per vero da molti. Ebbe insomma un clamoroso e duraturo successo.
In un bel volume della Salerno editrice, Sabina Pavone, storica della Normale di Pisa, ricostruisce per la prima volta a fondo la genesi e la storia di questo apocrifo. Esplora i perché del suo clamoroso successo. Ne fornisce il testo in edizione critica.
Nella presentazione del volume, Adriano Prosperi associa le 'Istruzioni segrete' ad altri apocrifi mirati ad attribuire disegni di conquista del mondo a ebrei, giacobini, massoni. Eccone qui di seguito una pagina, quella che richiama il parallelo con i famigerati 'Protocolli dei savi anziani di Sion'.
L'impasto di vero e di falso ha creato il mito del gesuita. Ma una volta inventato, il fantasma del burattinaio nascosto, del segreto aspirante al potere mondiale, ha assunto una vita propria. L'intrico di proiezioni e di riflessi che il mito una volta inventato si è dimostrato capace di produrre è inesauribile: fa pensare alla capacità di proliferazione di una cellula cancerosa.
Fu un ex gesuita, l'abate Barruel, a ridurre il giacobinismo e la rivoluzione francese alla congiura segreta di un gruppo ristretto mosso solo dalla volontà di distruggere la Chiesa e la religione; segno che proprio tra i gesuiti c'era un terreno favorevole all'idea di un piccolo gruppo compatto capace di porsi giganteschi obiettivi e che questa idea era pronta a rovesciarsi nella sindrome del pericolo occulto, della congiura segreta di forze dalla diabolica capacità di penetrazione.
Sabina Pavone ricorda giustamente un documento che ha qualche punto in comune coi Monita privata: i 'Protocolli dei savi anziani di Sion'. Un falso famigerato, nato da un pogrom, come ha dimostrato Cesare G. De Michelis, e diventato autonoma forza operante, micidiale seme dell'odio nella tragedia dell'antisemitismo del '900. Anche in quel caso, il falso fu messo in circolazione dichiarando che lo si era sottratto dagli archivi di una potenza terribile e misteriosa di cui quel documento si offriva capace di svelare gli scopi e i metodi. Vennero presentati come i 'verbali' (dal tedesco Protokoll) di una 'Internazionale ebraica' che, coperta dal segreto e valendosi di ogni mezzo, manovrava i fili della storia umana seminando disgregazione e disordine per aprirsi la strada al dominio del mondo. Non erano verbali, solo una lunga esposizione svolta da un soggetto individuale; e c'erano numerose e grossolane incongruenze. Ma la palese falsità del documento non creò problemi ai suoi divulgatori e sostenitori, che hanno inventato allo scopo la distinzione tra 'autenticità' e 'veridicità'. Come spiegò ai lettori italiani Julius Evola nell'introduzione all'edizione dei 'protocolli' del 1938, «è indifferente che l'autore li abbia creati e stesi di sana pianta'. Il fatto importante è che il documento «si accorda perfettamente con quanto sta avvenendo» (questa frase non è di Evola; appartiene a un articolo sui 'protocolli'del 1921, che reca la firma autorevole di Henry Ford).
Il caso dei Protocolli si lega per più vie alla vicenda delle 'Istruzionin segrete'. Tra i suoi autori, circolava il parallelo tra sionismo e gesuitismo. Fu tra i gesuiti della seconda e più recente stagione della Compagnia che l'antiebraismo assunse i toni e i colori di una vera e propria ossessione. Ma la storia moderna dei piccoli gruppi creduti capaci di congiure micidiali - o che si ritengono capaci di raggiungere il potere e di usarlo per correggere l'assetto della società - ha fatto proliferare i concorrenti: la massoneria, il giacobinismo, il socialismo, le moltissime sette e organizzazioni segrete di rivoluzionari di professione cresciute fra Otto e Novecento. A tutti loro, il mito del gesuita ha offerto modelli, punti di riferimento e di distinzione
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/7295
13 luglio 2013
Statue papali e statue evangeliche
«NO AL CULTO DELLA PERSONALITÀ»: IL PAPA ORDINA DI TOGLIERE LA SUA STATUA DALLA CATTEDRALE. L'OPERA ERA STATA INSTALLATA NEL GIARDINO DELLA CHIESA
La statua a grandezza naturale di Papa Francesco installata nel giardino attiguo alla Cattedrale metropolitana di Buenos Aires non è piaciuta al diretto interessato. Dimostrato ancora una volta che preferisce uno stilo austero e che respinge ogni segno di «vanità» e culto della persona, Papa Bergoglio ha infatti chiesto che l'opera venga immediatamente rimossa.
