Cari amici, mi ero ripromesso il silenzio su certi attacchi personali che indicano mala fede e soprattutto mala fede nei confronti dei lettori. Ma l’editoriale a firma di Riccardo Cascioli pubblicato oggi ha veramente passato il segno e mostra con evidenza come quel giornale online in questo caso distorca fatti: siccome per sopravvivere ha bisogno sempre di un nemico – meglio se è un nemico che sta nella stessa casa cattolica – questa mattina il suo direttore afferma due falsità delle quali dovrebbe chiedere scusa ai lettori.
La prima. Scrive Cascioli: “Fin da quando sono stati pubblicati i “dubia”, invece di affrontare un dibattito serio i soliti “guardiani della rivoluzione” hanno cercato di disinnescare la “minaccia”. Dapprima è stato il silenzio, sperando che la cosa rimanesse confinata ai siti – tra cui La Nuova BQ – che li avevano resi pubblici“. Poche righe più avanti Cascioli cita esplicitamente soltanto Vatican Insider: “guardiano della rivoluzione” è uno degli epiteti che nei miei confronti alcuni usano spesso sui loro media. Ebbene, vorrei ricordare al buon Cascioli smemorato che il giorno stesso in cui sono stati pubblicati i dubia – in Italia da Sandro Magister e dalla Nuova Bussola Quotidiana – Vatican Insider ha messo online un articolo nel quale, citando con link entrambe le fonti, dava conto degli stessi dubia. Peraltro con grande rispetto e senza alcun commento negativo, neanche tra le righe. Nel nostro piccolo e pur con tutti i nostri limiti (purtroppo non godiamo dell’infallibilità della Bussola Quotidiana, che insegna dottrina a tutti) abbiamo dato conto con correttezza e tempestività di quanto avvenuto, senza minimizzare, “silenziare” o denigrare. La prova di ciò che dico è qui.
Ora, come possa essere considerato tutto questo un “silenzio”, non lo so. Nei giorni successivi Vatican Insider ha pubblicato altri due contributi di personalità di livello (il filosofo Buttiglione, il teologo Guerra Lopez) che – sempre con grande rispetto – entravano nel merito dei dubia e dicevano la loro partecipando a quel dibattito auspicato dagli autori dei dubia, ma evidentemente non dai loro sostenitori mediatici, per i quali il dibattito va bene a patto che si sostenga la loro tesi.
Ma le affermazioni più offensive e veramente lesive della mia dignità di persona prima ancora che di giornalista (e questo mi fa personalmente molto male perché con Cascioli ci conosciamo e abbiamo per un breve periodo anche lavorato insieme) vengono subito dopo. In un successivo paragrafo dell’editoriale, il direttore della Nuova Bussola Quotidiana scrive: “Ma visto che malgrado la pesante campagna intimidatoria sono molti di più vescovi e cardinali che hanno sostenuto apertamente i “dubia” rispetto a quanti si sono allineati alla condanna, ecco che da qualche settimana è iniziato il tentativo di mettere l’uno contro l’altro i quattro cardinali e chi finora li ha sostenuti. Così, ad esempio, Vatican Insider ha tentato di estorcere dichiarazioni al cardinale Brandmuller contro Burke, puntando sempre sulla questione della correzione del Papa, e lo stesso argomento è stato usato nell’intervista di Tgcom24 al cardinale Muller”.
Ora, rispedisco al mittente l’affermazione secondo la quale io avrei “tentato di estorcere” alcunché a un cardinale che conosco da diversi anni e con il quale ho anche collaborato per una mostra storica su Pio XII. Di fronte alle oggettivamente dirompenti affermazioni del cardinale Burke sulla “correzione formale” al Papa – che esulano dai dubia e che invece La Bussola ha cercato di minimizzare in tutti i modi – ho chiesto telefonicamente a Brandmueller un parere. Il cardinale era inizialmente dubbioso sull’opportunità di intervenire. Dopo un breve dialogo, gli ho detto che avrei trascritto la nostra telefonata inviandogli un testo. L’ho fatto. Il cardinale ci ha pensato su un giorno. Avrebbe potuto dirmi che non se ne faceva nulla e nulla sarebbe uscito. Invece mi ha inviato un’email cortese, contenente una dichiarazione scritta e ben meditata, da poter citare in un’eventuale pubblicazione. L’articolo che secondo Cascioli avrei “estorto” non fa altro che riportare parola per parola, alla lettera, e integralmente le affermazioni ricevute per posta elettronica da Brandmueller, il quale mi autorizzava ovviamente a utilizzarle. Di mio c’erano titolo, sommari e i passaggi non virgolettati.
