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21 aprile 2025

Effetto figliol prodigo, in Francia è boom di battesimi adulti

Sempre meno bambini battezzati, ma sempre più francesi al fonte battesimale ci vanno da grandi, a Pasqua. Spesso provengono da famiglie cristiane che non hanno trasmesso loro la fede e la riscoprono da soli dopo aver sperimentato il vuoto.



Europe1, CNews, Franceinfo, fino a Le Figaro e Le Monde: la grande stampa non può tacere il boom di battesimi che verranno conferiti in Francia a uomini e donne nella prossima Veglia di Pasqua. 10.384 adulti, a cui si sommano oltre 7.400 adolescenti, per un totale di quasi 18.000 catecumeni che stanno per ricevere il Battesimo, è un numero imponente, che non può essere ignorato. I risultati dell’Enquête “Catéchuménat 2025” sur les Baptisés de Pâques mostrano un miglioramento ulteriore del trend positivo dello scorso anno (+45%), che già mostrava un significativo aumento rispetto al 2023, anno della svolta.


La media dei battesimi di adulti negli ultimi dieci anni era di circa 4000 unità ogni anno. Nel 2015 se ne contavano circa 3900, mentre dieci anni dopo oltre 10 mila, con un incremento di oltre il 160%. Tra gli adulti, quest’anno la fascia d’età compresa tra il 18 e i 25 anni (42%) ha superato quella tra i 26 e i 40 (39%). Netta la prevalenza femminile, con il 63% dei battezzandi, così come la loro area professionale di provenienza: il 27% proviene dal mondo degli studenti universitari, che nel 2020 rappresentava appena il 17% del totale, mentre il 36% esercita la professione di impiegato, operaio o tecnico, ed il 13% quello di insegnante.

La maggior parte di questi catecumeni (52%) proviene da famiglie cristiane, ossia da genitori battezzati che tuttavia hanno scelto di non trasmettere la fede ai propri figli; una parte consistente, circa il 18%, afferma di aver vissuto senza una religione. Interessante anche il dato delle conversioni dall’Islam, il 4%, che significa circa 400 persone che lasceranno la religione di Maometto per abbracciare il dolce giogo di Cristo, non di rado entrando in conflitto con i propri familiari.
Tra le Province ecclesiastiche che registrano un incremento di oltre il 50% di catecumeni, rispetto allo scorso anno, troviamo Toulouse, Montpellier, Clermont, Lyon, Dijon, Tours, Besançon e Metz.

Sul versante degli adolescenti (11-17 anni), i numeri risultano un po’ più incerti, poiché non tutte le diocesi francesi hanno inviato i dati relativi. Inequivocabile è però l’aumento rispetto allo scorso anno (+33%) degli adolescenti che riceveranno il battesimo la notte o il giorno di Pasqua, confermando una crescita costante a partire dal 2023. Anche tra gli adolescenti è netta la prevalenza femminile (65%).

Il dato estremamente positivo dei catecumeni non deve però far dimenticare che in Francia, ogni anno, il numero dei bambini che vengono battezzati è drammaticamente in calo. Secondo Le Monde, «nel 1974, tre quarti dei bambini con meno di 7 anni erano battezzati, la metà nel 1996 e non più di un quarto nel 2024». VaticanNews ricorda che il numero assoluto di battezzati in vent’anni, dal 2000 al 2020, si è drasticamente dimezzato. E tuttavia l’incremento che si registra da circa tre anni fa riflettere, oltre che ben sperare.

