31 marzo 2024

"VIDE E CREDETTE"

Ma cosa a visto Giovanni in quel sepolcro vuoto da ta indurlo a credere. E anche Pietro cosa visto per tornarsene stupito dal sepolcro ora vuoto e dove era stato posto Gesù?

Ecco una traduzione un po diversa da quella ufficiale CEI che a mio parere confonde un po

TRADUZIONE DAL GRECO DI MONS. GIANFRANCO NOLLI. LIBRERIA EDITRICE VATICANA 1986

1 Il primo giorno della settimana, Maria Maddalena, viene prestissimo, ancora buio al sepolcro e vede la pietra ribaltata del sepolcro. 

2 Allora corre e viene da Simon Pietro e dall’altro discepolo, che Gesù amava, e dice loro: “Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove lo hanno posto”.

3 Allora Pietro uscì è così pure l’altro discepolo e s’incamminarono verso il sepolcro. 

4 Correvano tutti e due insieme, però l’altro discepolo precedette Pietro e arrivò per primo al sepolcro. 

5 Si curva e vede I LINI AFFLOSCIATI, ma non entrò. 

6 Arriva poi anche Simon Pietro dopo di lui, entra nel sepolcro E VEDE I LINI AFFLOSCIATI

7 ma IL SUDARIO, CHE ERA SULLA SUA TESTA, NON AFFLOSCIATO INSIEME ALLE BENDE, BENSÌ DA UNA PARTE ANCORA AVVOLTO SULLO STESSO PIANO. 8

 Allora entrò anche l’altro discepolo che era arrivato primo al sepolcro e vide e credette.

Giovanni 20,1-8

Quindi i lini che avvolgevano il corpo di Gesù, non a terra come riporta la versione CEI, ma afflosciati su se stessi e il sudario era rimasto sullo stesso piano dove erano lini afflosciati, rimasto avvolto, come inamidato, per effetto degli unguenti usati per la sepoltura sul volto di Gesù che però non era più li. Gesù Risorto si era liberato di tutto ciò che lo avvolgeva uscendone fuori senza sciogliere nulla. Cosa praticamente impossibile al punto che Pietro rimase stupito e Giovanni vide e credette che Gesù era veramente risorto. 

Concludendo la versione CEI almeno per quanto mi riguarda lascia indifferente, mentre quest'altra traduzione...









29 marzo 2024

XI STAZIONE GESÙ GRIDA IL SUO ABBANDONO

A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Elì, Elì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mt 27, 45-46).

Gesù, ecco la preghiera inaudita: gridi al Padre il tuo abbandono. Tu, Dio del cielo, non tuoni risposte, ma chiedi perché? Al culmine della Passione avverti la distanza dal Padre e nemmeno più lo chiami Padre, come sempre, ma Dio, quasi a non riuscire più a identificarne il volto. Perché questo? Per immergerti fino in fondo nell'abisso del nostro dolore. Lo hai fatto per me, affinché io, quando vedo solo buio, quando sperimento il crollo delle certezze e il naufragio del vivere, non mi senta più solo, ma creda che tu sei lì con me: tu, Dio della comunione che provi l'abbandono per non lasciarmi più ostaggio della solitudine. Quando hai gridato il tuo perché, lo hai fatto con un Salmo: così hai messo in preghiera persino la desolazione più estrema. Ecco cosa fare nelle tempeste della vita: anziché tacere e tenere dentro, gridare a te.

Gloria a te, Signore Gesù, perché non sei fuggito dal mio smarrimento, ma l'hai abitato fino in fondo; lode e gloria a te che, caricandoti di ogni distanza, ti sei fatto vicino a chi è da te più lontano. E io, nel buio dei miei perché, ritrovo te, Gesù, luce nella notte. E nel grido di tante persone sole ed escluse, oppresse e abbandonate, rivedo te, mio Dio: fa' che ti riconosca e ti ami.