Palermo. Un professore è stato condannato per aver richiamato una studentessa satanista
Un “rovesciamento culturale”: chi denuncia il male rischia oggi di essere accusato di atteggiamento discriminatorio. È l’amaro commento dell’Associazione internazionale esorcisti (Aie) in merito alla vicenda, avvenuta nel febbraio 2024 in una scuola superiore di Palermo, che ha portato alla sospensione di un docente di storia e filosofia, “colpevole” di aver richiamato una studentessa presentatasi in classe con un crocifisso capovolto. Quando l’insegnante ha chiesto alla ragazza se conoscesse il significato del crocifisso rovesciato, l’alunna gli ha fatto pubblicamente notare di essere una “satanista”, invitando il prof ad affrontare l’argomento dei seguaci del diavolo in una lezione. Il professore ha prima suggerito alla ragazza di indossare quel crocifisso rovesciato sotto il maglione, come lui stesso faceva con il proprio crocifisso, in segno di rispetto verso chi non condivide la stessa fede. Poi ha messo in guardia i suoi alunni dal seguire certe pratiche pericolose, evidenziando quanto accaduto pochi giorni prima, nella vicina Altavilla Milicia, dove il muratore 54enne Giovanni Barreca aveva ucciso la moglie e due dei suoi figli (di 5 e 16 anni), durante un “rituale”, nella loro abitazione.
La crescente attrazione dei giovani verso pratiche sataniste e occultiste, spesso veicolate attraverso simboli e linguaggi culturali, viene definita dai sacerdoti esorcisti dell’Aie come «un inganno, una tragica illusione che nasconde l’assoluto disprezzo verso la persona umana, la sua integrità e libertà, e verso la vita stessa fin dal suo concepimento». Il satanismo, si legge in una nota diffusa dall’Associazione esorcisti, «combatte apertamente il cristianesimo, oltraggiandone i simboli e profanando l’Eucaristia», oltre a diffondere principi «lesivi della dignità della persona umana». In ambito educativo, si citano episodi come la pubblicazione negli Stati Uniti di un volume per bambini dedicato all’evocazione dei demoni, che «sovverte il discernimento tra bene e male». Di fronte a questo scenario, l’Aie invita alla massima attenzione contro la retorica che dipinge Satana come figura positiva o liberatoria: «Nulla di tutto questo è vero».