18 gennaio 2014

Il Paradiso? Un luogo di attesa... non si parla di testimoni di Geova ma di evangelici

"Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e anche noi!». Ma l'altro lo rimproverava: «Neanche tu hai timore di Dio e sei dannato alla stessa pena? Noi giustamente, perché riceviamo il giusto per le nostre azioni, egli invece non ha fatto nulla di male». E aggiunse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso»" Luca 23,39-43

Quante avete ascoltato o letto questo brano del Vangelo? credo tante volte, ed è più che evidente che Gesù alla richiesta del malfattore di ricordarsi di lui quando sarebbe entrato nel suo regno gli ha risposto che quel giorno stesso sarebbe stato con Lui in Paradiso....

Noi cattolici crediamo che il Paradiso sia la nostra meta finale alla quale riponiamo la nostra speranza di giungere per stare sempre con Gesù, come è anche accaduto al malfattore... e invece....

Invece apprendiamo da fonti evangeliche che il Paradiso non è altro che un luogo di attesa... non è affatto la nostra meta finale alla quale vorremmo tutti giungere. Leggiamo da fonti evangeliche:

"I giusti non riceveranno la loro ricompensa finale, né gli empi avranno la loro punizione finale, che dopo la loro rispettiva risurrezione; sia gli uni che gli altri sono in uno stato intermedio, in attesa che i loro corpi risuscitino ed essi ricevano il loro premio o la loro condanna definitiva.
I Cristiani vanno “a stare con il Signore”, il loro è uno stato di riposo (Atti 14:13), di attesa (Ap.6:10-1 1), di attività (Ap.7:l5) e di santità (Ap.7:14). Anche gli empi passano attraverso uno stato intermedio, nel quale attendono la loro posizione finale; la riceveranno dopo il giudizio del
Trono Bianco, quando la morte e l’Ades saranno vuotate nel lago di fuoco (Ap. 20:14)."


"La parola Ades designa "il mondo invisibile" in cui "soggiornano" le anime dei defunti. 
Notare: nell'Ades le anime dei morti sono in DUE LUOGHI DISTINTI
Le anime meritevoli in un posto separato ed invalicabile, chiamato "seno di Abramo" e corrispondente al paradiso di cui Gesù parla al ladrone pentito mentre era sulla croce
In verità ti dico. Oggi tu sarai con me in paradiso. (Luca 23:39-43)."


Quindi a loro dire il malfattore pentito starebbe ancora stazionando in attesa della risurrezione in un luogo chiamato paradiso ma che non è affatto la nostra meta finale insieme a Gesù nel Regno dei cieli, ma una sezione dell'Ades chiamata paradiso dove stazionano i giusti in attesa della risurrezione e andare poi nel Regno dei cieli.

Scrive San Paolo: "Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno ... Sono messo alle strette in­fatti tra queste due cose: da una parte il desiderio di essere sciolto dal corpo per essere con Cristo, il che sarebbe assai me­glio; d'altra parte, è più necessario per voi che io rimanga nella carne » (Fil. 1,21-24).

Ma chissà perché San Paolo scriveva che per lui morire era un guadagno avendo il desiderio di essere sciolto da corpo per stare subito con Cristo. Come il buon ladrone non ha avrà capito niente e quindi non sapeva che anche lui avrebbe stazionato nella sezione dell'Ades chiamata paradiso e non sarebbe stato  subito accanto a Gesù nel Regno dei cieli e di dover aspettare fino alla risurrezione?

Oppure è stato Gesù che ha illuso il buon ladrone facendogli credere che nel momento stesso della sua morte sarebbe stato che sarebbe stato con lui nel Paradiso inteso come Regno dei cieli mentre era solo un luogo nell'Ades chiamato Paradiso?

IN REALTÀ È  SOLO UNA DELLE TANTI FRAINTENDIMENTI DEL "SOLA SCRIPTURA" TANTO CARO AI SETTARI