29 gennaio 2015

Aborto / Stati Uniti, bambini estratti vivi dal grembo e uccisi: piangono e urlano di dolore

Sarebbero 18mila i bambini che muoiono durante aborti effettuati nel cosiddetto ultimo termine, la ventesima settimana, il limite massimo concesso dalla legge americana, bambini che sono ormai del tutto formati e in ottima salute. 

Lo ha detto il deputato Trent Franks in una intervista al sito LifeNews.com: "Bambini innocenti e senza difese che sentono tutto il dolore fisico di quanto si sta loro facendo ma che in molti casi sopravvivono anche fuori del grembo materno e che vengono uccisi senza neanche il minimo di anestesia". Urlano e piangono, ha detto ancora ma per via del liquido amniotico che copre le corde vocali invece dell'aria, non si sentono queste grida disperate. Ma non sempre è così: spesso queste urla e pianti si possono udire. Lo ha raccontato una ex dipendente della clinica abortista Kermit Gosnell di Philadelphia dicendo che durante un aborto è rimasta sconvolta dalle urla di un bambino che veniva ucciso dopo essere uscito dal grembo.

Per resistere a queste scene, Sherry West, l'infermiera, ha detto che cercava di convincersi di trovarsi davanti a una sorta di cavia e non a un essere umano. La clinica in questione è adesso sotto processo per numerosi casi di omicidio di bambini uccisi dopo essere nati. Sherry West è tra i testimoni al processo e a proposito di quanto ha assistito, visibilmente sconvolta al ricordo, ha detto di non sapere come descrivere le urla che sentiva, paragonandole a quelle di una specie di alieno. Il parlamento americano nei prossimi giorni voterà una proposta di legge per ridurre il termine di aborto prima della ventesima settimana.

http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2015/1/17/ABORTO-Stati-Uniti-bambini-estratti-vivi-dal-grembo-e-uccisi-piangono-e-urlano-di-dolore/573482/

Figli come Dio li manda: la vita di una famiglia con 18 figli

E' la fede del movimento religioso dei quiverfull, che ha fatto dei Duggar un fenomeno tv in tutta l'america. la donna? deve stare solo a casa e fare figli: con buona pace delle femministe. che ne pensi?


La pianificazione familiare è un'intromissione illecita, in un ambito che spetta solo alla divina Provvidenza governare. Ergo, no pillola, preservativi e neppure il discreto Ogino Knaus. Ogni figlio viene accolto come una benedizione del Cielo: «Beato l'uomo che ne ha la propria faretra (quiver) piena (full)», recita il Salmo 127, spiegando l'etimologia che definisce il movimento cristiano conservatore dei Quiverfull.

Fedeli al verbo, i Duggar hanno così raggiunto quota 18 figli. Joshua James (03-03-1988), Jana Marie (12-01-1990), John-David (12-01- 1990), Jill Michelle (17-05-1991), Jessa Lauren (04-11-1992), Jinger Nicole (21-12-1993), Joseph Garrett (20-01-1995), Josiah Matthew (28-08-1996), Joy-Anna (28-10-1997), Jedidiah Robert (30-12-1998), Jeremiah Robert (30-12-1998), Jason Michael (21-04-2000), James Andrew (07-07-2001), Justin Samuel (15-11-2002), Jackson Levi (23-05-2004), Johannah Faith (08-10-2005), Jennifer Danielle (02-08-2007), Jordyn-Grace Makiya (18-12-2008).

Gli ultimi quattro parti sono stati trasmessi dal canale televisivo satellitare Discovery Health Channel. Sì, perché la vita dei Duggar è anche un reality dal titolo 18 kids and counting. Vivono "live", trasmettendo squarci della loro bizzarra vita quotidiana dall'Arkansas a tutti gli Stati Uniti, partecipano a numerosi talk show, sono diventati un vero e proprio fenomeno pop.
Come farà mamma Duggar a fare il bucato? Cosa cucina per quell'esercito di figli che si ritrova? I gemelli John e Jana litigano spesso? La curiosità di scoprire come si svolge la giornata di una famiglia così numerosa ha contagiato numerosissimi telespettatori Usa, che si sono ritrovati una famiglia Bradford 'reale' e in formato XXL.

Ma non è per denaro né per protagonismo che i Dugger si impegnano a dare un contributo così rilevante alla sopravvivenza della specie. La motivazione risiede nell'obiettivo di «invadere la terra con figli e figlie potenti, allevati e preparati ai divini scopi del Signore». E' quanto si legge in uno dei testi di riferimento dei Quiverfull, dall'emblematico titolo Be fruitful and multiply.

Per le donne Quiverfull la vita non è esattamente una passeggiata: gravidanze a parte, la morale del movimento relega il genere femminile a un ruolo di moglie e madre che non consente altri spazi. Non stupisce infatti se in uno dei libri di riferimento si legge che "il femminismo è un sistema coerentemente finalizzato al ripudio del ruolo della donna stabilito da Dio".

http://notizie.virgilio.it/esteri/18_figli_duggar.html

26 gennaio 2015

Follie Butindariane

"Se qualcuno mi facesse questa domanda. ma allora tu credi che anche un'uomo come Hitler sia stato uno strumento nelle mani di dio per adempiere i designi di Dio?" 

ma certo che si!, ma certo che si!, e' evidente!


25 gennaio 2015

Pugni, conigli e code di paglia

La risposta un po' spazientita di un sacerdote alle domande di giovani parrocchiani troppo insistenti...


Prima ve ne venite col pugno. Il gruppetto 'pacifista ed evangelico' è scandalizzato: "Noi siamo quelli che l’altra guancia sempre e comunque". Fosse vero… Poi la storia dei figli come conigli. I ragazzotti tutta tradizione (ma lo sai di che parli?), con la medaglia del cattolico perfetto, sono feriti ed indignati. Mah...

Queste reazioni dimostrano solo ignoranza, ragazzi. Avete letto quel che il Papa ha detto? Avete cercato di capire? O solo i titoloni dei giornali su internet? Cioè squallidi e per niente innocenti pettegolezzi? Qualche “illustre” giornalista, un sedicente “teologo”?

Chiaro, papa Francesco ama la comunicazione diretta, non si preoccupa di sottilizzare, specie in colloqui non formali, ma dice sempre la verità. Non si preoccupa di bilanciare ogni cosa che dice: è il Papa, parla all’interno di un contesto più ampio che è il Magistero della Chiesa, che ama e serve, e all’interno del suo personale Magistero, che, vi ricordo, è Magistero petrino.

Il gioco dei signori dell’informazione, i padroni del vapore, è proprio di screditare il Magistero, sia che lo osteggino, sia che lo appoggino. Appoggiano ciò che conviene loro, deformando il senso di tutto. Vogliono programmaticamente danneggiare, cioè dividere la Chiesa. Divide et impera, come del resto purtroppo accade. E non pochi (anche buoni) cattolici si prestano al gioco. Non dobbiamo cadere nella trappola!

Papa Francesco conosce bene questi problemi, perciò ha scritto la Evangelii gaudium, l’Esortazione apostolica che contiene le chiavi del suo modo di fare e di tutte le sue affermazioni. Dovete studiarla meglio! Il Papa vuole evangelizzare, arrivare a tutti, non può usare un linguaggio sempre specialistico e paludato. E vuole chiamare tutti a conversione, a cominciare da se stesso.