LA STATUA - Secondo quanto racconta il quotidiano Clarìn, appena ha saputo dell'esistenza della statua in quella che era la sua chiesa prima della nomina papale, Francesco ha telefonato personalmente alla cattedrale e ha ordinato di «toglierla immediatamente». La statua, creata dall'artista Fernando Pugliese -autore di altri monumenti dedicati a Giovanni Paolo II e Madre Teresa, nonchè uno dei creatori del parco tematico Tierra Santa, nei dintorni di Buenos Aires- era stata collocata pochi giorni prima nei giardini accanto alla cattedrale. Resta ora da stabilire se il veto papale si applicherà anche al museo che responsabili della Chiesa argentina volevano aprire in onore di Francesco nella stessa cattedrale. Clarìn segnala che il progetto, annunciato due settimane fa, per il momento è sospeso perchè «mancano oggetti da riunire» nella collezione.
NATURALMENTE SUBITO NE HANNO APPROFITTATO GLI EVANGELICI PER DIRE LA LORO
TOGLIETE QUELLA STATUA O TOGLIETE TUTTE LE STATUE?
http://www.notizievangeliche.com/togliete-quella-statua-o-togliete-tutte-le-statue/
SAREBBE INTERESSANTE SAPERE LA LORO OPINIONE SULLA STATUA EVANGELICA DEDICATA AL PREDICATORE EVANGELICO BILLY GRAHAM...
Fermiamo la legge contro l'omofobia
Aderiamo alla petizione per fermare la legge anti-omofobia, che dal 22 Luglio 2013 ci metterà nelle condizioni di non poter più parlare, non si potranno più criticare le nozze gay, altrimenti si commetterà reato! In pratica stiamo ritornando al fascismo-comunismo!
http://www.lanuovabq.it/it/sottoscrizioneCampagnaRaccoltaFirme.php
11 luglio 2013
Satana, le sette e la nuova religiosita
Il gravissimo processo di scristianizzazione in atto unito al progressivo e strisciante avanzare di una pericolosissima forma di religiosità che degrada la religione ad un'attività qualsiasi, alla stessa stregua (o poco più) dello sport o della moda.
ll grande successo delle nuove e numerosissime religiosità si deve al fatto che non pretendono di orientare la cultura: o si crede senza appartenere oppure si crede in forme religiose non strutturate o non istituzionalizzate.
Questo atteggiamento porta ad uno spiccato individualismo non raramente privo di una certa ambiguità.
Il mondo religioso diviene quindi una sorta di grande bazar, come in una sorta di grande supermarket, ciascuno si costruisce la propria religione personale, scegliendo e fondendo in maniera sincretistica diversi elementi che vengono tratti dall’enorme offerta religiosa che caratterizza il mondo contemporaneo. In questo contesto si colloca il sorgere e lo svilupparsi dei vari fenomeni della nuova religiosità, fra i quali il diffondersi di credenze come quella nella reincarnazione, l’espandersi dei nuovi movimenti religiosi e magici, il grande proliferare della magia, dell’esoterismo, dello spiritismo, dell’occultismo in genere, di ideologie e pratiche di derivazione gnostica e, in maniera particolare, l’affermarsi del New Age.
Il termine "confusione" è sicuramente la parola più adatta per descrivere l’attuale clima religioso, in cui si segnala un’enorme pluralità di proposte spirituali.
La confusione è prodotta dal relativismo dominante, il quale affermando che non esiste una verità religiosa e che tutte le religioni sono uguali - fa da "grande basamento" al diffondersi dei nuovi movimenti religiosi.
