8 luglio 2013

"Gay pride ed evangelici: Gesù ci chiama a mescolarci"


Non sono piaciute le parole usate così come non sono piaciute le certezze bibliche presentate come un codice di leggi cui dare seguito in qualità di “fedeli attuatori”. Stiamo parlando della polemica suscitata dall’articolo de La Stampa del 10 giugno che ha visto una netta presa di posizione da parte delle chiese avventista, battiste, luterana e valdese di Torino. In un comunicato i pastori e i responsabili di queste Chiese evangeliche hanno preso le distanze dagli organizzatori di “Torino io ti…”, manifestazione giunta alla seconda edizione e che sabato 16 giugno si troverà a convivere a distanza con il Torino Pride.

Oltre al titolo virgolettato “Non possiamo mescolarci con i gay” a far saltare sulla sedia pastori e membri di chiesa è stata una frase di Nicola Giardiello, responsabile organizzativo della manifestazione e pastore della Chiesa Cristiana Parola della Grazia Torino.

«Fatta eccezione per la maggioranza dei valdesi – spiega Giardiello – che la pensano diversamente, noi evangelici siamo contrari ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, una delle richieste del Pride. Rispettiamo i gay, ma siccome siamo fedeli attuatori della Bibbia, la questione per noi non è accettabile. La Bibbia è chiara».

«Su queste presa di posizione abbiamo ritenuto di dover dire qualche cosa – dice il pastore valdese Paolo Ribet – Una cosa è avere idee diverse o giudizi severi nei confronti dell’altro. Altra cosa è il netto rifiuto nei confronti dell’altro. Questo non è rispetto, ma mancanza di rispetto e riconoscimento dell’altro. Chiedere all’altro di non venirmi vicino. Il non mescolarsi francamente è una parola che ci dà terribilmente fastidio perchè lo riteniamo ampiamente anti-evangelico, contrario all’Evangelo».

«Se il titolo dell’articolo corrispondesse all’intenzione degli organizzatori della manifestazione – aggiunge il pastore battista Luca Negro – saremo lontani dallo spirito di Gesù, che al contrario si è sempre “mescolato”. Uno dei motivi per cui Gesù si è messo in opposizione con le autorità religiose del suo tempo è stato per il fatto che si “mescolava troppo” con i famosi publicani, i peccatori e le prostitute e ai benpensanti religiosi ha detto parole forti come “questo tipo di persone vi precederanno nel Regno di Dio”».

Ed è anche su questo terreno che divergono le strade. «La Bibbia non è un codice di leggi – ribadisce Ribet – ma una Parola che ti chiama in questione ti chiede di convertirti, spesso, da quelle posizioni che tu ritieni sane e sagge, ma che forse tanto sane e sagge non sono. Penso che il credente debba essere sempre in cammino e debba cercare di dare delle risposte riferite all’oggi. La sessualità è un momento di relazione e come tale vive anche nell’ambiguità di ogni persona».

«Anche su questa sacralità del matrimonio che si vuol far derivare dalla Bibbia si può discutere – aggiunge Negro – nel senso che nella Bibbia il matrimonio è un contratto civile tra due persone e non c’è traccia della sacralità del matrimonio come la intendiamo oggi. È uno dei temi che abbiamo approfondito quest’anno con battisti e valdesi di Torino organizzando per la prima volta un ciclo di studi biblici comune sul tema della famiglia nella Bibbia, dove abbiamo rigorosamente parlato di famiglie al plurale».

Sul matrimonio poi Ribet è netto. «Il Sinodo metodista e valdese non ha mai parlato di matrimoni omosessuali, ma si è interrogato sulle benedizioni delle coppie dello stesso sesso, come di una richiesta al Signore di accompagnare con la sua benedizione una relazione stabile e fondata sull’amore».

Anche perchè non si tratta più semplicemente di una questione relativa ad diverse idee sulle unioni omosessuali, ma a come ci si pone di fronte « ai problemi che il mondo moderno oggi presenta in modo diverso rispetto al tempo passato. È una discussione che coinvolge molti aspetti della vita, anche intimi. Un tema che coinvolge la tua psicologia più profonda, e quindi da affrontare».

http://rbe.it/vocedellechiese/2012/06/torino-gay-pride-ed-evengelici-gesu-ci-chiama-a-mescolarci/