Persino i genitori di molti figli – che il Papa apprezza e incoraggia – hanno bisogno di essere chiamati a conversione. Guarda un po’... Far figli in sé non è garanzia di nulla: in America Latina, e non solo lì, vige spesso una grande irresponsabilità verso i figli, generati e abbandonati a se stessi, “bambini di strada”. Il Papa viene da quei posti, da quelle situazioni.

E poi, quattro occidentali che strillano il diritto di insultare impunemente le religioni (oh, guarda, in particolare la nostra!)… E, nello stesso paese, se dici che per un matrimonio ci vuole un uomo e una donna rischi il carcere! Convertitevi, dice Francesco. Come dargli torto?

Ma la questione è un’altra. Il Papa va amato “a prescindere”. È il segno visibile dell’unità della Chiesa, è in terra Capo del Corpo di Cristo tra gli uomini del nostro tempo. In lui la Chiesa trova unità, ed è universale. Molte confessioni cristiane non hanno il dono del Papa e, lasciatemelo dire, si vede. La comunità si sgretola, la Tradizione o si perde o si mummifica, la Chiesa rimane menomata.

Santa Caterina, che è Dottore della Chiesa – quindi da lei dobbiamo imparare! – ha chiamato i suoi Papi “dolce Cristo in terra”. I suoi erano Gregorio XI e Urbano VI, entrambi discutibili e discussi. Pensate che sotto papa Urbano si produsse un grave scisma… Ma Caterina li ha amati entrambi, li ha sostenuti. Se li ha richiamati al dovere lo ha fatto perché incaricata direttamente da Cristo, e lei l'ha fatto in forma strettamente privata, di persona o con lettere, che sono state poi rese pubbliche dopo la morte della Santa e dei Papi. Non erano certo articoli di giornale!

Di fronte a Pietro, anche se dice e fa cose che non ci piacciono, hanno senso solo rispetto e gratitudine. Altrimenti siamo perfetti alienati. Non si tratta di vedere chi ha ragione, ma di considerare i ruoli che Dio ha dato nella Chiesa.

Anch’io non sempre capisco subito il Papa. Allora, se si tratta di qualcosa di importante, mi metto ad ascoltare con più attenzione, a leggere altri interventi sull’argomento, perché non sembra sana l’idea che io abbia tutta la verità cattolica in tasca e il Papa no. Se cominciassi a dire queste cose, portatemi in clinica, per favore...

Alla fine mi sono sempre ritrovato d’accordo con il Santo Padre. Ho imparato a comprenderne le preoccupazioni, anche se non sempre erano le mie, così sono diventate anche le mie. Però, anche se non fosse così, il Papa è il Papa. Per lui ringraziamo il Signore, per lui preghiamo!

http://www.zenit.org/it/articles/pugni-conigli-e-code-di-paglia

24 gennaio 2015

Falsi preti e il mercato delle offerte

SFRUTTANO IL LORO CARISMA INNATO e la loro abilità comunicativa per raggirare persone deboli e vulnerabili. Indossano un falso abito talare e si spacciano per sacerdoti : si presentano come dei santoni-guaritori. Vendono false speranze, rassicurano gli interlocutori trasmettendo fiducia e comprensione. Il popolo dei fedeli li ama e si affidano totalmente a loro. L'esercito degli imbonitori aumenta e preoccupa non poco la Chiesa. Il fenomeno dilaga e sembra essere senza controllo. Colpa anche la crisi economica che toglie ogni certezza e induce la gente ad aggrapparsi ad ogni appiglio possibile. Sacerdoti improvvisati. Fare il prete dovrebbe essere la naturale conseguenza di una vocazione, di un’illuminazione o di una “chiamata” ricevuta da Dio.

PURTROPPO, PERÒ, in Italia sempre più spesso ci sono persone che s’improvvisano sacerdoti e che vestono l’abito talare pur non essendo consacrati per ingannare una cerchia di persone, i quali diventano affezionati fedeli e permettono a questi furbacchioni di guadagnarsi un lauto stipendio mensile esentasse attraverso le loro offerte e donazioni spontanee.

IN TEMPO DI CRISI E CON UN GOVERNO che, attraverso l’inasprimento di tasse e sanzioni, deve far quadrare i conti, succede anche questo.

SEGNALAZIONI ALLA CHIESA. “Sono numerose, infatti, le segnalazioni giunte alla Chiesa di persone che, sulla scìa di figure carismatiche che negli anni si sono affermate come in grado di compiere miracoli e leggere nel cuore e nella mente delle persone (vedi Padre Pio o Natuzza Evolo) cercano di sfruttare la fede di popolazioni fortemente credenti che vivono in piccoli centri urbani o paesi di campagna, per costruirsi un ruolo, un’identità sociale: quella della guida spirituale, del santone a cui rivolgersi per ottenere una grazia oppure una benedizione.

OFFERTE PER LE “MISSIONI”. IL tutto, ovviamente, prevede in modo più o meno velato, il pagamento di offerte e donazioni economiche per portare avanti la “missione” di questi falsi preti santoni oppure, in alcuni casi, per la costruzione del tempio in cui proseguire i riti religiosi e le benedizioni miracolose. Uno di questi casi è quello che riguarda un uomo sulla cinquantina, che a Pollena Trocchia, sul Vesuvio, veste l’abito talare e dice messa in un casolare conosciuto come l’Oasi del Volto Santo accanto al quale vive in un appartamento con sua madre.

LUI SI FA CHIAMARE “DON LUIGI” e ad ogni messa o benedizione miracolosa incassa offerte dalla cerchia di circa cento fedeli che lo segue con completa dedizione convinta che egli sia un vero sacerdote della Chiesa cattolica italiana e che abbia doti di guaritore.

“DON LUIGI”, IL GUARITORE. TANT’È che gli stessi fedeli raccontano che “don Luigi è conosciuto in tutto il Sud Italia” e che “vengono a trovarlo persone dalla Puglia e dalla Calabria per le sue guarigioni e per i suoi esorcismi”. Eh si, perché, altro classico del finto prete guaritore è quello di essere in grado non solo di curare il corpo ma anche l’anima delle persone e di cacciare via Satana.

NON A CASO, NELLA STANZA ADIACENTE a quella in cui si svolgono le messe, la madre di don Luigi vende ai fedeli tutta una serie di prodotti e spezie che, dicono loro, tolgono il malocchio, allontanano le malelingue e curano i dolori alle ginocchia e alla testa. Uno di questi sali miracolosi, addirittura, se messo all’interno di un’automobile, sarebbe in grado di far evitare gli incidenti.

I FEDELI, INOLTRE, LASCIANO OFFERTE sempre più consistenti per ricevere le benedizioni personali di don Luigi, il quale millanta di aver guarito moltissime persone da mali incurabili e soprattutto dall’infertilità. L’illusione si unisce alla fede in una visione mistica della vita in cui, di fronte alla disperazione e al dolore, ci si deve pur aggrappare a qualcosa per non perdere del tutto le speranze e la voglia di vivere.

LE “GESTA” DI DON LUIGI DEL VOLTO SANTO sono ben note ai carabinieri, che nel 1994 – come si legge in due articoli di Repubblica e Corriere della Sera – lo denunciarono ed arrestarono per usurpazione di titolo e possesso di armi.

NEL CASOLARE TRASFORMATO IN CHIESA, oltre ai prodotti miracolosi tra cui confetti in grado di far trovare l’anima gemella ai single, i militari trovarono cento milioni di lire nascosti in alcuni cuscini. Dopo quell’episodio, però, a distanza di più di venti anni, il falso prete è ancora al suo posto a vestire l’abito talare e a dire messa ai fedeli nonostante non sia autorizzato dalla Curia di Nola.