A gettare il mondo in tale confusione, lo possiamo intuire, non può essere stato altri che Satana con l'aiuto dei suoi seguaci...
In questo clima il compito di ogni cristiano è quello di indicare all’umanità la Verità, cioè Cristo Signore; così la confusione si rivela in effetti anche una notevole occasione per il riannuncio e l’approfondimento della Buona Novella di Gesù.
Dunque, di fronte al "ritorno del sacro", ogni cristiano deve sentirsi impegnato ad essere come una stella polare per i suoi fratelli e le sue sorelle, indicando, fra le molte vie proposte, il giusto sentiero per approdare alla meta che è Gesù, Via Verità e Vita (cfr. Gv 14,6).
Concretamente quali ostacoli incontra la nuova evangelizzazione sul proprio cammino in questo tempo?
Due ostacoli, affermava Giovanni Paolo II in un discorso all’episcopato latino-americano del 12 ottobre 1992, in occasione del quinto centenario della scoperta e dell’evangelizzazione del continente americano.
1. il "secolarismo", ovvero la riduzione del fatto religioso a fatto privato, non più vissuto nella coralità di un’esperienza di popolo o di nazione, ma scelto dal singolo all’interno di una selva di proposte concorrenti: un fenomeno questo che è frutto del processo di secolarizzazione, cioè di estromissione della motivazione e della finalità religiosa da ogni atto della vita umana;
2. il problema delle "sette e movimenti pseudo-spirituali".
Se la privatizzazione della religione, il secolarismo, porta con sé una struttura ideologica – il relativismo – secondo cui non esistono verità assolute, soprattutto in campo religioso, che è radicalmente incompatibile con la fede cristiana [1], il secondo ostacolo, le "sette e movimenti pseudo-spirituali", non è senza rapporti con il primo: di fronte alla società complessa moderna e al pluralismo di sistemi creati dal secolarismo, il disagio si manifesta sempre più spesso con l’affermazione di gruppi neo-religiosi che offrono, in un mondo incerto, isole di certezza fondate su ideologie relativamente semplici, ma capaci di rassicurare e di confortare.
QUANTO E' ESTESO IL FENOMENO DELLE SETTE?
Come mostrano le statistiche dei sociologi, si valuta che la "nuova religiosità" coinvolga da quattrocento a cinquecento milioni di persone nel mondo suddivise in oltre diecimila "sette", e che i cattolici perdano ogni anno a favore dei nuovi movimenti religiosi circa quindici milioni di fedeli.
Tipologie dei nuovi movimenti religiosi
Gli studi sui nuovi movimenti religiosi prendono normalmente in considerazione quattro diversi tipi di gruppi:
L’esplosione del nuovo protestantesimo evangelico e pentecostale, caratterizzato da un letteralismo biblico, un proselitismo spesso aggressivo, una attenzione ai temi apocalittici e miracolosi, un atteggiamento riservato nei confronti dell’ecumenismo (con punte di notevole aggressività anti-cattolica). Diffuso soprattutto in America Latina il fenomeno si va rapidamente espandendo in nuove aree geografiche: le Assemblee di Dio, circa venti milioni di fedeli nel mondo, contano oltre centomila seguaci in Italia;
I movimenti nati in ambito cristiano, ovvero le "sette" nel senso proprio del termine: gruppi che rivendicano un’origine cristiana, ma si discostano dottrinalmente in maniera radicale dalla professione di fede della Chiesa Cattolica e delle comunità cristiane del protestantesimo: rientrano in questa categoria i Testimoni di Geova (circa duecentomila adepti che si impegnano nel "servizio di campo" di porta in porta e quasi quattrocentomila membri in Italia; circa dieci milioni nel mondo), i Mormoni (sedicimila battezzati in Italia e nove milioni nel mondo), la Chiesa Neo-Apostolica di origine tedesca, con sede centrale a Zurigo, che in occasione del suo centenario inizia a costituire un fenomeno internazionale da non sottovalutare (sei milioni di seguaci nel mondo e un migliaio in Italia). Su scala internazionale questi movimenti – noti per il loro grande zelo propagandistico – oggi contano molto sulle nuove possibilità che la libertà religiosa apre nell’Europa dell’Est, dove stanno facendo confluire in modo massiccio uomini e fondi;
