13 gennaio 2014

La "sorella" della Vergine Maria: Maria di Cleopa

Il punto di vista della Chiesa Ortodossa riguardo i fratelli e sorelle del Signore e riguardo la "sorella" di Maria madre di Gesù anche essa di nome Maria

Domanda: "La Vergine Maria aveva una sorella? Non era dunque l'unica figlia dei santi Gioacchino e Anna? Nel Vangelo di San Giovanni, si dice "Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleopa e Maria di Magdala" (Gv 19,25).

Se lo scopo di Giovanni 19:25 fosse di fare una distinzione tra "la sorella di sua madre" e "Maria di Cleopa" ci sarebbe quasi certamente un altro "e" che li separa in greco, ma non c'è:

"ειστηκεισαν δε παρα τω σταυρω του ιησου η μητηρ αυτου και η αδελφη της μητρος αυτου μαρια η του κλωπα και μαρια η μαγδαληνη".

Non si trova alcun Padre della Chiesa che interpreti questo testo in senso diverso dal fatto che la sorella in questione è Maria di Cleopa.

Questa domanda ha un ruolo importante nella questione di chi sono i "fratelli del Signore", e se la Vergine Maria è stata sempre vergine, o se ha avuto altri figli da san Giuseppe.

Uno dei passaggi chiave usati dai protestanti che rifiutano la Tradizione della Chiesa su questo tema è Matteo 1:25: " E [Giuseppe] non la conobbe, finché ella ebbe partorito il suo figlio primogenito: ed egli lo chiamò Gesù".

Prima di tutto dobbiamo ricordare che la Bibbia non è stata scritta nelle nostre lingue. La parola tradotta "finché" in questo verso è la stessa parola tradotta " fino a" in Matteo 28:20: "...Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo". Se seguiamo la logica del ragionamento protestante nel primo capitolo di Matteo, dobbiamo concludere che Cristo non sarà più con noi dopo la fine del mondo. Inoltre, anche diciamo "Joe si è rifiutato di pentirsi fino al giorno della sua morte" noi ovviamente non intendiamo suggerire che si è pentito dopo la morte. Il punto di questo versetto è chiaro. Non lascia spazio per dubitare che Cristo non sia stato il risultato dei rapporti tra la Vergine Maria e san Giuseppe: semplicemente non dice nulla su quello che è successo da allora in poi, in un modo o nell'altro.

San Girolamo scrisse un trattato molto dettagliato su questo argomento che si può trovare in diverse traduzioni facilmente disponibili - si intitola " La verginità perpetua di Maria santissima". Non solo questa era la visione universale nella Chiesa primitiva, ma vi hanno creduto tutti i primi riformatori, come per esempio John Wesley.

In nessuna parte del NT si dice che la Vergine Maria e San Giuseppe siano mai andati oltre il fidanzamento. La Bibbia parla della "sposa" di San Giuseppe, anche quando "era incinta" (Luca 2:05 ), ma non menziona mai che dopo vi sia stato un matrimonio. Nella cultura ebraica, un fidanzamento dà a una coppia tutte le responsabilità del matrimonio, ma nessuno dei privilegi. Una volta promessa sposa, una donna poteva rompere il fidanzamento solo con un divorzio. Tuttavia, alla coppia non era permesso di avere rapporti coniugali fino a dopo la celebrazione pubblica del matrimonio.

I protestanti spesso assumono che la dottrina della verginità perpetua di Maria sia stata progettata per glorificare la Vergine Maria, e non Dio. Ma la dottrina in realtà è importante perché mette in luce l'unicità e la santità del Figlio. Si consideri il seguente versetto :

"Allora il Signore mi disse: questa porta sarà chiusa, non deve essere aperta, e nessuno entrerà per essa, perché il Signore, Dio d'Israele, vi è entrato, quindi deve essere chiusa". (Ezechiele 44:2).

Questo è sempre stato interpretato dai Padri della Chiesa come un riferimento tipologico alla Vergine Maria e all'Incarnazione. Se consideriamo che Dio ha preso carne dal grembo della Vergine, non è difficile immaginare che questo grembo sarebbe rimasto vergine. Se Dio non permette agli uomini di passare attraverso un cancello terrena perché Dio vi era entrato, quanto più questo sarebbe necessario quando si parla del grembo materno con cui Dio si è fatto uomo?

Perché allora la Vergine ha avuto bisogno di san Giuseppe? Tale domanda è valida anche se uno crede che abbia avuto altri figli più tardi - perché ha avuto bisogno di san Giuseppe per dare vita a Cristo? La risposta è ovvia: le vergini di regola non partoriscono, e Cristo sarebbe probabilmente cresciuto come orfano se fosse nato da una ragazza madre, perché lei sarebbe stata lapidata come adultera. Certamente Dio avrebbe potuto intervenire costantemente per proteggere lei e suo figlio, ma normalmente non è così che Dio opera nella storia.