NON È L'UNICO IMPOSTORE. Ma don Luigi del Volto Santo non è l’unico falso prete finito sui giornali negli ultimi anni. Nel febbraio del 2010, a Secondigliano, quartiere napoletano, un finto prete venne ammanettato proprio mentre diceva confessava nella chiesa Sant’Antonio di Padova, davanti agli occhi increduli dei fedeli.

E ANCORA: NEL MARZO DEL 2011, a Messina, un finto prete venne accoltellato da uno dei fedeli truffati che aveva scoperto che il falso sacerdote, approfittando della fiducia conquistata nelle persone, rubava soldi e gioielli dalle abitazioni dei fedeli che andava a trovare. Fingersi prete e fingersi santone è un escamotage utile per sbarcare il lunario e purtroppo i finti preti, specie in questo periodo di crisi economica, sono in aumento in Italia.

NON POSSIEDONO IL “CELEBRET”. Paradossalmente, mentre da un lato la Chiesa lamenta il continuo calo del numero di sacerdoti (il dato è sceso a 22mila), dall’altro è costretta a segnalare alle forze dell’ordine la presenza di falsi sacerdoti che senza alcuna autorizzazione svolgono tutte le funzioni concesse a chi possiede il “Celebret”, ovvero il tesserino che certifica che una persona, letteralmente, “può celebrare”.

LA TRUFFA È ANCORA PIÙ GRAVE se si considera che in ballo non ci sono solo i soldi delle offerte ma soprattutto la fede e la speranza di decine di persone di guarire da malattie devastanti.

http://ladomenicasettimanale.it/index.php/inchieste/132-falsi-preti-e-il-mercato-delle-offerte

20 gennaio 2015

Il pugno di Antonio Socci a Papa Francesco e a Medjugorje

Papa Francesco ha appena terminato il bellissimo viaggio in Sri Lanka e Filippine, al centro dell’attenzione ha ovviamente messo la povertà, la centralità dei poveri. Durante la messa conclusiva hanno partecipato 7 milioni di persone, un record storico. Per molti che lo hanno seguito è stato commovente osservare quanto è avvenuto.
Purtroppo, però, il pontificato di Francesco è perseguitato da un gruppetto di «cristiani con la faccia amareggiata, con quella faccia inquieta dell’amarezza, che non è in pace. Mai, mai un santo o una santa ha avuto la faccia funebre, mai! I santi hanno sempre la faccia della gioia. O almeno, nelle sofferenze, la faccia della pace», come ha spiegato Francesco. Spiace dirlo, ma tra questi campioni della lamentela c’è anche Antonio Socci, che, ad ogni intervento pubblico di Francesco, spulcia i discorsi e sottolinea i presunti aspetti anticristiani, scomunicando pubblicamente il Pontefice.
Lo ha fatto anche in questa circostanza, replicando alle parole del Pontefice nella conferenza stampa finale. Nel suo ennesimo articolo (ormai scrive solo se c’è da punire il Papa) e nella sua prima accusa, ha infatti sostenuto che Francesco ha nientemeno colpito le famiglie numerose che «si sono sentite paragonare ai “conigli”, già sono tartassate dallo stato e dai sarcasmi della mentalità dominante. Si aspettavano, almeno dal Papa, comprensione e incoraggiamento, e hanno avuto randellate», citando ovviamente l’onnipresente suo “caro amico” che si è offeso alle parole del Papa. E’ una ennesima manipolazione di quanto ha detto Francesco. Innanzitutto occorre ricordare che pochi giorni prima di partire per le Filippine, il 29 dicembre 2014, Francesco ha proprio incontrato l’Associazione nazionale delle Famiglie numerose affermando«Giustamente voi ricordate che la Costituzione Italiana, all’articolo 31, chiede un particolare riguardo per le famiglie numerose; ma questo non trova adeguato riscontro nei fatti. Resta nelle parole. Auspico quindi, anche pensando alla bassa natalità che da tempo si registra in Italia, una maggiore attenzione della politica e degli amministratori pubblici, ad ogni livello, al fine di dare il sostegno previsto a queste famiglie. Ogni famiglia è cellula della società, ma la famiglia numerosa è una cellula più ricca, più vitale, e lo Stato ha tutto l’interesse a investire su di essa!». Ovviamente Socci non ha mai riportato queste parole ai suoi fans.
In secondo luogo, Francesco durante la conferenza stampa ha usato come esempio una donna che «era incinta dell’ottavo dopo sette cesarei. “Ma lei vuole lasciare orfani sette?”. Questo è tentare Dio». Per questo ha detto: «ma questa è una irresponsabilità. “No, io confido in Dio”. “Ma guarda, Dio ti da i mezzi, sii responsabile”. Alcuni credono che – scusatemi la parola, eh? – per essere buoni cattolici dobbiamo essere come conigli, no? No. Paternità responsabile. Questo è chiaro e per questo nella Chiesa ci sono i gruppi matrimoniali, ci sono gli esperti in questo, ci sono i pastori, e si cerca. E io conosco tante e tante vie d’uscita lecite che hanno aiutato a questo». Socci ha evitato anche di citare le parole del presidente delle Famiglie numeroseGiuseppe Butturini, che ha elogiato l’intervento del Papa, concordando con lui sull’irresponsabilità del comportamento di questa madre.
Per chi è in buona fede è evidente che Francesco stia smontando il vecchio luogo comune anticattolico sul sesso solo per procreazione, dimenticando gli insegnamenti sui metodi naturali (nel Sinodo sulla Famiglia si è parlato di «maternità e paternità responsabile» nel capitolo contro la contraccezione e a favore dei metodi naturali). Parla di “vie d’uscita lecite” e invece molti opinionisti anticlericali (Massimo Gramellini, Carlo Tecce ecc. stanno affermandoche il Papa avrebbe aperto alla contraccezione, incredibilmente lo ha scritto anche la vaticanista Franca Giansoldati). Lo aveva già detto Giovanni Paolo II«il pensiero cattolico è sovente equivocato, come se la Chiesa sostenesse un’ideologia della fecondità ad oltranza, spingendo i coniugi a procreare senza alcun discernimento e alcuna progettualità. Ma basta un’attenta lettura dei pronunciamenti del Magistero per constatare che non è così». Peccato che in quell’occasione Socci non criticò Wojtyla di accusare le famiglie numerose di “procreare senza alcun discernimento”. Due pesi e due misure, come sempre accade a chi tradisce il buon senso.
Nella sua seconda accusa, lo scrittore ha sostenuto che Francesco si sia «rimangiato lo scivolone sul “pugno” e mi viene da ridere a pensare come faranno ora a fare marcia indietro tutti quegli zuavi pontifici che – col solito zelo – si erano messi a giustificare la reazione violenta all’insulto verbale». Facendolo, ha sostenuto Socci, avrebbe fatto «la toppa peggio del buco perché – per rimangiarsi la gaffe – ha detto che “in teoria” il Vangelo dice che non si deve rispondere con la violenza. E così il Vangelo diventa una “teoria” di un sognatore». Anche in questo caso è una mistificazione della realtà: Francesco non ha rimangiato nulla, gli è stato chiesto di chiarire meglio il suo discorso a causa di alcune strumentalizzazioni mediatiche e lui lo ha fatto, riproponendo lo stesso identico concetto: «Questo volevo dire: che in teoria siamo tutti d’accordo. C’è libertà di espressione, una reazione violenta non è buona, è cattiva sempre. Tutti d’accordo. Ma nella pratica fermiamoci un po’, perché siamo umani e rischiamo di provocare gli altri e per questo la libertà deve essere accompagnata dalla prudenza. Quello volevo dire». Francesco sta chiaramente invitando gli uomini, cristiani e non, alla prudenza nell’uso della libertà d’espressione: è vero che il Vangelo chiede di porgere l’altra guancia ma non si può confidare sul fatto che tutti ascoltino il Vangelo, e c’è il rischio serio di provocare reazioni violente. Il discorso è talmente chiaro e cristallino che ci si stupisce di come possa essere manipolato ancora, a meno che si sia pregiudizialmente contro il Papa. Esattamente come coloro che affermano che Gesù istighi alla violenza quando disse: “Non sono venuto a portare pace, ma una spada” (Mt 10,34). Basta mettere da parte l’ideologia, contestualizzare le parole e si capisce il vero senso della frase.