I gruppi di origine orientale, come gli Hare Krishna, i seguaci di Rajneesh e di altri guru o santoni, fra cui vanno ricordate le nuove religioni giapponesi, di cui si parla molto meno, ma che oggi costituiscono le nuove religioni che vantano nel mondo il maggior numero di seguaci: la Soka Gakkai, di origine buddhista, e Sukyo Mahikari, a base shintoista, contano diversi milioni di aderenti e decine di migliaia di seguaci in Europa e negli Stati Uniti (più di qualunque gruppo indiano, anche se sono molto meno conosciuti);
I gruppi che non nascono da un retroterra religioso, ma che giungono a sviluppare tematiche religiose a partire da tecniche di auto-perfezionamento, di meditazione o di terapia. A questa categoria appartiene un gruppo di rilievo internazionale, la Scientologia, e possono esservi ricondotti fenomeni di grande attualità come il New Age e la riscoperta dei nuovi movimenti magici, una "nuova" categoria che organizza l’interesse per la magia, lo spiritismo, il satanismo. Come dimostrano gli studi di Massimo Introvigne, esistono oltre duecento movimenti di questo genere, alcuni con migliaia e anche decine di migliaia di seguaci, che dimostrano un crescente interesse per temi di carattere dichiaratamente gnostico.
Pierluigi Zoccatelli membro di Alleanza Cattolica e collaboratore del CESNUR ha analizzato sinteticamente la visione cristiana del mondo e successivamente ha preso in considerazione le quattro tappe storiche fondamentali di progressiva negazione ella cristianità proprie delle diverse “ondate” di nuova religiosità.
Nel magistero di Giovanni Paolo II – basti pensare al documento Reconciliatio et paenitentia – viene proposta una visione cristiana del mondo e della storia che presuppone un quadro di riferimento teologico articolato in cinque elementi fondamentali:
il mondo, il cosmos, che ha una dimensione sacra e a suo modo misteriosa che ne svela il carattere creato;
il senso religioso, che sorge nell’uomo come domanda di fronte al mistero del mondo e della stessa esistenza umana;
Dio, come risposta adeguata alla domanda dell’uomo;
Cristo, come via necessaria perché l’uomo – nonostante il peccato – incontri in Dio la risposta alla sua domanda;
la Chiesa, come luogo che permette e garantisce l’incontro con Cristo.
In un processo in cui questi elementi, che costituiscono la sintesi della visione cristiana del mondo, vengono progressivamente negati, possiamo distinguere quattro tappe storiche fondamentali che costituiscono le diverse "ondate" della nuova religiosità.
Rifiuto del ruolo della Chiesa ("Cristo si, Chiesa no"), in una corrente che – è importante notarlo – rifiuta anche la linea dei padri della Riforma, ritenendo (in collegamento con quella "Riforma radicale" che già si opponeva violentemente a Lutero) che la Chiesa sia così corrotta che non è più possibile riformarla ma solo rifondarla: da questa rifondazione potranno emergere sia nuove organizzazioni gerarchiche e rigide (come i Testimoni di Geova e i Mormoni), sia comunità fluide e poco organizzate (come sono spesso quelle neo-protestanti): ma si tratterà sempre di gruppi che vedono nella storia una separazione e una rottura – e in questo senso si può parlare di "sette" – e non una continuità con quanto era esistito precedentemente.
Rifiuto del ruolo di Gesù Cristo ("Dio si, Cristo no"): questa tappa, caratterizzata dalla ricerca di alternative non solo alla Chiesa cattolica, ma allo stesso cristianesimo, apre la strada all’irruzione nel mondo occidentale e cristiano di nuove religioni che possono essere chiamate, per distinguerle dalle sette di origine cristiana, "nuovi culti". Questa ricerca sorge con una certa ala della Rivoluzione francese che si dirige verso la riscoperta del paganesimo e anche verso le prime conversioni a religioni dell’Oriente.