Da qualcuna delle testimonianze emerse, sembra che il fattore “figliol prodigo” sia stato determinante, non necessariamente per essersi volontariamente allontanati dalla casa paterna, ma per aver sperimentato quella tremenda fame che contorce le viscere dell’anima. Anaë, 20 anni, della diocesi di Nantes, si è ritrovata a vivere una profonda depressione già a 12 anni, probabilmente provocata da alcune dipendenze della madre. Poi gli sforzi di riempire il vuoto che la divorava, con nottate passate a consumare alcool, droghe, relazioni mordi e fuggi. Nel gennaio 2022, racconta, «non riuscivo ad alzarmi dal letto, non avevo nulla da fare, passavo le giornate a rimuginare. Poi ho sentito parlare della Quaresima. Senza capire perché, in quel preciso momento, ho sentito come una forza nel mio cuore che mi spingeva a scoprire di cosa si trattava. Volevo assolutamente sapere tutto. In seguito ho capito che il mio cuore cercava davvero di conoscere Dio. Due mesi dopo, il 2 marzo 2022, ho iniziato il mio primo periodo di Quaresima. Da quel giorno, non ho più lasciato il Signore». La frequentazione delle sante Messe, senza comprendere né capire più di tanto e quindi l’incontro con la comunità cristiana a Nantes: «Dio è venuto a cercarmi quando avevo toccato il fondo, e nemmeno avevo idea di chi fosse». Il buon Samaritano non riposa mai, ma percorre instancabile la strada che va da Gerusalemme, la città di Dio, a Gerico, la città maledetta, nonché la più bassa del globo terrestre (-250m s.l.m.), per soccorrere i viandanti che incappano nei briganti.

Lautalyne, 22 anni, studentessa a Lione: «Stavo attraversando un periodo difficile della mia vita, avevo problemi di salute e aspettavo le visite mediche con due o tre anni di ritardo. Un giorno, molto semplicemente, ho pregato e la mattina dopo ho avuto le mie visite mediche entro una settimana». La fede cristiana, non a caso, si fonda sulla prova storica che Dio mostra la potenza del suo braccio proprio quando umanamente non c’è più speranza. Lo ha fatto nell’attraversamento del Mar Rosso, evento storico (checché ne dicano certi biblisti) paradigmatico, dove Jahvé interviene quando il popolo aveva davanti a sé il mare e dietro i carri del faraone; lo ha fatto nella risurrezione di Cristo, quando la pietra aveva già chiuso il sepolcro.

Non vi sono dati che permettono di avere contezza su quanti di questi catecumeni provengano da “cammini” ecclesiali particolari, e quanti invece siano stati “pescati” direttamente dal Signore, per quanti di loro sia stata decisiva un’amicizia oppure la partecipazione, forse casuale, alla liturgia della Chiesa. Il contesto universitario appare però un terreno fertile. P. Jean-Baptiste Siboulet, cappellano universitario a Nantes, spiega che quasi tutte le settimane gli provengono richieste di giovani studenti che vogliono conoscere di più il cattolicesimo: «i giovani vogliono comprendere, conoscere ed acquisire delle basi teologiche solide».

Sembra chiaro che è l’incontro con il Dio vivo, principio di luce e di vita, con la sua potente misericordia, a convertire i cuori, non il cristianesimo dei valori; cuori che poi cercano appunto solidità, perché di mode entusiasmanti ma peregrine ne hanno abbastanza. È il buon Samaritano a caricare su di sé le anime, lasciate mezze morte sulla via, e portarle alla locanda, dove chiede alla sua Chiesa di prendersi cura di loro, promettendo di ricompensare ogni spesa al suo ritorno.

I numeri molto dicono, ma molto di più nascondono; quello che mai emergerà da ricerche, sondaggi e statistiche è quella parte invisibile, ma sostanziale e determinante, che accompagna ogni conversione. Dietro ad ogni errante che si avvicina o riavvicina a Dio, ci sono la preghiera, il sacrificio, l’offerta di tante persone, i cui gemiti sono conosciuti solo dal Signore; una rete nascosta di intercessori che si estende per tutto l’orbe terrestre, e lo valica per congiungersi con le preghiere dei santi e degli angeli. E la Francia cattolica, che da secoli soffre la persecuzione di una delle peggiori forme di laicismo, e non di rado deve soffrire anche a causa dei suoi pastori, non manca di queste anime. Non c’è male che Dio non sappia volgere ad un bene.

LA BUSSOLA