Parlando di questa campagna antipapista di Antonio Socci bisogna comunque riflettere su una cosa. Conosciamo tutti la sua devozione verso la Madonna di Medjugorje, è anche l’autore di un bellissimo libro su questo. Bene, il 17 agosto 2014 durante l’apparizione a Ivan, uno dei veggenti di Medjugorje, la Madonna ha chiesto«in modo particolare, cari figli in questo tempo pregate per il mio amatissimo Santo Padre, pregate per la sua missione, la missione della pace», un’indicazione decisamente rara nei messaggi di Medjugorje. Nessuno si aspettava questa richiesta, Francesco è molto amato…eppure, misteriosamente, Antonio Socci non solo ha evitato di riportare le parole di Maria sul suo “amatissimo Santo Padre”, ma, per una strana coincidenza, proprio verso la fine dell’estate scorsa ha intensificato la sua opposizione al Santo Padre. Poche settimane dopo la richiesta della Madonna di pregare per la missione di Francesco, Socci ha infatti pubblicato il suo libro intitolato “Non è Francesco” dove, addirittura ha messo in dubbio l’elezione complottando un conclave farlocco (tesi completamente smontata, tanto che lui non ne parla più evitando altre gaffe). Non solo, esattamente due mesi dopo la richiesta di Maria di intensificare le preghiere per “il mio amatissimo Santo Padre”, Socci ha definito il Papa «la bandiera e il simbolo del cattoprogressismo», profetizzando «la spaccatura della Chiesa».
Antonio Socci pare davvero non ascoltare più nemmeno i messaggi e le richieste delle apparizioni (e non chiede ai suoi lettori di farlo, come faceva un tempo), anzi ne ha contrastato i contenuti. Inoltre, a causa del diffuso fenomeno di antipapismo che ha generato, molti stanno davvero iniziando a sospettare che sia lui stesso -e l’armata tradizionalista dalla faccia funebre che lo segue- uno dei motivi (non certo l’unico) per cui la Madonna quest’estate -poche settimane prima l’uscita del suo libro contro il Papa- ha chiesto di pregare per «il mio amatissimo Santo Padre». E’ un’ipotesi, ovviamente, ma chi ha orecchie per intendere, intenda.

19 gennaio 2015

Papa Francesco: Ti amiamo" anche noi!

Scriviamo questo articolo partendo da alcune citazioni del Nuovo Testamento:

"Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate con giusto giudizio" (Giovanni 7:24)

"Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo è giudicato da voi, siete voi indegni di giudicar delle cose minime? Non sapete voi che giudicheremo gli angeli? Quanto più possiamo giudicare delle cose di questa vita" ( 1 Corinzi 6: 2,3 ) 

"Non giudicate acciocché non siate giudicati; perché col giudicio col quale giudicate, sarete giudicati; e con la misura onde misurate, sarà misurato a voi. E perché guardi tu il bruscolo che è nell’occhio del tuo fratello, mentre non iscorgi la trave che è nell’occhio tuo?" ( Matteo 7:1,3)

"Perciò, o uomo, chiunque tu sii che giudichi, sei inescusabile; poiché nel giudicare gli altri, tu condanni te stesso; poiché tu che giudichi, fai le medesime cose. …
E pensi tu, o uomo che giudichi quelli che fanno tali cose e le fai tu stesso, di scampare al giudizio di Dio?" (Romani 2:1,3)

Quanti hanno giudicato questo gesto di Papa Francesco?

Tanti, troppi hanno giudicato frettolosamente questo gesto senza andare a fondo, si sono limitati alle apparenze, forse proprio perchè non c'è volontà di andare a fondo, di capire i gesti del Papa ma semplicemente di trovare pretesti stupidi per poter arrogarsi il diritto di giudicare per primi e questo come abbiamo letto all'inizio è sbagliato.

Perchè Papa Francesco ha fatto questo gesto e cosa significa?

Lo apprendiamo dall'ansa, stava salutando dei ragazzi sordomuti:

"Il Papa usa il linguaggio dei segni per comunicare con due sordomuti: è accaduto a Manila nell'incontro con le famiglie. Prima che il Papa prendesse la parola tra le testimonianze c'è stata quella di una coppia di sordomuti. Con loro i 4 figli (non disabili). Il Papa nel salutarli, aiutato dal card. Luis Tagle, ha usato il linguaggio dei segni. Sempre Tagle gli ha mostrato poi il segno con le tre dita usato dai giovani per dire 'Ti voglio bene' e il Papa lo ha imitato. (ANSA)"

Ecco spiegato l'arcano mistero del gesto del Papa, stava semplicemente dicendo ai ragazzi sordomuti "Ti voglio bene" o anche "Ti amo"! Questo lo possiamo verificare con una semplice ricerca se proprio non ci fidiamo dell'ANSA e vediamo sul sito Wikihow che quel gesto nel linguaggio dei sordomuti significa proprio "Ti Amo".

Che brutto colpo per quelli che si affrettano a giudicare il Papa per ogni cosa che fa, quanta grazia poi scoprire che il Pontefice riesce sempre a stupirci al di la delle malelingue biforcute che non hanno altro da fare che sibilare velenosamente contro di lui.

Ti amiamo anche noi Papa Francesco!

http://il-bisbetico.blogspot.it/2015/01/papa-francesco-ti-amiamo-anche-noi.html


Come Dire "Ti Amo" nella Lingua dei Segni






Antonio Socci sta cadendo in apostasia? (articolo del 2006)

DOTT. SOCCI LEI STA DALLA PARTE DELLA DONNA VESTITA DI SOLE O DEL
DRAGONE?

Egregio Dott. Socci, seguo i suoi interventi ormai da alcuni lustri, condividendone talvolta la sostanza, quasi mai il metodo. Ma credo che sia riuscito a superare ogni limite, fraintendendo le parole del Regnante Pontefice e offendendo un cardinale di Santa Romana Chiesa. E, data la sua posizione massmediatica, non è cosa da poco.
Nell’articolo apparso su Libero del 1 settembre 2006 si è lanciato in un’esegesi del magistero di Benedetto XVI quanto mai bizzarra. Partendo da una questione scottante di bioetica, assai complessa come lei stesso riconosce nella seconda parte dell’articolo, asserisce che il regnante Pontefice “ sta dando una virata decisa alla Chiesa. Non solo, per esempio, tornando alla libertà di pregare secondo l’antica Messa tradizionale”. In primis non c’è nessuna virata, anzi semmai un reinserimento nei giusti binari di questioni che la crisi postconciliare, non ancora assorbita e producente tuttora metastasi neomoderniste, ha fatto proliferare. Sulla Messa cattolica, il Pontefice non dà libertà alla Messa di sempre, le ridona la dignità che le è stata usurpata. E non può che essere solo l’inizio!
Ma – come in altri casi – lei, dott. Socci sa poco e straparla!!!!
In secondo luogo lei confonde – speriamo inconsapevolmente – il metodo di pedagogia di fede che il Papa usa, con la contestuale necessità di ogni cattolico – giusta quindi la posizione della Scaraffia – ma di ogni uomo di buon senso – lodevoli gli “atei devoti” alla Ferrara o Pera – di difendere e affrontare temi pro-life e pro-family, non perché ossessionati da tali questioni, ma perché sono il campo di battaglia tra la Donna vestita di Sole e il Drago, e delimitano il perimetro di ogni Civiltà. A proposito:

DOTT. SOCCI LEI STA DALLA PARTE DELLA DONNA VESTITA DI SOLE O DEL DRAGO?

