tralasciando chi le mani se le tiene in tasca, chi dietro la schiena. chi sta a braccia penzoloni, non ci si deve prendere per mano, le braccia allargate si può
CONFERENZA EPISCOPALE ITALIANA
Precisazioni
La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ritiene opportuno precisare alcune indicazioni che la normativa liturgica affida alle Conferenze Episcopali nazionali e richiamare l'attenzione su alcuni punti della celebrazione eucaristica.
1. GESTI E ATTEGGIAMENTI DURANTE LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA (cf n. 21)
La CEI fa proprio quanto indicato in «Principi e norme per l'uso del Messale Romano» e cioè:
In piedi dal canto d'ingresso fino alla colletta compresa. Seduti durante la prima e seconda lettura e il salmo responsoriale. In piedi dall'acclamazione al Vangelo alla fine del Vangelo. Seduti durante l'omelia e il breve silenzio che segue. In piedi dall'inizio del Credo, recitato o cantato, fino alla conclusione della preghiera universale o dei fedeli.
Seduti durante tutto il rito della presentazione dei doni. Ci si alza per l'incensazione dell'assemblea.
In piedi dall'orazione sulle offerte fino all'epiclesi prima della consacrazione (gesto dell'imposizione delle mani) esclusa. In ginocchio, se possibile, dall'inizio dell'epiclesi preconsacratoria (gesto dell'imposizione delle mani) fino all'elevazione del calice inclusa.
In piedi da Mistero della fede fino alla comunione inclusa, fatta la quale si potrà stare in ginocchio o seduti fino all'orazione dopo la comunione.
Durante il canto o la recita del padre nostro, si possono tenere le braccia allargate; questo gesto, purché opportunamente spiegato, si svolga con dignità in clima fraterno di preghiera.
In piedi dall'orazione dopo la comunione sino alla fine. N.B. Durante l'ascolto della Passione del Signore (Domenica delle palme e Venerdì Santo) si può rimanere seduti per una parte della lettura.
Anche qualora il canto del Gloria a Dio comportasse uno sviluppo musicale di una certa ampiezza, in casi particolari, ci si potrà sedere dopo l'intonazione.
Liturgia.it
Un sacerdote risponde
Quale atteggiamento tenere quando si recita il Padre nostro
QuesitoCaro Padre Angelo,
Le scrivo per chiederLe un consiglio.
Durante la Messa, al momento di recitare tutti assieme il Padre nostro mi chiedo sempre quale sia la posizione delle mani da tenere perché spesso intorno a me vedo le posizioni più diverse (lei magari mi risponderà che non dovrei guardare gli altri ma concentrarmi sulle parole che pronuncio e avrebbe ragione ma con tante persone attorno mi capita di osservarle anche perché io stesso non so come comportarmi). Alcuni tengono le mani dietro la schiena, altri congiunte a livello della cintura, altri alzano le mani al cielo e qui, a loro volta, alcuni con i palmi rivolti verso l’alto, altri invece con i palmi rivolti in avanti in un gesto che mi ricorda un gioco che facevo da bambino in cui quando ci si voleva arrendere si mostravano appunto i palmi delle mani all’"avversario". Altri ancora si prendono per mano.
Insomma, vedo le cose più diverse. A me personalmente piace aprire un po’ le braccia senza esagerare e rivolgere le mani in avanti ma mi chiedo se c’è una "regola" od ognuno, pur nel rispetto del momento, è libero di assumere la posizione che vuole.
Mi scuso se la domanda magari le sembrerà un po’ banale ma finora non sono riuscito a trovare una risposta.
La ringrazio quindi della Sua e Le offro in saluto una preghiera.
Piero
Risposta del sacerdote
Caro Piero,
l’istruzione per l’uso del Messale romano prevede che i fedeli possano tenere le mani aperte quando recitano il Padre nostro.
Le mani aperte o anche leggermente alzate sono l’atteggiamento dell’orante quale si vede rappresentato anche nelle catacombe.
A dirti il vero, io non so come la gente tenga le mani quando recita il Pater. Non guardo nessuno. Tengo le mani aperte nell’atteggiamento indicato dalla Chiesa per il sacerdote e sono preoccupato di fissare lo sguardo sul Padre che sta nei cieli e su quanto domando per me e per tutti.
Il fedele può tenere le mani congiunte o aperte.
Gli altri particolari dipendono dalla sensibilità dei singoli. Credo sia meglio attenersi alle indicazioni della Chiesa e lasciar cadere tutto il resto.
Ti seguo con la preghiera e ti benedico.
Padre Angelo
Amici Domenicani