30 luglio 2015

Mons. Khazen: “lo stato islamico (is) è uno strumento nelle mani delle grandi potenze, da loro sono stati creati, armati e sostenuti.



Invece di combatterli sul terreno comprano da loro il petrolio e i reperti archeologici rubati in queste terre”. Lo ha denunciato ieri sera il vicario apostolico di Aleppo dei latini, mons. Georges Abou Khazen, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000. “Sappiamo bene chi sta comprando queste cose dall’Is”, ha aggiunto mons. Khazen, parlando della presenza di “veri e propri campi d’addestramento” nei Paesi “limitrofi della Siria, tra cui anche la Turchia”. “Gli uomini dell’Is - ha dichiarato il vicario di Aleppo - hanno preso le zone dove c’è il petrolio, l’hanno cominciato a vendere a 10 dollari al barile e adesso a 30 dollari. E chi sta comprando petrolio e reperti archeologici? Sicuro non sono i somali o quelli della mauritania”.

Le perplessità sull'attacco della Turchia contro Is e curdi
Mons. Khazen - riferisce l'agenzia Sir - ha poi commentato le operazioni militari che la Turchia sta eseguendo contro l’Is in Siria e contro i curdi del Pkk in Iraq. “La gente teme che i turchi vogliano combattere i curdi sotto la scusa dell’Is”. “Se è una lotta contro l’Is va bene - ha precisato - ma se è una scusa della Turchia per creare una zona indipendente dalla Siria, allora diventa un po’ pericoloso”. “Sappiamo bene - ha annotato - che la Turchia ha permesso all’Is di entrare, di armarsi e avere il loro addestramento”

fonte: Radio Vaticana