La sua bislacca analisi, poi, giunge ad un punto di gravissima offesa ad un principe della Chiesa quando afferma: “ Alla vigilia di Valencia aveva fatto scalpore un documento del “Pontificio consiglio per la famiglia” del cardinale Lopez Trujillo, così duro e pesante da arrivare ad attaccare perfino le famiglie che fanno “solo” due figli. Questo documento – uscito senza che il Papa lo conoscesse e amplificato dai media – aveva provocato disappunto e imbarazzo in Vaticano, tanto che non fu presentato con una conferenza stampa, non uscì sull’Osservatore romano e non fu inserito fra i documenti preparatori di Valencia.”

Falso, falso, falso!!!!!

Quindi – mi corregga – secondo lei dott. Socci, il card. Lopez Trujillio avrebbe prodotto un documento non solo non in linea con la Santa Sede, ma addirittura all’insaputa del Pontefice e disobbedendo alla sua Pontificia Autorità.
Ma non si vergogna a dire certe cose!!!!
Il motivo, poi, del non inserimento a Valencia e della non pubblicazione è dovuto a motivi tecnico-contingenti che il futuro chiarirà, dimostrando l’inanità delle sue illazioni e ci auguriamo le sue scuse all’augusto Cardinale. Del resto, l’obbedienza alla Chiesa Docente ce la insegna Colei che debella tutte le eresie del mondo intero, la Donna vestita di Sole. A proposito:

DOTT. SOCCI LEI STA DALLA PARTE DELLA DONNA VESTITA DI SOLE O DEL DRAGO?

Ma la sua analisi sembra non rinnegare la dottrina cattolica sulla morale sessuale, salvo ribadire la presunta “svolta” ratzingeriana rispetto ad un clima precedente di moralismo inqusitoriale degli ultimi anni. Dovuto a chi? Presumiamo a Giovanni Paolo II che, preoccupato non solo di ricostruire l’edificio della Dottrina cattolica – la parte di Gesù salvatore e Redentore dell’uomo -, capiva che prima di ristrutturare, occorre spegnere l’incendio della morale dissolutoria e neopagana che obnubila le menti e i cuori di molti. Giusto dire che la Chiesa non proibisce, ma occorre ribadire il divieto. Vede, dott. Socci, l’errore non è l’affermazione del divieto, ma la mancata spiegazione dello stesso. Questo vuol dire da sempre Papa Benedetto XVI.
La sua analisi arriva al parossismo quando dice: “ Anche duemila anni fa c’era l’orrore: lo schiavismo, l’arbitrio totale dei potenti sui deboli, infanticidi, depravazioni mostruose, massacri, stupri. Ma il cristianesimo è entrato nel mondo come “la bella notizia” (Dio è uno fra noi), non come una lamentela”.
E le sembra la stessa cosa che dopo 2000 di Grazia di Cristianesimo, di Civiltà Cristiana, succedano cose simili!!! I neopagani di oggi, che hanno goduto della Luce della Verità di Cristo sono molto più meritevoli di punizione divina dei pagani di due millenni fa. E poi chi difende con veemenza la vita, non si lamenta, agisce. Chi ce lo impone? Ma la Regina della Vita!!! A proposito:

DOTT. SOCCI LEI STA DALLA PARTE DELLA DONNA VESTITA DI SOLE O DEL DRAGO?

E qui arriviamo alle accuse velate che lei lancia a un certo mondo pro-life, interconfessionale e internazionale che, con semplicismo, definisce “fondamentalismo cristiano”
Ecco le sue parole: “ Proprio di recente Carlo Casini, vero difensore della vita, mi diceva che in Europa capita che siano bocciate delle proposte giuste per colpa del massimalismo di certi integralisti cattolici (che finiscono per essere alleati dei “progressisti”).”

Vorremo sapere da lei, dott. Socci alcune cose: quale investitura ha ricevuto per decretate chi è vero e falso difensore della Vita; a quali provvedimenti Carlo Casini si riferisce, quando accuserebbe – secondo la sua testimonianza – gli integralisti cattolici di fare il gioco dei laicisti nel parlamento europeo e quale sarebbe l’atteggiamento giusto da usare nelle questioni pro-life. Forse quello di alcuni politici “cattolici” italiani che – come denunciava con vigore profetico il compianto don Divo Barsotti – hanno conrofirmato leggi omicide come quella dell’aborto e hanno indirettamente contribuito ad far affermare una controcultura nichilista, relativista e dittatoriale? Quella stessa controcultura verso la quale si è più volte scagliato il Regnante Pontefice – e ancor prima di salire sulla cattedra di Pietro – con parole ferme, ma non certo sdolciate e sentimentaloidi come lei gli attribuisce. La Verità va detta tutta intera, con umiltà ma anche con vigore, come ci insegna la TuttaSanta. A proposito:

DOTT. SOCCI LEI STA DALLA PARTE DELLA DONNA VESTITA DI SOLE O DEL DRAGO?

“Oggi, da Papa, sembra richiamarci dolcemente a Cristo anche per evitare l’altro rischio ideologico, quello – per così dire – conservatore. Può esserci infatti anche un fondamentalismo cristiano.” In questo passo inoltre – ci corregga se sbagliamo – sembra che voglia alludere alla “Santa Alleanza” pro-Vita e Famiglia tra cattolici ed evangelici, laici ed esponenti di altre fedi, compreso l’Islam, che trova nella politica conservatrice USA la sua punta di diamante e la sua avanguardia. Quanto conosce per esperienza diretta di questo mondo, che si nutre di forza ma anche di amore vero, non del moralismo – questo sì che lo è – democristiano di cui lei è campione indiscusso?

Sì perché lei nel suddetto articolo ce l’ha con tutti ma permetta che le ricordiamo solo un paio di episodi paradigmatici del suo modus agendi et cogitandi.
Proprio per una questione inerente alla bioetica e agli embrioni lei s’impuntò fino al ridicolo con l’allora on. Melandri, costringendola ad uscire dalla trasmissione che conduceva, mentre bastava che lasciasse cadere la domanda per dimostrare l’inanità della posizione avversaria e per dimostrare amore cristiano verso la sig.a Melandri. Il suo cosa fu? Possiamo osare definirlo fondamentalismo? Ma forse allora vigeva il regno del “torvo moralista inquisitore” Wojtyla, oggi sostituito dal “dolce” Ratzinger!!!!!!!!!!!!!! Mi piacerebbe ripetere il vecchio adagio: “Da che pulpito vien la predica!!!!”

