“Or sappi questo: che negli ultimi giorni verranno tempi difficili, perché gli uomini saranno amanti di se stessi, avidi di denaro, vanagloriosi, superbi, bestemmiatori, disubbidienti ai genitori, ingrati, scellerati, senza affetto, implacabili, calunniatori, intemperanti, crudeli, senza amore per il bene, traditori, temerari, orgogliosi, amanti dei piaceri invece che amanti di Dio, aventi l'apparenza della pietà, ma avendone rinnegato la potenza; da costoro allontanati. Nel numero di questi infatti vi sono quelli che s'introducono nelle case e seducono donnicciole cariche di peccati, dominate da varie passioni, le quali imparano sempre, ma senza mai pervenire alla conoscenza della verità.”
Nota: Se ai tempi di San Paolo ci fosse stato Internet con i social, sarebbe stato un ottimo metodo per introdursi nelle case. Lo stanno facendo ora.
E le “donnicciole” non per forza di cose sono solo donne, basta leggere tanti commenti nei social e anche di maschietti “donnicciole” che attaccano la Chiesa se ne trovano in abbondanza
Timoteo 3,1-7
L’Oxford English Dictionary ha deciso: la parola del 2024 è “brain rot”, traducibile come “cervello marcio” o “putrefatto”. Si tratta di un neologismo che descrive il “presunto deterioramento dello stato mentale o intellettuale di una persona, visto soprattutto come risultato di un consumo eccessivo di materiale (in particolare di contenuti online) considerato banale o poco impegnativo”. Il suo significato è un segnale preoccupante che arriva – neanche a dirlo – dai social, dove l’hashtag #brainrot è stato utilizzato milioni di volte su TikTok per etichettare video insensati e privi di contenuti.
“Brain rot” rappresenta infatti uno dei maggiori pericoli percepiti della vita virtuale, un campanello d’allarme sull’impatto che i social media e i contenuti di bassa qualità possono avere sulla nostra salute mentale. La parola, sebbene già presente nel libro “Walden” del 1854 con un significato diverso, ha assunto una nuova connotazione nell’era digitale, diventando un simbolo delle preoccupazioni legate all’abuso di internet e alla perdita di capacità critiche. L’Oxford University Press ha registrato un aumento del 230% nell’utilizzo del termine tra il 2023 e il 2024, a dimostrazione di come il fenomeno del “brain rot” sia sempre più diffuso e preoccupante.
E anche Papa Francesco in un messaggio ad inizio di questo anno ha fatto riferimento a questo "Putrefazione cerebrale da social:
"Rimettiamo il rispetto per la parte più alta e nobile della nostra umanità al centro del cuore, evitiamo di riempirlo di ciò che marcisce e lo fa marcire. Le scelte di ognuno di noi contano ad esempio per espellere quella “putrefazione cerebrale” causata dalla dipendenza dal continuo scrolling, “scorrimento”, sui socialmedia, definita dal Dizionario di Oxford come parola dell’anno. Dove trovare la cura per questa malattia se non nel lavorare, tutti insieme, alla formazione, soprattutto dei giovani?"