27 agosto 2018

Papa Bergoglio e i migranti: «se non si può integrare, meglio non accogliere»


Durante l’intervista sul volo di ritorno da Dublino, al Papa è stato chiesto un giudizio sulla vicenda italiana della nave Diciotti e sul tema dell’immigrazione. «Accogliere lo straniero è un principio morale», ha ribadito il Pontefice. «Ma non si tratta di accogliere “alla belle étoile”, no, ma un accogliere ragionevole». Perciò occorre parlare «della prudenza dei popoli sul numero o sulle possibilità: un popolo che può accogliere ma non ha possibilità di integrare, meglio non accolga. Lì c’è il problema della prudenza. E credo che proprio questa sia la nota dolente del dialogo oggi nell’Unione Europea».
Salta così, una volta di più, l’immagine costruita da certi media di un Pontefice immigrazionista, schierato irrazionalmente per un’accoglienza selvaggia dei migranti. Non è la posizione della Chiesa. Il Papa ha anche citato la Svezia: «La Svezia è stata un modello. Ma, in quel momento, la Svezia incominciava ad avere difficoltà: non perché non avesse buona volontà, ma perché non aveva le possibilità di integrazione», di migranti. Giudizi in continuità con quanto aveva già detto tante altre volte. Ma avvertendo anche prudenza nel volerli rimandare indietro: «Ho visto in un filmato registrato di nascosto dove si vede ciò che succede a coloro che vengono rimandati indietro e che sono ripresi dai trafficanti. È doloroso: le donne e i bambini sono venduti, ma gli uomini ricevono le torture, le più sofisticate. Prima di rimandarli indietro, si deve pensare bene, bene, bene».
La situazione della Diciotti e della poco umana condizione dei 134 migranti eritrei a bordo da giorni si è sbloccata solo grazie alla disponibilità mostrata dalla Conferenza Episcopale Italiana che garantirà l’accoglienza a un centinaio di migranti. Una ventina, invece, saranno accolti dall’Albania, con la quale la Farnesina ha stretto un accordo. E altri 20-25 dall’Irlanda. Il ministro Salvini ha ringraziato i vescovi italiani ma è finitosotto inchiesta per sequestro di persona a scopo di coazione. Il portavoce della CEI, don Maffeisha dichiarato«è stata una soluzione concordata con il ministero dell’Interno per sbloccare una situazione dolorosa ed insostenibile». In una recente indagine si è dimostrato che il 60% delle diocesi italiane ha aperto le porte all’accoglienza degli immigrati, facendo seguire atti concreti agli appelli.