Il secondo episodio mi ha visto cospettatore allibito di una sua performance fondamentalista. Il teatro era una città del centro Italia durante la campagna sul referendum sulla fecondazione assistita e lei teneva una conferenza assieme al neonatologo dott. Bellieni. Alla lucida pacatezza dell’intervento del dott. Bellieni, lei contrappose una violenza verbale nell’attaccare non tanto e solo le posizioni avversare, quanto i presunti responsabili del referendum: i Radicali!!!!!!!!!!!!!!! Non una parola sul fatto che se quella consultazione si sarebbe svolta era soprattutto grazie alla mobilitazione dei partiti di sinistra, in primis i DS. E la conferma la dava il fatto che in precedenza i radicali da soli non erano riusciti a raccogliere il numero di firme necessarie. Perché questo silenzio? Perché la mancata denuncia delle ideologie antiumane come in molte mariofanie ha fatto la Beata Vergine Maria? A proposito:

DOTT. SOCCI LEI STA DALLA PARTE DELLA DONNA VESTITA DI SOLE O DEL DRAGO?

Permetta, poi, che la illuminiamo su un travaglio sotterraneo che ci auguriamo esploda quanto prima – e certi articoli come quello che stiamo commentando favoriscono tutto ciò – riguardante il popolo della Vita in Italia: esiste un sempre maggiore scollamento tra i vertici del massimo movimento pro-life, proni ad un atteggiamento “pantofolaio ed accademico”, e molte persone di buona volontà che vogliono rendere visibile il loro amore per la Vita con manifestazioni pubbliche, marce, cortei, come da decenni avviene negli USA e i frutti si vedono: sempre più persone credono alla sacralità della vita e nessun politico – destra o sinistra che sia – non può non tenerne conto[Si vedano le leggi apripista di alcuni Stati USA in materia di aborto]. Ebbene questa lacerazione sotterranea porterà quanto prima alla creazione di nuove realtà che si affiancheranno e romperanno la sclerosi di cui soffre il MPV. Tutto questo lo sa, dott. Socci?

Ci permetta di azzardare alcune ipotesi sul perché di tale articolo delirante sul piano intellettuale e spirituale. E’ da un po’ che lei ce l’ha con tutti: con Messori per lo scarso impegno nel referendum del 12 giugno 2005 – altro paradosso tragicomico del suo criptofondamentalismo -; con gli organizzatori del Meeting; oggi con il card. Lopez Trujillo, i pro-Vita internazionali, i conservatori, Lucetta Scaraffia, e quant’altri. Un po’ di calma e mansuetudine, dott. Socci!! Sull’esempio di Colei che è modello di mansuetudine….a proposito:

DOTT. SOCCI LEI STA DALLA PARTE DELLA DONNA VESTITA DI SOLE O DEL DRAGO?

Ma forse lei crede che lanciando un filippica a giorni alterni contro qualcuno o qualcosa, sarà un cattolico migliore o incarnerà la nuova via della fede, magari quella sincretistico-mondialista di un certo sindaco di cui di recente lei ha tessuto le lodi? Sul quel suo giudizio torneremo a parlare quanto prima nel nostro blog controrivoluzionario, ora ci interessa notare che questo suo atteggiamento contraddittorio è il legato della sua formazione postconciliare e ciellina. Premettiamo che per noi CL rappresenta il miglior movimento del dopo-concilio e quello dottrinalmente più ortodosso. Ciò nondimeno, la forma mentis, che l’ultimo Giussani ha cercato di modificare ,ripensando anche un certo suo precedente insegnamento, della realtà ecclesiale donde proviene, dott. Socci, non contempla lo studio assiduo del Magistero ecclesiastico, la preghiera e la spiritualità mariane, non come tisane per dormir meglio, ma quale carburante per affrontare le battaglie di oggi, come in passato a Lepanto, a Vienna, sulla Vistola etc… A quanto detto, la mentalità democristiana in campo etico-spirituale aggiunge la sudditanza allo spirito mondano, al pensiero secolare, insomma ad essere “del mondo” oltre che “nel mondo”. L’assenza della dimensione cattolica della preghiera, della Dottrina, del senso della Tradizione – non si spiegherebbero altrimenti le sue analisi sull’opera di BXVI in questo delicato settore – della fierezza di essere cattolici – altro che tristezza torva e inquisitoria!!!!! – le impediscono di leggere lucidamente le grandi sfide per la Chiesa di oggi, del perché Giovanni Paolo II abbia sempre più insistito sulle questioni di etica sociale, familiare e sessuale e del vero intendimento delle parole del Regnante Pontefice.

A dire il vero avevamo pensato ad una spiegazione più prosaica per la sua – non di Ratzinger, né tantomeno della Chiesa – virata in senso “moderato” e secolarizzante in materia di bioetica-: la nuova temperie politica dell’inciucio prossimo venturo che il partito cui lei afferisce – l’UDC – farà con nostra somma gioia perché determinerà la fine dell’utopia neodemocristiana e l’inizio di una nuova stagione storico-politica dei cattolici nella vita pubblica italiana, sicuramente più nobile di quella appena trascorsa. In questo clima neocompromissorio la posizione “ammorbidita” di un intellettuale di area quale lei è può tornar comodo alle alchimie politiche, ma non all’essere umano più indifeso: l’embrione. E non meni adesso, dott. Socci, la questione che solleva in calce al suo articolo perché non è come lei l’ha descritta. E avremo premura in futuro di dimostrarlo in molteplici sedi.

La salutiamo, promettendole le nostre preghiere e regalandole una cadeau, che speriamo le faccia piacere.
Fraternamente in Cristo Re!

Ecco il cadeau:

Pensieri de ‘n Embrione

Mamma, che freddo! Ma che stà a succede?
Me stanno a congelà!? Ma ‘ndò sta scritto
Che me ponno trattà così? Se chiede
Nisuno si ciò anch’io quarche diritto?

Si m’andrà bene, me faranno vède
La vita in quarche utero in affitto;
oppuro me cortiveranno in sede:
un pezzo di ricammio a primo acchitto.

E io che me vedevo già ‘n attore,
un poeta, ‘n artista, o nun zocchè,
me sto a morì de freddo, senz’amore.

“Dottò, ma mo che sto solo con te:
famme campà…Nun te lo dice er core
che sei stato ‘n embrione come me?”

http://traditiones.forumfree.it/?t=10619845

Ma che dice?.... umiliante rispondere?. lui non risponde, banna all'istante chi osa contraddirlo


Naturalmente i soliti....

anche "famosi" giornalisti pseudo cattolici non hanno potuto fare a meno di pubblicare un fermo immagine per far credere altra cosa ma nel linguaggio dei segni ha altro significato

http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2015/01/16/papa-saluta-con-linguaggio-dei-segni_ae11d237-ab53-455f-8dca-a6e1919a5b47.html



Come Dire "Ti Amo" nella Lingua dei Segni






18 gennaio 2015

Bufale


Ecco cosa c’è dietro l’antipapismo di Antonio Socci

In questi giorni il Santo Padre è impegnato nel suo viaggio pastoralein Sri Lanka e Filippine ed è intervenuto rispondendo alle domande sui giornalisti. Puntualmente il giornalista di “Libero” Antonio Socci, da tempo impegnato in una guerra ideologica contro Francesco, ne ha approfittato per riattivare la sua macchina del fango antipapista.
Lo ha fatto con un articolo il quale, però, contiene ben dieci menzogne(dette appositamente o per disinformazione) a cui abbiamo risposto:

1) La prima accusa di Socci è che Francesco vorrebbe la «legittimazione della violenza fisica». Si riferisce ad una battuta umoristica di Francesco nel dialogo informale con i giornalisti e in risposta ad una domanda sull’esistenza di una illimitata libertà d’espressione, in seguito all’attentato a Charlie Hebdo. Il Papa ha spiegato che invece dev’esserci un limite, «abbiamo l’obbligo di dire apertamente, avere questa libertà, ma senza offendere». Per farlo capire meglio ha quindi fatto una battuta: «Perché è vero che non si può reagire violentemente, ma se il dott. Gasbarri, grande amico, mi dice una parolaccia contro la mia mamma, gli arriva un pugno! E’ normale! Non si può provocare, non si può insultare la fede degli altri, non si può prendere in giro la fede. E questa è un’eredità dell’illuminismo. Tanta gente che sparla delle religioni, le prende in giro, diciamo “giocattolizza” la religione degli altri, questi provocano, e può accadere quello che accade se il dott. Gasbarri dice qualcosa contro la mia mamma. C’è un limite. Ogni religione ha dignità, ogni religione che rispetti la vita umana, la persona umana. E io non posso prenderla in giro. E questo è un limite. Ho preso questo esempio del limite, per dire che nella libertà di espressione ci sono limiti come quello della mia mamma».
Fingendo di non aver capito che si trattava di una metafora ironica, il giornalista di “Libero” ha avviato la ramanzina moralista sul Papa contrario «alla civiltà giuridica e soprattutto cestina il Vangelo», che è tornato alla «legge del taglione», così da oggi «si può rispondere con i pugni». Mentre Francesco si riferiva al limite della libertà d’espressione, la cosa più tragica è che Socci è arrivato a sostenere che il Papa avrebbe in questo modo anche legittimato il fanatismo religioso a uccidere i cristiani in Medio Oriente a suon di pugni, «mentre se si è cristiani bisogna subire e zitti». Ha quindi incolpato Francesco se i gesuiti (come Bergoglio) francesi hanno pubblicato per solidarietà alcune vignette satiriche di Charlie Hebdo, ma non ha onorato il Papa per il fatto che altri gesuiti (come Bergoglio) hanno replicato molto perplessi all’iniziativa.
Bisognerebbe anche ricordare che Socci si dichiara discepolo di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione, anch’egli amante di metafore colorite«Quando uno mi viene a dire: “Ma io voglio bene a questa ragazza, è un pezzo che siamo insieme, però non sono più innamorato di lei!»gli darei un pugno, perché l’unico modo per rispondere è quello di fargli capire che c’è qualcosa di storto (il naso, per esempio!)». (L. Giussani, “Uomini senza patria, 1982-1983″, Bur 2008, p. 332). Lo disse nel 1983 quando Socci aveva 24 e militava in CL, eppure lo scrittore non accusò il celebre teologo ed educatore di aver legittimato la violenza dei preti contro i fidanzati, come oggi fa contro Bergoglio. Don Giussani si rivolgeva direttamente ai giovani e Papa Francesco era in un informale dialogo con i vaticanisti, tanto da citare l’organizzatore dei voli papali, suo grande amico, come vittima di questo ipotetico pugno. Il senso era di sottolineare un limite alla libertà di satira, non certo una legittimazione alla violenza o al terrorismo religioso.

2) La seconda accusa di Socci è che il Papa avrebbe taciuto sui massacri dei cristiani: «in agosto e per giorni Bergoglio tacque» sulla persecuzione, scrive il giornalista. Peccato che invece intervenne il 20 luglio, l’8 agosto,  il 10 agosto, il 18 agostoil 3 settembre ecc. Ha quindi aggiunto che «le sue sporadiche dichiarazioni evitarono accuratamente di nominare i carnefici e di condannare la loro ideologia islamista». Peccato che Francesco abbia più volte fatto appello ai leader islamici a condannare il terrorismo, operando giustamente una distinzione tra islam e fondamentalismo religioso («sarebbe bello che tutti i leader islamici parlino chiaramente e condannino quegli atti ecc..»). Anche pochi giorni fa lo ha fatto, ovviamente Socci si è ben guardato di parlarne: «Nel sollecitare la comunità internazionale a non essere indifferente davanti a tale situazione, auspico che i leader religiosi, politici e intellettuali specialmente musulmani, condannino qualsiasi interpretazione fondamentalista ed estremista della religione, volta a giustificare tali atti di violenza».
D’altra parte, nemmeno Benedetto XVI volle mai condannare “l’islamismo”, ovvero creare la generalizzazione equiparando l’islam al terrorismo come vorrebbe il giornalista conservatore, preferendo restare sul generale: il 18/07/05, parlò solo di “orribile attentato”; il 19/04/06, parò di “atto terroristico”; il 9/05/09, parò di “perversione della religione”; il 15/05/09 /parlò di “terrorismo”)l’11/11/10, parlò di “discriminazione e violenza”; il 2/01/11, parlò di “strategia di violenza!; il 25/01/11, parlò di “grave atto di violenza”; il 20/10/12, parlò di “terribile attentato”; il 7/01/13 parlò di “pernicioso fanatismo di matrice religiosa” e di “falsificazione della religione stessa” ecc. Tanto che nel 2009 la Chiesa di Benedetto XVI fu accusata dal rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, di avere “reazioni ammiccanti all’islam”.

3) La terza accusa di Socci è che «Bergoglio ha evitato sempre di chiedere l’“ingerenza umanitaria” per salvare la vita a popolazioni inermi». Invece il Pontefice ha rivolto numerosi appelli a «quanti hanno responsabilità politiche a livello locale e internazionale affinché si intraprenda una vasta mobilitazione di coscienze in favore dei cristiani perseguitati», come ad esempio ha detto nel novembre scorso, nell’agosto 2014 ecc.

4) La quarta accusa di Socci è che Francesco, solo quando «si sentì “costretto” a dire che la vita di quella povera gente andava difesa, aggiunse che non lo si doveva fare con la forza (e come si fermano gli sgozzatori e gli stupratori dell’Is?)». Un’altra manipolazione del pensiero del Papa il quale, nella conferenza durante il viaggio in Corea, disse un’altra cosa:  «dove c’è un’aggressione ingiusta, posso soltanto dire che è lecito fermare l’aggressore ingiusto. Sottolineo il verbo: fermare. Non dico bombardare, fare la guerra, ma fermarlo. I mezzi con i quali si possono fermare, dovranno essere valutati. Fermare l’aggressore ingiusto è lecito. Ma dobbiamo anche avere memoria! Quante volte, con questa scusa di fermare l’aggressore ingiusto, le potenze si sono impadronite dei popoli e hanno fatto una vera guerra di conquista! Una sola nazione non può giudicare come si ferma un aggressore ingiusto». Parole sagge e prudenti, lontane dall’interventismo violento e armato tanto caro ai conservatori tradizionalisti. Socci oggi accusa Francesco di tradire il Vangelo per una battuta di spirito, ma nel frattempo vorrebbe iniziare la guerra contro il mondo islamista. Questo sarebbe evangelico per lui.