Rifiuto del ruolo di Dio ("Religione si, Dio no"). Questa formula apparentemente contraddittoria contraddistingue tutta una famiglia di nuovi culti (di cui talora si nega la natura di religioni) che propongono un sistema articolato di rapporti fra l’uomo, il mondo e il sacro, dove però Dio o viene negato o svolge un ruolo secondario a fronte di un’attenzione quasi esclusiva rivolta all’uomo e al suo "potenziale". È questo il caso della Scientologia e del Movimento Raeliano, una religione dei dischi volanti esplicitamente atea.
Rifiuto del ruolo della religione ("sacro si, religione no"): la formula, questa volta, non deve sorprendere se si considera che un rapporto con il sacro alternativo alla religione – la magia, intesa come manipolazione del sacro per acquisire poteri (mentre l’uomo religioso si pone piuttosto in ascolto riverente del sacro in atteggiamento di gratuità) – esiste sin dai primordi dell’umanità, anche se solo in epoca recente diventa fenomeno organizzato o di massa, come nel caso dell’Ordine della Rosa-Croce AMORC o nel fenomeno del New Age, entrambi con milioni di seguaci.
Considerate così, come cerchi concentrici che si allontanano progressivamente dalla verità, le "sette e movimenti pseudo-spirituali" costituiscono propriamente quella "sfida" che è anche "ostacolo" alla Nuova Evangelizzazione.
Pertanto, di fronte al "ritorno del sacro", ogni cristiano deve sentirsi impegnato ad essere come una stella polare per i suoi fratelli e le sue sorelle, indicando, fra le molte vie proposte, il giusto sentiero per approdare alla meta che è Gesù, Via Verità e Vita (cfr. Gv 14,6).
9 luglio 2013
Equità Evangelica
Prendiamo in considerazione, allora, una delle più famose denominazioni: le Assemblee di Dio Usa. La chiesa con cui le Adi (Assemblee di Dio Italia) hanno un legame così stretto da aver preso persino il nome (non solo quindi libri, catechismi, profeti in trasferta ecc…). Ebbene, basta andare sul loro sito ufficiale per scoprire che nella città di Springfield (quella dei Simpsons?) sono in possesso di 18 edifici che occupano la bellezza di dieci isolati. Uno di questi è un centro di distribuzione a sei piani con tanto di servizi postali per il completo soddisfacimento dei clienti (è scritto proprio così). Il Consiglio generale ha 900 dipendenti, ai quali bisogna aggiungere i 255 della casa editrice (con tanto di impianti deputati alle funzioni di tipografia, legatoria e magazzino). La quale, oltre a pubblicare tonnellate di vangeli, cura anche diverse riviste: una ad uscita settimanale, sei trimestrali, due annuali. Il tutto con un costo medio per la carta sui sei milioni di sterline l’anno: e i poveri? Chi vuole leggere la Bibbia oggigiorno non può andare su internet?
In più, dal 1951, hanno una banca chiamata A.G.C.U. (Assemblies Of God Credit Union) che offre tutti i servizi, dai conti correnti ai prestiti. Ma, s’intende, senza alcun fine di lucro concedendo ai suoi 15mila clienti interessi che dicono essere bassissimi (allora almeno un po’ di guadagno c’è, altrimenti non sarebbe una banca). L’istituto è aperto solo ai fedeli delle Assemblee di Dio, ai suoi enti e ai relativi dipendenti e dirigenti. Secondo una stima, gli assets sarebbero sui 110 milioni di dollari.
Eppure, quasi nessun pentecostale ha preso in odio la chiesa-madre con cui i rapporti continuano ad essere di filiale affezione. Segno che le chiese pentecostali, a causa anche di un più o meno latente vangelo della prosperità, non hanno affatto la vocazione alla nulla tenenza: il pauperismo è solo un’arma propagandistica, possibile grazie alla congiuntura del momento (i pentecostali in Italia a cui imporre la decima sono ancora pochi).
