15 dicembre 2016

Francesco e i “dubia”. “il diavolo probabilmente”…

“I grandi si possono permettere il dubbio e questo è bello. Sono sicuri della vocazione ma ogni volta che il Signore fa vedere loro una nuova strada del cammino entrano nel dubbio. ‘Ma questo non è ortodosso, questo è eretico, questo non è il Messia che io aspettavo’. Il diavolo fa questo lavoro e qualche amico anche aiuta, no?”. Senza espliciti rimandi, con assoluta discrezione ed educazione, nell’omelia di Santa Marta, Papa Francesco questa mattina ha fatto riferimento ai “dubia” dei quattro cardinali circa l’Amoris laetitia e le aperture pastorali (e sacramentali) ai divorziati risposati. “Questa è la grandezza di Giovanni, un grande, l’ultimo di quella schiera di credenti che è incominciata con Abramo, quello che predica la conversione, quello che non usa mezze parole per condannare i superbi, quello che alla fine della vita si permette di dubitare. E questo è un bel programma di vita cristiana”, ha proseguito Bergoglio prendendo spunto dalla figura di Giovanni Battista che, ha ricordato, “predicava forte, diceva delle cose brutte ai farisei, ai dottori della legge, ai sacerdoti, non diceva loro: ‘Ma cari, comportatevi bene’. No. Semplicemente diceva loro: ‘Razza di vipere’. Non andava con sfumature. Perché si avvicinavano per controllare e per vedere ma mai col cuore aperto: ‘Razza di vipere’. Rischiava la vita, si’, ma lui era fedele. Poi a Erode, in faccia, gli diceva: ‘Adultero, non ti è lecito questo vivere così, adultero!’. In faccia! Ma è sicuro che se un parroco oggi nell’omelia domenicale dicesse: ‘Fra voi ci sono alcuni che sono razza di vipere e ci sono tanti adulteri’, di sicuro il vescovo riceverebbe lettere di sconcerto: ‘Ma mandate via questo parroco che ci insulta’. E questo insultava. Perché? Perché fedele alla sua vocazione e alla verità”.

Tuttavia – come sottolinea l’AGI– c’è differenza tra il Battista e i 4 porporati che intignano contro la comunione ai divorziati risposati: il Battista “con la gente era comprensivo: ai pubblicani, peccatori pubblici perché sfruttavano il popolo, diceva: ‘Non chiedete più del giusto’. “Incominciava da poco. Poi vedremo. E li battezzava”, ha spiegato Francesco. “Prima questo passo. Poi vediamo”. E nonostante Giovanni fosse grande, forte, sicuro della sua vocazione, anche lui attraversava momenti bui, con i suoi dubbi, ha osservato Francesco. Giovanni infatti “dal carcere comincia a dubitare, anche se aveva battezzato Gesù, perché era un Salvatore non come lui lo aveva immaginato. E quindi invia due dei suoi discepoli a chiedergli se fosse proprio Lui il Messia. E Gesù corregge la visione di Giovanni con una risposta chiara. Dice infatti di riferire a Giovanni che i ciechi riacquistano la vista, i sordi odono, i morti risuscitano”. “I grandi si possono permettere di dubitare, perché sono grandi”, ha quindi concluso il Papa.

FarodiRoma