5) La quinta accusa di Socci è che Francesco avrebbe detto che «era disposto a dialogare con quelle belve sanguinarie e poi se la prese duramente contro quello che chiamò il “terrorismo di stato”, riferendosi a quei paesi che si difendevano dal terrorismo con le armi, come Israele e Usa». In realtà Francesco in quell’occasione disse ancora una volta una cosa diversa: «Io mai do per persa una cosa, mai. Forse non si può avere un dialogo, ma mai chiudere una porta. E’ difficile, puoi dire ‘quasi impossibile’, ma la porta sempre aperta […]. C’è la minaccia di questi terroristi. Ma anche un’altra minaccia, ed è il terrorismo di Stato. Quando le cose salgono, salgono, salgono e ogni Stato per conto suo si sente di avere il diritto di massacrare i terroristi, e con i terroristi cadono tanti che sono innocenti. E questa è un’anarchia di alto livello che è molto pericolosa. Con il terrorismo si deve lottare, ma ripeto quello che ho detto nel viaggio precedente: quando si deve fermare l’aggressore ingiusto, si deve fare con il consenso internazionale». Francesco non critica affatto chi si difende con le armi dai terroristi, come ha affermato Socci, ma spiega che bisogna lottare ma la strategia di difesa va decisa tra gli Stati, optando per una difesa che coinvolga il meno possibile vittime innocenti.  Si nota in modo evidente come Socci costantemente manipoli i discorsi del Papa.

6) La sesta accusa di Socci è un must della sua critica antipapista, ovvero l’ormai famosa intervista a Scalfari in cui avrebbe detto “io credo in Dio. Non in un Dio cattolico, non esiste un Dio cattolico”sostenendo che il Papa stia «declassando i cattolici a dei “senza Dio”». Come sempre ricordiamo che la Santa Sede è intervenuta in merito a questa intervista -e solo questa- ritenendola «attendibile in senso generale ma non nelle singole formulazioni». Scalfari, oltretutto, ha ammesso di aver manipolato l’intervista. Inoltre, Francesco ha più volte indicato l’esatto opposto di quanto Scalfari gli ha fatto dire nell’intervista, ad esempio ha detto«Non si capisce un cristiano senza Chiesa. E per questo il grande Paolo VI diceva che è una dicotomia assurda amare Cristo senza la Chiesa; ascoltare Cristo ma non la Chiesa; stare con Cristo al margine della Chiesa. Non si può. E’ una dicotomia assurda. Il messaggio evangelico noi lo riceviamo nella Chiesa e la nostra santità la facciamo nella Chiesa, la nostra strada nella Chiesa. L’altro è una fantasia o, come lui diceva, una dicotomia assurda». Ma l’intervista a Scalfari è una sorta di ossessione del conservatorismo antipapista dell’estrema destra, la ritroveremo citata migliaia di altre volte.

7) La settima accusa di Socci è che Bergoglio valorizzerebbe tutte le religioni mentre «al cattolicesimo toccano quasi sempre e solo durezze e bastonate». A parte il fatto che se gran parte dei cattolici italiani sono d’accordo con la militanza antipapista Socci evidentemente queste bastonate del Pontefice sono più che meritate, in ogni caso Francesco ha dichiarato proprio l’opposto: «dobbiamo però fare attenzione a permettere ai fedeli di tutte le confessioni cristiane di vivere la loro fede in maniera inequivocabile e libera da confusione, e senza ritoccare cancellando le differenze a scapito della verità. Quando, per esempio, con il pretesto di un certo andarsi incontro dobbiamo nascondere la nostra fede eucaristica, non prendiamo sufficientemente sul serio né il nostro patrimonio, né quello del nostro interlocutore». 

8) L’ottava accusa di Socci è che il Papa sarebbe sincretista per essere andato a «pregare (e adorare) nella Moschea blu di Istanbul rivolto alla Mecca (mentre i cristiani sono massacrati da musulmani)». Eppure anche Benedetto XVI nel 2006 si recò nella Moscha Blu accompagnato dal Gran Mufti, si tolse le scarpe e si fermò davanti al Mihrab, l’edicola islamica rivolta in direzione della Mecca verso la quale indirizzano le loro preghiere i fedeli musulmani (come descrisse Andrea Tornielli). Padre Federico Lombardi precisò anche in quell’occasione: «Davanti al Mihrab, nella Moschea Blu, il Papa ha sostato in meditazione e certamente ha rivolto a Dio il suo pensiero». Lo stesso Francesco ha spiegato così il suo gesto nella moschea: «Sono venuto come pellegrino, non come turista. Ma poi, quando sono andato in Moschea, io non potevo dire: “No, adesso sono turista”. No, era tutto religioso. E ho visto quella meraviglia! Il muftì mi spiegava bene le cose, con tanta mitezza, e anche con il Corano, dove si parlava di Maria e di Giovanni il Battista, mi spiegava tutto… In quel momento ho sentito il bisogno di pregare. E ho detto: “Preghiamo un po’?” – “Sì, sì”, ha detto lui. E io ho pregato: per la Turchia, per la pace, per il muftì… per tutti. E ho pregato per la pace, soprattutto. Ho detto: “Signore, finiamola con la guerra…”. Così, è stato un momento di preghiera sincera». Sull’accaduto è intervenuto anche uno dei maggiori studiosi di Islam turco, Padre Alberto Fabio Ambrosio, domenicano, e professore associato presso il dipartimento di teologia dell’Università di Metz in Francia, che ha valorizzato il gesto di Francesco spiegando che non vi è nulla di sincretistico, blasfemo o relativistico.

9) La nona accusa di Socci è che il Papa, durante la visita in Sri Lanka, «non ha trovato il tempo per la benedizione della neonata Università Cattolica, ma l’ha trovato per un fuori programma: la visita al tempio buddista». Innanzitutto, come si evince dal programma ufficiale, il viaggio non prevedeva affatto una visita in Sri Lanka all’Università Cattolica, Socci si è confuso (volontariamente?) con la visita che Francesco farà domenica 18 all’Università Cattolica a Manila. Ma, se anche fosse stato vero, si tratta di retorica di bassa lega: allo stesso modo si potrebbe accusare Socci di non aver trovato il tempo per scrivere un articolo sui cristiani perseguitati indicando il modo concreto per aiutarli, ma l’ha invece trovato per un articolo di militanza contro il Papa. Per quanto riguarda la visita al tempio buddista, nemmeno questa era prevista dal programma: Francesco doveva incontrare i vescovi ma, essendo questi in ritardo all’appuntamento, ha deciso di accettare l’invito rivoltogli il giorno prima dal capo del tempio, il monaco Banagala Upatissa. Per il dispiacere dello scrittore, ricordiamo che anche Giovanni Paolo II osò visitare un tempio buddista durante il viaggio in Thailandia nel 1984.

10) La decima accusa di Socci è ancora sul presunto sincretismo del Papa poiché sarebbe favorevole ad un «minestrone di religioni diverse: il Concilio che parla di “unica vera religione”. Non mi pare che Bergoglio ripeta queste parole, anzi lancia segnali che – forse anche contro la sua volontà – possono creare enormi equivoci». Oltre al fatto che la “Nostra Aetate” afferma anche che «la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa stessa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella verità che illumina tutti gli uomini», Papa Francesco ha più volte parlato contro il minestrone sincretista delle religioni. Un esempio: «In questo dialogo, sempre affabile e cordiale, non si deve mai trascurare il vincolo essenziale tra dialogo e annuncio, che porta la Chiesa a mantenere ed intensificare le relazioni con i non cristiani. Un sincretismo conciliante sarebbe in ultima analisi un totalitarismo di quanti pretendono di conciliare prescindendo da valori che li trascendono e di cui non sono padroni. La vera apertura implica il mantenersi fermi nelle proprie convinzioni più profonde, con un’identità chiara e gioiosa, ma aperti “a comprendere quelle dell’altro” e “sapendo che il dialogo può arricchire ognuno”»(Evangelii Gaudium).

Ecco cosa si nasconde dietro l’antipapismo di Socci: dieci menzogne e tanta manipolazione.
fonte: UCRR