Per quanto riguarda l’articolo su Mueller di domenica scorsa, mi sono limitato a riferire alla lettera le affermazioni trascritte dall’ufficio stampa del Tgcom24, che corrispondono a ciò che il porporato ha detto in diretta video. Senza denigrare né screditare nessuno. C’è chi si dedica quotidianamente a denigrare e screditare gli altri, soprattutto i fratelli nella fede (e basta leggere certi siti per vedere quale linguaggio di odio e di scherno viene usato). Vatican Insider non è tra questi. Capisco bene che le parole di Mueller abbiano infastidito non poco Cascioli, alcuni sostenitori dei “dubia” e i circoli mediatici che li supportano. Ma far passare anche il vaticanista del Tgcom24 Fabio Marchese Ragona per una specie di “estorsore” solo per aver posto una domanda al cardinale dice a che punto siamo arrivati con l’informazione sedicente cattolica che vive e consiste solo sull’esistenza di un nemico. Quando non lo trova, lo deve creare, massacrando la realtà dei fatti e persino il buonsenso.
Sono peraltro convinto che il cardinale Mueller dica semplicemente ciò che pensa quando afferma di non essere d’accordo con la pubblicazione dei dubia, messi online dopo meno di due mesi dalla loro presentazione. Come pure quando afferma che la “correzione formale” del Papa non è in agenda. La Nuova Bussola Quotidiana fa bene a condurre le battaglie in cui crede. Ma quando la realtà risulta essere un po’ diversa dall’idea che ci si è fatta o dal pre-giudizio che si ha, basterebbe prenderne atto, oppure, se proprio rode così tanto, ignorare la cosa. Ma perché dare dell’estorsore a chi cerca di fare il suo mestiere? Un’accusa velenosa e falsa, che svela i cuori e descrive bene il livello a cui si è arrivati da parte di chi fa quotidianamente lezione di giornalismo e di dottrina a tutti credendosi un novello Sant’Uffizio.
PS, copio qui sotto il testo completo del messaggio ricevuto per email dal cardinale Brandmueller alla vigilia di Natale, che ho trasformato in articolo e messo online la mattina del 26 dicembre. Per fortuna non lo avevo ancora cancellato! Così potrò esibirlo come prova a mia discolpa quando dovrò comparire davanti alla Santa Inquisizione Bussolante per difendermi dall’accusa di “estorsione” ai danni di un cardinale.
Caro Dottore, ecco qui il mio pensiero autentico e completo. La pregherei di riportarlo in una Sua eventuale pubblicazione.
Innanzitutto noi Cardinali attendiamo la risposta ai Dubia, in quanto una mancata risposta potrebbe essere vista da ampi settori della Chiesa come un rifiuto dell`adesione chiara e articolata alla dottrina definita.
I Dubia intendono promuovere nella Chiesa il dibattito, come sta avvenendo. Il Cardinale Burke nell’intervista originale in inglese (non come hanno riportato i media italiani) non ha indicato una scadenza, ma solo risposto che ora dobbiamo pensare a Natale e poi si affronterà la questione. Inoltre il Cardinale non ha detto che una eventuale correzione fraterna (conf. Gal. 2,11-14) debba avvenire pubblicamente. Devo, invece, ritenere che sia convinto, che in prima istanza una correzione fraterna debba avvenire in camera caritatis. Del resto devo dire che il Cardinale ha espresso-in piena autonomia-la sua opinione, che, senz`altro potrebbe essere condivisa pure da altri cardinali.
Innanzitutto noi Cardinali attendiamo la risposta ai Dubia, in quanto una mancata risposta potrebbe essere vista da ampi settori della Chiesa come un rifiuto dell`adesione chiara e articolata alla dottrina definita.
I Dubia intendono promuovere nella Chiesa il dibattito, come sta avvenendo. Il Cardinale Burke nell’intervista originale in inglese (non come hanno riportato i media italiani) non ha indicato una scadenza, ma solo risposto che ora dobbiamo pensare a Natale e poi si affronterà la questione. Inoltre il Cardinale non ha detto che una eventuale correzione fraterna (conf. Gal. 2,11-14) debba avvenire pubblicamente. Devo, invece, ritenere che sia convinto, che in prima istanza una correzione fraterna debba avvenire in camera caritatis. Del resto devo dire che il Cardinale ha espresso-in piena autonomia-la sua opinione, che, senz`altro potrebbe essere condivisa pure da altri cardinali.