solo in Iraq e in India. Informazioni tutto sommato corrette ma ormai da aggiornare. La storia, infatti, ha spesso in riserbo delle sorprese e accade quindi che un focolaio di nestorianesimo si stia sviluppando con forza nella cristianità occidentale. Il veicolo di questo ritorno dell’antica eresia cristologica è il pentecostalismo, almeno nelle sue ultime ondate.
Vero Dio e vero Uomo?
Come ho già avuto modo di notare, l’incontenibile e talvolta ossessiva avversione di molti evangelici per la figura di Maria nasconde qualcosa di molto più grosso di quella – a sua volta morbosa – paura dell’idolatria. L’appellativo di “Madre di Dio” suona loro come una bestemmia, né può giovargli la spiegazione che Maria lo è solo in quanto madre di Cristo come Dio Incarnato. Per il semplice motivo che molti di loro alla divinità di Cristo non credono proprio. Per quanto può sembrare incredibile, chi frequenta i pentecostali prima o poi si trova di fronte a domande del tipo “ma nella Scrittura dove sta scritto che Cristo è Dio”?
Secondo loro infatti “non sta scritto”, anzi è detto tutto il contrario. E quindi vi daranno anche illuminanti prove “bibliche” come il fatto che Dio non può essere tentato (Gc 1, 13-14) mentre Cristo lo fu. Oppure che il Figlio di Dio “è senza padre, senza madre, senza genealogia, senza inizio di giorni né fin di vita” (Eb 7, 3), mentre i Vangeli riportano la genealogia di Gesù. Fino a negare l’Incarnazione in quanto il Messia sarebbe stato solo un uomo in cui abitava la deità (Col 2, 9), cosa che spiegherebbe ad un tempo l’assunzione da parte sua di prerogative divine (come il perdono dei peccati) e l’equivoco di chi per questo lo ha scambiato per Dio in persona. Una vera e propria Incarnazione non sarebbe infatti avvenuta, e comunque non in Maria. Infatti, almeno durante la vita terrena di Cristo, nessuno lo avrebbe mai chiamato Dio ed è inutile spiegare loro che appellativi come “il Signore” e “Figlio di Dio” (cioè della stessa natura di Dio) invece vogliono dire proprio questo. Né serve citare episodi come l’adorazione dei Magi, ignorata o negata proprio come fanno i testimoni di Geova. Il tutto condizionato da una certa confusione che spesso porta a stridenti contraddizioni e a continue oscillazioni tra arianesimo (negazione della divinità di Cristo) e nestorianesimo (negazione dell''unione ipostatica per cui Cristo avrebbe due nature separate). Infatti, non si può più dire che Gesù Cristo sia Dio ma che in Gesù Cristo era presente Dio.
Un semidio nascosto
Ma tutto questo non avviene alla luce del sole, ed è facile immaginare il perché. Molti di questi evangelici appartengono alle ADI che, almeno sul loro sito, professano ancora una cristologia ortodossa. Quanto queste parole siano sincere non saprei dire, potrebbe trattarsi anche qui di uno specchietto per le allodole. Di sicuro le Adi non sembrano affatto interessate a contrastare il ritorno delle eresie cristologiche tra le loro fila. Tra le chiese evangeliche vige spesso un certo relativismo teologico (purchè non si tratti di condannare la Chiesa). Ad ogni modo, almeno per ora, questa nuova forma di nestorianesimo viene tenuta perlopiù segreta, non la troverete mai esposta in un sito evangelico né un pentecostale verrà mai a parlarvi di queste cose. Piuttosto verrà a parlarvi di Maria e di come la avete divinizzata, ma mai a dirvi che Gesù (entità distinta dal Cristo) non è Dio: quando questa sarebbe la cosa più importante da riferire. In quel caso, però, la loro predicazione assumerebbe una chiara connotazione anticristiana che li squalificherebbe a priori. Sanno bene che la predicazione antimariana è un ottimo grimaldello: da un lato va a colpire al cuore la dottrina della Chiesa, mentre dall’altro si può demolire la divinità di Cristo senza nemmeno nominarlo. Inoltre Maria, come figura femminile, è più vulnerabile ad attacchi stereotipati e misogini (del tipo “non capiva; non ascoltava; non credeva” ecc…). Secondo molti evangelici, la “benedetta tra le donne” per tutte le generazioni avrebbe infatti esaurito il suo compito dando alla luce Gesù: cioè le attribuiscono un comportamento che non assumerebbe nemmeno la peggiore delle madri (Is 49, 15).
Come scoprire un Nestoriano
Tra gli altri, io ho parlato anche con due pastori Adi. Il primo mi ha detto di essersi convinto della consequenzialità tra la divinità di Cristo e il titolo di “Madre di Dio” per Maria, ma riconoscere quest’ultimo vorrebbe dire sconfessare in maniera troppo plateale una secolare tradizione anti-ecclesiastica. Quindi il problema doveva essere nella divinità di Cristo, negata infatti da una lettura “ispirata” della Sacra Scrittura secondo cui – almeno sulla Terra – Gesù sarebbe stato solo vero uomo e non vero Dio. Il secondo pastore, invece, dopo molte reticenze mi ha fatto una domanda molto significativa: “Ma secondo te sulla croce è morto l’uomo o Dio?”. Confermandomi poi che, secondo lui, sulla croce è morto l’uomo Gesù ma non Dio. Non stupisce che questo sia un argomento proprio di Nestorio che non accettava si dicesse che il Figlio di Dio fosse morto sulla croce: neanche specificando che questo gli era avvenuto in quanto uomo. Ed è così che i pentecostali oggi negano in maniera evidente l’unione ipostatica delle due nature, per cui quando le cose vanno male e l’uomo Gesù muore – essendo una sorta di tramite – il dio lo lascia. In questo senso non c’è Incarnazione, e anche quando dicono di crederci ne intendono una puramente virtuale in cui la natura divina si congiunge solo a quella umana ma senza unirsi in una sola persona (unione ipostatica). Infatti non esiste Gesù Cristo, ma un uomo (Gesù) che contiene un dio (Cristo). Non due nature, quindi, ma due persone. Tutta la teologia di Dio che si fa uomo per redimere l’umanità, entrando nella morte e sconfiggendola, sembra diventata del tutto accessoria. Non a caso, molti pentecostali sono allergici a croci e crocifissi e accusano la Chiesa di predicare un "Cristo crocifisso" (1 Cor 23) che secondo loro sarebbe in contraddizione con quello "risorto". E' chiaro che, se Dio non si è davvero fatto uomo, quello della croce non può che essere "scandalo" e "stoltezza".
i Nestoriani inconsapevoli
Conclusioni
Questa strategia è, almeno per l’ultimo pentecostalismo, sistematica e non occasionale. Infatti ci sono molti concetti teologici che i pentecostali condividono solo apparentemente ma ai quali - in realtà - attribuiscono significati completamente diversi da quelli della Tradizione cristiana. Se può capitare che un nestoriano sia convinto di credere a Cristo come vero Dio e vero Uomo in una sola persona, allora può anche dire di credere alla Trinità ma negando che sia composta da tre Persone distinte (usando cioè argomenti tipici degli unitariani per negare la Trinità). Infatti anche quella dell’unitarianesimo inconsapevole è una realtà molta diffusa, perché è importante mantenere l’apparenza di una predicazione cristiana alternativa. Invece predicare apertamente contro la divinità di Cristo e la Trinità accosterebbe i pentecostali a realtà protestanti ormai del tutto estranee al Cristianesimo come quella dei testimoni di Geova.
http://ettorebarra.blogspot.it/2013/03/il-ritorno-di-nestorio.html