Ma i protestanti obiettano: "Maria ha avuto altri figli. Giacomo si chiama il fratello del Signore I fratelli e le sorelle che sono venuti da Gesù mentre questi insegnava non sono cugini come affermano i cattolici, dato che non vi è alcuna parola greca per cugino..." In realtà c'è una parola greca per "cugino", ma non c'è una parola aramaica per "cugino", e questo è il linguaggio che Cristo e gli Apostoli parlavano. In aramaico (e anche in arabo), se si desidera fare riferimento proprio a un cugino, si dovrebbe dire "il figlio di mio zio" o "la figlia di mia zia". Ma tali circonlocuzioni non sono di uso quotidiano: se, per esempio, stai chiamando un cugino non dici: "Ehi, figlio di mio zio! Vieni qui!" Così, invece, in aramaico, la parola "fratello" o "sorella" può essere utilizzata in riferimento ai parenti.


È estremamente improbabile che la Vergine Maria abbia avuto un'altra sorella dagli stessi genitori, anche lei di nome Maria (Giovanni 19:25). E così chiaramente il termine "sorella" è usato in un senso più ampio. Che è anche molto interessante è che questa Maria, che non è la madre di Cristo, ma che capita essere la sorella della Vergine Maria, capita anche di avere dei figli con gli stessi nomi dei fratelli di Cristo. Vedi: Matteo 27:56, Marco 15:40, 16:1, Luca 24:10, Giovanni 19:25. La versione di Matteo ha Maria madre di Giacomo e di Giuseppe. Marco ha Maria madre di Giacomo il minore e di Giuseppe. Giovanni ha "la madre e la sorella di sua madre, Maria di Cleopa". Tutti i resoconti menzionano Maria Maddalena separatamente e Matteo cita la madre dei figli di Zebedeo (che non poteva essere sposata con Cleopa). Questo suggerisce che Maria di Cleopa, che è la sorella di Maria, è la madre di Giacomo e di Giuseppe, ecc.

L'apostolo Giacomo, il Figlio di Alfeo non è necessariamente lo stesso Giacomo il minore. Essi non sono collegati nei Vangeli, anche se è possibile questa connessione. Giacomo il minore era il figlio di Cleopa, ma, è possibile che "Cleopa" sia una variante di traslitterazione ellenizzata del nome aramaico "Chalphi" (Alfeo).

Poi abbiamo la testimonianza molto antica di Egesippo che afferma chiaramente che i fratelli del Signore sono i figli di Cleopa fratello di san Giuseppe e sua moglie Maria.

"Dopo il martirio di Giacomo e la conquista di Gerusalemme, che seguì immediatamente, si dice che quelli degli apostoli e dei discepoli del Signore che erano ancora in vita si siano riuniti da tutte le direzioni, con quelli che erano legati al Signore secondo la carne (perché per la maggior parte anche loro erano ancora vivi), a prendere consiglio su chi fosse degno di succedere a Giacomo. Il consenso di tutti scelse Simeone, figlio di Cleopa, di cui anche il Vangelo fa menzione [notate che i Vangeli elencano Simeone come uno dei fratelli del Signore], come degno del trono episcopale di quella chiesa. Egli era un cugino, come si dice, del Salvatore, perché Egesippo nota che Cleopa era fratello di Giuseppe" Eusebio, Storia ecclesiastica 3,11. (nota: Egesippo era un ebreo palestinese del secondo secolo. Eusebio conserva uno dei pochi frammenti rimasti delle sue opere, dal momento che aveva accesso alle grandi biblioteche di Cesarea e di Alessandria, i cui contenuti sono stati per lo più persi in seguito.

"Alcuni di questi eretici, invero, denunciarono Simeone figlio di Cleopa come membro della famiglia di Davide e come cristiano. E per queste accuse soffrì il martirio all'età di 120 anni, durante il regno di Traiano Cesare, quando Attico era proconsole in Siria. Ed avvenne, dice lo stesso autore, che, quando si fecero poi indagini su quelli che appartenevano alla tribù reale degli ebrei, gli accusatori stessi furono condannati per appartenenza ad essa. A ragione si potrebbe dire che Simeone era uno di quelli che in realtà hanno visto e sentito il Signore, a motivo della sua grande età, e anche perché la Scrittura nei Vangeli fa menzione di Maria [moglie] di Cleopa, che, come il nostro racconto ha già dimostrato, era suo padre. Lo stesso storico cita anche gli altri, della famiglia di uno dei famosi fratelli del Salvatore, di nome Giuda, come sopravvissuti fino a questo stesso regno, per la testimonianza che portavano alla fede di Cristo al tempo di Domiziano, come già registrato. Egli scrive ciò che segue: vennero, quindi, e presero la presidenza in ogni chiesa, come testimoni di Cristo, e come parenti del Signore. E dopo che fu stabilita una profonda pace in ogni chiesa rimasero fino al regno di Traiano Cesare: ovvero, fino a quando un discendente di uno zio del Signore, il citato Simeone figlio di Cleopa, fu accusato di varie eresie, e sottoposto ad accuse come il resto, e per la stessa causa, di fronte al legato Attico, e soffrendo tormenti per molti giorni, egli portò testimonianza a Cristo: in modo che tutti, compreso il legato si stupivano oltre misura che un uomo di 120 anni fosse in grado di sopportare tali tormenti. Infine fu condannato a essere crocifisso...." [S. Egesippo (morto nel 170 d.C.), Frammenti dai suoi cinque libri di commentari sugli atti della Chiesa, Ante-Nicene Fathers vol. 8, pag 762]

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