31 agosto 2018

Non c’è da aggiungere altro. Il don si commenta da se.



Li avete dimenticati gli attacchi fatti anche a Papa Benedetto accusato di aver coperto casi di pedofilia? Eppure anche lui l’ha combattuta. Provate ora a chiedervi da che parte stanno coloro che accusano i papi di aver coperto casi di pedofilia quando invece l’hanno o la stanno combattendo. Chiedetevi da che parte sta chi sostiene che la pedofilia dei sacerdoti è meno grave di chi sacerdote non è...

Pedofilia, la Santa Sede: basta attacchi il Papa pronto a incontrare le vittime

Nuove rivelazioni dagli Stati Uniti Padre Lombardi: accuse infondate, Bendetto XVI è una guida rigorosa.
Benedetto XVI è «disponibile a nuovi incontri» con le vittime degli abusi pedofili, mentre verso i colpevoli la Chiesa deve mandare avanti correttamente i giudizi canonici e «collaborare» con le autorità civili «per quanto riguarda le loro competenze giudiziarie e penali». Mentre la Santa Sede ribadisce la totale volontà di trasparenza dagli Stati Uniti arriva un altro attacco nei confronti di Ratzinger. Nel 1985, dice il Washington Post, anni prima di diventare Papa, il cardinale Joseph Ratzinger sconsigliò di ridurre allo stato laicale un sacerdote californiano che aveva molestato minori. 

Il quotidiano pubblica una lettera del 1985, firmata da Ratzinger, in cui si esprimevano preoccupazioni sugli effetti che la rimozione di un prete avrebbe avuto «per il bene della chiesa universale». La corrispondenza è stata ottenuta in esclusiva dall’agenzia di stampa Ap e secondo la testata «rappresenta la sfida finora più forte all’insistenza che Ratzinger, l’attuale Papa Benedetto XVI, non giocò alcun ruolo nel blocco della rimozione dei preti pedofili quando era Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede». La lettera è parte di anni di corrispondenza tra la Diocesi di Oakland e il Vaticano sull’opportunità di ridurre allo stato laicale padre Stephen Kiesle. 

Intanto il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, ha ribadito i punti fermi della strategia della Santa Sede per trascinare la Chiesa fuori dalle secche della crisi sugli abusi pedofili. Una strategia che comprende anche la pubblicazione sul sito web della Santa Sede - probabilmente lunedì, secondo quanto si è appreso - di “linee guida” a livello di procedure canoniche nella gestione dei casi di pedofilia. In un’intervista a Radio Vaticana, padre Lombardi ha richiamato la linea “rigorista” dell’attuale pontificato, assieme alla disponibilità di Ratzinger ad incontrare nuovamente le vittime di abusi annunciata nella lettera pastorale ai cattolici d’Irlanda sullo scandalo pedofilia. «Molte vittime non cercano compensi economici, ma aiuto interiore, un giudizio nella loro dolorosa vicenda personale», perchè «gli abusi feriscono a livello personale profondo». Per questo, «nel contesto dell’attenzione alle vittime», ha spiegato il gesuita, «il Papa ha scritto di essere disponibile a nuovi incontri con esse». L’incontro è in preparazione. Ma, ha puntualizzato padre Lombardi, tutto deve avvenire «in un clima di serenità e riservatezza», e non deve essere «oggetto di clamore mediatico». Insomma, probabilmente dell’incontro si saprà a cose fatte. «Non c’è un’indicazione di programmi concreti - ha insistito il direttore della Sala stampa vaticana - affinchè l’evento non diventi oggetto di aspettativa e di clamore mediatico, anzichè essere un momento sereno e profondo, come è giusto che sia».

«Accanto all’attenzione per le vittime - ha detto comunque senza giri di parole padre Lombardi a Radio Vaticana - bisogna continuare ad attuare con decisione e veracità le procedure corrette del giudizio canonico dei colpevoli e della collaborazione con le autorità civili per quanto riguarda le loro competenze giudiziarie e penali». «Solo così - ha aggiunto - si può pensare di ricostituire effettivamente un clima di giustizia e la piena fiducia nell’istituzione ecclesiale: la trasparenza e il rigore si impongono come esigenze urgenti di una testimonianza governo saggio e giusto nella Chiesa».

Per il resto, di fronte allo «stillicidio di “rivelazioni” parziali o presunte» e di «insinuazioni fondate» che cercano di «logorare la credibilità» del Papa e della Chiesa, padre Lombardi è tornato a fare scudo al Pontefice, «guida coerente sulla via del rigore e della veracità» che «merita tutto il rispetto e il sostegno di cui gli giungono ampie testimonianze da ogni parte della Chiesa». Oggi è stata la volta del presidente della Conferenza episcopale italiana Angelo Bagnasco, che in un’intervista alla Cnn ha difeso la linea di trasparenza adottata da Ratzinger. Anche se - ha osservato rispondendo ad una domanda su un possibile complotto contro la Chiesa - sembra che ogni atto del Papa «irriti» certi ambienti, e «uno si deve chiedere il perchè».

Non è comunque la prima volta che Ratzinger incontra vittime di abusi. Nell’aprile del 2008, durante il suo viaggio negli Stati Uniti, il Papa incontrò a Washington sei abusati, ormai adulti, che provenivano da Boston, la città dove nel 2001 è deflagrato lo scandalo e nella cui sola diocesi si sono contate più di mille vittime. Sempre nel 2008, Ratzinger ha incontrato alcune associazioni di vittime in Australia, a Sydney, dove peraltro pubblicamente stabilì chiaramente che i religiosi macchiatisi di tali atti dovevano essere portati «davanti alla giustizia». Nell’aprile del 2009, in Vaticano, Benedetto XVI ha invece incontrato i discendenti della comunità aborigena canadese, vittime - oltre che di un violento processo di sradicamento dalla cultura di origine - anche di abusi sessuali ai danni di minori.