Un noto pastore fondamentalista anti-Adi, che ha divulgato l’esistenza della banca, si chiede molto legittimamente nel suo articolo quando le Assemblee di Dio Italia fonderanno anche loro una banca. Forse allora, sottolineo forse, metterrano un po’ da parte le accuse pauperistiche. Tanto per la propaganda resta sempre la cara vecchia accusa di idolatria
http://ettorebarra.blogspot.it/2013/06/equita-evangelica.html
8 luglio 2013
"Gay pride ed evangelici: Gesù ci chiama a mescolarci"
Oltre al titolo virgolettato “Non possiamo mescolarci con i gay” a far saltare sulla sedia pastori e membri di chiesa è stata una frase di Nicola Giardiello, responsabile organizzativo della manifestazione e pastore della Chiesa Cristiana Parola della Grazia Torino.
«Fatta eccezione per la maggioranza dei valdesi – spiega Giardiello – che la pensano diversamente, noi evangelici siamo contrari ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, una delle richieste del Pride. Rispettiamo i gay, ma siccome siamo fedeli attuatori della Bibbia, la questione per noi non è accettabile. La Bibbia è chiara».
«Su queste presa di posizione abbiamo ritenuto di dover dire qualche cosa – dice il pastore valdese Paolo Ribet – Una cosa è avere idee diverse o giudizi severi nei confronti dell’altro. Altra cosa è il netto rifiuto nei confronti dell’altro. Questo non è rispetto, ma mancanza di rispetto e riconoscimento dell’altro. Chiedere all’altro di non venirmi vicino. Il non mescolarsi francamente è una parola che ci dà terribilmente fastidio perchè lo riteniamo ampiamente anti-evangelico, contrario all’Evangelo».
«Se il titolo dell’articolo corrispondesse all’intenzione degli organizzatori della manifestazione – aggiunge il pastore battista Luca Negro – saremo lontani dallo spirito di Gesù, che al contrario si è sempre “mescolato”. Uno dei motivi per cui Gesù si è messo in opposizione con le autorità religiose del suo tempo è stato per il fatto che si “mescolava troppo” con i famosi publicani, i peccatori e le prostitute e ai benpensanti religiosi ha detto parole forti come “questo tipo di persone vi precederanno nel Regno di Dio”».
Ed è anche su questo terreno che divergono le strade. «La Bibbia non è un codice di leggi – ribadisce Ribet – ma una Parola che ti chiama in questione ti chiede di convertirti, spesso, da quelle posizioni che tu ritieni sane e sagge, ma che forse tanto sane e sagge non sono. Penso che il credente debba essere sempre in cammino e debba cercare di dare delle risposte riferite all’oggi. La sessualità è un momento di relazione e come tale vive anche nell’ambiguità di ogni persona».
«Anche su questa sacralità del matrimonio che si vuol far derivare dalla Bibbia si può discutere – aggiunge Negro – nel senso che nella Bibbia il matrimonio è un contratto civile tra due persone e non c’è traccia della sacralità del matrimonio come la intendiamo oggi. È uno dei temi che abbiamo approfondito quest’anno con battisti e valdesi di Torino organizzando per la prima volta un ciclo di studi biblici comune sul tema della famiglia nella Bibbia, dove abbiamo rigorosamente parlato di famiglie al plurale».
Sul matrimonio poi Ribet è netto. «Il Sinodo metodista e valdese non ha mai parlato di matrimoni omosessuali, ma si è interrogato sulle benedizioni delle coppie dello stesso sesso, come di una richiesta al Signore di accompagnare con la sua benedizione una relazione stabile e fondata sull’amore».
Anche perchè non si tratta più semplicemente di una questione relativa ad diverse idee sulle unioni omosessuali, ma a come ci si pone di fronte « ai problemi che il mondo moderno oggi presenta in modo diverso rispetto al tempo passato. È una discussione che coinvolge molti aspetti della vita, anche intimi. Un tema che coinvolge la tua psicologia più profonda, e quindi da affrontare».
http://rbe.it/vocedellechiese/2012/06/torino-gay-pride-ed-evengelici-gesu-ci-chiama-a-mescolarci/
7 luglio 2013
Lettera Enciclica
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